[Difesa Contro le Arti Oscure] - Lezione 1

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    Dopo mesi Hogwarts aveva finalmente riaperto i battenti. Erano stati mesi bui, dopo la minaccia Grindelwald aveva addirittura messo in difficoltà la più Scuola di Magia e Stregoneria, tanto da tenerla chiusa per qualche tempo. Tuttavia, le voci cominciavano a circolare e il pericoloso Mago sembrava essere stato catturato dal M.A.C.U.S.A. e, sebbene non ci fossero prove concrete a riguardo, il Ministero della Magia aveva deciso di riaprire Hogwarts e far ritornare quindi tutti a casa, Brad compreso.
    L'emozione di rientrare nel castello che l'aveva fatto crescere e l'aveva fatto diventare il mago che era fu indescrivibile. Mille e più sensazioni si scontrarono nel petto e nella mente dell'uomo che, ora, era Professore e non più studente. Si lasciò trasportare dai ricordi più belli che potesse avere, dalle voci dei suoi vecchi insegnanti e dei suoi compagni ci casata, Corvonero. Ancora ricordava le corse lungo la scalinata che portava in Sala Grande e tutti i tentativi dei Tassorosso di far perdere loro punti perché era vietato correre nei corridoi. Ricordava perfettamente le aule, la disposizione dei banchi e l'odore dei libri o delle candele appena spente. Con il cuore pieno di battiti, McNeal si diresse verso il sesto piano per posare il suo baule nel suo ufficio e per prepararsi per la prima lezione ad Hogwarts. Come ad Ilvermorny, non sapeva cosa aspettarsi, ma era fiducioso, contento di essere tornato a casa e desideroso di provare di nuovo quella bellissima sensazione che già aveva provato diversi mesi prima.
    Arrivato in classe, Brad si lasciò andare ad uno sguardo generale per controllare che tutto quello che aveva lasciato anni prima fosse, inevitabilmente, rimasto invariato. Si diresse velocemente nel suo ufficio e, con un colpo di bacchetta, lasciò che tutti i suoi effetti personali si posassero nella stanzetta in modo ordinato e preciso. Deliziato dal risultato, tornò al piano di sotto, dietro la cattedra. McNeal si sedette, sistemando la boccetta d’inchiostro sulla cattedra, un foglio di pergamena accanto ad esso e la piuma sopra il foglio. Subito dopo tirò fuori dalla borsa il libro di testo e lo posizionò ordinatamente su un lato del grosso banco. Osservò l’orologio da polso più e più volte sempre più desideroso di cominciare la lezione.
    Benvenuti a tutti. Prego, prendete velocemente posto e tirate fuori i vostri libri.
    Attese che tutti fossero al loro posto e che il chiacchiericcio si interrompesse. Si alzò dunque dalla sua sedia per spostarsi davanti alla cattedra ed appoggiarsi ad essa per essere più vicino agli studenti. Osservò il volto di ciascuno di loro, probabilmente era lui il più emozionato anche se lo mascherava molto bene.
    Io sono Brad McNeal e sarò il vostro docente di Difesa Contro le Arti Oscure. Sul muro del mio ufficio troverete una bacheca che riporta le importanti Regole della Buona Condotta o RBC, come le chiamo io. Essendo la prima lezione vi riporterò brevemente quelle che sono le regole in quest’aula, ma vi prego di prenderne successivamente visione e di tenere tutto ben in mente se non volete sottrazioni di Punti per la vostra casa.
    Forse poteva sembrare severo, ma non era affatto questione di severità. Gli studenti erano numerosi e una buona condotta avrebbe permesso a lui di spiegare al meglio gli argomenti complessi di quella branca incredibile della magia e ai ragazzi di comprendere senza distrazioni e disturbi di alcun genere.
    Prima regola, la più ovvia: è vietato arrivare in ritardo. Un ritardo minimo potrà pure passare inosservato, ma un ritardo considerevole vi porterà ad una perdita ingente di Punti. Seconda regola: quando inizia la lezione è vietato chiacchierare tra di voi e scambiarsi bigliettini per comunicare. Terza regola, che si ricollega alla seconda: per prendere parola vi chiedo di alzare la mano e di presentarvi, quindi nome cognome e casa di appartenenza. Quarta regola: è vietata qualsiasi forma di copiatura. Quinta ed ultima regola: per un colloqui con me o per una lezione privata vi chiedo di scrivermi una lettera e spedirmela via gufo. Non sono sempre a scuola, quindi è il metodo più semplice e sicuro.
    Fece una pausa, per osservare lo sguardo di ciascuno dei presenti. Non erano affatto regole difficili da rispettare e, anzi, sarebbe stato particolarmente facile ricordarle perché, dopotutto, si trattava solo di semplice educazione e niente di più.
    Vi esorto a rispondere alle domande che vi porrò, perché anche se doveste rispondere male non sottrarrò nessun Punto. Siamo qui per imparare tutti insieme, quindi potrei anche premiare la vostra fantasia e la vostra determinazione. Ovviamente la risposta dovrà essere comunque in linea con la domanda, senza andare eccessivamente fuori tema. E questo è tutto.
    Deglutì, soddisfatto di come si aveva gestito la tensione di quel primo momento. Si fidava dell’intelligenza di tutti quanti tanto da sapere che difficilmente sarebbe intervenuto per sgridare duramente qualcheduno, ma una rinfrescata di memoria di cinque semplici regole poteva fare solo che bene. Brad tornò quindi a sedersi dietro la cattedra, aprendo il libro davanti a sé Le Forze Oscure: guida all’autodifesa di Dante Tremante.
    Bene ragazzi, cominciamo allora con l’argomento di oggi. Il discorso vi potrà sembrare inizialmente astratto, ma presto capirete che, in realtà, c’è molto di concreto, tanto da rientrare nella vita di tutti i giorni. Quando parliamo di Oscuro, infatti, la prima cosa che ci viene in mente è: pericoloso. Eppure, questo non è completamente vero. Facciamo un esempio, che sarà poi quello che andremo a trattare meglio nelle prime lezioni: esistono Creature Magiche pericolose, ma non Oscure. È possibile il contrario: Creature Oscure ma non pericolose? Vi rispondo subito con un secco no. Sono infatti definite Oscure tutte quelle creature che posseggono almeno una caratteristica che può arrecare talmente tanto danno da provocare la morte per la volontà di queste creature di provocare sofferenza, talvolta gratuita.
    Sperava di non aver spaventato troppo i ragazzi, ma non poteva di certo trattenersi e far credere che nel mondo ci fossero solo aspetti positivi e simpatici. Gli studenti di Difesa Contro le Arti Oscure dovevano capire che esistevano aspetti magici che potevano essere terrificanti, spaventosi e, talvolta, mortali. Se avessero aperto i giornali avrebbero di certo letto di Grindelwald e del pericolo che incombeva, in quel periodo, su tutto il mondo magico e non.
