[EVENTO] - Carnival Love

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  1. James Kennegan
     
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    James Kennegan


    Più di una volta aveva permesso al suo sguardo di smeraldo di sorvolare sul locale e sui suoi addobbi per poterne liberamente cogliere sfumature e sfaccettature. Osservava con una certa preoccupazione gli angeli alati che sfrecciavano da una parte all’altra del locale, versando coriandoli o gocce d’amore nei bicchieri degli avventori. Si domandò se sarebbe stata abbastanza fortunata da poter evitare di scoprire il profumo del suo vero amore, qualcosa di cui raramente aveva voglia di parlare perché infondo al cuore temeva di non aver la possibilità di trovarne uno. La sola cosa più vicina ad esso che aveva avuto era stata con un ragazzo ai tempi di Hogwarts, Stephan, ma lei aveva rovinato tutto con un colpo da maestra e si era rifugiata nel gioco del Quidditch come scusa alle sue azioni. Da allora non aveva più cercato l’amore e ne era stata ben lontana, avvolta in un’invisibile armatura che era in grado di respingere qualunque bolide Cupido le scagliasse contro. Ecco perché era così strano che avesse voluto entrare nella tana del lupo, una sfida personale, che aveva deciso di affrontare in compagnia di Brad . Seduti in uno dei pochi tavoli liberi avevano fatto le loro ordinazioni alla locandiera, Madama Black, che in un battito di cilia fu di nuovo da loro. Ringraziò con un sorriso il Corvonero per essersi offerto di pagare anche per lei e dopo aver visto che nel suo bicchiere erano stati aggiunti solo dei coriandoli un sospiro di sollievo uscì lieve e inascoltato dalle sue labbra appena socchiuse. Era forse il caso di fare un brindisi a qualcosa sì domandò per un breve istante prima che la curiosità di provare il suo drink vincesse sul trovare una risposta affermativa e ne assaggiò un generoso sorso. Era molto buono!
    La conversazione proseguí piacevole anche dopo la breve interruzione per l’arrivo dei cocktail, stava ascoltando una breve descrizione del appartamento che il ragazzo aveva appena trovato in affitto sopra le vie di Diagon Alley quando la locandiera era arrivata con le loro ordinazioni, proseguendo lungo il viale del saggio che il ragazzo le aveva confessato da qualche tempo che stava scrivendo. James, che adorava i libri quasi quanto il Ghirigoro, era stata ben più che contenta di accettare la proposta per pubblicare come suo editore il saggio, per lei quello era un grande lavoro e un onore. Ascoltò con attenzione quello che il mago le disse, cercando di scucire quante più informazioni dalle labbra del Corvonero e di tessere un’idea più precisa del contenuto. << Sono così curiosa di poterlo leggere, premetto che non sono molto ferrata sulla materia, ma controllerò ortografia e grammatica questo sono in grado di farlo...- inizió a commentare con entusiasmo non appena avuto maggiori informazioni dal ragazzo circa il lavoro che stava svolgendo - e poi dobbiamo decidere la pergamena su cui vuoi stamparla, c’è italiana che è di un bianco che sembra marmo di Carrara, ma anche quella inglese non è male, eviterei quella egiziana che è troppo gialla per i miei gusti e oh, dobbiamo poi decidere i caratteri: del corpo, dei capitoli o quello che è e ovviamente del titolo del saggio. E poi dobbiamo scegliere la copertina, rigida, morbida, in pelle o in cellulosa. Ho avviato dei contatti con un conciatore di pelli di drago che può farmene di qualunque tonalità... tipo blu con riflessi verdi o rosse con sfumature d’oro!- si interruppe bevendo un sorso del cocktail, stava divagando, facendosi prendere dal suo animo d’artista che l’aveva subito portata a pensare all’aspetto estetico del saggio sorvolando la parte più difficile e impegnativa che toccava al Corvonero, con studio ricerca e stesura delle sue idee - ma per questo avremo tutto il tempo dopo...