Libri, elfi e gufi.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. James Kennegan
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Negoziante
    Posts
    250

    Status
    OFFLINE
    Ghirigoro
    James Kennegan


    Anche ai tempi di Hogwarts era sempre stata una Serpeverde atipica. Durante lo smistamento il Cappello Parlante era stato a un soffio dallo smistarla a Gri-troncando bruscamente la frase all’alzarsi perplesso del suo sopracciglio-Serpeverde! Ma a parte questo piccolo incidente iniziale, anche nelle file dei figli di Salazar si era distinta al di là dei meriti scolastici per stranezze e interessi che erano quasi esclusivamente suoi. Affascinata dal carisma della professoressa Mantra, aveva approfondito gli studi di Babbanologia in modo privato, staccandosi dal comune cliché del purosangue che odia i babbani. Le erano del tutto indifferenti, così come la convinzione che gli Elfi Domestici erano più che altro schiavi da sfruttare e maltrattare quando era necessario. Non ricordava di essersi mai rivolta con superiorità a uno di loro, soprattuto quando si intrufolava nelle cucine di Hogwarts alla ricerca di spuntini fuori dagli orari dei pasti, diventando quasi amica dei piccoli complici che le permettevano di rubare un po’ di cioccolato o di mangiare una fetta di pizza prima dell’orario della cena. Le venne quindi naturale notare una certa complicità tra la strega che stava servendo e il suo accompagnatore elfico, che inizialmente aveva creduto essere lì solo come facchino per trasportare la grande quantità di libri comperati. Sorrise dolcemente quando la bionda si rivolse a lui per chiedergli un parere sul nome, che lei credeva stupido e infantile, del suo gufo Boh, che però venne apprezzato anche dalla creatura magica e alla quale lei rispose con un sorriso ancora più aperto del precedente. << Ah vi ringrazio, anche se continuo ad essere convinta che avrei potuto impegnarmi un po’ di più- questa volta non c’era traccia di odiosi Lei a intrecciare la sua lingua, si stava rivolgendo a entrambi con quel pronome plurale - e devo ammettere che Gufo è quanto meno pratico. Ma si, forse sarebbe meglio cercare qualcosa di più... originale>> ovviamente non aveva problemi a esprimere i suoi pensieri, incurante del fatto di starsi prendendo troppe libertà, perché era abbastanza sicura di aver inquadrato in un temperamento gentile - non poteva essere altrimenti vista la relazione che aveva con il piccolo aiutante- la strega che era nel negozio. Sbattè un paio di volte le palpebre, nascondendo velocemente lo sguardo di smeraldo che era tornato a osservare la sua interlocutrice umana, interessata dalla descrizione accurata e divertita del gufo di nome Gufo. La vivace mentre dell’irlandese, da sempre molto creativa, aveva già iniziato a cercare qualche nome da suggerire alla ragazza ma non trovandone nessuno che la convincesse, e che l’avrebbe fatta spiccare per arguzia, preferì tacere. Arrivati al momento del pagamento, James Kennegan poteva giurare di non aver mai visto un gruzzolo di denaro tutto insieme che non fosse nella Camera Blindata, verificó che l’importo fosse corretto e si affrettò per registrarlo in cassa. Fu entusiasta, più che per il grande importo incassato, che la strega avesse accettato di prendere un thè. Ritmicamente battè tra di loro i palmi delle mani per un paio di volte, una sorta di celebrazione improvvisata, avrebbe quasi potuto saltellare sul posto. Da quando era tornata a Londra si era trovata con poche amicizie, che andassero oltre al giocare nella stessa squadra, e con una rete di contatti decimata: voleva approfittare di ogni possibile occasione per ampliare il cerchio delle sue amicizie. James era un’animale sociale, amava feste e ricevimenti, un buon bicchiere tra le mani e qualche chiacchiera. Adorava parlare, riempirsi