Un gufo per Adeline Walker

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    Draven Shaw

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    Dopo la ‘non proprio piacevole’ chiacchierata con il professor McNeal riguardo quell’infrazione del regolamento scolastico, Draven era filato dritto in biblioteca per iniziare i compiti di difesa contro le arti oscure, ma si era ritrovato, invece, a sfruttare diversi fogli di pergamena per buttare giù tutto quello che gli era successo nelle ultime settimane. Aveva deciso di scrivere ad Adeline Walker , perché le aveva promesso che lo avrebbe fatto e perché sentiva un bisogno disperato di raccontarlo a qualcuno. Non si fidava a tal punto dei suoi amici e non poteva dirlo a sua madre, non avrebbe capito. Sperò in lei… e si ricordò solo in quel momento che non le aveva mai scritto da quando si erano visti, né le aveva più mandato l’albero genealogico della loro famiglia.
    Così, dopo aver scritto la lettera, era corso al dormitorio dei Serpeverde per recuperare il documento e poi aveva raggiunto la guferia. Non aveva un gufo suo, quindi fu costretto a corromperne uno di proprietà della scuola con dei biscottini gufici che aveva trovato lì all’ingresso della torre. Non appena il gufo si sentì abbastanza soddisfatto delle attenzioni di Draven, prese la busta che lui gli porse e la strinse nel becco, perché era troppo grande per arrotolargliela ad una delle zampe.

    “Adeline Walker, medimag al San Mungo” – gli disse, per indirizzarlo, e lo seguì con lo sguardo, quando spiccò il volo oltre la guferia, finché non si immerse nel cielo.

    Cara Adeline,
    ti avevo promesso di scriverti appena arrivato in America, ma le ultime settimane sono state parecchio impegnative. Per mantenere fede almeno a parte della mia promessa, ti racconterò tutto ciò che è successo in questi giorni. Sono successe un paio di cose che mi hanno turbato e vorrei parlarne con qualcuno, spero non ti dispiaccia se ho pensato di poterle raccontare a te… Come, ad esempio, il fatto che ho appena rischiato una tremenda punizione a scuola e temuto che potessero espellermi. Ma andrò in ordine, ti racconterò dopo di questa brutta faccenda.
    Quando ci siamo visti, ti avevo detto che sarei stato a Ilvermorny per un po’ di tempo: beh, lo scambio culturale è durato molto meno del previsto, solo pochi giorni. Purtroppo, non ho nemmeno avuto il tempo di ambientarmi o di frequentare qualche lezione lì; è stato come passare una breve vacanza in compagnia di altri studenti, non troppo diversi da quelli di Hogwarts. Durante la mia breve sosta a Ilvermorny, però, ho avuto modo di constatare quanto gli americani abbiano un modo di vedere il mondo magico un po’ più restrittivo rispetto al nostro. Non l’ho trovato particolarmente piacevole. Devo confessare, però, che la loro restrizione sulle creature magiche mi sarebbe potuta tornare comoda, da un punto di vista di media scolastica, ma come ti dicevo, non ho avuto la possibilità di approfondire né la loro cultura, né le loro lezioni. Spero, comunque, di avere in futuro un’altra possibilità simile per poterti raccontare qualcosa di più.
