[CURA DELLE CREATURE MAGICHE] - Lezione 2

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  1. Lexa Jones
     
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    Docente di Cura delle Creature Magiche

    Quel pomeriggio il cielo sembrava voler scatenare tutta la sua ira sul Castello e dintorni. Sull'uscio del suo Ufficio/Capanna Lexa cercava di guardare in lontananza, verso la speranza di un cielo nitido e sereno, ma la Foresta Nera le intralciava la vista e alle sue spalle nulla faceva presagire che quella tempesta sarebbe terminata nel giro di pochi minuti. Tornò all'interno, lasciando la porta d'ingresso aperta, in modo che gli alunni potessero correre al riparo quando fossero arrivati; con un colpo di bacchetta accese il fuoco nel camino, che subito produsse fiamme rosse, poi verdi e successivamente blu, alternando quel mix di colore che avrebbe sicuramente risollevato il morale ai suoi alunni. Si sedette dunque alla sua poltrona di rovere, dallo schienale alto e rigido e ricoperta da una folta pelliccia, intrecciò le dita e pose i pollici sotto il mento a sollevarle la testa, chiedendosi quanti dei suoi studenti avrebbero subito capito che la lezione si sarebbe svolta nella sua Capanna, di solito a loro inaccessibile e sebbene non fosse un comportamento professionale, rise tra se per gli sciagurati, zuppi d'acqua.
    Lentamente la piccola costruzione accolse un numero non ben definito di adolescenti, che palesemente confusi si guardavano attorno, cercando segreti tra gli scaffali e negli angoli impolverati, Ancora una volta l'Insegnante utilizzò la propria bacchetta per ripulire il fango sul pavimento, che gli alunni avevano portato con se, si alzò accompagnata da un chiacchiericcio eccitato, dirigendosi verso un vecchio armadietto dal quale pescò dei boccali in legno, li pose sulla cattedra e appoggiandosi ad esso finalmente si rivolse agli alunni: -"Buon Pomeriggio, come avrete certamente intuito oggi la lezione si svolgerà nel mio Ufficio, naturalmente vigono le stesse regole di una lezione all'aperto:
    -Non sono ammessi ritardi.
    -È vietato copiare dai vostri compagni.
    -Per prendere parola è necessario che alziate la mano e vi presentiate con nome e cognome almeno una volta.
    -Non saranno ammessi schiamazzi.
    -Non è possibile avvicinarsi alle Creature senza il mio permesso.
    Ma soprattutto NON TOCCATE NULLA SENZA IL MIO ORDINE."

    Il silenzio si impossessò di quelle mura e gli oggetti all'interno della stanza parvero emanare un'aura di curiosità più forte di alcuni istanti prima, solo i versi delle creature nelle gabbie, coperti da un telo, rompevano quella calma.
    -"Rispettate queste semplice regole e passeremo un piacevole pomeriggio insieme." Fece dunque il giro del tavolo e prese posto alla sua poltrona; nonostante il fuoco acceso riusciva a percepire tutto il disagio ed il freddo dei corpi bagnati dei ragazzi davanti a se e prima che l'Infermiera del Castello la maledicesse per una sua negligenza, invitò i ragazzi a riscaldarsi con una miracolosa tisana. -"Non siate timidi, ognuno di voi prenda un boccale e se lo riempia con l'infuso che troverete in quel barile laggiù, vi sentirete subito meglio, poi potrete anche sedervi sul pavimento" Indicò una botte all'angolo della stanza e si assicurò che tutti avessero la bevanda calda tra le mani, una bevanda particolare, con un gusto differente per ognuno in base alle proprie preferenze e che avrebbe all'instante riscaldato il corpo e forse anche l'anima.
    -"Direi che la lezione può avere inizio. Vorrei che tre di voi mi facessero un piccolo riassunto sugli argomenti della scorsa lezione. Mi raccomando non ripetetevi, lasciate spazio anche agli altri di potersi esprimere. "
    Inclinò la testa verso lo schienale e chiuse gli occhi, un leggero mal di testa parve sbucare dal nulla, forse anche lei avrebbe avuto bisogno di quella tisana.

    Ogni studente ha la possibilità di rispondere solamente ad una domanda per volta e svolgere la prova pratica una sola volta.

