[EVENTO] - Carnival Love

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  1. James Kennegan
     
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    James Kennegan

    Non avrebbe saputo individuare con esattezza il motivo che l'aveva spinta a scrivere una lettera a Brad McNeal per invitarlo alla festa di San Valentino organizzata presso i Tre Manici di Scopa. Nonostante i suoi ventisette anni di età, terribilmente -in un modo davvero pauroso- vicini alla famigerata trentina, James Kennegan aveva ancora notevoli difficoltà a identificare i sentimenti che provava, figurarsi dovergli dare un nome esatto, per questo motivo agiva ancora prima di chiedersi implicazioni e complicazioni che le sue azioni avrebbero favorito o causato. Saputo dell'evento, la figlia d'Irlanda aveva iniziato a vergare sul bancone del Ghirigoro rapide frasi che contenevano un'invito per il Corvonero, piacevole nuova presenza nella sua vita nata da una vecchia conoscenza dei tempi di Hogwarts. Doveva ammettere che rispetto alla sua versione di diciassettenne non si era sviluppata in alcun modo quella maturità che dovrebbe indicare la fine dell'adolescenza e il passaggio alla vita adulta, decisamente non pervenuta nel suo caso. Viveva alla giornata, rinnovando di giorno in giorno la sua occupazione della camera numero sette al Paiolo Magico, senza sapere se lo avrebbe fatto anche la sera successiva o se lei e il suo borsone ancora fatto si sarebbero trasferiti in una dimora degna di questa definizione. Ma a lei non importava, il suo animo inquieto non sentiva la necessità di ancorarsi a un luogo da chiamare casa, il suo spirito pratico aveva la meglio nel farle trovare un giaciglio per la notte, nulla di più e nulla di meno. Anzi, sarebbe finita per portare un letto nel magazzino del Ghirigoro, tra una scaffalatura e l'altra, quando il servizio in camera del Paiolo avesse terminato di esercitare il so ascendente sullo stomaco sempre affamato della Kennegan.
    Comunque aveva un appuntamento, un appuntamento che aveva orchestrato lei stessa, per questo motivo era fortemente motivata nel farsi trovare al meglio dal suo cavaliere. Passata al Madama McClan's aveva acquistato un abito nero, non molto lungo o elegante, semplice ma d'effetto, con le maniche a tre quarti e scintillanti intarsi che rifrangevano la luce delle candele ogni volta che si muoveva o compiva un passo. E parlando di gambe le cure del San Mungo stavano andando decisamente meglio di quanto previsto, così che il suo passo era dondolante ma non claudicante, come se avesse un sassolino nelle scarpe. Ma il mondo dei trucchi e del makeup era decisamente fuori dalla sua portata, Brad si sarebbe dovuto accontentare in un lucida labbra alla ciliegia, probabilmente mangiato prima della fine della serata. Aprì senza chiedere chi fosse ai due colpi sordi della sua stanza, nessuno era a conoscenza della sua presenza lì e soltanto il servizio in camera o il McNeal avevano avuto ragione di bussare. E visto che non aveva ordinato niente le probabilità che si trattasse del Corvonero erano davvero alte. Sorrise istintivamente alla vista del volto dai lineamenti decisi del ragazzo che fino a qualche settimana fa occupava la stanza accanto alla sua. << Hey B.>> salutò allargando il sorriso fino a mostrare l'arcata di denti superiore e rispondendo alle domande successive con una giravolta. << Benissimo e pronta, andiamo.>> Chiudendo alle sue spalle la porta della stanza 7, dando per scontato che anche il ragazzo stesse bene e fosse pronto, infilò il braccio sopra quello che gli veniva offerto dal ragazzo, ormai diventato uomo. << Sono molto felice che tu abbia accettato, non ci sarei andata con nessun altro. >> ci tenne a precisare, arrossando leggermente sulle guance, ma mantenendo fisso lo sguardo di smeraldo negli occhi del McNeal.

