don't you dare

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  1. Madeline Mayson
     
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    ▬Madeline Mayson▬
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    La lettera ricevuta dai genitori non si era rivelata comprensiva come Madeline aveva sperato. Anziché capire che lo smarrimento del catalizzatore fosse stato accidentale, l’avevano accusata di essere troppo distratta. La studentessa aveva sospirato, indignata. Non si capacitava che le persone che l’avevano messa al mondo si fossero comportati in maniera così ottusa, discriminandola come se fosse colpa sua. Infatti, nonostante le piacesse il pensiero di avere una bacchetta nuova, non aveva perso la vecchia di proposito. Ne era quasi sicura, comunque. L’acquisto di una nuova divisa si era, invece, rivelato la stoccata finale.
    Il signore e la signora Mayson avevano suggerito alla figlia minore di trovarsi un lavoro, qualora avesse voluto fare altre spese ingiustificate. La texana si era arrabbiata, sbattendo i piedi più e più volte, dando sfoggio a tutta la propria esuberanza. Come era possibile che non capissero che ogni acquisto era più che giustificato? Per un attimo si era spaventata, credendo che il suggerimento della propria famiglia nascondesse un oscuro segreto, ma, se fossero stati in bolletta, Evan glielo avrebbe di certo raccontato in una della innumerevoli lettere che si scambiavano.
    Il fastidio non si era acquietato e, malgrado la missiva della famiglia Mayson, la studentessa aveva deciso di comportarsi in maniera irresponsabile per ripicca. Soddisfatta del proprio piano, si era diretta a Diagon Alley per comprare la prima cosa che le fosse capitata a tiro.
    Aveva scartato istintivamente il Ghirigoro, perché, se avesse acquistato un libro, né Hayden né Sophie si sarebbero arrabbiati molto. La prima scelta della ragazza ricadde sul Madama McClans, ma fu costretta a bocciare anche quella a causa della mole di maghi e streghe in attesa e, malgrado tutto, lei non aveva nessuna voglia di aspettare il proprio turno.
    Sconfitta e in preda al malumore, non si accorse del mago che le aveva tagliato la strada, costringendola a scostarsi bruscamente a destra appena in tempo. Urtò la spalla contro un gruppo di coetanei, radunati senza motivo apparente.
    Mortificata, sollevò la testa per scusarsi, ma le parole le morirono in gola di fronte ad un annuncio. Cercavano un commesso? Un sorriso entusiasta le si stampò spontaneamente in faccia. Non solo avrebbe comprato qualcosa, ma l’avrebbe fatto, lì, da Accessori per Quidditch di Qualità, senza nessuna intenzione di candidarsi per quel lavoro. Le sembrò la vendetta perfetta per fare capire ai genitori quanto le loro parole l’avessero ferita.
    Spinse la porta, entusiasta. L’odore rilassante del legno la accolse, calmandola un poco.
    Era la prima volta che metteva piede in quel negozio, perché non aveva mai creduto di essere interessata al Quidditch fino ad ora. Le scope esposte erano splendide ed intonse come se qualcuno le lucidasse regolarmente. Voleva toccarle.
    Subito allungò una mano per ottemperare a quel desiderio, ma si bloccò a mezz’aria, perché, per quanto fosse curiosa, temeva di risultare maleducata. Ignorò momentaneamente quell’impulso, scegliendo di avvicinarsi al bancone.
    ”Buongiorno” trillò, con la voce che vibrava dall’entusiasmo ”Vorrei acquistare una…una sciarpa. Una sciarpa delle Holyhead Harpies, sì. Mi piace l’idea di una squadra tutta al femminile, a lei no?” proseguì, senza contenere la propria esuberanza.
    ”Ho visto che cercate personale” puntò il dito contro l’annuncio, che aveva avuto modo di leggere dalla strada ”Immagino ci sia sempre molta gente, le scope sono bellissime”. Continuò a ciarlare, senza una reale intenzione a candidarsi per quell’impiego, benché i genitori lo avrebbero voluto. Immaginava che lucidare tutti quei manici dovesse essere stancante e lei temeva di rovinarsi le unghie con i detergenti.
    Madeline non vide alcuna buona ragione di ottemperare al volere dei genitori e non c’era nulla che le avrebbe fatto cambiare idea o, almeno, così credeva.

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3 replies since 14/4/2020, 13:40   98 views
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