    Tempo Limite per le risposte: Venerdì 25 Marzo 2022 ore 23:59


    L'esperienza è una maestra severa, ma impari. Mio Dio, se impari!
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    Tassorosso • 16
    Eve Moore



    Hogwarts il più delle volte ancora mi stupiva, e mi sconvolgeva. Ancora non mi ero abituata a trovare la strada per la Sala Comune di Tassorosso, l‘istinto che avevo sviluppato a Ilvermorny mi portava ad arrampicarmi sulle torri per trovare casa. E queste scale che cambiavano, soltanto un sadico poteva aver pensato che fosse una buona idea. Fortunatamente quel pomeriggio la lezione si sarebbe tenuta nei recinti di cura delle creature magiche, che non implicava l’uso delle scale, ed era una materia che a Ilvermorny non veniva mai affrontata insieme con Babbanologia, poiché la mentalità americana avevo scoperto era più chiusa e meno inclusiva di quella inglese. E questa nuova visione del mondo mi piaceva.
    Tuttavia mi sembrava sadica anche l’idea di dover far lezione fuori quando il proverbiale brutto tempo inglese imperversava con la furia di una tempesta per tutto il castello. Mi preparai psicologicamente al freddo e alla pioggia, avvolgendomi in numerosi strati di vestiti, oltre alla classica divisa scolastica e a un pesante mantello nero che era stato incantato per essere impermeabile.
    Arrivai alla capanna del guardiacaccia battendo i denti per il freddo, seguendo il flusso di studenti senza domandarmi se fosse normale o meno, ormai avevo smesso di tenere il conto delle stranezze anglosassoni.
    Buongiorno Professoressa salutai come di consueto, stringendomi nella capanna nella quale non ero mai stata. L’ambiente era rustico, rude come era il carattere della docente che avevo avuto modo di conoscere in quei primi mesi al castello, che sinceramente mi spaventava e intimidiva. Ascoltai tremando, per freddo e paura, le regole generali e le indicazioni che venivano snocciolare e dopo aver preso un boccale che conteneva un liquido di dubbia entità, ma che bevvi per non artiate le ire della professoressa, presi posto sul pavimento, che era freddo ma almeno pulito. Estrassi un blocco di pergamene che usavo per prendere gli appunti e mi preparai all’inizio della lezione. Prima di tutto si sarebbe svolto un ripasso, avrei alzato la mano per chiedere la parola e quando l’avessi ottenuta avrei risposto. Sono Eve Moore, di Tassorosso.
    Nella scorsa lezione abbiamo studiato come il Ministero della Magia distingue le Creature in Esseri, Bestie e Spiriti.
    Nella categoria degli esseri rientrano ad esempio Banshee, Vampiri, Orchi e Veela.
    In quella delle bestie abbiamo Lupi Mannari, Centauri, Sfingi.
    E infine gli spiriti che sono sostanzialmente i fantasmi.
     
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    Lemon Greengrass
    serpeverde - 16 y.o. - alchimista

    L'idea di dover uscire fuori con quel tempaccio non la entusiasmava per nulla.
    « E dovremmo uscire con un tempo del genere per cosa... imparare ad accarezzare unicorni?» aveva commentato al riparo delle mura della sua Sala Comune, dove nessun professore o prefetto avrebbe potuto sottrarre punti alla sua lingua acida. E d'altronde era anche ingiusto aspettarsi che lei fosse una persona dolce e gentile, vestendo i colori di Serpeverde e portando il nome del frutto più acido della terra era alquanto difficile che fosse quel tipo di persona. Disponibile e gentile non erano sicuramente degli aggettivi con i quasi si sarebbe potuto descriverla. « Se quella mi fa prendere un raffreddore, divento un drago.» Era stata la conclusione di quella conversazione nella camera della Serpeverde, avvoltasi in una pesante sciarpa e infilando un cappello che raccogliesse i lunghi capelli biondi per impedire che si bagnassero. La lezione sulle creature magiche era una di quelle che meno preferiva, implicava cure e attenzioni verso altri, una cosa che qualcuno di fortemente egoista come lei non poteva certo concepire.

