[ESPERIENZA 10] - mayday

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  1. Adeline Walker
     
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    -Accidenti a me, a Merlino, a Morgana e alle stupide arachidi!-
    D'accordo.
    Adeline Walker amava gli animali, amava le persone, amava la natura anche se per forza di cose non amava le arachidi.
    Ma Adeline Walker sicuramente, non-amava-i-ragni.
    Già.
    Quelle piccole creaturine ad otto zampe, né animali, né tecnicamente insetti.. solo -Stupidi, stupidi ragni!-
    Con un gridolino tutto fuorchè adatto ad una strega della sua età e per giunta nel ruolo di adulta-in-missione-di-salvataggio, la biondina per un attimo si era spettinata furiosamente i capelli, rabbrividendo lungo la colonna vertebrale: con la coda nell'occhio infatti, un secondo prima aveva intravisto un minuscolo aracnide zompettare tranquillamente lungo la sua spalla destra.. e tanto le era bastato per scatenare quella piccola crisi di nervi.
    Ma tant'è. La londinese così aveva poco dopo recuperato il respiro non di certo la dignità, quella ormai era andata e la concentrazione perse per quella breve manciata di secondi: aveva riconosciuto i capelli sottili della bimba sperduta e quindi ipotizzato la direzione presa dalla streghetta. Si era alzata, aveva aperto e chiuso quell'imbarazzante parentesi ad otto zampe ed isteria ed ora..

    Lo sguardo verde azzurro sondò ancora una volta l'ambiente circostante, i polmoni che si riempivano lentamente di quella fresca aria boschiva, rilasciando poi un tiepido miscuglio di anidride carbonica e preoccupazione come moneta di scambio.
    Le era sempre piaciuto quel profumo di fiori, erba e terreno.
    Certo, il clima non era dei più favorevoli.. d'improvviso, c'era qualcosa che non tornava, qualcosa di estremamente disturbante per la londinese.
    Immobile, al pari di una statua di marmo, le iridi bicrome sondavano lo spazio verdeggiante, le mani dalle dita gelide sfioravano piano delle larghe foglie verdi di un arbusto lì accanto.. e le orecchie, tese sotto i capelli scarmigliati della giovane strega ..non captavano nulla.
    Letteralmente, nulla. Ammutolite da un silenzio surreale, che mise così completamente sull'attenti la ex Corvonero: niente di buono poteva mai sfociare da un glaciale quadretto qual'era quello che le si parava di fronte agli occhi e tutt'attorno, in effetti.
    Istintivamente la mancina, già da prima armata di bacchetta, strinse ancor più saldamente la propria presa sul catalizzatore: poi, in quello che parve un appena accennato battito di ciglia.. un rapido movimento di un qualcosa, in sua direzione, troppo, davvero troppo veloce.
    -Immobilus!-
    Scandì quindi la strega a voce alta, muovendo la bacchetta più rapida che potè e pregando Merlino – si, questa volta lo pregò – perchè l'incantesimo utilizzato funzionasse a dovere – e soprattutto in tempo – rimbalzando sull'oggetto estraneo e quindi immobilizzandolo a mezz'aria.
    Il tempo parve rallentare per la bionda, mentre con le membrane timpaniche a pulsare per l'improvviso aumento di pressione sanguigna, l'adrenalina in circolo, le pupille dilatate erano alla ricerca di quel..quella freccia. Era una freccia.
    Una freccia in un bosco, scoccata con una mira quasi infallibile.
    Le iridi cristalline della strega si spalancarono, mentre la testolina dorata iniziava a lavorare febbrile e in pochi attimi collegava le rapide informazioni che le erano giunte alla mano, sfruttando le conoscenze ingerite nel corso degli anni e del suo lavoro ..Centauri.
    Ferita o non ferita che fosse, mossa da gelida e ferrea consapevolezza se la sua ipotesi si fosse rivelata corretta, la strega ripose il più velocemente possibile il catalizzatore nella sua custodia, ben ricordando quanto la magia non fosse amata da quella affascinante popolazione di creature magiche.
    Alzò lentamente le braccia, mostrando i palmi aperti e vuoti, in segno di resa, a quelli che potevano essere decine di occhi invisibili puntati su di lei..occhi, e non solo, considerata la freccia di qualche istante prima.
    -Perdonatemi- iniziò quindi, scandendo la voce chiara e lasciando che si spargesse il più limpidamente possibile tra quelle fronde ombrose -Non sono qui con cattive intenzioni. Mi chiamo Adeline Walker e sto.. sto cercando una bambina. Si è persa, sto aiutando la madre a ritrovarla, prima che le accada qualcosa. -
    Cercò di essere chiara, gentile, mentre dietro a quello sguardo marino infuriava la tempesta: ferita o non ferita, se dietro a quegli alberi, tra le ombre si celavano davvero dei centauri.. sperava si, che non la attaccassero. Ma soprattutto, loro, occhi boschivi che tutto di quelle foglie ed arbusti conoscevano..sperava che potessero aiutarla.
     
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16 replies since 11/3/2020, 11:35   444 views
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