Libri, elfi e gufi.

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  1. Adeline Walker
     
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    Ghiaccioli
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    Ad un certo punto, anche se Adeline non avrebbe di certo saputo dire quale, la voce della strega aveva iniziato a risuonare musicalmente in quel sogno segreto fattosi stanza: le parole della ex Serpeverde fuoriuscivano dalle sue labbra, vibrando nell'aria attorno alle figure delle due bionde, e con una magia tutta loro creavano davanti agli occhi incantati della Bronzo Blu un piccolo panorama tutto da scoprire: attrezzi, polvere e teli bianchi scomparivano alla vista silenziosi, come polvere al vento, mentre leggeri e altrettanto muti come fantasmi uno ad uno gli oggetti, gli arredi, ogni singolo dettaglio dettato dalla strega prendeva forma e posizione.
    Uno splendido pianoforte così, era comparso nell'angolo indicato dalla Negoziante, con un elegante sgabello abbinato, le note fantasma a risuonare nell'aria.
    I libri tutt'attorno poi, con il loro intenso profumo di pagine stampate, pergamene ed inchiostro, un profumo però che andava a mescolarsi con le fragranze dei thè serviti nel pomeriggio, o dei bicchieri di vino durante la sera.
    E poi quella venatura più pungente data dall'odore della pittura, con le tele proprio lì accanto nello spazio a loro dedicato: alcune bianche, su piedistalli in legno, altre dipinte, le più belle appese alle pareti dai colori accoglienti.
    La strega si muoveva, parlava, indicava, e dietro di lei, a rincorrere le sue parole, lasciava quella scia di sogni e speranze ma anche duro lavoro ed impegno, che prendeva mano a mano forma sotto gli occhi sognanti di entrambe in quel momento.
    C'erano poi le luci calde per i lettori, le poltroncine e qualche divanetto, il brusio sommesso degli ospiti e il fruscio di mille pagine, quella sensazione unica sotto le dita quando lasciate scorrere sopra le mensole, a sfiorare una copertina dopo l'altra, alla ricerca incantata della storia perfetta.
    W o W.
    Altrui o propri, i sogni erano dotati di una magia tutta loro e Adeline in questo genere di cose cascava a fondo come i biscotti troppo inzuppati nel latte caldo.
    Se ne faceva sommergere crogiolandosi in quel tepore, e fosse stato per lei non ne sarebbe mai riemersa.
    Furono le tazze da tè, infine, a riportarla vagamente alla realtà:
    -Oh, no assolutamente, tieni queste! Sono uniche nel loro genere e anzi, potresti servirle ai tuoi clienti in base alla personalità che pensi abbiano, come se abbinassi ognuna di loro a ciascuna persona che ti chiede il tè.- Idee idiote e dove trovarle, Ad - I servizi classici inglesi sono talmente noiosi..e te lo dice una londinese doc, nel Manor di famiglia credo di aver visto non so quanti servizi tutti uguali in “rara e finissima porcellana decorata a mano da addestratori turchi di Occamy dorati ispirati dai tramonti europei e bla-bla-bla”- aveva finito per canzonare sua zia Ada, che delle poche volte che si era palesata in casa loro, o le aveva ricordato di non sfiorare neanche con lo sguardo quelle preziosissime e stupide, o quantomeno assolutamente banali ai suoi occhi porcellane o di non toccare.. -..Il pianoforte!-
    Adeline e le risposte a scoppio ritardato pt.1.
    -Nella casa in cui sono cresciuta, abbiamo un meraviglioso pianoforte d'epoca e, Merlino, intoccato da secoli.- esordì quindi la londinese, a metà tra l'entusiasmo per la possibile buona idea e l'imbarazzo per l'ennesima riprova di come talvolta il seguire il caotico susseguirsi dei suoi pensieri, la portasse di fatto a sembrare quanto meno mezza fuori di balcone.
    -Se non volessi comprarne uno nuovo.. mi farebbe davvero piacere regalartelo per questo posto. E' un classico pianoforte a coda, nero, niente di eccessivamente stravagante in effetti, anche se sono certa che le condizioni siano perfette e il legno probabilmente persino pregiato.. la mia famiglia non ha mai badato a spese per certi ninnoli, anche se poi di fatto guai ad utilizzarli!-
    Sorrise sincera, speranzosa che quella proposta potesse far piacere alla strega: così, non solo nel suo piccolo avrebbe contribuito ad aiutarla nel rendere reale quel piccolo angolo di paradiso, ma di fatto avrebbe anche dato nuova vita ad uno strumento che – a malincuore – nel Manor aveva sentito davvero poche volte il calore umano di un musicista – poche volte che diventavano un mai poi se si parlava di un musicista con del talento, visto che a quanto pare sua madre, l'unica a pigiare ogni tanto quei tasti in madreperla, era davvero una frana.