    A questo proposito, vi faccio una domanda. C’è qualcuno che sa farmi qualche esempio di Creature Magiche pericolose ma non Oscure? Vorrei sapere anche perché non sono considerate Oscure nonostante le loro peculiarità pericolose. Ed esempi di Creature Magiche considerate invece Oscure?
    Attese qualche risposta prima di proseguire. Voleva toccare un altro argomento prima di passare effettivamente alla spiegazione di incantesimi. McNeal sfogliò quindi il libro di qualche pagina, perché quelle precedenti, sulle Creature Oscure, le avrebbe riprese piano piano con il tempo.
    Tralasciando per un attimo le Creature Oscure, concentriamoci ora sugli incantesimi. Possiamo dire che esistono incantesimi pericolosi ma non Oscuri, giusto? Ad esempio, un semplice incantesimo di levitazione, eseguito in modo improprio, potrebbe risultare dannoso nei confronti di ciò che ci circonda, ma direi che sarebbe azzardato dire che sia Magia Oscura. Esistono, infatti, tre tipologie di incantesimi che andremo ad analizzare nello specifico durante questo corso: Fattura, Maleficio, Maledizione. Queste tre tipologie sono definite Oscure, Magia Nera. Le varie definizioni le trovate a pagina cinquantasette del vostro libro, andiamole a leggere."
    Fece una breve pausa per riprendere fiato e poter leggere con calma e attenzione le righe davanti ai suoi occhi.
    "Si definisce Fattura quell’incantesimo di Magia Nera volto a recare al bersaglio effetti irritanti di breve durata. Essa viene spesso utilizzata per divertimento e non per provocare reale dolore al bersaglio. Difficilmente, quindi, troveremo Maghi Oscuri che ci colpiranno con questo genere di incantesimi, tuttavia è possibile che qualche nostro amico, per prendersi gioco di noi, ci possa fare uno scherzo di pessimo gusto. Andiamo avanti. Per Maleficio s’intende l’incantesimo di Magia Nera con un grado leggermente maggiore di quello della Fattura, volto a recare danni irritanti al bersaglio molto più durevoli e crudeli. In questo caso, invece, è più difficile che i nostri amici ci lancino un Maleficio, tuttavia nemmeno i Maghi Oscuri si limiteranno a tanto poco poiché, come ora vedremo, essi prediligono le Maledizioni. Ecco perché i Malefici, al giorno d'oggi, sono davvero poco usati. Pensatele più come forme di minacce e intimidazioni usate per farsi fare favori o per derubare un altro Mago. Infine, Le Maledizioni sono il peggior tipo di Magia Nera esistente. Come unico scopo, esse hanno recare danni gravi al bersaglio per metterlo al tappeto o, addirittura, controllarlo o ucciderlo.
    Brad terminò di leggere e alzò lo sguardo per osservare i suoi studenti. Si alzò quindi dalla sedia, nuovamente, lasciando il libro aperto sulla cattedra. Era arrivato il momento di una nuova domanda e, successivamente, di un’esercitazione. McNeal mosse la bacchetta per scrivere sulla lavagna i tre termini: Fattura, Maleficio, Maledizione.
    Ora tocca a voi, ragazzi. Chi mi sa dire il nome di una Fattura, di un Maleficio e di una Maledizione spiegandomi brevemente di cosa si tratta?
    Sorrise, speranzoso che entro pochi minuti la lavagna si potesse riempire di scritte. Aveva una classe brillante davanti a sé e gli studenti dovevano solo alzare la mano e provarci. Anche se avessero sbagliato, il Professore non avrebbe tolto alcun Punto alla casa di appartenenza, ma anzi, avrebbe premiato il tentativo, provando a spiegare invece la classificazione reale dell’incantesimo eventualmente citato. Per un solo incantesimo, McNeal avrebbe assegnato dieci Punti; per due, quindici Punti; per tre, venti Punti.
    Attese le varie risposte, per poi far alzare tutti dalle proprie sedie e dai propri banchi che, rapidamente, spostò alle estremità dell’aula così da lasciare un bello spazio al centro e metterci un bersaglio dalla forma umanoide, simile ad un manichino, pronto a subire gli incantesimi dei ragazzi.
    La teoria, per quanto fondamentale, non sarà l’unico aspetto che tratteremo in questa classe. Infatti, ho deciso di farvi provare una vera e propria Maledizione. Magia nera che, però, vi sembrerà banale e ilare. Non è così. Fatta al momento giusto, questa Maledizione può essere un vero e proprio tormento per chi la subisce. La cura migliore conosciuta è la Pozione Pepata, inventata appena nel 1899 da Glover Hipworth. Sto parlando della temibile Maledizione delle Caccole! Buffo, vero? Pensate però se foste voi la vittima, pensate se non fosse possibile curarvi. Sarebbe drammatico, perché non solo il vostro naso colerà in continuazione e dovrete starnutire costantemente, ma potreste anche collassare in caso di non immediate cure. La formula da pronunciare è molto semplice Mucus ad Nauseam. Questa frase deriva dal latino e si può tradurre con muco (soggetto) per la nausea (complemento di fine). Quindi tanto muco da portare alla nausea o, meglio, al collasso. Per eseguirlo dovrete disegnare con la vostra bacchetta come un cappio, ma senza chiuderlo.
    Brad disegnò il movimento alla lavagna, così che tutti potessero vederlo. Fece avvicinare il bersaglio e si preparò per lanciare la Maledizione. Ci voleva concentrazione e precisione, dunque i ragazzi avrebbero dovuto estraniarsi dai rumori e dalle distrazioni per pensare solo alla formula, al movimento e al bersaglio. Conoscevano l’effetto e dovevano tenerlo bene in mente, senza mai dimenticarlo. La posizione di lancio, inoltre, avrebbe influito sulla resa poiché una posizione da duello standard, seppur non ancora propriamente spiegata dal Professor McNeal, avrebbe di certo aumentato la potenza e la precisione del colpo.
    Brad decise quindi di dimostrare quello che i suoi allievi, successivamente, si sarebbero spinti ad emulare. Si mise in posizione, spostando il piede sinistro leggermente all’indietro così da tenere il fianco destro più in vista. La mano destra, infatti, teneva ben salda la bacchetta ed il gomito era piegato leggermente per lasciare che il braccio potesse muoversi velocemente. Con lo sguardo fisso sull’obiettivo e con l’effetto ben in mente, il docente di Difesa Contro le Arti Oscure pronunciò un sonoro e deciso Mucus ad Nauseam!. Dal catalizzatore di McNeal fuoriuscì un raggio colorato di verde, come il colore delle caccole e del muco, che si andò a schiantare contro il bersaglio fortunatamente immobile.
    Avete visto? È semplice. Forza, a turno ora potete provare. Mi raccomando, tenete a mente la formula e l’effetto desiderato. Per una buona Maledizione assegnerò ben trenta Punti alla vostra casa di appartenenza!
    Brad si spostò di lato per lasciare ai suoi studenti spazio per tentare quella entusiasmante esercitazione. L’ora a sua disposizione stava ormai per giungere al termine, ma McNeal poteva dirsi più che soddisfatto di quella sua prima lezione e del programma spiegato.