    Sbuffi e l'espressione di chi sta andando al patibolo avevano accompagnato la sua traversata all'interno della tenuta di Hogwarts, resa sempre più affollata dagli immigrati clandestini che arrivavano da Ilvermorny, altra gente che faticava a sopportare e che si era trovata in un invasione della sacralità della Sala Comune di Serpeverde. Affrettò il passo mentre nuvoloni neri minacciavano di portare pioggia sui suoi vestiti e visto che l'idea di ridursi a pulcino bagnato le aveva quasi fatto fare dietrofront, accelerò per raggiungere il terreno fangoso dei recinti degli animali. Ma non c'era nessuno, la docente non era al suo posto. Stava già per invocare una maledizione in nome di Merlino, Morgana e Belzebù quando si accorse della porta aperta nella Capanna del Guardiacaccia. Una materia tanto stupida che non meritava nemmeno un posto al castello, al caldo e all'asciutto, era qualcosa che valesse davvero la pena di essere studiato? Persino la totalmente inutile babbanologia aveva una sua aula e questo già la diceva lunga.
    « Buongiorno.» fu il lapidario saluto della Serpeverde, che entrando tra i primi riuscì a trovarsi uno sgabello su cui sedersi - non esisteva proprio che sedesse a terra come un cane o una strana cultura zen, e se c'era da stare in piedi se ne sarebbe andata ben volentieri- e sistemarsi senza alcuna intenzione di estrarre appunti o simili. La sua presenza lì era già uno sforzo più che sufficiente, senza bisogno di mettersi a prendere appunti. O di rispondere alle domande di ripasso. Insomma se la docente nemmeno sapeva dove erano arrivati la scorsa lezione, lei sicuramente non avrebbe incentivato la cosa. Voleva solo tornarsene al castello, a un banco scolastico degno di questo nome.
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    Tassorosso
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    connor o’riley
    Aveva sentito delle voci sussurrarlo, aveva visto la testa dei compagni chini su numeri speciali della Gazzetta del Profeta, professori agitarsi è un trambustò generale. In molti pensavano che O’Riley, con il suo yogurt greco con cereali, scaglie di y e frutti di bosco in mano, fosse un pazzo estraniato dalla realtà, mente nella Sala Grande di Hogwarts, seppur svuotata durante le vacanze di Natale, iniziava a diffondersi la notizia più sconcertante dell’anno. E fatto che l’anno fosse appena iniziato e già avesse la sua notizia regina, tanto bastava a O’Riley per immaginarne la gravità e per desiderare di passare al Capodanno successivo, come se fa questo anno nuovo fosse già stato estratto tutto il succo interessante e non ci fosse altro da scoprire. Per un tempo incredibilmente lungo, visto che in giro non si parlava di altro che di questo fatto che aveva scosso la cronaca magica, era riuscito ad evitare di sapere. Certo aveva colto qualche frammento di conversazione, ma quando aveva sentito le parole sangue e morte aveva immediatamente distolto lo sguardo e l’attenzione per rivolgerla altrove. La sua tecnica di nascondersi sotto la sabbia come uno struzzo sembrava funzionare alla perfezione. O almeno così credeva. Lo credeva finché non si trovò estranei con cui condividere i pasti, i dormitori e persino il bagno. Ilvermorny era anche stata chiusa, ma tutti i suoi abitanti si erano riversati lì.

    Capelli bagnati gli si appicciavano sulla fronte, sgocciolando acqua come se non ci fosse stato un domani, avendo acqua persino dentro gli stivali da pioggia - in gomma gialla- che sciaguattavano fango e acqua su tutto il pavimento di legno. Nel suo modo di vivere con la testa tra le nuvole non si rese conto di dove si trovava finché non si rese conto di essere in un posto asciutto. Lo sguardo sgranato e leggermente spaesate di O’Riley vagò nella stanza. In un secondo ebbe la realizzazione di dove si trovava. La Capanna del Guardiacaccia. Era un posto solitamente proibito a loro stridenti e ora si trovavano tutti stipati, studenti di Hogwarts e di Ilvermorny.
    « Salve professoressa Jones.» salutò senza nascondere la stupore nel suo torni di voce. Descrivere come eccentrica la docente era qualcosa di quasi riduttivo, però a O’Riley non spiaceva affatto. In qualche modo trovava una certa affinità con le creature magiche e l’idea di prendersene cura era particolarmente interessante per il Tassorosso. Non si fece ripetere due volte dalla docente di servirsi un boccale di qualunque cosa fosse e ne trangugiò in fretta un boccale, neanche contenesse burrobirra di prima scelta. Prese posto sul pavimento, con le gambe incrociate e prestò attenzione alla lezione. Le prime domande erano come di consueto su quanto fatto le scorse lezioni. La prima a prendere la parola fu una Tassorosso, un’americana di Tassorosso, ne ammirò il coraggio e la voglia di mettersi in gioco e per questo anche lui alzò la mano per rispondere, sempre con il boccale mezzo pieno nell’altra mano. Si sbilanciò nel chiedere la parola e rispose solo quando ebbe il permesso. « Si è poi parlato dì come tenere nascoste le creature magiche ai babbani. Come si sia discusso di come far credere loro che le creature magiche siano frutto della loro fantasia e di leggende, per poi arrivare all’introduzione della clausola 73, dello Statuto Internazionale di Segretezza, che sancisce che ogni governo è responsabile dì occultare e intervenire per tenere segrete le creature sul proprio territori.» si grattò la testa, troppe attenzioni e troppe teste voltate nella sua direzione « Ehm già, Connor O’Riley, Tassorosso. » decantò sollevando leggermente il boccale in aria come a voler fare un brindisi.

