magic can't wait!

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    Ghiaccioli
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    medusa fontaine

    Med ancora non si capacitava di come fosse possibile che quel dannato gatto avesse rotto la sua bacchetta magica. Che il felino fosse in qualche modo imparentato con il demonio era stato chiaro fin dal primo giorno in cui nonna Lafith, una vecchia strega nata nel Bayou di New Orelans, l'aveva portato a casa: dopo i primi minuti in cui aveva mostrato di essere un'adorabile palla di pelo, con timidi miagolii e sfregamenti sulle gambe della mobilia per segnare il territorio, dopo qualche minuti si era subito rivelato per il figlio di Satana che era. Kitty, chiunque si sarebbe ribellato dinnanzi a questo nome così ridicolo, si era dapprima avventato sulle bambole di pezza che Med e la sorella Sadie tenevano con estrema cura sulle sedie per il thè pomeridiano, poi quando le due bambine avevano provato a difenderle si era lanciato sulle loro gambe, segnandole di graffi e non contento aveva tentato la fuga scalando le tende del soggiorno. Ma per nonna Lafith era un angelo del cielo, con quei grandi occhi verdi e il pelo così morbido e nero. Già, nonna Lafith aveva subito il periodo più buio della storia afroamerica e le sorelle Fontaine temevano che fosse proprio il colore scuro e la credenza che portasse sfortuna a far vedere così di buona luce l'infernale micetto. Gli anni erano passati, Medusa era cresciuta in altezza e stava quasi per vedere la fine dei suoi studi a Ilvermorny, Sadie invece aveva già concluso gli studi e iniziava la sua vita nel mondo degli adulti e del lavoro, ma la piccola Kitty manteneva la sadica cattiveria di un tempo, nonostante la cataratta la rendesse quasi cieca e i continui bocconcini e premietti della nonna l'aveva resa praticamente una palla di lardo obesa. Durante le vacanze estive aveva fatto l'errore di lasciare il libro di Divinazione e la bacchetta magica sul tavolo della cucina, si era allontanata solo per un'istante, per andare in bagno colta da un'improvvisa impellenza, e la bestiaccia malefica aveva pensato bene di farsi le unghie sulle pagine del libro. Medusa, disperata per la relazione che stava quasi concludendo, aveva cerato di scacciarla, ma il gatto si era accanito sulla sua bacchetta, una meravigliosa dodici pollici di frassino, che dopo essere stata sbattuta su tutti gli angoli della casa, nonostante i vigorosi tentativi della strega per recuperarla, era finita per spezzarsi tra i dentini appuntiti ma micidiali della micia. Ancora in lutto per la perdita della fedele compagna, si era diretta con passo spedito lungo le vie di Diagon Alley, conosciute e attraversato per diversi weekend e pomeriggio di shopping folle e frenetico. Buonasera, dovrei acquistare una nuova bacchetta magica.

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    hedel anakin crawford

    Chi ha ucciso Hedel Crawford? Calmi, calmi... posso anche essere masochista ma non fino al punto di rischiare che il prezioso corpo nel quale sono ingabbiata perisca. Sarebbe stato un'inutile spreco di tempo, e sinceramente odio gli sprechi.

    Nel castello di Hogwarts c'era agitazione. O meglio era quello che dall'esterno si aspettava di trovare la Crawford. Da vanitosa egocentrica quale era la Serpeverde. che aveva appena abbandonato il castello senza completare i suoi studi, immaginava che tra le mura della scuola non si parlasse di altro. Infondo la sua presenza non era mai passata inosservata, la sua assenza doveva avere un che di assordante. Non tanto a lezione, dove la piccola di casa Crawford si faceva vedere raramente, quanto in Sala Comune o in giro per Hogwarts, dove le piaceva bighellonare e tormentare le giovani matricole di Tassorosso. Era l'emblema di tutte le cose negative che si potevano pensare sulla casa di Salazar. Ops. Qualcuno sarebbe stato sollevato nello scoprire la sua assenza, ma era indubbio che ognuno delle patetiche anime dei corridoi scolastici sentisse la sua mancanza, in un modo o nell'altro.

    Tik-tok la strega è andata. Ma non morta, aspettate a stappare lo champagne.