    Ogni studente può rispondere ad un massimo di una domanda oppure svolgere solo una volta l'esercitazione pratica. Si può, inoltre, rispondere ad una domanda e, di seguito, svolgere l'esercitazione pratica. Per l'assegnazione dei Punti verrà valutata la concentrazione dello studente e la precisione del lancio della Maledizione.

    Per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


    Rispettate l'ambientazione (presentata ad inizio post) perché è quella a cui ci dobbiamo attenere tutti.

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    Draven Shaw

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    L’aula di difesa contro le arti oscure si trovava al sesto piano, che più lontano di così rispetto all’aula di pozioni c’erano solo le torri. Dovette correre, velocissimo, per poter arrivare in orario. Era la prima lezione e non voleva, anzi, non poteva fare tardi: la prima impressione ad Hogwarts si era rivelata essere di fondamentale importanza. Riuscì ad oltrepassare in tempo la soglia dell’aula insieme ad altri studenti e si nascose dietro di loro mentre cercava di riprendere fiato. Andò d’istinto verso l’ultima fila, dato che la sua altezza era stata causa di discussione in più di una lezione, ma nel vedere ancora libero il posto di sinistra in prima fila nella colonna di sinistra, ci si fiondò rapido, scivolando sulla sedia – per non dare fastidio a nessuno – giusto in tempo prima che il professore iniziasse a parlare. Posò la borsa sullo schienale della sedia e prese una pergamena, una penna e l’inchiostro per segnarsi eventuali appunti, ma in un primo momento si limitò ad ascoltarlo in silenzio, incrociando le braccia al petto. Lo ascoltò attento e concentrato, senza perdersi nemmeno una parola, e quando fece la sua prima domanda alla classe, senza nemmeno guardarsi intorno per vedere se anche altri alunni erano interessati a rispondere, Draven alzò prontamente la mano.