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    Tess.


    Certe volte percepivo un brivido corrermi lungo la schiena, un sudore freddo che mi faceva raggelare la pelle lungo la spina dorsale. La notizia della chiusura di Ilvermorny aveva riempito le pagine dei giornali e le conversazioni sul finire delle vacanze natalizie. Ovviamente per mia madre la questione si era chiusa con un "Fortuna che tu vai a Hoigwarts, Theresa." e visto che le cose per l'adorata figliola non sarebbero cambiate secondo lei questo fatto, avvenuto nella lontana America, non avrebbe avuto alcuna importanza o ripercussione. Se solo avesse saputo della mia partecipazione a un Club di Duellanti proprio a Ilvermorny, forse sarebbe stata di avviso differente per quello che riguardava la sua opinione sulla vicenda. Avevo a stento mascherato il fastidio, dinnanzi a un simile egoismo da "Non ci riguarda e non ne parleremo." con cui era solita chiudere qualunque mio tentativo di conversare, esprimere le mie preoccupazioni, anche quando era stato annunciato che gli studenti della scuola sarebbero stati trasferiti in altre, che la maggior quota sarebbe stata assegnata proprio alla scuola inglese. Non osai immaginare cosa si provasse a perdere così la propria casa, quel castello nel quale si erano costruite abitudini, magari amicizie, sintonie e una quotidianità che ora veniva spazzata via. Per quanto tragici fossero gli eventi, avevo sempre cercato di non parlare di quel senso di nostalgia che io avrei provato, cercando di essere il più inclusiva possibile con i miei coetanei, con coloro che avevano preso da poche settimane le vesti nero-blu della casa di cui ero Prefetta.

    "Buongiorno professoressa" salutai, varcando la porta della capanna del guardiacaccia, rustica costruzione adiacente al recinto dove usualmente avvenivano le lezioni, ma che a causa del tempo in peggioramento avevamo modo di osservare. A mia madre, affetta da un disturbo ossessivo compulsivo per quanto riguardava ordine e pulizia, sarebbe venuto un’infarto. Era forse per questo che, con un mezzo sorriso ad arricciare gli angoli della mia bocca, che afferrai il boccale che ci veniva offerto dalla professoressa e ne assaggiai, timidamente, un sorso. La docente fu così gentile da castare un gratta e netta sul pavimento che risplendette lucido e privo di impronte di fango. Distesi con cura il mio mantello, già segnato da alcune gocce di pioggia, e mi accomodai, tirando fuori tutto il materiale per seguire la lezione: libro di testo, fogli di pergamena, calamaio, inchiostro e penna d’oca. Quest’ultima mi solleticava il palmo della mano mentre la professoressa ripeteva le regole generali, erano le prime lezioni in compagnia degli ospiti da Ilvermorny ed era molto utile ripeterlo, e dava inizio alla lezione. Penare agli argomenti della volta precedente era molto semplice, visto che avevo approfittato della pausa pranzo per riguardare gli appunti della volta scorsa. Purtroppo alcune mani si sollevarono prima di me, di alcuni Tassorosso, e dovetti attendere di ascoltare le loro risposte per capire cosa restava da dire a me. Quando avessi ottenuto il permesso di parlare, avrei abbassato la mano e poi avrei risposto.
    "Tessa Griffin di Corvonero. Volevo inserire un tassello dì collegamento tra quello che hanno detto i miei compagni. Ovvero dei disordini che seguirono all’introduzione di una classificazione ministeriale, sommaria introdotta dal Capo del Consiglio Magico Muldoon, che disse che tutti coloro in grado di camminare su due zampe erano Esseri, mentre tutto gli altri Animali.
    In principio diverse specie si riversarono al Ministero portando caos e disordini, soprattutto grazie ai Goblin che formarono un alleanza di bipedi, e sembra che questi portarono alle dimissioni di Muldoon.
    Venne sostituito da Clagg, che cercò di ridefinire le categorie, questa volta decretando come Esseri tutti coloro che sapevano parlare la lingua umana.
    Ma la situazione fu di nuovo caotica, alcuni Troll distrussero proprietà ministeriali.
    Dobbiamo quindi andare al 1811 con il Ministro Stump per trovare la classificazione che oggi conosciamo, sebbene ci furono ancora alcune defezioni e problematiche, vorrei citare i Vampiri che non furono essere inseriti nella stessa categoria dei Licantropi onde evitare scontri.
    "

    Conclusi chinando il capo in segno di ringraziamento per l’ascolto e per l’opportunità concessa di poter fare un riassunto e magari ottenere qualche punto per Corvonero.
     
