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    Ghiaccioli
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    Ilvermorny - Thunderbird – Age 17
    ▬Madeline Mayson▬
    SPEZZAINCANTI

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    Ancora non si capacitava di come avesse potuto commettere un tale sacrilegio. Madeline non era una ragazza precisa e il suo concetto di ordine si prestava ad una libera interpretazione. Al contrario del fratello, che aveva sempre tutto sotto controllo, lei riteneva l’ordine di una noia mortale.
    Ritrovava sempre gli oggetti, alla fine. Poco importava la loro collocazione, non prestava attenzione a dove li appoggiava. Quella caccia al tesoro, il tempo necessario per ogni ritrovamento, le piaceva. Si annoiava in fretta, ne era consapevole. Durante la propria infanzia era stata additata come incostante più volte di quante ne potesse contare. Non lo faceva apposta, ma era fatta così. La propria attenzione era flebile, effimera e non passava molto tempo prima che un nuovo interesse spodestasse quello precedente.
    Scosse la testa, rendendosi conto di essersi distratta, mentre pensava alla propria distrazione. Era possibile? Quella sera avrebbe scritto ad Evan, chiedendogli un parere su quell’ultimo quesito. Lui era bravo, diligente e studioso e, a differenza della sorella, non perdeva mai niente.
    Si schiarì la gola, resasi conto di avere deragliato, nuovamente, con i propri pensieri. Aveva perso la bacchetta, ancora non se ne capacitava. Dopo ore passate a cercare il catalizzatore senza tregua, Maddie era giunta alla conclusione che non l’avrebbe trovata. La vergogna, causata da quello specifico smarrimento, l’aveva costretta a tacere. Si era organizzata ed aveva raggiunto Diagon Alley, da sola.
    In altre circostanze, avrebbe chiesto a chicchessia di accompagnarla, odiava le missioni solitarie, ma la necessità, di salvaguardare la propria dignità, aveva prevalso sul resto.
    Cosa avrebbero pensato gli altri di lei? La studentessa temeva di diventare lo zimbello di tutti. Il solo pensiero di essere il possibile oggetto di scherno le mise ansia. Tentò di calmarsi, respirando profondamente dal naso, per rilasciare l’aria dalle labbra dischiuse.
    Le manine si chiusero a pugno; un gesto atto a darsi coraggio. Benché preferisse diversamente, la facoltà di scegliere le era preclusa, almeno quella volta. Si fece coraggio e spinse con delicatezza la porta di ingresso.
    L’odore legnoso, che la accolse all’interno di Ollivander, le strappò un minuscolo sorriso. L’aroma, leggermente pungente, le ricordò casa propria. Si mordicchiò il labbro inferiore, per evitare di farsi prendere dalla nostalgia in un momento come quello.
    Madeline attese il proprio turno, battendo impazientemente il piedino sul pavimento ligneo. Come sempre, odiava attendere. Pur rendendosi conto di non poterlo fare, avrebbe voluto passare avanti agli altri clienti e comprare subito quello per cui era venuta. Ora che aveva raggiunto il negozio, sentiva l’impellente necessità di ottenere il suo nuovo catalizzatore.
    Sbuffò piano, senza farsi vedere, quando la strega che la precedette perse un tempo, secondo lei ridicolmente lungo, a cercare i galeoni seppelliti da qualche parte nella borsa.
    ”Buongiorno” trillò, sorridendo cordiale, quando, finalmente, giunse il momento ”sono qui per acquistare una bacchetta. Non è la prima, ho diciassette anni. E’ solo che…” tergiversò, arricchendo il discorso di informazioni inutili, come la propria età. Le piaceva conversare e sebbene non lo notasse, era solita descrivere i fatti utilizzando molte più parole del necessario. Il contrario di Evan, pensò. Lui era molto più introverso e taciturno.
    ”Ecco, sì. L’ho persa!” concluse, pratica ”Potrebbe procurarmene un’altra, per favore?” aggiunse. Nonostante quella smania di volere ottenere a seduta stante quello che desiderava, era stata educata a dovere. Sorrise gentilmente, in attesa di una risposta.
    ”Capita anche ad altri?” Incapace di trattenere la propria loquacità, aveva espresso ad alta voce il quesito che le assillava la mente. Forse, da quando aveva pensato a quella domanda, era passato si e no un minuto, ma, al contrario, Maddie avrebbe potuto giurare che fossero diversi. Il tempo, dopotutto, era relativo e lei, impaziente com’era, lo governava a proprio piacimento.
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    hedel anakin crawford

