Libri, elfi e gufi.

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  1. Adeline Walker
     
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    Ghiaccioli
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    Della burrascosa serata di qualche giorno prima, Adeline, per il momento non voleva ricordare assolutamente nulla.
    Dopo aver ripreso le proprie sembianze, la ex Corvonero mossa da una ferrea motivazione a non crollare mai più com'era poc'anzi accaduto, aveva segregato in un remoto angolo della propria mente - lì, tra la coscienza e l'incoscienza, tra la realtà ed il mondo onirico - tutto ciò che si era caoticamente susseguito nello scorrere di quelle fatidiche ore.
    L'arrivo di quella lettera, il suo contenuto, lo sconcerto, il caos, la bufera emotiva e mentale con ciò che ne era conseguito.. tutto.
    Nascosto, premuto e schiacciato in un limbo mentale dal quale, per ora, la strega di certo non lo avrebbe ripescato.
    Per il momento, avrebbe mirato alla mera sopravvivenza, fisica ma soprattutto mentale: avrebbe continuato la propria vita di sempre, tra il lavoro, gli impegni, possibilmente tanto lavoro e tanti impegni in modo da occupare e riempire quella testolina dorata così improvvisamente sovraccaricata da avere il bisogno primordiale di una sana pausa.
    Un foglio bianco, su cui pasticciare ignara - o almeno fingendo di essere tale -, prima dell'incombente necessità di riaprire la pressante questione "la tua unica parente in vita, colei che nel bene e nel male ha costituito la tua famiglia da sempre.. è scomparsa. Da settimane. Nessuno sa dove sia nè che fine abbia fatto. Sei sola - sul serio, questa volta. E ah, mi raccomando, occupati tu delle ricerche impossibili eh, grazie e addio".
    L'obbiettivo di fatto, era semplice: a fronte di un animo fondamentalmente già instabile di suo, in particolar modo quando si parlava di famiglia e legami relazionali, dopo una bomba - letteralmente quasi - del genere, Adeline aveva scelto coscientemente e consapevolmente di darsi esattamente cinque giorni di tregua.
    Cinque giorni in cui recuperare quel minimo di stabilità, forze mentali ed emotive soprattutto, cinque giorni in cui fare finta di far finta di non sapere nulla, preparandosi poi in realtà - e un tremore grave le pervadeva il petto consapevole di ciò - a quel che sarebbe seguito. Abilità che non sapeva di avere e che avrebbe dovuto affinare, e potenziare, cercando di sfruttarle al meglio da brava perfezionista qual'era. E poi le ricerche, le preoccupazioni, gli affanni, altre ricerche ancora. Non sentiva sua zia Ada da anni, ormai, avendo interrotto la corrispondenza quasi subito dopo il termine della scuola.
    Conosceva da sempre i suoi più o meno loschi - più più che meno, in effetti - affari, accordati tra un bicchierino di whisky e l'altro. Il suo unico punto di partenza era il mittente della missiva, per il resto, vuoto totale.
    Avrebbe dovuto prepararsi, e lo avrebbe fatto, al meglio delle sue capacità questo era certo.
    Ma .. aveva ancora 48 ore. Ore di pseudo e finta-ignara libertà. E, per il momento, le avrebbe sfruttate a dovere.

    -Abe, fai un passo al Serraglio, serve del mangime per il .. Gufo.-
    Adeline passeggiava sufficientemente tranquilla, seguita dal passo trotterellante del suo elfo domestico che da quella sera, con una scusa o con un'altra, le stava ad un massimo di due piedi di distanza, lo sguardo celeste ancorato alla sua figura in maniera irremovibile.
    E alla londinese, in realtà, questo dava un certo senso di sicurezza anche se ancora non era pronta ad ammetterlo a sè stessa- figurarsi a qualcun'altro.
    -Se possibile, preferirei venire con lei signorina Ad. E' da parecchio che non passo al Ghirigoro e inoltre.. tutti quei gufi al Serraglio mi agitano un pò.-
    Santo Abe. Prendersi sul groppone un'agitazione che sicuramente c'era, ma non era di certo la sua.
    -E poi dovremmo trovare un vero nome per il suo gufo, non crede?-
    Impertinente per essere un Elfo Domestico. Come Adeline adorava che fosse.
    -Hai ragione, Abe.- rispose quindi la londinese, senza proferir parola sul fatto che alla fine la creatura la seguisse anche dentro ai negozi, senza allontanarsi mai -Chiamare Gufo un gufo.. non è decisamente da me.-
    Ridacchiò quasi, mentre arrivata alla soglia del Ghirigoro, ne apriva la porta e faceva il suo ingresso nel negozio.
    -Buon pomeriggio.- esordì quindi cordiale, sorridendo ancora, prima diretta al piccolo elfo che le copriva metaforicamente e non il fianco, poi alla figura che l'avrebbe aiutata negli acquisti di quella giornata.
    -Dunque..- iniziò quasi subito ravanando nella borsa a tracolla che quel pomeriggio si era portata con sè: -Ho una lista di ciò che mi serve.. ecco qua.-
    Estrasse vittoriosa una piccola pergamena, su cui con la calligrafia chiara e ordinata che la contraddistingueva dai tempi della scuola, erano segnati:

    - "Animali Fantastici e dove trovarli di N.S.";
    - "Allevare Draghi per lavoro o per piacere";
    - "Compendio degli Anatemi più comuni e relative contro azioni";
    - "Incantesimi Avanzati";
    - "Comuni disturbi e Malanni magici";
    - "Guida del Guaritore, H. Pollingtonious";
    - "Infusi e pozioni magiche di Jigger";
    - "Pozioni avanzate di Borage".



    -Oggi credo le farò fare un pò di esercizio, mi dispiace.-
    Accennò con fare di scuse, un timido sorriso tra le labbra mentre consegnava la piccola lista.
    In fondo però.. Corvonero ci si nasce e ci si muore. A dispetto di tutto.
    -Lei che nome darebbe, ad un gufo?-
    A dispetto anche, della scarsa inventiva in fatto di nomi.
     
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6 replies since 18/4/2020, 15:15   180 views
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