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    Corvonero
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    RAVENCLAW
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    Non era certo perchè la prefetta di Corvonero, tale Theresa Griffin, glielo aveva detto che si trovava a lezione di cura delle creature magiche. Era a lezione perchè lei era la migliore, voleva essere la migliore e lo sarebbe stata. La situazione nella quale dovevano fare lezione a terra erra indegno, su un lurido pavimento che era stato spazzato alla belle meglio dalla professoressa, che sembrava appartenere più alle creature della foresta proibita che non al castello di Hogwarts, vedendo lo stato selvaggio in cui viveva e voleva condurre la lezione. A stento si trattenne dal far nascere una smorfia di disgusto mentre si accingeva a porgere con un Salve freddi e obbligati saluti. Purtroppo, anche se aveva alzato la mano tra i primi, i tre posti per rispondere furono già presi da altri, tra cui la saccente prefettadi corvonero. Avrei avuto modo di mostrare il mio valore più avanti, per quanto ne valesse la pena per quella materia così primordiale.
     
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    Saharabi Lopez
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    Butta i ricordi nel csso che al posso del cuore c'hai un cinema vuoto


    Salve
    Le buone maniere, mia madre non si poteva di certo lamentare di quelle, ma di tante altre cose lo avrebbe fatto sicuramente.
    In ritardo mai, con la testa tra le nuvole forse, specialmente in quest'ultimo periodo. Non ne ho idea forse il cambio di stagione, l'ansia per gli esami che si avvicinano, le ronde da prefetto, insomma avevo molto a cui pensare e proprio per questo preferisco tacere durante la lezione e ascoltare quello che dicono gli altri, approfittandone per controllare gli appunti presi nella lezione precedente, per vedere se mi mancasse effettivamente qualcosa. Non amo particolarmente questa materia ma per ora mi tocca frequentarla, finiti gli esami me la sarei lasciata alle spalle, mi piacciono materie dove non bisogna sporcarsi, più attive, come Difesa Contro le Arti Oscure, o Incantesimi, quelle si che erano materie che tenevano viva la mia attenzione. Non che non amassi gli animali, anzi, ma studiarli e passare il resto della mia vita con loro non era di certo il mio scopo principale. Ovviamente per una carriera da Auror bisognava avere una conoscenza delle creature, ma di certo non così approfondita vero?
    Se il mio essere Auror dipendeva da Cura delle Creature Magiche, allora avrei discusso seriamente con i miei genitori, bello seguire le tradizioni di famiglia per carità, ma non mi sarei costretta per nulla al mondo a passare più tempo del necessario su quella materia.
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    Edited by w o l f - 1/4/2022, 12:15
     
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    LEZIONE DI CURA DELLE CREATURE MAGICHE
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    Nadine Carroll

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    Inutile dire che Cura delle Creature Magiche era la lezione preferita di Nadine Carroll. L'inglese adorava tutti gli animali e, in particolar modo, quelli che necessitavano di aiuto. Era più forte di lei, appena capiva il bisogno di una Creatura, la piccola Grifondoro si precipitava a dare una mano - a volte anche più di una mano - per cercare di farla stare meglio, risolvendole i problemi. Ecco perché, sulla sua agenda, le lezioni di Cura erano evidenziate, cerchiate, sottolineate e messe in risalto in ogni modo possibile, anche con alcuni disegni del tutto senza senso. La docente della materia era piuttosto severa, ma non per questo stava antipatica alla Carroll, anzi. Durante le sue ore, la ragazza pendeva dalle labbra dell'Insegnante e ammirava quindi il modo con cui si approcciava alle Creature che faceva studiare loro.
    Quel pomeriggio, Nadine si era precipitata alla capanna della Prof. Jones insieme alle sue due amichette di dormitorio, aveva salutato l'Insegnante, e aveva preso posto, accanto a loro, sul pavimento, proprio come da indicazioni. Si era rifiutata di bere l'infuso che la Jones aveva gentilmente offerto perché non aveva idea di come potesse essere un infuso che fermenta addirittura in un barile. A che temperatura si trovava poi? Per evitare di bere qualcosa di vecchio e malandato, e magari anche freddo, che potesse farla stare male, la Carroll aveva deciso di starsene buona, in attesa della lezione vera e propria.
    La prima domanda, quasi come di consueto, era la domanda di ripasso della lezione precedente. L'incertezza e la timidezza della Carroll influirono sulla velocità di riflessi. La mano della Grifondoro scattò in alto piuttosto tardi, rispetto a quelle di alcuni dei suoi compagni. Imprecò mentalmente, ascoltando però le risposte e facendo mente locale quindi sugli argomenti trattati, per ricordare per filo e per segno tutto ciò che si erano detti, così da partire per i nuovi argomenti con una marcia in più. Non avrebbe dovuto più esitare e si sarebbe dovuta far coraggio sin da subito. Era lì per imparare e soprattutto voleva essere una delle migliori nella sua materia preferita.