    Chi ha ucciso Hedel Crawford? Calmi, calmi... posso anche essere masochista ma non fino al punto di rischiare che il prezioso corpo nel quale sono ingabbiata perisca. Sarebbe stato un'inutile spreco di tempo, e sinceramente odio gli sprechi.

    Nel castello di Hogwarts c'era agitazione. O meglio era quello che dall'esterno si aspettava di trovare la Crawford. Da vanitosa egocentrica quale era la Serpeverde. che aveva appena abbandonato il castello senza completare i suoi studi, immaginava che tra le mura della scuola non si parlasse di altro. Infondo la sua presenza non era mai passata inosservata, la sua assenza doveva avere un che di assordante. Non tanto a lezione, dove la piccola di casa Crawford si faceva vedere raramente, quanto in Sala Comune o in giro per Hogwarts, dove le piaceva bighellonare e tormentare le giovani matricole di Tassorosso. Era l'emblema di tutte le cose negative che si potevano pensare sulla casa di Salazar. Ops. Qualcuno sarebbe stato sollevato nello scoprire la sua assenza, ma era indubbio che ognuno delle patetiche anime dei corridoi scolastici sentisse la sua mancanza, in un modo o nell'altro.

    Tik-tok la strega è andata. Ma non morta, aspettate a stappare lo champagne.

    Seguendo un preciso copione, uno di quelli che se fosse stata realmente conscia delle sue azioni avrebbe previsto da manuale, i suoi genitori aveva reagito insabbiando la situazione. Se non che per persone strettamente dipendenti dalla questione, la questione era stata aperta da una cascata di tintinnanti galeoni. Il reparto stampa, dai giornalisti degni di essere chiamati tali al becero gossip, erano tutti quanti finiti sul libro paga dei potenti Crawford. Per loro il diritto di stampa, la libertà di pensiero, era superfluo come ogni altro diritto e soprattutto era acquistabile. Come un banalissimo diritto di brevetto, come in una qualunque contrattazione commerciale, le pantere di Londra avevano imparato che tutto aveva un prezzo, soprattutto le persone. Ognuno aveva quantificato il valore dell'informazione e avevano ricevuto quanto pattuito in quella che in un primo momento aveva dovuto sembrargli come una vantaggiosa contrattazione economica. Nulla di più sbagliato. Avevano venduto la loro vita per pochi spiccioli, perché rapportato al patrimonio immenso della famiglia a questo corrispondeva questo pagamento, al Diavolo. Un demone furbo, che non aveva preteso qualcosa di effimero come l'anima, no, era un creditore che si rivaleva su ossa e sangue, un moderno Lucifero che camminava sulla terra ferma. Con il passare del tempo avrebbero capito quanto poco vantaggioso fosse l'accordo stipulato, solo pochi eletti avrebbero compreso di aver ceduto a un ricatto.
    E quindi, che fine aveva fatto Hedel Crawford? Eccola lì, seduta con le gambe incrociate nel retrobottega di Ollivander, dove il proprietario in persona si era ritrovato ad accogliere una richiesta quantomai insolita. La commessa, da oltre un anno serviva bacchette da dietro al bancone, che voleva essere di più. Un’ambizione che non avrebbe dovuto stupire nessuno, essendo smistata senza batter ciglio a Serpeverde, culla degli ambiziosi, ma che aveva preso in contropiede il vecchio fabbricante di bacchette. E avrebbe dovuto metterlo in guardia sulla serpe che si era portato in seno, una vipera ambiziosa che se solo avesse avuto abbastanza soldi - o meglio, se i suoi non avessero bloccato il flusso di Galeoni per la figlia- si sarebbe comprata il negozio per sfrattare il giorno seguente il fabbricante di bacchette. Dopo averne carpito e acquisito il capitale in termini di conoscenze e competenze. Senza il denaro sonante della famiglia Crawford, alla ragazza toccava fare la strada più lunga, correre in quelle tappe che erano considerate come usuali per tutto il resto della popolazione non così sfacciatamente ricca. Unirsi alla schiera di plebei era uno smacco per la Crawford, ma questo non le avrebbe impedito di arrivare esattamente dove voleva. Nulla le aveva mai precluso di raggiungere gli obiettivi prefissati.

