[ESPERIENZA 10] - mayday

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  1. Adeline Walker
     
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    Nella psicologia babbana, emeriti professori che Adeline non avrebbe mai potuto conoscere, alle loro primine classi ad inizio anno portavano bene o male un quesito simile a questo:
    “Ci sono tre ragazzi, proprio come voi, seduti al loro banco, ciascuno con una tazza d'acqua in mano, tesa di fronte a loro.
    Il primo riferisce di essere perfettamente tranquillo, con nessun tipo di problema fisico o mentale.
    Il secondo invece accusa un malessere principalmente di natura fisica, al braccio teso di fronte a sé che sta reggendo la tazza.
    Il terzo, sfinito, a malapena risponde, riferendo un significativo dolore a tutto il braccio, più un generico malessere sia fisico che mentale.
    Qual'è la variabile dal valore diverso che rende tanto differenti le condizioni di questi tre ragazzi, dal semplice compito di reggere una comune tazza d'acqua di fronte a loro?”
    E via di spiegazione sulla percezione soggettiva di una comunissima e basilare lezione di psicologia generale.

    Adeline in quel momento avrebbe decisamente compreso le condizioni del ragazzo numero 2, e probabilmente avrebbe intuito la possibilità di giungere a quelle del numero 3.
    Il tempo. La pressione effettiva e quella percepita. La percezione della realtà, interna ed esterna, più in generale.
    Queste erano soltanto alcune delle principali variabili influenti il non poco sottile stato di disagio di Adeline – come quello dei tre ragazzi d'altronde.
    Provate a tenere una tazza d'acqua dritta di fronte a voi per due minuti, senza potervi muovere.
    Provate a tenerla nella stessa posizione per 45 di minuti.
    Provate a tenerla per cinque ore.
    Provate a tenerla per 24.
    Il tempo percepito inizia a dilatarsi enormemente. La pressione aumenta e tutta la vostra attenzione e tutte le vostre energie vengono dirette verso quella stupida stupida tazza che deve stare lì, senza muoversi, semplicemente dritta di fronte a voi. Ma Merlino, quella tazza pesa sempre di più. E' la realtà o solo la vostra percezione di essa? Dove si pone il confine tra queste? Perchè per i primi 30 secondi quella tazza sembrava pesare nulla, mentre ora pare un'incudine serrata alle vostre dita, al polso irrigidito, ai muscoli del braccio in fiamme.
    Avrete dolori alla schiena per giorni, stando ora fermi, come marmorizzati in quella posizione senza potervi muovere solo per una stupida, stupida tazza.
    Adeline, era semplicemente in piedi, fasciata da vestiti che quella mattina aveva trovato confortevoli e funzionali.
    Adesso, però, immobile sul posto qual'era da ormai diversi minuti, il freddo iniziava ad intirizzirle i muscoli.. Per non parlare poi delle mani.
    Le braccia alzate, i palmi rivolti verso i suoi particolari interlocutori, inizialmente non le avevano dato alcun tipo di problema, anzi: ma adesso.. le dita iniziavano a formicolare, là in alto, senza potersi muovere, la piccola circolazione iniziava a risentirne e non poco.
    I palmi erano gelidi, e anche i muscoli di braccia e spalle, iniziavano a dire la loro, rigidamente indolenziti per quella scomoda posizione.
    Quei tre ragazzi dell'esempio poi, erano comodamente seduti nei banchi della loro calda aula, con amici e compagni attorno.
    Adeline, al freddo, da sola, in un ambiente a lei ostile, era peraltro messa con le spalle al muro da due creature che minacciavano la sua vita, con tanto di arco e frecce la cui velocità, forza e direzione aveva già potuto saggiare. La schiena, irrigidita dalla posizione e dallo stress percepito, già le doleva.
    Ma mai, avrebbe abbassato quelle dannate braccia.
    Piuttosto, si sarebbe ridotta come un ipotetico ragazzo numero 4: collassato mentalmente, i muscoli e le articolazioni in pezzi, ma con la tazza irremovibilmente di fronte al suo naso.
    -Non ci sono bambine.-
    Aveva ripetuto ferreo il Centauro.
    Nessuna inflessione, nessuna possibilità, nessuna scappatoia.
    -Le donne del nostro branco fanno attenzione ai cuccioli, perchè voi non fate lo stesso? -
    Adeline, seppur decisamente avesse passato momenti migliori di quello, cercava con una motivazione inscalfibile di mantenere quantomeno il volto il più rilassato e sereno possibile. Certo, non era cosa da poco mentre lo sguardo boschivo del centauro la sondava millimetro dopo millimetro, ma le iridi verde azzurre - lungi dal voler apparire aggressivamente invadenti - non volevano ad ogni modo cedere alla paura, considerando anche il fatto che – se avesse distolto lo sguardo – avrebbe magari potuto dare l'errata impressione che stesse mentendo o cercando qualche scusa.
