My Strange Addiction

Aveva terminato da qualche minuto la lezione e già aveva messo in ordine i cuscini e i banchi che aveva spostato per la classica esercitazione in classe. Adorava far sperimentare ai ragazzi in prima persona gli incantesimi per vedere quale fosse il loro approccio alla Magia. Ad Ilvermorny erano tutti purosangue, per obsolete leggi americane, dunque ogni alunno aveva avuto a che fare con la magia sin da piccolo. Brad aveva da subito notato, infatti, la loro dimestichezza con le Arti Magiche, ma con alcune tipologie di incantesimi, soprattutto di Magia Nera, potevano avere qualche difficoltà. E poi nessuno, in effetti, aveva insegnato loro come posizionarsi correttamente per il lancio di un incantesimo da duello; lo avrebbe fatto lui, ma in un secondo momento, dopo aver dato le nozioni di base. Comunque, quel pomeriggio McNeal aveva deciso di rimanere ad Ilvermorny un po' più di tempo, così da parlare con la Preside Lynch e cominciare a buttare giù qualche idea per il suo primo libro. Di libro, in realtà, non si trattava, visto che era per lo più un saggio, ma comunque Brad era orgoglioso di quello che stava facendo. Per la prima volta nella sua vita, finalmente, si sentiva davvero utile ed importante per la comunità magica. Dimettersi dal lavoro del padre gli aveva fatto solo bene, poiché stava diventando l'uomo che aveva sempre desiderato di essere.
Aveva già buttato una prima scaletta dell'idea e aveva chiesto alla sua amica James Kennegan, negoziante ed editrice presso il Ghirigoro, di fargli, appunto, da editore per la sua prima opera. La ragazza aveva accettato senza troppi se e troppi ma. Brad l'aveva ringraziata fino allo sfinimento, ma, ovviamente, le problematiche non erano finite lì. Quel saggio, infatti, voleva essere presentato alla Lynch per essere oggetto di studi delle sue lezioni. Se la Preside non avesse accettato, Brad ci sarebbe rimasto malissimo perché, pur essendo un saggio per tutti, avrebbe voluto ovviamente portare sui banchi della sua classe i suoi pensieri e le sue tesi, così da discuterne con i suoi alunni. Tuttavia, McNeal era ottimista per quell'incontro perché conosceva benissimo il programma scolastico e conosceva altrettanto bene l'argomento sul quale voleva scrivere il saggio.
Si presentò davanti alla porta della Presidenza vestito bene, come al solito, con la lettera della Kennegan in mano e con un foglio di pergamena sulla quale era stata trascritta a grandi linee la scaletta della sua opera. Bussò alla porta e, dopo aver ricevuto il permesso, entrò.
"Buon pomeriggio, Preside Lynch. Come sta?"
Domandò cordiale, in attesa di un cenno della donna per farlo accomodare.
"Mi scusi per il disturbo, ma sono venuto qui perché le vorrei chiedere un permesso. - disse onestamente. - Ho studiato il programma scolastico di Ilvermorny e ho pensato di metterci del mio. Infatti, verso fine anno, dovrei trattare un argomento fondamentale per me, gli Incantesimi di Segnalazione. C'è molta confusione, al momento, in merito, per via dei miti e delle leggende che hanno sempre minato l'importanza di questa tipologia di Incantesimi."
Si umidificò velocemente le labbra, forse rinsecchite per l'aver parlato troppo durante la lezione appena conclusa.
"Ho pensato di scrivere un saggio su questo argomento e ho chiesto al Ghirigoro di essere il mio editore. La negoziante attuale ha accettato dopo aver letto la scaletta."
Allungò il foglio di pergamena sulla quale erano scritti i punti fondamentali delle tesi e delle antitesi che Brad avrebbe spiegato e analizzato, così da far leggere alla Preside tutto quanto.
"Non so se riuscirò a finirlo in tempo, ma speravo di portare il mio saggio in classe, come ulteriore strumento di studio per il corso di Arti Oscure, se lei me lo permette."
Brad era arrivato finalmente al punto cruciale della sua visita: il permesso che la Lynch doveva concedergli. Ovviamente l'avrebbe potuto leggere una volta terminato, così da avere la certezza della qualità dell'opera senza rischiare nulla per i suoi studenti, ma sembrava superfluo dirlo, dato che era abbastanza scontato. McNeal attese, guardando negli occhi la Preside con rispetto, qualunque fosse stata la sua decisione in merito.