    Volevo scriverti appena tornato a Hogwarts, ma puoi immaginare che delirio sia stato cercare di recuperare quel che mi ero perso in mia assenza (per fortuna, niente di esagerato!) e nel frattempo ho ottenuto un posto di lavoro da Ollivander, il fabbrica bacchette. Il mio capo è una strana ragazza Serpeverde che ha lasciato la scuola prima dei MAGO, lo scorso anno, se non ricordo male; mi sembra che, a volte, parli da sola, ma forse è solo una mia impressione. Al di là di questo, lei mi piace: sa un sacco di cose sulle bacchette e credo di poter imparare molto da lei. Comunque, grazie al lavoro, ho la possibilità di muovermi più facilmente a Hogsmeade, quindi potrebbe essere più facile riuscire a vederci.
    Come ti dicevo all’inizio di questa lettera, sono stato messo in casini molto grandi e c’è di mezzo una ragazza. Non pensare chissà cosa, non era né programmato, né voluto, anzi… A malapena la sopporto, non sta mai zitta e non ha il minimo interesse nello studio, però è molto carina e secondo me, ti piacerebbe, ha molto del tuo entusiasmo. Comunque, non si può dire nemmeno che siamo amici e credo di non starle particolarmente simpatico, il che è di incredibile aiuto perché magari a lezione inizierà ad ignorarmi, invece di distrarmi. Quando mi ha trascinato nei guai, si è presa la colpa con il professore di difesa contro le arti oscure che ci ha beccati. C’è da specificare che, in effetti, la colpa era quasi interamente sua, però non era tenuta a proteggere la mia reputazione (non ricordo se te l’ho detto, ma non ero mai mancato ad una lezione e non avevo mai preso una punizione prima d’ora). Per mia fortuna, il professor McNeal (l’insegnante di difesa contro le arti oscure che ci ha scoperti a infrangere le regole) ci ha assegnato come punizione un saggio sui Mollicci. Ma tornando al fulcro del racconto, che cosa è successo? È successo che stavo litigando con quella ragazza, lei ha visto una persona che non voleva incontrare, si è spaventata e presa dal panico si è infilata in un corridoio, trascinandomi con sé. Era il corridoio proibito! Io non lo sapevo, avevo lezione di pozioni e volevo solo andarmene, ma mentre cercavamo di uscirne, abbiamo incontrato un molliccio (è stato orribile, soprattutto il suo che sembrava una nuvola nera di cattiveria e distruzione, il pavimento aveva iniziato a tremare), ma sono riuscito a mandarlo via per un po’ e proprio in quel momento è arrivato il professor McNeal. Col senno di poi, non è stata un’esperienza tanto diversa da un’esercitazione pratica. Solo che, credo, di non essere fatto per le avventure… Speravo, un giorno, di poter diventare spezzaincantesimi, ma non è stato così entusiasmante ritrovarsi in balia degli eventi. Spero di sentirmi così afflitto solo perché razionalmente so che non era un’avventura, bensì un’infrazione delle regole della scuola. Ma sto bene, quindi è tutto ok.
    Tu come stai?

