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Visibilmente scossi e spaventati da quello che era appena capitato loro, i due ragazzi sembrarono reagire ancora peggio quando videro il Docente di Difesa Contro le Arti Oscure. Forse avevano più paura di lui che del Molliccio appena affrontato o avevano paura di buttare al vento la carriera scolastica per una ragazzata da poco conto (che da poco non era, vista la pericolosità della faccenda). Brad li osservò, cercando di pensare velocemente a come comportarsi, chiedendosi come avrebbe agito il suo vecchio Professore e come avrebbe voluto lui, da studente, che agisse un Insegnante. Era sempre stato ligio al dovere quando frequentava la scuola, le spille che aveva portato al petto ne erano la prova, ma anche lui aveva infranto il regolamento qualche volta. Tutti sbagliavano, tutti, nessuno escluso. E per questo, nello sguardo dell'ex Corvonero non c'era rabbia, né risentimento, ma solo sana preoccupazione per due ragazzi che avevano rischiato molto senza rendersene conto. Si trattava di un Molliccio, sì, ma se quel corridoio era proibito agli alunni non era di certo per un armadio contenente un Molliccio.
McNeal li aiutò a riprendersi un attimo, constatando che nessuno dei due avesse bisogno di andare in Infermeria. Il peggio, fortunatamente, era stato evitato. Tuttavia, com'era prevedibile per degli adolescenti, cominciarono le giustificazioni e l'ammissione delle proprie colpe per salvare l'altro. Brad, che conosceva bene queste cose, ascoltò con attenzione tutte le parole che gli furono dette, pesandole e cercando di capire come fossero andati, effettivamente, i fatti, cercando di distinguere le bugie dette a fin di bene dalla verità assoluta. Solo al termine del discorso del Serpeverde, McNeal intervenne.
"Non così in fretta, Draven. Ormai arriveresti in ritardo e ti prenderesti una importante sottrazione di punti. Ti consiglio di chiedere degli ottimi appunti più tardi."
Disse il Professore, serio e deciso. Aveva cercato di trattenere la preoccupazione per dar spazio alla ragione e alla lucidità. In quel momento aveva bisogno di entrambe per evitare errori di qualsiasi genere. Non aveva bisogno di essere severo, né però doveva permettersi di lasciare impunito un'evidente violazione del regolamento scolastico.
"Ora, senza discutere e senza fiatare, verrete con me nel mio studio, per spiegarmi meglio cosa è successo."
Il tono si era fatto più secco, perché non voleva farsi tre piani di scale con parole buttate lì a caso giusto per convincerlo a dare la colpa solo a uno, o solo all'altro. Brad necessitava di riflettere e desiderava che anche i due studenti facessero lo stesso. Dovevano provare a capire come uscire da quella situazione dicendo la verità, spiegando perché avevano fatto una azione tanto sconsiderata.
Allargò il braccio, per farli andare davanti e farli uscire per primi. Lui, da dietro, avrebbe controllato che nel corridoio non ci fosse nient'altro fuori posto e che, a parte sulla porta, non ci fossero ulteriori danni in giro. Avrebbe dovuto parlare con il preside per far sì che il custode prestasse più attenzione al terzo piano. Se un semplice studente poteva accedervi, chissà chi altro avrebbe potuto farlo, con chissà quali intenzioni. Forse era paranoico lui, ma in quei tempi, con la scuola che era stata chiusa, non voleva permettersi altri gravi incidenti.
"Seguitemi e statemi dietro. Le scale fanno i capricci, lo sapete."
Disse poi, avanzando e salendo le scale per andare al sesto piano dove si trovava il suo ufficio.

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