    Draven Shaw, di serpeverde, signore. – esordì, raddrizzandosi sulla sedia per sedersi più composto. La definizione di creature è molto generica nel mondo magico, dato che vi rientrano nella categoria tutti i non-umani, ma esistono creature come i demiguise, che sono definite pericolose quasi al massimo della classificazione ministeriale, perché sfuggevoli e imprevedibili, dotate di invisibilità e per questo particolarmente difficili da catturare, senza considerare che hanno un brutto morso, se minacciate, ma in realtà sono creature estremamente pacifiche, non oscure. Sono addirittura erbivore. Mentre, gli Inferi, classificati al massimo della pericolosità dal Ministero della magia, sono morti riportati in vita dalla magia oscura dei negromanti e per questo definite creature oscure e sono pericolosi per via della loro principale caratteristica di resistenza alla maggior parte degli incantesimi, oltre al fatto che, essendo controllati dai negromanti, non sono dotati di libero arbitrio. - Riscivolò sulla sedia per permettere a chi era dietro di lui di poter vedere il professore e cominciò a prendere appunti, segnando: Fattura, Maleficio, Maledizione - pagina 57. Poi, riportò la completa attenzione sul professore, per essere certo di non perdersi la spiegazione. Quando il professore si alzò per avvicinarsi alla lavagna e fece un’altra domanda, la mano di Draven era sul punto di scattare di nuovo in alto, ma si trattenne e scivolò ancora di più sulla sedia nel tentativo di reprimere l’impulso. Si alzò quando richiesto, schiacciandosi contro il muro per restare vicino ai banchi; quando poi il professore spiegò il movimento per eseguire la maledizione, si avvicinò alla pergamena per prendere appunti, ma tornò subito al suo posto in fondo alla fila, in attesa del suo turno per l'esercitazione pratica.
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    Era riuscito a spiegare un argomento leggermente complicato senza intopparsi e senza balbettare emozionato. Il Professor Vincentius sarebbe stato fiero di lui se l'avesse visto in quelle vesti e, forse, anche suo padre Steve, ma era troppo orgoglioso per accettarlo.
    La disciplina della Difesa Contro le Arti Oscure era complessa e distorta e, secondo Brad, doveva essere sviscerata per bene e con ordine per poter essere in grado, quantomeno, di capirla e accettarla. Prima la grossolana definizione di Oscuro, poi la distinzione delle tipologie di Magia Nera ed, infine, una esercitazione pratica: era quello il pane quotidiano degli studenti del Professor McNeal. Era normale partire da concetti quasi astratti, perché sarebbe stato sciocco e quasi azzardato cominciare con argomenti specifici che avrebbero dovuto richiedere un background culturale non indifferente. Ecco, il Docente di Difesa Contro le Arti Oscure era lì per quel preciso motivo, voleva dare una base ai suoi ragazzi grazie alla quale crescere insieme e capire meglio la difficile materia. Perciò, Brad amava che gli si ponessero domande e, ovviamente, amava porgerne. Solo con un colloquio, con il dialogo, si potevano toccare punti inesplorabili persino dai libri di testo.
    Poco ci volle, infatti, per ricevere le prime risposte. Le domande non erano complesse e si basavano per lo più su cultura generale applicata a quanto appena appreso a lezione; nulla che gli studenti di Hogwarts non potessero fare. Brad incentivava molto la parola, sempre nel rispetto delle importantissime RBC, perché voleva anche far prendere più confidenza agli allievi. L'uso della parola era la magia più potente del pianeta e presto l'avrebbero capito anche loro, per questo spiegare senza concedere loro la possibilità di intervenire era, secondo lui, la censura più sbagliata possibile e, di conseguenza, il modo di insegnare peggiore. Non aveva ancora molta esperienza in materia, era ovvio, tutta quella che aveva era quella accumulata nei suoi anni di scuola e nei mesi passati ad Ilvermorny, ma poteva contare sul buon senso e sulla conoscenza del mondo al di fuori di quattro mura sicure dentro le quali studiare giorno e notte.
    "Sì, Draven."
    Concesse la parola al ragazzo, chiamandolo per nome ed evitando il formalismo che, almeno quando era stato a scuola lui, si usava, per far sì che gli studenti si approcciassero a lui non tanto come una figura superiore, quanto a un qualcuno da cui imparare. Ricevere rispetto non era semplice, assolutamente, ma non voleva riceverlo solo perché classificato dai ragazzi come Prof cattivo. C'erano sempre delle distanze da mantenere, questo era ovvio, e confidava nell'intelligenza degli allievi di non superare quella linea sottile che li separava. McNeal, dal canto suo, avrebbe cercato di semplificare il tutto, ma ovviamente aveva bisogno di ricevere una risposta adeguata alle circostanze. Annuì, comunque, alla risposta molto ben articolata del Serpeverde, contento di appurare che la distinzione tra pericoloso e oscuro fosse chiara.
    "Esatto! Entrerete meglio nel dettaglio, poi, con il Docente di Cura delle Creature Magiche, ma è corretto affermare che un Demiguise è di natura pacifica, nonostante alcune sue peculiarità siano, in effetti, pericolose. Il Demiguise è imprevedibile, è assai complicato da catturare per via di una sua capacità divinatoria e sa difendersi egregiamente. Tuttavia, nessun Demiguise vi attaccherà mai per primo. Al contrario, invece, un Inferius - o Infero - è una Creatura Oscura quasi per definizione perché essa nasce proprio grazie ad una potente branca della Magia Nera, la Necromanzia. L'Infero è un non-morto che sottostà alla volontà del Necromante che l'ha risvegliato. Essendo, quindi, succube di un Mago Oscuro - perché utilizza la Magia Nera - possiamo affermare, senza alcun dubbio, che l'Infero è una Creatura Magica Oscura."
    Si spostò verso la lavagna per dividerla in due parti: da una parte, Brad aggiunse il Demiguise, sopra il quale scrisse pericoloso; dall'altra, invece, l'Insegnante riportò il termine Inferius, con sopra la scritta oscuro.
    "Sono 20 Punti a Serpeverde per il tuo intervento, Draven. Qualcun altro ha qualche altro esempio da proporre alla classe?"
    Domandò poi, sorridente. I ragazzi potevano quindi rispondere ancora alle domande del Docente di Difesa Contro le Arti Oscure, oppure provare con l'esercitazione pratica, se avessero voluto. McNeal era lì per loro, pronto ad intervenire dando Punti in palio a chiunque si fosse fatto avanti.