    Spero di vederti presto,
    Draven

    PS: Ti metto nella busta anche l’albero genealogico di cui ti avevo parlato al San Mungo.

    PPS: Spero non sia un problema averti mandato un gufo a lavoro, ma ho dimenticato il tuo indirizzo di Hogsmeade.


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    Al San Mungo era una giornata come tante altre.
    Adeline Walker aveva preso a correre da un reparto all'altro di prima mattina, e semplicemente non aveva più smesso: qualche individuo diversamente intelligente lo avrebbe apostrofato lei, troppo di buon cuore per dare del semplice e mero idiota a chicchessia, aveva avuto – completamente ubriaco – la brillante idea di scagliare bombarda a caso tra la folla, contornati da piacevolissimi incantesimi tagliuzzanti unicamente per festeggiare - chissà cosa poi.
    Londra così aveva passato svariate ore a rimbalzare tra i pazienti feriti, i soliti visitatori della struttura con problematiche più o meno gravi, ed infine persino alcuni Ministeriali suoi colleghi, data la partecipazione involontaria di alcuni babbani che, dopo essere stati feriti da alcuni incantesimi vaganti, dovendo essere medicati sarebbero stati poi obliviati e rispediti a casa.

    Di fatto perciò, quando un gufo sconosciuto giunse a picchiettare convinto alla finestra del suo studio, Adeline era nel bel mezzo di una parodia di pausa, ritagliata a forza tra un paziente e l'altro dato che l'ultimo, simpaticamente, era riuscito a rovesciarle addosso qualcosa che tante cose poteva essere ma di certo non bolle di sapone: un enorme chiazza violacea infatti aveva completamente ricoperto la sua manica destra, macchia che – in maniera piuttosto inquietante tra le altre cose – spargendosi a macchia d'olio lungo il tessuto verde acqua sembrava anche emettere strani sibili strozzati.
    Forse sarebbe stato necessario più di un semplice Gratta e Netta, quella volta.
    Pulita e camice nuovo indossato così, il ritmico toc toc del becco sul vetro trasparente aveva attirato immediatamente la sua attenzione.
    Non riceveva spesso delle lettere, e le iridi verde azzurre quando si posarono sulla pergamena stretta dal rapace, si sgranarono un poco dalla sorpresa.
    In un cassetto chiuso della sua scrivania, Adeline aveva un piccolo contenitore con un po' di frutta secca che teneva per qualche rado spuntino nel corso della giornata: prese un paio di noci e, accompagnandole da qualche tenero buffetto, le diede al gufo che tubando contento le fece compagnia per qualche minuto mentre lo sguardo marino scorreva veloce la missiva.
    Finita anche l'ultima briciola, il rapace schioccò un paio di volte il becco prima di spiccare il volo: Adeline però a malapena se ne accorse. Piuma alla mano infatti, la strega, stava già scrivendo la sua risposta.


    Caro Draven,

    è stato un piacere ricevere la tua lettera! Ed il tempo passato conta poco, non preoccuparti.
    Cercherò di andare in ordine anche io.
    Mi dispiace per il tuo scambio ad Ilvermorny, breve e per giunta a quanto pare neanche particolarmente piacevole.
    In America è effettivamente diffusa una mentalità diversa dalla nostra, più chiusa soprattutto rispetto a certe tematiche.. ma vedila così: puoi ad ogni modo vantare di aver potuto visitare una delle Scuole di Magia più famose al mondo – sempre e comunque dopo Hogwarts, ah! - e sono certa che anche senza aver potuto frequentare molto o fare nuove amicizie stabili, saprai sfruttare comunque al meglio ciò che hai tratto da questa – seppur breve – esperienza. A partire dal fatto che potrai apprezzare ancor di più la mentalità e le ideologie inglesi e sì, anche Cura delle Creature Magiche a scuola – d'altronde come si può davvero migliorare se stessi se non cercando di superare i propri limiti ed ampliando i propri orizzonti? E sono sicura che tu abbia tutte le capacità e potenzialità per farlo.

    Complimenti per il nuovo lavoro nel mentre! Lavorare da Ollivander deve essere assolutamente magnifico, la magia delle bacchette è talmente complessa.. sono orgogliosa di te!
    Ho avuto modo tra le altre cose di conoscere di prima mano Hedel Crawford, il tuo nuovo capo.
    Come Ministeriale del quarto l'ho accompagnata qualche tempo fa a raccogliere legno per bacchette in una faggeta nelle campagne inglesi. Potrà essere particolare, ma seppur giovane è molto competente nel suo campo e se vi andrete incontro in termini di personalità ed atteggiamenti, sono certa che si potrà instaurare un ottimo rapporto di lavoro tra di voi, se non anche di amicizia – te lo auguro.

    Ora.. partiamo dal presupposto che, per quanto evidentemente non scorra il così detto “buon sangue” tra te e questa ragazza, sono ad ogni modo contenta di appurare che anche a fronte di una persona con cui non è scoccata la scintilla, tu riesca a identificarne sì qualche difetto che si scontra con il tuo modo di essere e di fare, ma anche molti pregi.
    Hai detto che non condivide il tuo interesse per lo studio, non sta mai zitta, non la sopporti.. ma hai anche evidenziato quanto sia carina, entusiasta, e sebbene nei guai ti abbia trascinato lei, quando dovuto si è fatta carico delle sue responsabilità, è stata quindi onesta e - diciamolo - anche coraggiosa di fronte ad un vostro professore, nonchè gentile se tu stesso hai riconosciuto che “non era tenuta a proteggere la tua reputazione”
    Se poi articoli anche dei pensieri rispetto allo starle simpatico o meno.. mi viene da pensare che forse, anche con tutti i suoi difetti, questa ragazza non ti stia proprio indifferente..ma i miei sono vaneggiamenti.
    Non serve una risposta diretta a me, non preoccuparti, ma mi hai fatto sorridere con questa altalenanza di pensiero e considerazione – io stessa al secondo anno ebbi una storia con un giovane Serpeverde con cui di fatto, per i primi mesi di scuola avevo unicamente litigato!

