Once upon a time, not long ago

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  1. Brad McNeal
     
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    Non ci volle molto prima che Brad, mentre leggeva la sua copia del menù, riconobbe, in chissà quale modo poi, la voce di Charles De Vos. Il volto dello Scozzese si girò di scatto e su di esso si era già stampato un sorriso enorme che aveva scacciato in men che non si dica il leggero imbarazzo. I pensieri erano spariti, tutti quanti. Avevano preso il loro posto, in compenso, i ricordi, bellissimi ricordi di quando i due ragazzi erano più giovani. Charles era cresciuto molto, dopotutto quando si erano lasciati erano poco più che ragazzini ed erano passati più di dieci anni, a spanne. Tuttavia, gli occhi azzurri, la corporatura e quell'indimenticabile modo di fare confermarono al McNeal proprio la presenza del suo vecchio compagno di scuola. Spesso si erano fermati a studiare in Sala Comune e spesso si erano persi a parlare per molto più tempo del necessario. Quello sguardo l'avrebbe riconosciuto tra mille, impossibile da dimenticare. Era proprio Charles!
    Brad si alzò in piedi, sempre rimanendo al suo posto, aspettando che l'ex Corvonero si avvicinasse per poi lasciarsi andare in un veloce abbraccio cordiale. Certo, non erano più in chissà quali rapporti, ma per McNeal era come aver ritrovato parte del suo passato e non vedeva davvero l'ora di riottenerlo fino in fondo. Sperava, quindi, di potersi riavvicinare al concasato, magari non proprio come anni prima - visto che non erano più studenti - ma comunque in modo da potersi sentire un po' più spesso e sapere l'uno della vita dell'altro. Dopotutto Brad era curioso davvero di sapere che fine avesse fatto il De Vos in tutti quegli anni.
    "Charles! - disse dopo essersi staccato dall'abbraccio e essersi messo di nuovo a sedere. - Quanto è passato? Sembra una vita. Come stai?"
    La domanda più banale del mondo ma che in quel contesto assumeva un'importanza stratosferica.
    "In onore dei vecchi tempi potremmo riprenderci una Burrobirra, che ne dici?"
    Chiese poi sorridente, divertito dall'idea di bere un analcolico in compagnia proprio come facevano anni addietro, impossibilitati a prendere bevande più forti. Forse sembrava un bambino, nonostante l'età, ma era davvero felice di rivedere il vecchio amico dopo tutto quel tempo.
    "Allora, raccontami un po'. Cosa hai fatto in tutti questi anni? Che cosa ti ha riportato in Gran Bretagna?"
    Voleva aggiungere un'altra domanda, ma si trattenne, prima che potesse sembrare eccessivamente impiccione. Hogwarts in un modo o nell'altro richiamava sempre tutti a casa, lui per primo aveva lasciato la società del padre e il primo posto dove aveva pensato di ritornare era proprio la vecchia Scuola di Magia e Stregoneria che tanto l'aveva fatto crescere, sia come mago, sia come persona. Aveva ricoperto cariche, Prefetto, Caposcuola, giocatore della squadra di Quidditch e ora, dopo anni, era diventato Professore. Addirittura era passato per l'America pur di rimanere incollato a Hogwarts, visto la crisi che Grindelwald aveva trascinato con sé. Se solo l'avesse pensato appena un anno prima, si sarebbe messo a ridere per l'impossibilità degli eventi, ancora troppo succube della volontà del padre. Eppure, ora era davvero Insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure (in due scuole a dirla tutta) e aveva preso il posto di Vincentius, la figura più vicina ad un padre che avesse mai avuto Brad. Era soddisfatto di quello che stava combinando da quando si era staccato dalla famiglia e, a maggior ragione, adesso voleva riallacciare i rapporti perduti, cominciando proprio da Charles.
    "Non hai idea di quanto mi abbia fatto piacere la tua lettera. Hai fatto bene a scrivermi. Lavorando a Diagon Alley, ormai, so molti più pettegolezzi di quelli che giravano in Sala Grande durante la pausa studio!"
    Sorrise, ricordando le Tassorosso che chiacchieravano sempre raccontando dicerie di ogni genere e facendole, ovviamente, passare di tavolo in tavolo. Una piccola bugia diventava all'improvviso una storia di dimensioni catastrofiche, ma ai ragazzi andava bene così, frutto della fantasia e di una arroganza tipica adolescenziale.

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6 replies since 18/5/2020, 15:03   93 views
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