    I Centauri, da sempre una delle popolazioni più complesse data la loro natura bi modale, per metà umana e quindi dotata di raziocinio, per metà animale e quindi votata alle pulsioni ed istinti, erano creature incredibilmente intelligenti, e al tempo stesso anche tese a conoscenze e stili di vita molto differenti sia dai “puri umani” che dai “puri animali”. Dalle articolate conoscenze divinatorie, estremamente diffidenti, a sé stanti e quindi anche territoriali e difensivi, se si riusciva ad ottenere la loro fiducia si ci poteva considerare dalla fortuna più unica che rara.
    -Lo facciamo.- rispose tranquilla la ex Corvonero -Ma questa donna era in evidente difficoltà, zoppicava.. per questo sono accorsa io in suo aiuto. E si sa, i cuccioli sono tali anche per le loro tendenze e voglie di giochi, di avventure..si amano anche e soprattutto per questo d'altronde, no?-
    Nei suoi pre-deliri che la vedevano altamente concentrata nel dissociare paura, stress ed agitazione per cercare di dare invece spazio a lucidità e serenità d'animo da trasmettere in linea con le sue sincere buone intenzioni, alle sue stesse parole dietro le iridi marine si materializzò come un fantasma, eco lontana del suo passato, una piccola Adeline che in quei boschi si sarebbe probabilmente data all'avventura come quella streghetta di cui era all'inseguimento. Sarebbe corsa di albero in albero, nascondendosi tra i cespugli, arrampicandosi ovunque le fosse riuscito, in barba a qualsiasi noioso adulto o noiosa regola, per il puro e genuino divertimento e gioia di fare, scoprire, correre e cadere, per rialzarsi o per rotolare.
    Il secondo centauro, al cenno del primo, aveva abbassato temporaneamente l'arco, ma la stava circumnavigando per avere prova delle sue precedenti parole.
    Adeline però, consapevole che ulteriore agitazione non solo avrebbe peggiorato la situazione ma per altro non sarebbe risultata utile a niente e a nessuno – Merlino benedica il raziocinio dei Bronzo Blu – stava cercando di concentrare la propria attenzione sugli ampi respiri che le riempivano i polmoni di quella fresca aria boschiva, che tanto le era sempre piaciuta, e che tra le altre cose l'aiutavano a focalizzarsi su quella sé bambina che probabilmente di fronte ad una creatura tanto bella, le avrebbe chiesto se avesse potuto accarezzarle il manto peeeeeer faaavooooreeee.
    Fu solo per questo quindi, che all'ulteriore non tanto velata minaccia del Centauro, Adeline non rabbrividì una terza volta.
    Piuttosto, si concentrò invece sulla domanda successiva che le venne posta.
    -L'incanto Patronus- iniziò quindi chiudendo gli occhi, attingendo a quella sete di conoscenza che sembrava aver mosso la creatura tanto quanto quotidianamente quella forza muoveva lei sin dagli albori- e quella piccola caratteristica in comune con il centauro fece persin sorridere internamente per un attimo la strega --è una magia che si origina dai pensieri e dai ricordi felici del mago o della strega. Dato che nasce da una parte tanto intima della persona, se sufficientemente potente il ricordo o pensiero felice, il Patronus che ne deriva assume una caratteristica forma animale, che riflette la natura, la personalità di quell'individuo. Appare più come luce, una luce brillante che assume tratti animali.-
    Prese un altro respiro, sempre ad occhi chiusi a metà tra la fiducia in quelle creature che alla fine in vero provava e che quindi voleva trasmettere, e la concentrazione nel cercare di spiegare un incanto tanto complesso a qualcuno che di quel genere di magia sapeva di fatto ben poco.
    -Questo Patronus, può esserci utile in vari modi. Spesso viene utilizzato per comunicare, affidandogli anche la nostra voce per recapitare un messaggio a distanza. Una volta che questo messaggio viene recapitato, il Patronus torna al suo creatore, oppure svanisce se non è sufficientemente forte o se la persona interrompe il flusso di magia. E' anche l'unica difesa che abbiamo contro i Dissennatori. -
    Riaprì lentamente gli occhi, curiosa – sempre e comunque – rispetto alla reazione dei suoi interlocutori.
    -E' una magia buona.- concluse sincera, prima infine, di fare la sua richiesta: -Datemi la possibilità di dimostrarvi le mie buone intenzioni, vi prego. E non tanto per me, ma per quella bimba.. vi supplico.-
     
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