    Chiusa questa parentesi, adesso capisco meglio potendole contestualizzare, le tue prime righe di questa lettera. Il corridoio proibito! Era già tale ai miei tempi.. il farsi trovare anche solo nei paraggi, non comportava mai nulla di buono, in primis per le gemme nelle clessidre delle nostre casate. Mi dispiace molto che ti sia spaventato a causa della situazione e del molliccio, in aggiunta.
    Sono creature decisamente poco simpatiche, lo so, il loro peculiare potere di assumere la forma di ciò che più temiamo.. non aiuta decisamente, soprattutto quando ci si trova impreparati ad affrontarli. Ma vedila così, seppur preso alla sprovvista, sei comunque riuscito a tenerlo a bada il tempo sufficiente perchè arrivasse ad aiutarvi il professor McNeal!
    Non è da tutti, e dovresti esserne fiero. Non minare così i tuoi sogni di diventare uno spezzaincantesimi, d'altronde la scuola e le lezioni esistono per un motivo: formarvi e prepararvi al meglio a ciò che verrà dopo.. mollicci e molto altro inclusi. Adesso nel tuo bagaglio di esperienze hai anche questo, agirai quindi ancora più prontamente se mai dovesse ripresentarsi un'occasione simile, stanne certo.
    E la ricerca su queste creature assegnata dal professore, può peraltro aiutare ancor di più in questo senso!

    La tua poca dimestichezza con le creature citata all'inizio della missiva e quest'ultimo episodio mi fanno venire in mente che, se vorrai, potrei mettere a disposizione la gran varietà di creature che gironzolano per il mio Dipartimento al Ministero, e con cui ho a che fare tutti i giorni.
    Potrei prendere un piccolo permesso e magari farti esercitare di persona con un molliccio – questa volta preparato e sotto la mia supervisione, tranquillo.
    Se ti andasse, potrei chiedere anche al Professor McNeal di prendere parte alla “lezione fuori porta”, ho avuto il piacere di incontrarlo di persona ad un evento organizzato al Ghirigoro qualche sera fa.
    Pensaci su tranquillamente e fammi sapere.

    Io ad ogni modo sto bene, ti ringrazio. Anzi, a proposito di creature magiche e non.. la prossima volta che ci incontreremo, spero presto, avrò qualcosa da mostrarti! Anzi, forse due, cose.
    A Trasfigurazione avete già trattato l'Animagia?

    P.S Grazie per l'albero genealogico.
    P.P.S. Il mio indirizzo di casa è High Street 14/d, Hogsmeade (proprio sopra i 3 Manici in effetti).
    P.P.P.S. Ti spedirò questa pergamena con il mio rapace, Gufo. E' un gran coccolone. Se vuoi provare a farti un primo amico piumoso.. adora le briciole di muffin, specie dei muffin ai mirtilli.


    Aveva ripiegato con cura la pergamena, chiamando Abe che - in un battito di ciglia, grazie alla peculiare magia elfica - era apparso nel suo ufficio, coperto da capo a piedi di farina.
    Dopo qualche battuta, gli aveva consegnato la lettera, specificando di spedirla con Gufo, direzione Hogwarts, e l'elfo con un secondo schiocco di dita era scomparso, lasciando dietro si sè solo qualche traccia di farinosa polvere bianca e la promessa che, assieme alla lettera, al rapace avrebbe anche affidato una delle sue migliori torte di mele per il giovane Serpeverde.
    Adeline sapeva che, seppur sincera nella sua missiva tanto quanto si dimostrava essere di persona, non aveva fatto cenno alle sembianze assunte dal molliccio e descritte dal cugino.. in quanto Ministeriale del quarto livello, la Bronzo Blu era molto ben informata rispetto alle tante e varie specie di creature magiche esistenti in quel mondo.. ma davvero poche, in effetti si sarebbe azzardata a dire una soltanto, possedevano quelle caratteristiche. Considerando poi cosa recitavano ancora quasi di fresco i giornali newyorkesi.. non serviva neanche essere una Corvonero per fare due più due.
    Aveva stretto le braccia incrociandole sotto al seno, stringendo appena le labbra.
    Poi, richiamata da una voce magicamente amplificata alla caotica realtà ospedaliera, la londinese si era rituffata nel vociante e familiare mondo che era il San Mungo.
     