>> si affrettò a dire perché non voleva dare al suo autore più preoccupazioni di quante già non ne avesse in merito al suo libro, portando ai suoi occhi altri problemi e altro lavoro che avrebbe dovuto fare prima ancora che avesse portato una bozza a stesura. Fu grata di avere ancora un paio di domande alle quali risponde per deviare l’argomento e riportare l’attenzione su toni più leggeri e meno lavorativi di quanto fatto in precedenza. << Quidditch e Ghirigoro, mi sembra di essere tornata ai tempi di Hogwarts, molto più impegnativo e con molte responsabilità ma è davvero emozionante! Sto guardandomi intorno per scegliere una squadra per il prossimo campionato, ho avuto già diverse offerte e si tratta solo di decidere...e per ora ho te come autore più un altro paio di libri in traduzione: uno dall’Italia e uno dalla Germania.>> mosse la mano in aria in uno svolazzo, come a voler sottolineare che fosse una cosa da nulla, sciocchezze di poco conto. Tornò a bere il suo cocktail, che era stato tempestato di coriandoli tanto che faticava a vederne la superficie, gustando il buon sapore che aveva. Anche quello di Brad doveva avere un sapore ottimo e sorrise alla sua proposta di assaggiarlo. << Oh, non potrei mai! Quell’Amorentia è destinata a te.>> declinò con gentilezza l’invito ad assaggiarlo, non tanto perché era convinta che le gocce versate dal Cupido non avrebbero funzionato se assaggiate da lei, quanto perché era terrorizzata dal contrario. Si era sempre tenuta ben alla larga dall’Amorentia e da tutti i suoi derivati, anche se dubitava che nel bicchiere del Corvonero si trattasse davvero di quella pozione decise di tenersi alla larga.
    Nella sua vita come giocatrice professionista di Quidditch, pure di un certo talento, aveva ricevuto in dono le cose più strane. Alcuni erano sponsor che speravano di associare i loro prodotti al volto dai lineamenti riconoscibili della Kennegan: le erano stati inviati cappelli da cawboy, sciarpe dalle più assurde fantasie, un cappello che ogni volta che qualcuno diceva una complimento applaudiva e ogni volta che James o il giornalista o chiunque altro diceva bolide si metteva a urlare Kennegan fa la pazza se non ti prende con la mazza uno slogan che l’aveva accompagnata per tutto il campionato giocato con i Kenmare Kestrels; aveva ricevuto alcuni snack e prodotti commestibili tra cui insipide e innumerevoli barrette energetiche ma ben presto era stato evidente che la dieta dell’irlandese non corrispondeva al canone tipico del atleta e nessuna pizzeria o pasticceria aveva mai inviato i loro prodotti gratis alla battitrice. Certe volte le era capitato di ricevere lettere e regali non propriamente graditi da alcuni fan che avevano decisamente dei problemi mentali. Qualcuno le aveva mandato delle mutande, persino un paio di reggiseni, alcuni poster risalenti al tempo in cui era stata Capitano di Serpeverde, piccole rappresentazioni di coppe o di scope da corsa. Ma mai, mai, le era stato offerto un appartamento. Una convivenza con la stessa naturalezza che aveva accompagnato la richiesta fatta da Brad McNeal. Sorrise, un sorriso ampio che fece gonfiare gli zigomi della Serpeverde e illuminare lo sguardo facendolo risplendere di smeraldo, perché la proposta che le veniva fatta non poteva che essere piacevole - e ovviamente accettata. Ma si trattava pur sempre di James Kennegan, una a cui piacciono le sfide e le cose semplici non sono affatto nel suo stile, così, rapida e fulminea - riuscendo miracolosamente a non rovesciare nessuno dei due cocktail presenti sul tavolo- si sporse in avanti e stampò un così veloce bacio da non poter nemmeno essere definito un vero e proprio bacio sulla guancia del ragazzo, così vicino al angolo delle sue labbra da essere quasi un mezzo bacio. Baciarsi per davvero avrebbe complicato la convivenza e la Kennegan ne era abbastanza consapevole da non cedere come suo solito a impulsi primordiali. << Ma certo che vengo a stare da te, temo solo che il tuo elfo domestico vorrà chiedere il trasferimento dopo aver capito quanti biscotti mangio per colazione.>> rispose una volta tornata composta al suo posto, come se nulla fosse, giocando con la cannuccia del suo bicchiere e rigirando il liquido che vi era contenuto. << Sei sicuro di voler condividere il tuo appartamento con- un disastro come - me?>> domandò confusa e perplessa realizzando quando quella proposta potesse essere stette da un qualche impulso o dal cocktail troppo ghiacciato e non da un ragionamento formulato con un senso compiuto.

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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