Sebbene fosse stato assunto recentemente, Brad McNeal aveva da subito apprezzato il clima di pace e di rispetto che vigeva all’interno della scuola di Ilvermorny. Tutto quello che sapeva prima del colloquio di lavoro, derivava da semplici letture di libri e di giornali e di un breve incontro con un’ex studentessa. Aver messo piede, finalmente, in America, aveva permesso al nuovo Docente di Arti Oscure di tastare con mano le analogie e le differenze con la sua scuola d’origine, Hogwarts.
Era Insegnante da poco, eppure si era sentito subito a suo agio ed era trattato dai colleghi con profonda stima, come se fosse lì da anni. La Preside stessa era stata molto tranquilla e disponibile al colloquio, cercando di capire a fondo il metodo d’insegnamento che McNeal voleva adoperare, segno di grande passione e appartenenza: la sola conoscenza di una materia non significa saper insegnarla a dovere. Per questo motivo, Brad aveva apprezzato ogni aspetto della vita di Ilvermorny e si era applicato per metterci un’impronta personale. La prima cosa che aveva fatto era stata, appunto, leggere il programma scolastico per sviluppare lezioni coinvolgenti e appassionanti per qualsiasi studente, anche per quelli più distratti o per quelli più ostili verso le Arti Oscure. Si era soffermato, però, su un aspetto che avrebbe dovuto trattare, molto approssimativamente, verso la fine dell’anno scolastico. Sempre più spesso, sui giornali, si leggevano incidenti causati da seguaci di Grindelwald e fanatici di altro genere. Lui stesso era cresciuto con il mito del “Grande Mago”, inculcato dal suo vecchio Professore di Hogwarts ma, con l’esperienza e con lo studio approfondito, era riuscito ad avere una visione più ampia dell’argomento. Gli Incantesimi di Segnalazione, da sempre sottovalutati, erano un’arma per qualsiasi genere di mago per uscire da una situazione difficile. Per gli studenti, soprattutto, inesperti maghi, potevano rappresentare una via di salvezza non indifferente ed era proprio per questo motivo che Brad voleva scrivere il saggio sì per la comunità magica, ma in particolare per i suoi allievi e per le sue classi, così da discutere insieme a loro e farli ragionare sull’importanza degli Incantesimi.
McNeal si era convinto a parlare con la Preside del suo saggio, per avere il permesso di portarlo come libro di testo, qualora fosse stato accettato e pubblicato, così da utilizzarlo a scuola in una – o più – delle sue lezioni. Sicuro di sé, della sua conoscenza a riguardo e sicuro della comprensione della Lynch, aveva varcato la soglia della Presidenza e si era accomodato nella poltrona a sinistra davanti alla grossa scrivania.
“Sto bene anche io, grazie. Sebbene il lavoro per me sia un po’ complicato, visto che sono all’inizio, devo dire che mi trovo molto bene qui ad Ilvermorny. I colleghi mi stanno aiutando e anche gli studenti mi danno una mano. Sono pienamente soddisfatto di questo primo periodo.”
Brad era giovane, era alla sua prima esperienza lavorativa come Docente e si trovava in una scuola lontana da casa sua, con storia e cultura decisamente diversa. Era normale, per lui, trovarsi in leggera difficoltà, ma l’atmosfera che aveva trovato in America andava ben oltre le sue aspettative ed era riuscito ad integrarsi nel giro di poche settimane.
Come nuovo assunto, McNeal non era sicuro di potersi permettere già di commentare il programma scolastico – che sapeva essere opera del M.A.C.U.S.A. e dei vari Ministeri della Magia – e di discutere a riguardo, tuttavia sperava di riuscire a dimostrare la sua concreta convinzione dell’importanza dell’argomento. James era stata gentilissima e aveva accettato di essere Editrice, probabilmente perché riconosceva in Brad una buona capacità di scrittura. Amicizia che con la Preside Lynch, ovviamente, non esisteva. Brad era un semplice insegnante e lei era a capo della scuola e doveva metterci, in un certo senso, la faccia. Se il saggio fosse stato un flop o fosse stato, addirittura, contro il M.A.C.U.S.A. sarebbe stata lei a rimetterci in primis. Per questo motivo, lo Scozzese sapeva che non sarebbe bastato un semplice discorso, ma la scaletta completa e l’approvazione di un negozio come il Ghirigoro, famoso in tutto il mondo.