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    La risposta di Adeline arrivò sorprendentemente puntuale insieme alla posta del mattino seguente. Non era abituato a ricevere posta, sua madre e sua nonna gli scrivevano di rado e non era abbonato a nessuno degli stupidi quotidiani magici che parlavano di nuovi animali fantastici e delle gesta dei maghi oscuri. Preferiva restare nella sua bolla perfetta quando era a scuola, come se le notizie esterne potessero in qualche modo contaminare la sua vita lì, e da quando aveva iniziato a frequentare Hogsmeade e Diagon Alley più spesso degli altri studenti, per via del lavoro da Ollivander, semplicemente si aggiornava sugli ultimi avvenimenti importanti passeggiando davanti alla vetrina del Ghirigoro. Gli stava bene così, motivo per il quale non aveva mai avuto interesse a procurarsi un gufo tutto suo, ma si disse che se il lavoro da Ollivander avesse portato buoni frutti, avrebbe investito in quell’acquisto. Poteva decisamente velocizzare la pratica di ricevere posta privata in qualsiasi momento, piuttosto che aspettare il via mattutino… Prese la lettera e se la mise in tasca; aveva lezione e non poteva permettersi di leggerla lì, ma il gufo di Adeline sembrò stizzito all’idea e gli beccò una mano. Immaginando che potesse richiedere qualche attenzione speciale, aprì la lettera per leggerla frettolosamente, solo alla ricerca di indicazioni su come trattare il suo gufo… E le trovò. Con un mezzo sorriso, divertito dall’intelligenza di quelle creature, prese un muffin ai mirtilli dalla tavolata e lo sbriciolò davanti al gufo, lasciandogli una carezza.

    “Grazie.”
    – gli disse, prima di lasciare la Sala Grande e cominciare un’altra giornata piena di lezioni e compiti.
    Fu solo in tarda serata che, finalmente, trovò il tempo di leggere con attenzione la lettera di Adeline e cominciare a scriverle una risposta.

    Cara Adeline,

    ti ringrazio per avermi risposto così rapidamente e mi scuso per averti fatto aspettare una mia lettera in risposta, ma l’arrivo mattutino della posta complica sempre un po’ i tempi. A tal riguardo, volevo rassicurarti di aver trattato bene il tuo amico e farti sapere che, spero presto, potrò avere un gufo mio col quale velocizzare il processo. Anche se ti sto scrivendo da un angolo della sala comune che, come saprai, è nei sotterranei, cosa che non aiuta nell'invio e nella ricezione della posta in modo semplice: mi piacerebbe poterti far vedere il tentacolo della piovra gigante avvinghiato alla finestra che mi sta di fronte. Potrebbe sembrare uno strano panorama da osservare per chi, come te, è cresciuto nella scuola con un panorama ben più ‘aperto’, ma io lo trovo in qualche modo divertente e anche rilassante, perché ogni volta che stacca le ventose dal vetro, questo trema un pochino e nella sala riverbera uno strano suono.
    Volevo rassicurarti riguardo quella ragazza e dirti che forse non mi odia, anche se a causa mia ieri ha discusso brutalmente con sua sorella (che ha una cotta per me). Questo è l’esatto motivo per cui cerco di non farmi coinvolgere: le ragazze scatenano solo casini! O, per lo meno, fanno incasinare me. Ma detto ciò, sappi che oggi ho consegnato il compito sui Mollicci che il professor McNeal ci aveva assegnato per punizione e ho ricevuto da lui un responso positivo, quindi ti ringrazio per la tua proposta e sicuramente la terrò in conto, ma per il momento vorrei cercare di non attirare ulteriormente la sua attenzione… Sai, me la cavo piuttosto bene in difesa contro le arti oscure e vorrei, almeno per il momento, limitare le mie dimostrazioni in aula. Ho sempre il timore che le mie ambizioni possano apparire arroganti e ci tengo a fare una buona impressione, contando solo sulle mie forze.
    Sono molto felice di sapere che stai bene. Spero che anche a lavoro sia tutto ok.
    Conosco l’animagia, ma ho solo letto qualcosa a riguardo, non l’abbiamo ancora studiata: sei diventata un’animagus? Mi piacerebbe molto saperlo, è una branchia della magia che mi affascina parecchio. Però, ti prego, non tenermi sulle spine! Cos’altro c’è che vorresti mostrarmi? Puoi darmi un indizio?
    Spero che questa lettera ti arrivi presto, ma non potrò mandartela prima di domattina (è scattata già l’ora del coprifuoco). Alcuni ragazzi vociferano dell’esistenza di mantelli dell’invisibilità… Se mai te ne capitasse uno tra le mani, fammelo sapere, non sai quanto mi tornerebbe utile anche per occasioni come questa.