    Si materializzarono assieme davanti all'ingresso del locale di Hogsmeade, un nutrito gruppo di avventori si intravedeva dalle vetrate che davano sulla via principale del villaggio. James Kennegan si era mossa con decisione verso la porta d'ingresso, ansiosa di prendere parte a questo evento e di entrare nel locale dopo anni dalla sua ultima visita, ma il suo cavaliere la precedette, aprendo la porta dei Tre Manici di Scopa. Varcare quella soglia era come fare un salto nel passato, un passato bello e carico di dolci ricordi, ma fatto anche di fantasmi e soprattuto di persone perse in giro per il mondo. Le sembrava ancora di vedersi seduta nell'angolo con Niamh a scambiarsi doni prima di Natale, a discutere con la docente di Volo riguardo il suo futuro sul campo di Quidditch, o con la sua migliore amica a escogitare la prossima mossa con una tazza di cioccolata calda tra le mani. Sbattè le palpebre un paio di volte, le immagini del passato sfumarono fino al punto di lasciare spazio al tempo presente, al qui e ora con Brad. << Questo posto è sempre lo stesso eppure... è quasi irriconoscibile. Oh, buonasera Madama, il locale è addobbato in maniera squisita>> salutò la locandiera che era venuta ad accoglierli al loro ingresso. Seguì il ragazzo attraverso la folla di clienti, c'erano molte persone in piedi e altrettante sedute, furono abbastanza fortunati da trovare un grazioso tavolino per due ad angolo, che alla ragazza piaceva particolarmente perché il tavolo e gli sgabelli restavano più in alto delle classiche sedie del locale. << Qui è perfetto>> rispose alla silenziosa domanda che lesse negli occhi del suo accompagnatore, sedendosi su uno dei due sgabelli con una certa difficoltà per via del vestito che scivolava sopra le sue gambe e le impediva i movimenti fluidi con i quali era abituata a issarsi sul suo manico di scopa.
    << Devo forse aver preso troppi bolidi in testa, ma avevo proprio voglia di andare in un posto che non fosse il San Mungo o il Paiolo o il Ghirigoro. Questo posto è... speciale. E beh, mi serviva una scusa per uscire.>> rispose con sincerità, ma venando le sue parole, soprattuto la sua ultima frase, di quel sarcasmo e di quella malizia che sembrava suggerire che avesse approfittato di questo evento per poter uscire con Brad. E in effetti, a livello non completamente inconscio, era proprio questo il caso. Alla domanda successiva rispose con una scrollata di spalle e con un movimento della testa che fece danzare la chioma bionda intorno al suo capo, non sapendo bene come rispondere e prendendo tempo. << Beh, io... non ho altro posto dove andare. Non so dove andare. E tornare a casa dai miei sarebbe una tortura che non augurerei a nessuno...- rabbrividì, fingendo sdegno e orrore, anche se in realtà sapeva che la sua casa in Irlanda sarebbe sempre stato un porto sicuro nel quale tornare, ma le chiacchiere del padre e le apprensioni materne l'avrebbero fatta impazzire, rendendola pronta per il manicomio - Anche se preferivo il precedente vicino di stanza, alla fine non si sta così male... E tu? Dove stai ora?>> domandò con una certa curiosità, arricciando una ciocca lungo le dita della mano sinistra, con un'aria del tutto civettuola. La locandiera arrivò al loro tavolo per prendere le loro ordinazione e James si rese conto solo in quel momento di non aver affatto guardato il menù per quella occasione, trovandosi impreparata dinnanzi a questa scelta. Dopo un attimo di esitazione, dovuto anche al fatto che il ragazzo si fosse offerto di pagare anche per lei, si decise per ordinare quello che aveva scelto il ragazzo. << Cupid’s Challenge anche per me, grazie.>> sorrise rivolta alla donna per poi tornare a posare le iridi di smeraldo negli occhi blu del suo interlocutore. << Allora, come sta venendo il tuo pezzo editoriale?>> domandò, sussurrando le ultime due parole come se si trattasse di un complotto o di una riunione segreta, ma infondo era come se stessero parlando di qualcosa noto solo a loro due, e a lei piaceva condividere questo genere di cose.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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