McNeal annuì al discorso della Lynch, anche se dovette intervenire per specificare meglio quale fosse la sua idea nel pubblicare il saggio.
“Esatto, ci sono troppe teorie distorte a riguardo. - cominciò. - E, in qualità di Docente di Arti Oscure, devo insegnare ai nostri ragazzi a difendersi dai pericoli, a difendersi dalla Magia Nera, le Arti Oscure appunto. Per questo motivo ritengo fondamentale non sottovalutare questi Incantesimi, che sono alla portata di tutti, anche degli studenti. In situazioni critiche potrebbe salvare loro la vita e io ho il dovere di insegnarglielo.”
Concluse il discorso con tono serio, quasi come se avesse paura davvero per gli allievi. E, in un certo senso, era così. I fanatici di Grindelwald erano ovunque e una guerra, forse, sarebbe stata imminente. Dovevano prepararsi al peggio perché svelare il mondo magico ai babbani significava combattere. Studenti, maghi inesperti, avrebbero potuto trovare la morte in molti casi. Qualsiasi metodo per salvare la vita poteva essere quindi utile e ben consigliato, soprattutto semplici incanti che qualunque mago avrebbe potuto castare.
“Si tratta di colore, per lo più, sì. Infatti, la mia intenzione è quella di inserire nel saggio un’importante premessa teorica dove spiego, soprattutto ai maghi meno esperti e quindi anche ai nostri studenti, le basi per lanciarli, formula, movimento e effetti. Di questo parlerò ovviamente anche a lezione, spiegando poi il motivo per cui sono davvero importanti screditando le antitesi principali.”
Rispose alla prima domanda, concentrandosi sull’aspetto pratico della lezione. Parlare di tutto il saggio, ovviamente, sarebbe stato impossibile. I ragazzi avrebbero dovuto fare un po’ di fatica da soli – se avessero avuto dubbi, ovviamente, lui ci sarebbe stato – perché altrimenti McNeal ci avrebbe messo secoli. Invece, presentare l’aspetto teorico e, poi, analizzare la tesi smentendo le antitesi principali sarebbe potuto essere il compromesso ideale per lasciare agli allievi un’impronta non solo pratica (come il lancio stesso dell’incantesimo) ma anche una discussione riguardo i vantaggi e gli svantaggi delle segnalazioni.
“Credo che chiunque sarebbe d’accordo, in linea di massima, con la seconda antitesi a primo impatto. Ma sono sicuro, Preside, che dopo aver letto le argomentazioni, si ricrederà.”
Gli Incantesimi di Segnalazione potevano far perdere del tempo, forse sì, ma davvero si trattava di perdere tempo salvare la vita a se stessi o agli altri? Per non parlare dei possibili danni all’ambiente o ai babbani. Essere maghi era difficile, più di quanto si potesse pensare, perché oltre al proprio mondo bisognava pensare anche a quello non magico, proprio per evitare di essere scoperti. In quel periodo, soprattutto, con l’ideologia di Grindelwald che spopolava tra molti, era ancora più importante agire senza rischiare nulla.
Brad sorrise, però, quando la Lynch decise di patrocinare la sua opera. Si lasciò andare quasi in un sospiro liberatorio, soddisfatto di aver fatto trapelare la sua passione e i suoi ideali.
“La ringrazio, Preside, per la possibilità. - si affrettò a dire, prima di rispondere ai quesiti successivi. - Spero di terminare il tutto in qualche mese, così da pubblicare il libro circa in concomitanza con il programma scolastico degli Incantesimi di Segnalazione. Vorrei parlare dell’argomento prima della fine dell’anno così da dare anche compiti delle vacanze sul mio saggio ai ragazzi e permettere loro di leggerlo in tutta tranquillità. Pensa che sia possibile?”
Chiese. I compiti delle vacanze dopotutto erano un argomento di cui ancora non avevano – giustamente, visto il mese – parlato, quindi Brad non conosceva ancora il sistema per l’assegnazione. Tuttavia, riteneva che la lettura del saggio, insieme a qualche esercizio, potesse essere una valida proposta.
“Del tè, grazie.”
Rispose d’istinto, non dimenticando le sue origini britanniche.