    Seguendo un preciso copione, uno di quelli che se fosse stata realmente conscia delle sue azioni avrebbe previsto da manuale, i suoi genitori aveva reagito insabbiando la situazione. Se non che per persone strettamente dipendenti dalla questione, la questione era stata aperta da una cascata di tintinnanti galeoni. Il reparto stampa, dai giornalisti degni di essere chiamati tali al becero gossip, erano tutti quanti finiti sul libro paga dei potenti Crawford. Per loro il diritto di stampa, la libertà di pensiero, era superfluo come ogni altro diritto e soprattutto era acquistabile. Come un banalissimo diritto di brevetto, come in una qualunque contrattazione commerciale, le pantere di Londra avevano imparato che tutto aveva un prezzo, soprattutto le persone. Ognuno aveva quantificato il valore dell'informazione e avevano ricevuto quanto pattuito in quella che in un primo momento aveva dovuto sembrargli come una vantaggiosa contrattazione economica. Nulla di più sbagliato. Avevano venduto la loro vita per pochi spiccioli, perché rapportato al patrimonio immenso della famiglia a questo corrispondeva questo pagamento, al Diavolo. Un demone furbo, che non aveva preteso qualcosa di effimero come l'anima, no, era un creditore che si rivaleva su ossa e sangue, un moderno Lucifero che camminava sulla terra ferma. Con il passare del tempo avrebbero capito quanto poco vantaggioso fosse l'accordo stipulato, solo pochi eletti avrebbero compreso di aver ceduto a un ricatto.
    E quindi, che fine aveva fatto Hedel Crawford? Eccola lì, seduta con le gambe incrociate nel retrobottega di Ollivander, dove il proprietario in persona si era ritrovato ad accogliere una richiesta quantomai insolita. La commessa, da oltre un anno serviva bacchette da dietro al bancone, che voleva essere di più. Un’ambizione che non avrebbe dovuto stupire nessuno, essendo smistata senza batter ciglio a Serpeverde, culla degli ambiziosi, ma che aveva preso in contropiede il vecchio fabbricante di bacchette. E avrebbe dovuto metterlo in guardia sulla serpe che si era portato in seno, una vipera ambiziosa che se solo avesse avuto abbastanza soldi - o meglio, se i suoi non avessero bloccato il flusso di Galeoni per la figlia- si sarebbe comprata il negozio per sfrattare il giorno seguente il fabbricante di bacchette. Dopo averne carpito e acquisito il capitale in termini di conoscenze e competenze. Senza il denaro sonante della famiglia Crawford, alla ragazza toccava fare la strada più lunga, correre in quelle tappe che erano considerate come usuali per tutto il resto della popolazione non così sfacciatamente ricca. Unirsi alla schiera di plebei era uno smacco per la Crawford, ma questo non le avrebbe impedito di arrivare esattamente dove voleva. Nulla le aveva mai precluso di raggiungere gli obiettivi prefissati.

    Nulla, se non io. Un piccolo lato oscuro, una silente minaccia che in realtà giostra ogni azione di Hedel. E dopo il caos scatenato dalla bomba atomica sganciata con la rinuncia agli studi presso Hogwarts osservavo con braccia conserte e sorriso soddisfatto come la piccola Crawford cercasse di risistemare i cocci della sua vita. Era come guardare un formicaio durante le prime gocce di pioggia, con le laboriose formicidae che annaspano per non annegare e mettersi in salvo, provviste incluse.


    Con il capo chino sul bancone di lavoro e l'espressione contratta di chi sta facendo un enorme sforzo stava cercando di intagliare una bacchetta da un pessimo pezzo di tronco di betulla. Era stata fregata dal suo aspetto esteriore che le aveva fatto credere che fosse bellissimo e in salute, ma appena aveva iniziato a incidere il legno si era sbriciolato tra le sue mani, intaccato da tarli e muffa. Con pazienza era arrivata al cuore del legno, dove era riuscita quasi ad estrarre una 9 pollici, misura minima delle bacchette, e stava per procedere alla sua completa estrazione quando il suono del campanello oltre la parete la interruppe. Posò tutto e si diresse con tutta calma verso il bancone, ripulendo il vestito blu notte dalla segatura e dai trucioli del suo operato.
    « Benvenuta da Ollivander! Io sono Hedel, la Negoziante.» per una volta nella vita riuscì a trovare una certa professionalità, sorridendo anche con quella che doveva essere cordialità. Tutt’al più sembrava le fosse venuta una strana paresi facciale.
    «Molto bene, vado subito a prenderne una.» spiegò con una certa professionalità, voltandole le spalle per cercare una bacchetta da consegnarle. Fece scorrere la mano su alcune custodie rosse, verdi e blu. Le dita si fermarono su una custodia di stoffa, morbida come la seta eppure resistente come il ferro di colore prugna. La estrasse con cura dalla catasta e aprì l'astuccio svelando quanto contenuto. «Noce, Corde di Cuore di Drago, 12 pollici, Abbastanza Flessibile. +14INT Questa bacchetta è stata creata da Ollivander in persona. Il costo è di 22 Galeoni spiegò con grande solennità, provava ammirazione per il fabbricante di questa bacchetta, e con professionalità sfilò il catalizzatore e glielo porse perché lo testasse.


    p4Tw05F Benvenuta da Ollivander 8cto/pus!
    Puoi anche non rispondere a questa discussione, la bacchetta che sarà registrata avrà le caratteristiche appena elencate.
    Se però non è di tuo gusto puoi provarla e decretare il suo fallimento, te ne fornirò un'altra. Hai 10 giorni per farlo.
    Hai a disposizioni tre tentativi per trovare la tua bacchetta, la terza -che ti piaccia o no- sarà quella definitiva.

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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1 replies since 18/4/2020, 20:24   61 views
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