    Il prossimo fine settimana dovremmo avere l’uscita libera ad Hogsmeade, ce l’hanno comunicato questa mattina (cioè ieri, per quando ti arriverà la lettera). Ti andrebbe di vederci?

    Draven


    Rilesse con attenzione ciò che aveva scritto, poi arrotolò la lettera e la sigillò, prima di dirigersi a passo spedito verso i dormitori.

    Il mattino seguente, molto prima dell'ora della colazione e ben a distanza dall'inizio delle lezioni, per avere tutto il tempo di corrompere un altro gufo senza il timore di fare tardi, si diresse alla guferia della scuola; trovò presto un allocco particolarmente entusiasta all'idea di recapitare una lettera e gli legò la sua ad una delle zampe. Gli diede il tempo di godersi un paio di biscottini gufici, poi lo indirizzò da Adeline.

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    Edited by Draven Shaw - 10/6/2020, 18:52
     
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    Aveva ricevuto la lettera di risposta del cugino prima di quanto previsto.
    Aveva sorriso contenta, questa volta raggiunta da un secondo rapace sconosciuto nelle periferie di una Londra suburbana, alle prese con un lavoro sul campo in qualità di Ministeriale del quarto.
    Per forza di cose aveva dovuto quindi riporre con cura la missiva in una delle tasche interne della giacca, appuntandosi di leggerla e rispondere il prima possibile.

    Quella sera quindi, in abiti più comodi e alle prese con un piccolo Snaso ferito che per seguire adeguatamente aveva preferito portarsi a casa, aveva recuperato la pergamena e – inforcati quegli occhiali dalla montatura squadrata un po' all'antica che avrebbe dovuto indossare più spesso ma alla fine riduceva al minimo indispensabile principalmente quando era molto stanca – aveva preso alla mano foglio e piuma iniziando a scrivere.

    Caro Draven,

    Gufo è tornato di buon umore dalla tua consegna, e, accidenti, in realtà così mi costringi a rivelarti prima del tempo l'idea che mi era balenata in mente: volevo regalarti un gufo tutto tuo, magari tra quelli più mansueti visti i tuoi primi approcci alle Creature magiche e non, come un barbagianni, un gufo da granaio o una civetta.
    Ad ogni modo, ho amato l'immagine del tentacolo della piovra gigante sulle vostre finestre della Sala Comune, Merlino, sarebbe bello anche ascoltare il suono che descrivi rispetto ai suoi movimenti!
    Noi Bronzo Blu in effetti avevamo tutt'altro ambiente a circondarci: aria fresca tutt'attorno, volatili a fare la loro rapida comparsa ogni tanto, e un binomio di luce dorata che ci inondava la mattina abbinata alle tende blu notte e al soffitto trapuntato di stelle, che personalmente adoravo guardare soprattutto sovrappensiero raggomitolata sulle nostre poltroncine.
    La vostra posizione però sembra sicuramente altrettanto splendida, se non di più. Ti è mai capitato di vedere un maride?