    Ogni studente può rispondere ad un massimo di una domanda oppure svolgere solo una volta l'esercitazione pratica. Si può, inoltre, rispondere ad una domanda e, di seguito, svolgere l'esercitazione pratica. Per l'assegnazione dei Punti verrà valutata la concentrazione dello studente e la precisione del lancio della Maledizione.

    Per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


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    Come al solito era in ritardo per la lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Corse fuori dal dormitorio delle ragazze, e uscì poi dalla Torre di Grifondoro, a perdifiato, i capelli in disordine, la camicia sbottonata e la cravatta rosso e giallo vivo storta. Scese le rampe di scale a due a due, con il continuo rischio di inciampare a ogni gradino, e una volta raggiunto il sesto piano prese a correre più veloce di prima, dritta spedita verso l’aula del professor McNeal. Riuscì a raggiungerla in tempo per un soffio, nonostante quei pochi minuti di ritardo, con il cuore che le scoppiava nel petto e il respiro veloce e appesantito a causa dello sforzo, proprio mentre il professore stava per iniziare. Sgattaiolò nella stanza acquattata su sé stessa nella speranza che lui non la notasse e andò dritta a sedersi nella fila di sinistra al centro della stanza, così da non farsi notare troppo ma al tempo stesso senza correre il rischio di non riuscire a sentire o vedere niente. La sua amica Bailee, Grifondoro, le aveva come sempre riservato un posto accanto a lei. Le diede un colpetto sul gomito per annunciare la sua presenza e sorrise, rivolgendo poi l’attenzione al professore che stava spiegando alcuni punti salienti prima di iniziare con la lezione vera e propria; finalmente la giovane strega si rilassò e dopo aver sistemato i capelli in disordine, i bottoni della camicia saltati e raddrizzato la cravatta, posò la bacchetta e il libro Le Forze Oscure, Guida all’autodifesa sul banco, infine aprendolo per cominciare a sfogliarlo.

    A sguardo chino sul libro ascoltava il giovane professor McNeal, annuendo tra sé e sé quando finalmente trovò il paragrafo dedicato alle Creature magiche. Le era sempre piaciuta Difesa, di sicuro figurava tra le sue tre materie preferite insieme a Cura delle Creature Magiche ed Erbologia, e quindi – nonostante, secondo il suo modesto quanto arrogante parere, stare chini sui libri a studiare fosse una grossa perdita di energia preziosissima alla sua età – ascoltare gli argomenti e assistere alle lezioni non le pesava minimamente.

    Scoccò un’occhiata alla sua destra quando, a una domanda di McNeal sulle Creature Magiche pericolose ma non Oscure, e viceversa, le Creature Magiche Oscure, vide una mano alzarsi in aria pronta a rispondere: riconobbe quel Serpeverde, Draven. I due non si erano più incontrati da quando avevano avuto una semi-discussione sulla sorella Isla qualche giorno prima, vicino agli Ippogrifi, e Christelle era certa che si sarebbero visti a lezione per forza di cose. Distolse lo sguardo in silenzio, era ancora molto irritata, ma lo stesso ascoltò la sua spiegazione sulle Creature Magiche Oscure e non e prese appunti sulla pergamena.

    Christelle non era il tipo da riuscire a stare facilmente ferma su una sedia a studiare, aveva bisogno di muoversi, adorava mettere in pratica ciò che sapeva. Per quella stessa ragione, quasi mai scattava per rispondere ai quesiti dei professori, non perché non ne conoscesse la risposta, ma spesso finiva per distrarsi e perdere l’occasione. Quella volta, però, non sarebbe successo. Spinta da un piccolo moto di rivincita – si convinse, tra sé e sé, che altro non era che desiderio di rivalsa dell’onore di sua sorella su Draven – decise di mettersi in mostra, una volta tanto agli occhi di un professore, e alzò la mano per rispondere alla domanda, schiarendosi la voce prima di iniziare a parlare.

    « Christelle Jones, signore. Grifondoro. » sorrise amabilmente, ma solo per un attimo, parlando a voce alta e sicura. « Il nome di una Fattura particolarmente divertente, o almeno così potrebbe sembrare a prima vista, è Tarantallegra: l’incantesimo costringe le gambe del malcapitato a muoversi senza alcun tipo di controllo, e a ballare quindi fino allo stremo una vera e propria tarantella che non conosce riposo. » incrociò le gambe mentre rifletteva. « Il Maleficio Eiettore, invece, costringe un oggetto a disarcionare qualsiasi cosa stia trasportando, è molto comune con le scope: fa cadere a terra il mago o la strega violentemente e senza preavviso. Estremamente pericolosa sul campo di Quidditch » scoccò una seconda occhiata involontaria, e impercettibile, a Draven mentre parlava, lui era infatti il portiere della squadra di Quidditch dei Serpeverde. Poi l’espressione mutò e il sorriso scomparve. « Le Maledizioni Senza Perdono: Mortale, Imperius, Cruciatus. Quest’ultima in particolare provoca un dolore immenso e bruciante lungo tutto il corpo, tanto forte da impedire di ragionare o stare in piedi. Dicono sia come farsi infilzare da mille coltelli bollenti o bruciare vivi. Può provocare danni magicamente irreparabili al cervello di un mago o una strega, e per scagliarla è necessario un fortissimo desiderio di fare del male per pura e semplice crudeltà » concluse, un po’ turbata e pensierosa a causa di quell'ultima terribile spiegazione.

