Smistamento di Christelle Amelia Jones

Il viaggio in treno le era parso molto più lungo di quanto in realtà fosse, eccitata com’era di raggiungere Hogwarts. Al fianco del fratello Oliver, Corvonero, e della sorella Isla, assegnata a Grifondoro solo l’anno prima, nel loro scompartimento non si era parlato d’altro che della Cerimonia dello Smistamento.

La famiglia Jones partoriva degli spericolati Grifondoro da generazioni, con alcune eccezioni qua e là, e una di queste era proprio il fratello di Christelle, Oliver, che prese la parola. « Chris, non pensarci troppo, sai bene che alla mamma e il papà non importa in quale casa finirai » disse, sorridendole benevolo. « Guarda me, non ti ricordi quanto erano felici quando sono stato smistato in Corvonero? Non gli interessa, sul serio. » le accarezzò i capelli scompigliandole la frangia.

« Oli ha ragione, ma spero lo stesso che ti assegneranno a Grifondoro, così potremo dividere il dormitorio » aggiunse la sorella dodicenne con una strizzata d’occhio. Isla era la migliore amica di Christelle, e le due dividevano tutto da sempre: la stanza, le esperienze e spesso persino gli amici. L’anno precedente era stato molto triste per la giovane strega, ritrovatasi sola in casa senza i suoi fratelli, con l’unica compagnia dei cugini più piccoli, gli zii, i nonni e i genitori… Oltre alle creature magiche in cortile, ovviamente.

Christelle non rispose, ma sorrise. Non le importava davvero in quale casa sarebbe finita, era così su di giri che tutto le sembrava fantastico ed emozionante, forse anche per via della vicinanza al fratello e alla sorella di cui aveva tanto sentito la mancanza. Socievole com’era, mentre caricava il baule sul treno in partenza aveva fatto amicizia con tre coetanei, che a sua volta le avevano presentato i loro fratelli e sorelle, studenti più grandi; si era ritrovata a chiacchierare amabilmente con loro prima di venir trascinata via da Isla, la quale aveva trovato uno scompartimento vuoto dove sedersi indisturbati.

« Non vedo l’ora di sentire la canzone del Cappello Parlante… » cominciò a dire Oliver, per poi interrompersi di colpo. « Ehi, siamo arrivati! »

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Eccoci qui pensò la strega mentre attraversava la Sala Grande per la prima volta, guardandosi intorno con aria impressionata dalla maestosità della stanza. È qui che passerò i prossimi sette anni della mia vita e mentre rifletteva sorrise al ragazzo che le stava accanto, con cui aveva chiacchierato durante la traversata del Lago Nero per raggiungere il castello pochi minuti prima.

« Quando chiamerò il vostro nome, verrete avanti. Io vi metterò il Cappello Parlante sulla testa e sarete smistati nelle vostre Case. » sentenziò la Professoressa davanti a loro, osservando uno a uno gli sguardi attoniti dei ragazzini del primo anno così da assicurarsi che avessero capito, per poi leggere il primo nome della lista.

Christelle non dovette aspettare molto perché arrivasse il suo turno. « Christelle Jones? » Prese un respiro profondo e avanzò a sedersi sullo sgabello, forse un po’ troppo alto per un undicenne. Le tremavano le gambe. La professoressa le adagiò delicatamente il Cappello sulla testa, che prese subito a parlare.

« Una Jones! » tuonò. « Una Jones con un bel caratterino, oserei dire. Vedo molte idee in questa testolina, ma so esattamente dove collocarti, è così facile… Grifondoro! »

La lunga tavolata di Grifondoro esplose. Era stato più facile del previsto. La sorella di Christelle, Isla, era scattata in piedi alla sentenza del Cappello, ed aveva cominciato a urlare e applaudire a gran voce seguita da tutti i suoi amici e i ragazzi del secondo anno, e in breve i più grandi si lasciarono trasportare irrompendo con grida e cori stonati. Christelle arrossì, scese dallo sgabello con un sorriso smagliante e corse verso la tavolata di Grifondoro, dando il cinque alla sorella e un’occhiata raggiante al fratello che la osservava sorridente da lontano, seduto insieme agli altri Corvonero; si accomodò al fianco di alcuni compagni del primo anno smistati prima di lei e cominciò a chiacchierare con loro. Non aveva ancora avuto il tempo di realizzare di esser stata davvero smistata in Grifondoro, la stessa Casa dei genitori, oltre che di gran parte del resto della famiglia. Non le interessava davvero cos’avrebbe deciso il Cappello, ma doveva ammettere, a quel punto, che la cosa le provocò un certo moto d’orgoglio. La sua nuova emozionante avventura stava per iniziare.