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    Max Lynch

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    Seguiva, senza sapere davvero cosa stesse seguendo, il flusso rosso-oro dentro al castello di Hogwarts. Nella Sala Grande, qualcuno le aveva messo davanti un piatto di qualcosa: aveva portato alla bocca la forchetta, ingoiando qualunque cosa ci fosse nel piatto senza davvero gustarlo, sentirne i sapori. Sapeva tutto di cenere. E sangue. Represse quello che era un conato di vomito, deglutendo. Si alzarono di nuovo, lei e la Grifondoro dai capelli biondi che stava seguendo, le gambe a quanto pare sapevano come fare. Ogni giorno si stupiva di scoprire che il suo corpo, indipendentemente da quanto lei non fosse presente a se stessa, sapesse esattamente cosa fare, di cosa avesse bisogno. Respirava, mangiava, espletava bisogni fisiologici, dormiva, anche se cadere addormentata per sfinimento non era proprio definibile come dormire ma più che altro come coma. Era viva, un automa forse, ma era viva. Lei era…non era come sua madre. Arricciò una ciocca di capelli, ormai non più rossi grazie a Theodore, sulle dita. Era sempre meno simile a una Lynch. Forse poteva chiedere di prendere un diverso cognome. Max Skyfield non suonava poi così male, se le avesse permesso di dimenticare le sue origini, quello che aveva passato… A proposito di Skyfield era sempre più convinta che avesse usato le sue doti di persuasione per convincere i colleghi a provare ancora pietà per la povera orfana, perché nessuno a lezione le diceva mai nulla, anche se passava il tempo seduta a fissare il vuoto. La chioma bionda, Nadine le suggerì una conversazione che non aveva davvero colto, la condusse a lezione di Cura delle Creature Magiche. Si riscosse dal suo torpore quando realizzò di essere dentro a una capanna. Sbattè le palpebre per adattare l’iride al cambio di luce, poi seguì roboticamente i movimenti dei presenti: “Buongiorno”, bevve un sorso di qualcosa, sedette a terra, tornò al suo stato vegetativo mentre intorno la lezione riprendeva.
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  10. Lexa Jones
     
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    Docente di Cura delle Creature Magiche