    Finalmente era arrivato il momento di un esercitazione pratica, la parte di ogni lezione che Christelle preferiva in assoluto. Si sistemò in fila dietro altre due compagne che ridacchiavano per via del buffo nome della maledizione, la Maledizione delle Caccole, e aspettò impaziente il proprio turno, ansiosa di mettersi alla prova e iniziare a fare sul serio.

     
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    Fare domande non era un lavoro semplice. Bisognava riuscire ad essere univoci e non ambigui, bisognava capire come farsi comprendere, bisognava essere diretti e non girarci troppo attorno altrimenti nessuno degli studenti avrebbe fatto attenzione. Insomma, porre quesiti era forse la parte più complicata di una lezione, poiché gli aspetti teorici e pratici potevano essere perfettamente recuperabili attraverso i libri di testo. Era per quel motivo che Brad, appena chiese ai suoi studenti di intervenire, li osservò bene tutti. Voleva cercare di entrare nei loro pensieri e di comprendere i loro timori. Non tutti avevano la forza di volontà di alzare la mano, farsi avanti e parlare davanti ad altri compagni di classe. La paura di sbagliare e di essere conseguentemente giudicati era maggiore del desiderio di guadagnare Punti per la propria casa. Era sempre stato così, anche quando era lui ad essere uno studente di Hogwarts.
    McNeal attese, quindi, qualche istante dopo aver esposto il primo quesito. Aveva ripetuto la domanda più volte mentalmente, per essere sicuro di non aver sbagliato a dire nulla. Si era raccomandato di essere chiaro e, effettivamente, sembrava che lo fosse stato, almeno nella sua testa. Chissà in quella dei ragazzi davanti ai suoi occhi. Girò lo sguardo da una parte all'altra della classe, in attesa di una mano alzata. Non avrebbe continuato la spiegazione fino a che almeno un allievo non avesse trovato il coraggio di rispondere. Poco ci volle, per grazia di Merlino.
    "Christelle, prego."
    Brad concesse la parola alla Grifondoro che aveva alzato la mano. Non si aspettava nulla di diverso, in effetti, a parte la partecipazione attiva di qualche Corvonero, perché la battaglia Grifondoro-Serpeverde era viva anche durante le lezioni perché, inevitabilmente, erano il modo più veloce per ottenere punti e sfidarsi per la Coppa delle Case. L'Insegnante ascoltò con attenzione la risposta della ragazza, annuendo convinto a tutte le risposte. Era assurdo che, nonostante gli stessi argomenti proposti, gli studenti di Ilvermorny e Hogwarts rispondessero in modo così diverso. La lezione, in effetti, si era mossa su binari leggermente differenti, cosa che a Brad piaceva molto.
    "Tutte corrette, 20 Punti a Grifondoro! - sentenziò. - L'unico appunto che ti faccio è quello di distinguere le Maledizioni dalle Maledizioni Senza Perdono che sono, semplicemente, un piccolo sottoinsieme. Esistono altre Maledizioni che vedremo oggi, ma anche più avanti."
    La Maledizione delle Caccole era a tutti gli effetti una Maledizione sebbene non fosse, in quel periodo storico, così potente e pericolosa quanto una Maledizione Senza Perdono.
    "Come ha detto la vostra compagna - si rivolse a tutti - Per scagliare una Maledizione serve il desiderio, serve la volontà di utilizzare la magia nera per danneggiare. Tenete bene a mente la definizione che vi ho dato di Maledizione, perché è proprio questo il significato: lo scopo è fare del male."
    Anche in questo caso, Brad divise la lavagna in tre colonne, aggiungendo sotto la prima la Fattura Tarantallegra, sotto la seconda il Maleficio Eiettore e sotto la terza la Maledizione Cruciatus.
    "Qualcun altro di voi ha altri esempi di queste tre tipologie di Incantesimi che abbiamo preso in considerazione?"
    Domandò poi alla classe. Se nessuno avesse alzato la mano, ovviamente, sarebbero dovuti passare all'esercitazione pratica, emulando quanto fatto dal docente contro un bersaglio immobile.


    Ogni studente può rispondere ad un massimo di una domanda oppure svolgere solo una volta l'esercitazione pratica. Si può, inoltre, rispondere ad una domanda e, di seguito, svolgere l'esercitazione pratica. Per l'assegnazione dei Punti verrà valutata la concentrazione dello studente e la precisione del lancio della Maledizione.

    Christelle ~ e Draven Shaw potete già descrivere la vostra esercitazione, alzando la mano e chiedendo al Professore di provare.

    Per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


    Rispettate l'ambientazione (presentata ad inizio post) perché è quella a cui ci dobbiamo attenere tutti.

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    Draven Shaw

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    Draven era in fila insieme agli altri della classe, impaziente di sperimentare quella maledizione, ma leggermente offeso dalle circostanze e dal regolamento scolastico che gli avevano impedito di avviare una battaglia a suon di ‘so più cose di te’ con la Jones. Nel suo essere impulsivo, aveva sentito l’esigenza di alzare prontamente la mano e rispondere alle prime domande del professore, ma poi si era dovuto reprimere alle seguenti per dare modo anche agli altri studenti di rispondere… Anche se quello degli incantesimi era il suo campo preferito. Era abbastanza sicuro di non aver mai sentito Christelle intervenire in classe in quel modo e, inevitabilmente, si era voltato a guardarla, stupito, incrociando il suo sguardo arrogante che era valso tanto quanto un guanto di sfida. Lui aveva risposto ad una domanda che, in qualche modo, rientrava nella sfera di conoscenza della Grifondoro e lei, per vendetta, aveva fatto altrettanto con lui.
    In maniera abbastanza naturale, superò alcuni degli studenti in fila per potersi avvicinare a Christelle.