    Mi dispiace per questi incontri – scontri con questa ragazza, magari è solo questione di trovare un buon punto di incontro che sia solo vostro? Certo, la sorella innamorata non aiuta in effetti.. bisognerebbe prima capire quali sono i vostri desideri (essere amici, non esserlo..?) e chiarirsi inoltre anche con lei, non tanto per una questione di “permesso”, libertà o non libertà, ma solo per cercare di evitare di farla soffrire ulteriormente..
    Tranquillo comunque, che non solo le ragazze fanno incasinare te come tutti gli altri, ma in più anche la vostra controparte maschile si da il suo bel da fare, te lo assicuro!
    Zia Ada diceva che le persone in generale sono buone solo a creare problemi.
    Io credo invece che beh, i problemi magari li creeranno anche.. ma soprattutto, le persone sono anche in grado di risolverli ed imparare da essi, nonché ad aiutare gli altri nel superarli.

    Sono contenta ad ogni modo che il tuo compito sia andato bene – sei così bravo a scuola, sei sicuramente un magnifico Serpeverde, ma anche i colori della mia casata non ti sarebbero stati male sulla divisa! - perciò nessun problema per quel che riguarda il Professor McNeal, anzi.
    Tutti passi in avanti sulla tua strada per diventare un esperto Spezzaincantesimi!
    E – a proposito sia di quest'ultimo punto, sia rispetto ai mantelli dell'invisibilità - .. ti sarebbe utile imparare l'incantesimo di Disillusione in tal caso.
    Ma promesso che se mi capiterà qualcosa del genere tra le mani, te lo farò recapitare direttamente.

    Ah, per Morgana, tu non sai stare sulle spine e io non so zittirmi! Comunque, a quanto pare si, sono una Neo Animagus.. ma almeno sulla forma animale che a quanto pare mi rispecchia, da Brava Bronzo Blu, te la lascio indovinare.
    Divento piccola, leggera..dalla tua Sala Comune non mi vedresti mai. In natura mangerei cose che in forma umana utilizzo solo per alcune pozioni. Parte del mio nome inoltre fa di me qualcuno di poco propenso alla compagnia – o meglio – non ben inserito nelle reti relazionali.

    Assolutamente sì infine! Mi farebbe davvero piacere. Che ne dici di una Burrobirra ai Tre Manici?

    Con affetto,

    Adeline.


    Chiusa con cura la pergamena, rialzando lo sguardo aveva trovato uno spazientito Abe alle prese con quel piccolo Snaso che – nel mentre – si era dato non poco da fare per mettere a soqquadro l'intera casa, alla ricerca di tutti i possibili preziosi ninnoli presenti.
    Adeline sorrise un poco, stanca, rimandando a l'indomani l'invio della sua risposta in maniera tale che arrivasse con la posta del mattino.
    Aveva recuperato la piccola creatura e il suo bottino, riponendo entrambi nella magica cuccia appositamente creata per loro, e dopo aver chiesto ad Abe di controllare tutte le possibili vie di fuga, era crollata nel letto.
    Incredibilmente, si era addormentata ancor prima che l'elfo la rassicurasse sulle protezioni messe, e peraltro, ancora vestita.
     