    Capitava a volte che la docente si perdesse nei suoi pensieri, soprattutto durante le lezioni che teneva si chiedeva chi avesse di fronte: se quel faccino paffuto e sudaticcio un giorno sarebbe diventato il Medimago che le avrebbe salvato la vita, o se la ragazza dai capelli di seta avrebbe combattuto al suo fianco un giorno come Auror. Si sentiva dunque in dovere di formare delle persone che sapessero svolgere il proprio lavoro e che avessero un' etica adeguata a ciò che avrebbero svolto, il rispetto per gli esseri viventi in generale era alla base di questo obbiettivo e avrebbe fatto di tutto per garantirne il risultato.
    Si massaggiò le tempie con le dita, muovendole in cerchio in senso orario, mentre le mani degli studenti schizzavano in alto dando voce a quello che avevano appreso dalla scorsa lezione. Si alzò in silenzio e si diresse al barile, non prima di raccogliere dal tavolo uno dei boccali rimasti, e intigendo solo la parte priva del manico vi si riempì della bevanda che poco prima aveva offerto ai suoi alunni.
    Il primo sorso fu un'esplosione di sapore, il gusto di menta era così forte da farle dimenticare del suo mal di testa, le ricordò i pomeriggi d'estate da bambina, quando la sua governante le preparava personalmente una perfetta granita alla menta, dimostrazione del fatto che gli unici ricordi che possedeva della sua infanzia, erano collegati a poco più che ad una conoscente.
    Il silenzio le annunciò che il ripasso era terminato e perciò passò all'assegnazione dei punti:-"Perfetto, la signorina Moore, il signor O'Riley e la signorina Griffin, fanno guadagnare rispettivamente 10 punti alle loro case di appartenenza."
    Si fece strada tra gli studenti con il proprio boccale nella mano destra, attenta che non ne cadesse neanche una goccia e quando raggiunse la cattedra, vi si appoggiò con il sedere. -Non tutti gli animali, gli esseri e gli spiriti hanno lo stesso tasso di pericolo, ecco che l'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche entra in gioco, ma come abbiamo già visto non senza qualche intoppo nel corso della storia. La prima classificazione fu proposta nel giugno del 1821 dall'allora Direttore del quarto livello del Ministero: George Evans, pensateci: ben 10 anni dopo le definizioni di Stump fu sollevata la questione della pericolosità di alcune creature rispetto ad altre. Venne convocato dunque un consiglio al quale partecipò Evans ed il solo sottosegretario del Ministro, il quale sciolse l'incontro dopo pochi minuti, definendolo una perdita di tempo. Naturalmente non lo era, ma viene da chiedersi perchè non fu accettata l'iniziativa del Direttore Evans, ebbene solo pochi mesi dopo, caso vuole, il corpo del sottosegretario fu ritrovato senza vita e prosciugato del suo sangue, nella sua cucina, accanto ad un isterico Kappa."
    Un fulmine fece breccia nella Foresta Nera illuminando la stanza inaspettatamente, subito un forte tuono mosse le pareti della capanna, svegliando e spaventando gli animali nelle loro gabbie, i quali presero a emettere ogni verso immaginabile, dal più acuto a quello più cupo, per poi acquietarsi nel giro di pochi minuti grazie ai teli su di essi.
    La Jones bevve un sorso della sua tisana, la quale le risultava calda e stranamente fresca insieme, un sorrisino le affiorò all'angolo della bocca, divertita dalla situazione, aspettò che gli studenti più sensibili si riprendessero poi riprese come niente fosse accaduto
    :-"L'intero Ministero della Magia scoppiò nel caos più totale, la gente cominciò a chiedersi come avrebbe potuto capire da se quali creature possedere senza correre pericoli, se persino il sottosegretario del Ministro in carica si era sbagliato, la proposta di Evans dunque venne riportata alla luce ed ebbe la priorità per mesi. Fu nell'inverno del 1823, dopo numerosi incontri, che venne stilata la Classificazione del Ministero della Magia, una guida sul tasso di pericolosità delle creature, così come la conosciamo oggi. Essa si divide in CINQUE CATEGORIE."
    Pescò la bacchetta dal proprio mantello e l'agitò in aria, scrivendo parole nel vuoto, quasi fossero fatte di fuoco, ma ben leggibili ed in perfetto ordine, ripetendo a sua volta
    :-" -XXXXX Noto ammazzamaghi. Impossibile da addestrare o addomesticare
    -XXXX Pericoloso. Richiede una conoscenza specialistica. Trattabile da un mago esperto
    -XXX Un mago capace dovrebbe cavarsela
    -XX Innocuo. Può essere addomesticato
    -X Noioso."

    Osservò le teste chine dei suoi alunni, assicurandosi che tutti prendessero appunti, tra i visi fanciulleschi che le erano davanti ne notò uno più cupo, assente e spinta dalla curiosità e dal senso di dovere del suo ruolo si avvicinò alla studentessa in questione, si chinò e a voce bassa le chiese:"Tutto bene signorina Lynch? Se ha bisogno posso trattenermi dopo la lezione." Sperò che quelle parole risultassero cordiali, non era solita in dimostrazioni d'affetto, le importava piuttosto trasmettere la sua presenza, un 'sono qui, ti ascolto' poteva fare miracoli.
    Finito che ebbero di ricopiare sulle loro pergamene, le scritte si dissolsero lentamente, la Professoressa riprese posto alla sua poltrona, un altro fulmine fu visibile in lontananza dall'unica finestra presente, questa volta la Jones contò tra sè e quando arrivò a dieci ed il rumore del tuono sopraggiunse seppe che la tempesta stava per termine.
    -"Vorrei ora che cinque di voi affrontino una sola categoria, diversa per ognuno, portando un esempio di creatura. Se avete dubbi o domande chiedete pure, non ho intenzione di ripetermi in futuro."
    Guardò il suo boccale ormai vuoto, non v'erano fondi sui quali predirre avvenimenti, non che credesse a tale branca, ma si chiese comunque se fosse un bene o un male.

    Ogni studente ha la possibilità di rispondere solamente ad una domanda per volta e svolgere la prova pratica una sola volta.