    -Battitrice! Ma forse allora ci siamo sfidate sul campo di gioco... avremo più o meno la stessa età quindi... con chi eri in coppia?? -
    Quando poi il tema passò sul versante sportivo, Adeline ridacchiò contenta: -Io ho 26 anni, compiuti a Gennaio- sorrise, sistemandosi meglio su di un morbido cuscino -Ho giocato per un paio d'anni prima con McGilling, una Corvonero altissima con delle braccia più lunghe della sua mazza accidenti, colpiva gli avversari più con quella che con i bolidi..- ridacchiò nascondendo con fare divertito lo sguardo con la mancina, al ricordo di quella stramba compagna di squadra -Creava non pochi problemi sul campo, allenamenti tra di noi compresi, ma nessuno aveva il coraggio di dirle niente perchè essendo anche una delle più grandi.. beh in effetti metteva paura un po' a tutti.-
    Lei sì che sarebbe stata una buona Serpeverde, nel più centrato degli stereotipi.
    -E l'ultimo anno con Danes, accidenti dava una potenza ai suoi colpi..e soprattutto colpiva i bolidi e non lanciava direttamente la mazza come la McGilling. Con lui mi sono sempre trovata bene. -
    Adeline non era mai stata un talento eccellente di giocatrice, ma non per questo nei suoi anni sul campo se l'era cavata male, anzi: il suo principale difetto era che – per assurdo – non voleva fare eccessivamente male alle persone.. perciò, a dispetto dell'ottima mira della quale poteva vantare, non imprimeva mai il massimo della forza di cui disponeva. Bersaglio sempre centrato ma mai disarcionato o seriamente ferito. Le uniche volte in cui era capitato che oltre a distrarre l'avversario con i suoi colpi, gli avesse anche erroneamente rotto qualche osso, era stata la prima ad accompagnare lo sfortunato di turno sino in infermeria in effetti.
    -Il cercatore si affida sui suoi altri compagni per svolgere il proprio ruolo.. senza i punti segnati dai cacciatori e la difesa dei battitori non riuscirebbe a portare alla vittoria la squadra, squadra che d'altronde si affida a sua volta, dato che senza di lui il più delle volte non vincerebbe.-
    La voce del suo elfo catalizzò l'attenzione della strega, curiosa di quel filo logico che seguiva sempre i ragionamenti di quella creatura: -Non è un ruolo da solitari.-
    Adeline sorrise, apprezzando la spiegazione dell'elfo e soprattutto come questo, seppur in toni cortesi e chiari, avesse decisamente ribattuto alla sua idea di cercatore come ruolo da solista.
    Poi, alle parole della ex Serpeverde, le lunghe orecchie da pipistrello vibrarono vistosamente per l'imbarazzo e la gratitudine: Abe era abituato ai modi di Adeline e sapeva di poter dar sfogo a certi suoi genuini modi di fare e parlare perchè la Bronzo Blu non dava peso a classismi ed etichette.
    Tutt'altro però era ricevere il medesimo trattamento paritario da un'estranea.. -La ringrazio signorina, sicuramente mi impegnerei al massimo delle mie potenzialità.-
    E di fatto le orecchie della creatura stavano ancora vibrando appena mentre poco dopo, le due streghe si presentavano ufficialmente e la Negoziante spariva per qualche secondo al fischio del bollitore: -Questa strega mi piace molto.- sussurrò alla londinese prima che la Kennegan facesse ritorno, accompagnata da una fluttuante teiera.
    -È da tanto che sei Medimaga? -
    Una manciata di attimi dopo, Adeline aveva fatto riempire la propria tazza e dopo un cucchiaino di miele ad addolcirla, si era fatta scaldare stomaco e cuore da quel liquido scuro e da quel profumo di serenità mista pace.
    -In realtà solo da un paio di mesi.- rispose quindi sorridente -Ma mi sono ambientata in fretta anche perchè lo amo come lavoro.. ho un ufficio tutto mio che, beh, è parecchio distante da tutto questo - indicò con lo sguardo l'accogliente spazio che le circondava -Ma se ti dovesse capitare di passare per il San Mungo potrei fartelo vedere!-
    Come se a qualcuno che non sia te facesse piacere passare per un ospedale, Ad.
    -Basta che non ti presenti su di una barella o mezza morente eh!-
    ..Eh - eh – eh!
     
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6 replies since 18/4/2020, 15:15   180 views
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