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    Quella mattina si era svegliato particolarmente di buon umore. Avere qualcuno vicino alla sua età, ma esterno alla scuola, a cui confidare alcune di quelle cose che non si fidava a raccontare ai suoi amici per timore che potessero divulgare l’ennesimo pettegolezzo su di lui, era piacevole; più di quanto avesse mai creduto.
    Si vestì in fretta, anche se non era in anticipo rispetto ad altri, dato che tutti i suoi compagni di dormitorio erano ancora, come lui, in piena fase di vestizione. Sistemati i libri e tutto l’occorrente per la giornata nella borsa scolastica, se la sistemò a tracolla e scese rapido le scale che portavano alla Sala Comune dei Serpeverde, che attraversò con altrettanta velocità. Se Adeline gli aveva risposto, voleva farsi trovare già al suo posto dal rapace che gli avrebbe portato la lettera… Magari, avrebbe avuto il piacere di rincontrare Gufo. Gli stava simpatico… A differenza di qualsiasi altro animale, quelle creature dimostravano una tale intelligenza da affascinarlo.
    Raggiunta la Sala Grande, ancora non era arrivato nessun gufo a recapitare la posta; ne vide uno sfrecciare sicuro verso di sé quando era già al sesto pancake e si stava prendendo una piccola pausa dalla colazione per mandarla giù con un sorso di succo di zucca.
    Come si era aspettato, Adeline aveva rimandato il suo gufo, Gufo: stringeva forte la lettera nel becco e, forse perché ormai sapeva che Draven doveva ricordarsi delle sue ‘passioni’, non la lasciò andare finché il ragazzo non gli ebbe messo davanti un intero muffin ai mirtilli ben sbriciolato.

    “Ti va di aspettare qualche minuto? Posso risponderle subito.” – disse, rivolto a Gufo, accompagnando le parole con una carezza, prima di prendere la lettera e aprirla.
    Aveva un’ora libera prima dell’inizio delle lezioni, così decise di dedicare quel tempo per rispondere ad Adeline.
    Rimase shockato nel leggere le prime righe: regalargli un gufo? Non si meritava tanta gentilezza! Quelle creature costavano un casino… Decise, quindi, di ignorare la cosa e provare, magari, a parlargliene di persona. Si sarebbe sentito tremendamente in colpa a far spendere a qualcuno dei galeoni per lui… E lui odiava sentirsi in colpa per le azioni degli altri. Ma non voleva offenderla in alcun modo, anzi; cominciava a volerle bene…
    Comunque, andò avanti a leggere la lettera senza soffermarsi troppo su quella ‘piccolezza’ e cominciò subito a scriverle una risposta sul retro della pergamena.

    Cara Adeline,

    ho visto diversi maridi e sono particolarmente astiosi. Ho letto qualcosa su di loro per capirne meglio il comportamento e ho dedotto, dai loro atteggiamenti, che quando gli capita di avvicinarsi alla nostra sala comune è solo per errore, perché si sono allontanati troppo dalla loro cittadina. In realtà non gradiscono la compagnia dei maghi, anche se ti confesso di averne salutato uno con la mano una volta e credo di averlo visto ricambiare… Ero al mio primo o secondo anno a Hogwarts, ma non è più ricapitato.
    Mi piacerebbe parlarti di Christelle a voce e voglio sapere tutto del tuo essere un animagus (tiro a indovinare, allora: corvo?)
    Scusami per la breve lettera, devo scappare a lezione, ma ci tenevo a risponderti subito per confermarti di sabato. Va benissimo ai Tre Manici di Scopa! Sarò a Hogsmeade dal mattino, quindi quando vuoi.

    A presto,
    Draven



    Rilesse la lettera, battendoci sopra con la bacchetta nel notare un paio di sbavature d’inchiostro dovute alla fretta. Doveva raggiungere il settimo piano e doveva darsi una mossa; all’arrivo di Gufo gli era sembrata una finestra di tempo molto larga quell’ora libera, ma stava rischiando di fare tardi alla prima lezione della giornata.
    Si affrettò a richiudere la lettera e la legò ad una delle zampe di Gufo, dato che aveva il becco ancora impegnato a gustare il muffin ai mirtilli. Gli posò vicino anche un bicchiere d’acqua da beccare se si fosse sentito assetato, poi si alzò.

    “Grazie!” – gli disse, lasciandolo lì a godersi la colazione e prendendo tra le mani ciò che ne restava della propria per finirla nel tragitto fino all’aula.


    Slytherin will help you on the way to greatness.
    code made only for wizarding world gdr
     
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