Novantanove snasi saltavano sul letto (pt.2)

Ma l'unica a cadere, fu Adeline, sul c..vabbè, concludete voi. - Hedel Crawford

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  1. Adeline Walker
     
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    In quel breve lasso di tempo in cui la londinese si era ritrovata da sola ai margini della riserva, durante gli ultimi secondi di solitudine la mente frenetica di Adeline aveva fatto un breve ricalcolo di ciò che le sarebbe risultato utile in quella piccola e imprevista, anche se non per questo meno ben accolta, missione della giornata.
    Legno di faggio, anzi, legno di faggio da bacchette e questo per la ministeriale significava soltanto una cosa: Bowtruckle.
    Più comunemente noti come Asticelli – ma si sa, a Londra piaceva essere piuttosto precisa sul lavoro – erano uno dei principali e più comuni problemi degli addetti ai lavori quando si parlava di fabbricanti di bacchette alle prese con la raccolta della loro materia prima, il legno da bacchetta giustappunto.
    Come creature di fatto risultavano di per sé pacifiche, persino timide nei loro 15/20 centimetri di legnosa altezza, in grado di mimetizzarsi completamente nel loro habitat naturale, il bosco – gli alberi, grazie alle loro apparentemente fragili fattezze da rametti, bastoncini ornati da un paio di piccoli e adorabili occhietti marroni... ma guai all'avventata figura che tenta anche solo per incauto errore di avvicinarsi con più o meno nefande intenzioni nei confronti delle loro piccole abitazioni e nidi.
    Piccoli sì, teneri pure, ma quei piccoli e solo ad una prima occhiata fragili rametti erano in grado di trasformarsi in spietati artigli affilati, aventi come unico obbiettivo quello di ferire, graffiare e soprattutto cavare possibilmente il povero, totalmente privo di difese, bulbo oculare umano.
    La Walker aveva già avuto la fortuna di osservare di prima mano i risultati di una scarsa preparazione in proposito, quando un collega primino, prendendo sottomano la questione, privo delle più banali protezioni o accortezze si era ritrovato con una profonda ferita da taglio all'occhio sinistro che gli era valsa parecchie ore al San Mungo, una retrocessione alle scrivanie a lavoro, e svariate prese in giro da parecchi colleghi più attempati e – in questo caso c'era poco da recriminare – ben più furbi di lui.
    Nel complesso Adeline, lo sguardo bicromo fisso all'interno del suo piccolo marsupio da lavoro magicamente allargato all'interno per contenere tutto il necessario, pensava di aver tutto:
    i Bowtruckle si sfamavano di uova di fata, Doxy quando ci riuscivano e onischi, nonché risultavano sufficientemente distraibili con una semplice offerta di porcellini di terra.
    Ora, Londra aveva portato con sé una considerevole quantità di onischi e uova di fata, qualche Doxy paralizzato gentilmente fornito da una delle ultime disinfestazioni effettuate da un suo collega la settimana precedente, e infine, anche se sperava di non doverli utilizzare, quattro porcellini di terra, magicamente addormentati dentro ad un paio di bolle magiche, entro le quali in effetti, si trovava la maggior parte degli strumenti della ministeriale.
    Aveva con sé poi, banalmente, un paio di occhiali protettivi, uno per sé ed uno per la giovane strega che avrebbe accompagnato, ed infine qualche altro attrezzo del mestiere della serie “Adeline che porta cose in più perchè non si sa mai”. Con la scusa dell'incantesimo di estensione irriconoscibile sul suo marsupio da lavoro, la biondina era in grado di portarsi anche qualche pozione anti scottature in una missione subacquea per curare ippocampi.
    Ma per queste divagazioni non era proprio il momento.
    Soddisfatta, un ultimo rapido sguardo era stato dedicato al prelibato pranzetto rimpicciolito e riposto in un angolo di Abe, prima che la voce della strega che stava in effetti aspettando, irrompesse tra i suoi pensieri.
    -Grazie!- risposte sorridente al commento gentile della ragazza, ridacchiando poi rispetto al commento sulla puntualità e professionalità dei colleghi: -Beh credo che d'altronde tutti i luoghi di lavoro abbiano i loro alti e bassi - tentò gentilmente di giustificare qualche collega, -Anche se forse a qualcuno ogni tanto annoderei la bacchetta io stessa!- non riuscì però dal trattenersi, seppur mezzo sussurrando a denti stretti quella sacro santa verità.
    Lasciò le labbra distese in un ampio sorriso ancora per un istante, dopodichè la versione inarrestabile di “Adeline-si-va-in-missione” prese il sopravvento.
    -Dunque uno dei modi migliori - o quantomeno più semplici e veloci - per riconoscere il legno da bacchetta è, mi corregga se sbaglio, scovare nidi di Asticelli, dato che amano insediarsi in questo tipo di alberi e non su quelli “normali”. - Iniziò puntuale, lo sguardo marino già rivolto alla linea boschiva lì accanto.
    -Ho con me il materiale necessario per semplificare la loro ricerca e.. beh, distrarli ed eventualmente difenderci, visto che seppur piccole, come creaturine sanno dire la loro.-
    - Potremo adescarli e riconoscerli attirandoli con onischi e uova di fata-
    posò leggera la mano sul marsupio legato ai fianchi, contenente tutto ciò che stava elencando -dopo di chè con lo stesso materiale o eventualmente qualche aiuto in più che ho qui pronto, io lì terrò a bada mentre lei si rifornisce del materiale che le serve.- concluse sorridente.
    Lo sguardo verde-azzurro tornò su quello pece della ragazza, perdendocisi per un attimo. Mai viste iridi tanto particolari.
    - Ho portato un paio di occhiali protettivi anche per lei – gli Asticelli per difendersi amano mirare agli occhi – e.. beh, ho anche il pranzo volendo.-
    Fece spallucce, abbozzando un ultimo sorriso.

    -E mi dia del tu, se non le dispiace.-
    D'altro canto, non sarebbe mai riuscita a dividere il suo amato pasticcio di rognone con qualcuno che le dava del lei. Non sia mai.
     
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2 replies since 20/4/2020, 15:40   146 views
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