    Nulla, se non io. Un piccolo lato oscuro, una silente minaccia che in realtà giostra ogni azione di Hedel. E dopo il caos scatenato dalla bomba atomica sganciata con la rinuncia agli studi presso Hogwarts osservavo con braccia conserte e sorriso soddisfatto come la piccola Crawford cercasse di risistemare i cocci della sua vita. Era come guardare un formicaio durante le prime gocce di pioggia, con le laboriose formicidae che annaspano per non annegare e mettersi in salvo, provviste incluse.


    Con il capo chino sul bancone di lavoro e l'espressione contratta di chi sta facendo un enorme sforzo stava cercando di intagliare una bacchetta da un pessimo pezzo di tronco di betulla. Era stata fregata dal suo aspetto esteriore che le aveva fatto credere che fosse bellissimo e in salute, ma appena aveva iniziato a incidere il legno si era sbriciolato tra le sue mani, intaccato da tarli e muffa. Con pazienza era arrivata al cuore del legno, dove era riuscita quasi ad estrarre una 9 pollici, misura minima delle bacchette, e stava per procedere alla sua completa estrazione quando il suono del campanello oltre la parete la interruppe. Posò tutto e si diresse con tutta calma verso il bancone, ripulendo il vestito blu notte dalla segatura e dai trucioli del suo operato.
    « Benvenuta da Ollivander! Io sono Hedel, la Negoziante.» per una volta nella vita riuscì a trovare una certa professionalità, sorridendo anche con quella che doveva essere cordialità. Tutt’al più sembrava le fosse venuta una strana paresi facciale.
    «Capita molto più spesso di quanto si creda, in effetti... ad ogni modo vedo di trovartene subito un'altra.» spiegò con una certa professionalità, voltandole le spalle per cercare una bacchetta da consegnarle. Fece scorrere la mano su alcune custodie rosse, verdi e blu. Le dita si fermarono su una custodia di pelle di drago, un color ciliegia con riflessi d’oro. La estrasse con cura dalla catasta e aprì l'astuccio svelando quanto contenuto. «Larice, Penne di Thunderbird, 12 pollici e ½ , Robusta. Ottima per Trasfigurazioni. +10 INT Questa bacchetta è stata creata da Wolfe. Il costo è di 18 Galeoni spiegò con grande solennità, provava ammirazione per il fabbricante di questa bacchetta, e con professionalità sfilò il catalizzatore e glielo porse perché lo testasse.


    p4Tw05F Benvenuta da Ollivander!
    Puoi anche non rispondere a questa discussione, la bacchetta che sarà registrata avrà le caratteristiche appena elencate.
    Se però non è di tuo gusto puoi provarla e decretare il suo fallimento, te ne fornirò un'altra. Hai 10 giorni per farlo.
    Hai a disposizioni tre tentativi per trovare la tua bacchetta, la terza -che ti piaccia o no- sarà quella definitiva.

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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1 replies since 28/2/2020, 18:08   66 views
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