la bocca di avverbi e assurde similitudini, nutrire la propria curiosità con gossip e racconti era soltanto un plus che le conversazioni tra amiche davano. Già stava immaginando quanto tempo avrebbe impiegato a riscaldare il thè, domandandosi se Max avesse finito le foglie verdi o se avesse lasciato quanto bastava per fare una nuova teiera fumante, come avrebbe potuto intrattenere l’inaspettata ospite. Anche se fisicamente era ancora dietro al bancone, la sua mente era già proiettata nella stanza adiacente: il Salotto degli Artisti. Una piccola zona in ristrutturazione, al momento fornita di un paio di poltroncine, di un divano e di un piccolo tavolino, lo usavano solo lei e Max nei momenti di pausa, quando una delle due preferiva fermarsi a mangiare al Ghirigoro, ma presto avrebbe finito i lavori e avviato all’apertura del pubblico. La domanda, quasi intimidita, che le fu rivolta la fece ritornare al posto dove si trovava, con il gracchiante suono di una pellicola che si riavvolgeva bruscamente. << Oh ma certo, certo! Credo di avere del thè nero e, se la mia assistente non ha finito le foglie, anche del thè verde...- era già partita per la tangente, come suo solito - Ma prima venite, vi mostro una parte del locale che sarà conclusa a breve. Di qua...>> le gambe della Serpeverde fremevano per dirigersi verso il luogo dove prima si era già avventurata la sua mente, facendo strada lungo il reparto su Hobby & Tempo Libero fino ad arrivare nella stanza ricavata accanto al magazzino, che era stato ridotto di dimensioni per fare spazio a questa idea. << Ta-da! Il Salotto degli Artisti è... quanto di più concreto a un’idea. Ma prima o poi prenderà forma. Intanto sedetevi, cerco il servizio buono e metto su l’acqua. Temo di non avere biscotti o pasticcini, ma, accomodatevi, vi prego. >> parlava un po’ con se stessa, dando libero sfogo ai suoi pensieri che uscivano senza filtri dalla bocca, un po’ rivolgendosi all’inaspettata coppia di ospiti. Fortunatamente aveva entrambe le foglie di thè che aveva offerto, così avrebbe potuto preparare quello che era stato chiesto, mentre come tazzine dovette improvvisare. Tornò di là in tempo record, dando una tazzina piccola e con fiorellini rosa alla strega, una tazza grande da cappuccino con scritto “Stai d’Incanto!” in rosso all’elfo e per se stessa una tazza alta, sembrava quasi un bicchiere, fatta di vetro con alcuni unicorni con la chioma arcobaleno disegnati sopra. L’acqua bolliva piano e avrebbe atteso un fischio lungo prima di andare a controllare se era pronto, questo le dava tempo per qualche chiacchiera. Prese posto in una delle sedute rimasta libera, incrociando le gambe e sporgendosi in avanti, verso i suoi interlocutori per rispondere a una domanda che era rimasta in sospeso durante tutto quel tempo. << Ah si il Quidditch!- parve quasi riemergere dalla trance agonistica che la preparazione del thè le aveva dato - Gioco come Battitore. Ho provato anche a giocare da Cacciatore, ma colpire un bolide da molte più soddisfazioni.>> un sorrisetto sadico sulle sue labbra per la prima volta incrinò quel suo aspetto da Tassorosso allegra, rivelando il motivo per cui era finita nelle file VerdeArgento: pur di vincere era disposta a qualunque cosa. << Vi piace il Quidditch?>> domandò con l’aria di chi era pronta a vomitare una serie infinite di storie e aneddoti ai suoi interlocutori se solo avesse avuto via libera. Sul subito si bloccò, scrutando l’aspetto della strega bionda che aveva davanti e della quale le era decisamente sfuggito il nome. Era ironico che sapesse dire che l’elfo si chiamava Abe ma non avere idea del nome da assegnare alla bionda della sua stessa specie. Ah, la solita smemorata James!
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
    .
6 replies since 18/4/2020, 15:15   180 views
  Share  
.