    Le maledizioni senza perdono?! Una risposta banale… Mai sentito di ardemonio o dissilio? Ti devo un favore, per gli ippogrifi. E non mi piace essere in debito con le persone. Nel caso ti servisse una mano con i compiti… – le bisbigliò in un orecchio, prima di superarla nella fila, senza guardarla, e alzare una mano per farsi avanti nell’esercitazione.

    Professore, vorrei eseguire l’esercitazione. – disse, per poi voltarsi un istante ad incrociare lo sguardo di Christelle.

    E la mia scopa non si fa incantare tanto facilmente. Non farti venire strane idee, Jones. – bisbigliò alla ragazza, per poi avanzare di qualche passo per ritrovarsi davanti al manichino, alla distanza indicata dal professore. Lo guardò per un istante, completamente concentrato su ciò che doveva fare; impugnò la bacchetta nella mano sinistra e si sistemò in posizione da duello. Come i babbani erano soliti fare prima di sparare un colpo di pistola, Draven prese un respiro profondò, fissando intensamente il manichino su quello che avrebbe dovuto rappresentare un viso umano. Espirò, puntando in avanti la bacchetta.

    Mucus ad Nauseam! – esclamò a chiare lettere, senza esitazione, eseguendo contemporaneamente il disegno di un cappio con la bacchetta.
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    Christelle sorrise allegra per via dell’assegnazione del professor McNeal di ben venti punti a Grifondoro, grazie alla risposta corretta, e l’espressione mutò in una di sfida quando incrociò lo sguardo di Draven. La ragazza, di base, non aveva amici stretti tra i Serpeverde ma con alcuni di loro andava vagamente d’accordo; tra le due case aleggiavano da sempre antipatie, competizioni e malcontenti che puntualmente si riversavano nel Quidditch, a lezione e per la Coppa delle Case. Il resto del tempo si ignoravano a vicenda. Christelle non era un tipo competitivo quando si parlava delle lezioni di Hogwarts, le piaceva primeggiare, questo era ovvio a chiunque la conoscesse un minimo, ma non nello studio. Quel giorno però spinta da un vago senso di rivalsa aveva deciso di mostrare a quel tipo con chi aveva a che fare, e passarono pochi minuti prima di rendersi conto che Shaw lo aveva notato.

    A braccia incrociate aspettava il suo turno di esercitarsi con l’incantesimo e, concentrata sui compagni che si allenavano prima di lei, non lo vide avvicinarsi ma quello che sussurrò le fece subito schizzare il sangue al cervello dalla rabbia, come le succedeva ogni volta che l’istinto prendeva il comando sulla ragione. « Razza di maledetto presuntuo… » iniziò a dire, ma abbassò subito la voce per poi interrompersi così da non farsi sentire da McNeal, impegnato ad assicurarsi che gli incantesimi degli altri venissero eseguiti correttamente. Tipica Grifondoro, Christelle rispondeva con rara ferocia alle provocazioni, saltava in aria senza fermarsi a riflettere ed era sempre pronta a farsi avanti per battibeccare, litigare o addirittura duellare.

    Lo osservò torva mentre le dava le spalle e richiamava l’attenzione del professore, pronto a eseguire l’esercitazione. Quando si voltò a provocarla di nuovo, strinse entrambe le mani a pugno e lo fulminò con lo sguardo, per poi sciogliersi in un finto sorriso amabile. « Paura, Shaw? Ti consiglio di fare attenzione alla prossima partita di Quidditch contro di noi » lo minacciò a voce bassa, quasi impercettibile, mantenendo l’espressione allegra sul viso.

    Di nuovo incrociò le braccia al petto e si concentrò sulla sua esecuzione dell’esercitazione. Sbuffò strafottente quando lanciò l’incantesimo contro il manichino, centrandolo in pieno: non credeva che quel tipo potesse starle più antipatico di così. « Professore, posso provare? » scattò alzando la mano un attimo dopo che Draven si fu spostato dal centro della stanza, dove andò a posizionarsi la strega.

    Una volta davanti al manichino, indietreggiò di alcuni passi così da coprire la giusta distanza con il bersaglio e, come il professore aveva loro poco prima mostrato, spostò il piede sinistro all’indietro con di conseguenza il fianco destro più in vista. Dallo stesso lato impugnava saldamente la bacchetta e, molto concentrata, fissò il fantoccio davanti a sé, la Maledizione delle Caccole ben stampata tra i pensieri, formula compresa. Uno, due..

    « Mucus ad Nauseam! » esclamò a voce alta e scandendo bene le parole, centrando in piena testa il manichino con un getto verde dalla bacchetta.

