don't you dare

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  1. Madeline Mayson
     
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    Non lo avrebbe immaginato o lo scoprire che Brad McNeal, docente di Difesa Contro le Arti Oscure ad Ilvermorny, fosse anche il negoziante di Accessori, l’avrebbe invogliata a visitare il negozio molto prima. Ora che lo sapeva, di sicuro avrebbe aggiunto anche quella bottega alla lista del giro di shopping che si concedeva più spesso di quanto avrebbe dovuto. E se il padre e la madre le avessero tagliato i fondi? Quasi inorridì al pensiero. Si schiaffò una mano davanti alla bocca, sicura di potere vomitare, lì, da un momento all’altro. Il fratello Evan aveva dato un nome a quei momenti di profondo sconforto a cui la sorella minore era spesso soggetta: Drama Time. Naturalmente, Maddie non credeva ad una parola, perché lei non era affatto melodrammatica e chiunque affermasse il contrario, mentiva.
    ”Oh, beh” esordì, arrotolandosi una ciocca di capelli attorno al dito indice ”ero preda di un profondo momento di sconforto, ma ora va molto meglio” sbatté le ciglia, sospirando in maniera fin troppo teatrale. Ora che l’uomo le aveva rivolto la parola, dimenticò completamente la sensazione di malessere provata poc’anzi. Effimera come se non fosse mai esistita. L’interesse della ragazza per quella scenetta era presto scemato, proprio come le capitava di continuo.
    Abbracciò l’intero negozio con lo sguardo, ammirando con invidia una delle tante scope che avrebbe voluto, ma che i genitori non le avrebbero mai permesso di prendere. Già se li immaginava, sbracciarsi nel vano tentativo di farla ragionare. Probabilmente avrebbero insistito che non ne avesse bisogno, non giocando a Quidditch, ma davvero era necessario un motivo valido per possedere qualcosa? Le piacevano le scope, l’aveva appena constato, e ne voleva una per sé.
    ”Sono qui per me, sa” continuò, gesticolando con una mano in aria ”Ogni ragazza deve fare un po’ di compere ogni tanto, giusto? Comunque, cercavo qualcosa di carino e, passando di qui, mi è venuto in mente che non ho una sciarpa delle Harpies e così sono entrata. Sono sicura che ne avrò bisogno. Però, ora che mi fa pensare, forse dovrei allungare il giro fino al Ghirigoro” sospirò di nuovo, scontenta dell’ultima parte ”Dovrei prendere un libro per la lezione di Trasfigurazione”.
    Incrociò le braccia al petto, tradendo la completa mancanza di voglia di acquistare libri di testo. L’avrebbe fatto, nonostante tutto, per quell’insensato desiderio di essere considerata all’altezza, avrebbe cercato di imparare qualcosa anche in una delle materia che reputava più astruse.
    Esaminò attentamente entrambi gli scampoli di tessuto, cercando di decidere tra le due varianti. La scelta si rivelò più complessa del previsto, tanto che fu costretta ad accarezzare più e più volte la stoffa. Batté il piedino a terra un paio di volte, scocciata che scegliere fosse così difficile. In teoria, la sciarpa sarebbe stata più utile in inverno, perché poteva tenerla al caldo, d’altra parte, si avvicinava la stagione estiva e Maddie non avrebbe mai potuto sopportare un’attesa così lunga.
    ”Quella estiva. Dovrei aspettare un secolo per sfoggiare quella invernale”. Sollevò gli occhi al cielo, come se quello fosse il problema più grave del mondo e, in un certo senso, per lei, lo era.
    Se ne dimenticò poco dopo, proiettata verso un argomento nuovo. Chiese del lavoro, perché era curiosa della risposta, ma la domanda del negoziante la spiazzo leggermente. Era interessata? Se glielo avessero chiesto qualche minuto fa, avrebbe sicuramente risposto negativamente, ma, ora che era entrata ed aveva scoperto chi gestisse il negozio, non era più così sicura.
    ”Forse, non ho mai pensato di trovarmi un lavoro prima di iniziare la scuola, ma i miei genitori mi spingono a trovarne uno. Suppongo che potrei pensarci. Lei rimarrebbe comunque sempre qui in negozio, vero?” lo interrogò, assicurandosi di quel fatto. L’ultima cosa che aveva intenzione di fare era annoiarsi da sola, qualora il negozio fosse stato vuoto. Inoltre, era troppo minuta per i carichi pesanti e la presenza del docente si sarebbe rivelata indispensabile, in quel caso. Lei, d’altro canto, avrebbe potuto limitarsi a guardarlo.
    Le iridi nocciola si illuminarono all’udire parlare di colei che doveva essere la negoziante del Ghirigoro. Non perché le interessasse il negozio, ma perché aveva colto la confidenza con cui Brad aveva pronunciato il nome di lei. Quella correzione poi, come se si fosse reso conto della svista, l'aveva convinta di quell'ipotesi. Era la sua ragazza? Madeline non poté che sperare di averci preso, le piacevano le storie romantiche.
    ”Allora, nel caso decidessi di candidarmi come commessa qui, potrei sempre fermarmi al Ghirigoro, come comunque avrei dovuto fare, e parlare direttamente con questa ragazza e questa James. Gli sorrise, calcando con particolare enfasi il nome della negoziante.
    Estrasse i galeoni richiesti, posandoli casualmente sopra al bancone.
    ”Ci penso e le faccio sapere, d’accordo? Buona giornata professor McNeal.” Si congedò, voltandosi senza indugiare oltre. Varcò la porta, uscendo dal negozio. Proprio come aveva detto, aveva bisogno di pensare. Voleva veramente sgobbare lì dentro? Ripensò anche ai vantaggi, che, dovette ammettere, erano innumerevoli. In ogni caso, ci avrebbe pensato fuori, fingendo noncuranza. Ignara che chiunque, per motivi molto più nobili di quelli di lei, avrebbero fatto di tutto per lavorare proprio in quel negozio.

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