     
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    Esercitarsi in Difesa Contro le Arti Oscure era l'aspetto più importante e più difficile della materia. La teoria andava studiata, era ovvio, ma senza una buona pratica tutti gli insegnamenti del Docente sarebbero stati vani e gli studenti sarebbero stati, quindi, incapaci di affrontare un vero pericolo fuori. E allora a cosa serviva andare a scuola se la teoria fosse rimasta solo teoria? Per questo motivo, Brad McNeal aveva deciso di lasciare sempre un momento più o meno abbondante di ogni lezione per le esercitazioni pratiche. Non erano obbligatorie, non in quel momento, ma erano vivamente consigliate per prendere dimestichezza con la bacchetta e con movimenti e formule assai diversi da quelli appresi in aula di Incantesimi. Il Professore sapeva che alcuni non erano ancora abili e che quei 'alcuni' potevano vergognarsi di provare davanti all'intera classe. Infatti, Brad cercava sempre di motivare i ragazzi con ingenti assegnazioni di Punti per le case e con Fatture, Maledizioni o in generale Incanti che altrimenti sarebbero stati vietati da castare ad Hogwarts, per ovvie ragioni. La curiosità di lanciare una Maledizione - sperava McNeal - doveva essere maggiore della paura di non riuscire a lanciarla: solo in quel modo tutti, o quasi tutti, avrebbero deciso di provare a mettersi in gioco.
    Dopo aver preparato l'aula a dovere e aver eseguito la Maledizione per dimostrare agli alunni come fare, Brad si spostò di lato per far passare i primi e farli provare. In quel momento bisognava stare in silenzio, molto più che durante la spiegazione teorica della materia perché serviva molta concentrazione per una buona riuscita dell'esercitazione. Non appena sentì un leggero brusio, infatti, l'Insegnante si guardò attorno, individuando gli artefici.
    "Fate silenzio, per favore!"
    Disse secco, osservando Draven Shaw e Christelle Jones. Non tolse loro punti perché era normale voler commentare quanto stava succedendo in classe, ma era altrettanto sbagliato farlo per non disturbare i compagni. E subito dopo fu proprio Draven a voler provare l'esercitazione.
    "Prego, Draven. È tutto tuo."
    Indicò il bersaglio e osservò la preparazione del ragazzo. La postura era discreta, non delle migliori, ma ciò che fregò l'alunno fu proprio la concentrazione. Dalla bacchetta fuoriuscì un flebile raggio color verde che andò a schiantarsi contro il bersaglio.
    "Bene! - esclamò Brad. - Credo che dovresti perdere un po' più di tempo, almeno per le prime volte, per posizionarti meglio con il corpo. Inoltre credo che tu sia andato di getto, senza pensare bene al raggio, all'effetto e alla potenza della Maledizione. Sono cose che devi tenere bene in mente perché il tuo catalizzatore riprodurrà proprio ciò che vuoi, credimi! Sono 30 Punti a Serpeverde + 10 INT!"
    Era giusto comunque assegnare una buona quantità di punti al ragazzo perché, sebbene non fosse stato perfetto, il lancio era riuscito. Poco dopo, anche Christelle Jones si propose per eseguire l'esercitazione pratica. Come previsto, la sfida Grifondoro-Serpeverde continuava. Brad sorrise, concedendo alla ragazza la possibilità di provare.
    "Vai, Christelle. Buona fortuna."
    Attese, osservando con attenzione la sua preparazione. Senza ombra di dubbio la postura era decisamente migliore di quella di Draven, la concentrazione sembrò buona, ma mancò l'aspetto più importante per la conclusione di un buon incantesimo. La punta della bacchetta della Grifondoro si illuminò di verde, ma non fuoriuscì nessun raggio da essa.
    "Ottima la postura, probabilmente anche la tua concentrazione era buona vista la punta illuminata di verde. Tuttavia ti sei dimenticata uno degli aspetti più importanti: il movimento della bacchetta! Senza il movimento, il tuo catalizzatore manterrà tutta l'energia magica dentro di sé, incapace di liberarla come si deve. Sono comunque 20 Punti a Grifondoro + 10 INT per la buona preparazione!"
    McNeal sorrise. Erano studenti ed era normale sbagliare. Non si dovevano preoccupare, anzi avrebbero dovuto far tesoro di quegli errori per non commetterli più in futuro. I consigli che diede loro il Professore erano importanti, perché maghi di non troppa esperienza dovevano svolgere una preparazione all'Incantesimo migliore di quei maghi capaci e, quindi, i ragazzi avrebbero dovuto emulare in tutto e per tutto il Docente. Brad, comunque, attese che qualcun altro si facesse avanti.


    Ogni studente può rispondere ad un massimo di una domanda oppure svolgere solo una volta l'esercitazione pratica. Si può, inoltre, rispondere ad una domanda e, di seguito, svolgere l'esercitazione pratica. Per l'assegnazione dei Punti verrà valutata la concentrazione dello studente e la precisione del lancio della Maledizione.

    Per partecipare alla lezione e per svolgere i relativi compiti è necessario acquistare il libro di testo "Le Forze Oscure: guida all’autodifesa" di Dante Tremante.


    Rispettate l'ambientazione (presentata ad inizio post) perché è quella a cui ci dobbiamo attenere tutti. Draven Shaw e Christelle ~: le vostre esercitazioni sono state buone. Tuttavia, per una migliore resa vi consiglio di descrivere un po' di più la vostra postura (braccia, gambe, busto, ecc.), la vostra concentrazione (scacciare i pensieri, pensare all'effetto dell'Incantesimo, al colore del raggio, alla formula, al movimento della bacchetta). Inoltre non date per certa la riuscita della vostra esercitazione perché spetta al Docente valutarla, quindi frasi come "centrando in piena testa il manichino con un getto verde dalla bacchetta" non sono valide, perché, come avete potuto vedere, non sempre succede quello che vi aspettate. Per qualsiasi dubbio, comunque, resto a disposizione.

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    Edited by Brad McNeal - 10/5/2020, 14:25
     
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