    Tempo Limite per le risposte: Martedì 5 Aprile 2022 ore 23:59


    L'esperienza è una maestra severa, ma impari. Mio Dio, se impari!
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    Edited by Lexa Jones - 30/3/2022, 10:30
     
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    LEZIONE DI CURA DELLE CREATURE MAGICHE
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    Nadine Carroll

    15 - Gryffindor
    Tutte le risposte date dai compagni di corso alla Professoressa Jones fruttarono un bel po' di punti per ciascuna casata, una cosa alquanto fastidiosa per Nadine, poiché nessuno dei tre che aveva risposto faceva parte dei Grifondoro. Quello era il motivo principale che aveva spinto la piccola Carroll a svegliarsi un po' più del solito e a prendere nota di ogni parola detta dalla Docente. Maxine Lynch, la sua nuova compagna, non era ancora entrata nel mood. Sin dal suo arrivo ad Hogwarts l'aveva vista molto distratta e lontana e lei, da brava crocerossina, l'aveva da subito presa in simpatia, forse perché diversa dal solito, forse perché era l'unica che le rivolgeva la parola senza guardarla dall'alto verso il basso con aria di superiorità. La Scuola non era facile e le lezioni erano parecchio impegnative. Nadine non si era mai distinta per la sua eccellenza, anzi, rimaneva spesso nell'ombra, ma aveva sempre preso ottimi appunti. Appunti che erano spesso stati passati anche ai suoi concasati in Sala Comune. Max forse non si era ancora ambientata a dovere. Magari Ilvervorny era molto più semplice di Hogwarts, o magari solo totalmente diversa. Nadine non gliene faceva affatto una colpa, anzi, quel giorno, vedendola così distratta, aveva deciso di stare ancora più attenta per prendere appunti perfetti, così da passarli anche alla Lynch se lei li avesse voluti.
    Dopo aver riportato attentamente sulla pergamena la classificazione dettata dall'Insegnante, la Carroll osservò la Jones, così da essere pronta a scattare con la mano in alto ad una successiva domanda. Non dovette attendere molto prima dell'arrivo di quest'ultima e infatti, subito, la mano della Grifondoro scattò verso il tetto della Capanna.

    - Nadine Carroll, Grinfondoro.

    Si presentò, come di dovere, dopo aver ottenuto il consenso di prendere parola.

    - Vorrei provare ad affrontare la terza categoria, XXX. La descrizione afferma che un mago capace dovrebbe cavarsela, dunque ritengo che non siano creature facili da trattare. Immagino, ad esempio, che uno di noi studenti, senza le giuste accortezze e indicazioni di un Insegnante, potremmo avere difficoltà a gestirle. Una della mie Creature preferite, che mi sembra faccia parte di questa classificazione è il Fiamma Granchio. Esso, infatti, per quanto non sia una Creatura molto pericolosa, può rischiare di bruciarci perché, se attaccato, produce grosse fiamme dal didietro. Se un mago, o una strega, si avvicina ad esso senza saperne le caratteristiche principali, probabilmente attratto dalla gemme preziose incastonate sul dorso di tale Creatura, sicuramente rimarrebbe bruciato, ma un cosiddetto mago capace che conosce le caratteristiche e che sa come proteggersi dalle fiamme non avrebbe alcuna difficoltà a proteggersi. Ritengo quindi che per questa categoria, il mago o strega debba conoscere le caratteristiche base della creatura prima di avvicinarsi ad essa e debba avere un buon bagaglio culturale di incantesimi conosciuti.

    Stette zitta subito dopo, come accortasi di aver parlato per fin troppo tempo. Si era ripetuta? Era stata noiosa? Abbassò lo sguardo, per non osservare il volto della Professoressa Jones e quello dei compagni che, probabilmente, la stavano deridendo. Nadine si era fatta trasportare dall'argomento che più amava e dal sogno di coccolare quella Creatura tanto affascinante quanto particolare. Era fatta così e sperava di non aver disgustato troppo tutti coloro che si trovavano in quella stanza.

    I waited so long.
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    Tassorosso
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    Tassorosso • 16
    Eve Moore



    Entusiasta per i punti guadagnati dalla risposta data sul ripasso quasi non trattenuti un sorriso entusiasta. Finché non notai Max, anche a seguito delle parole della professoressa, sentendomi immediatamente… come lo sterco che stava fuori dalla Capanna del Guardiacaccia. Un profondo peso parve depositarsi sul mio stomaco, forse anche a causa dell’intruglio che avevo assaggiato, e cercai in tutti i modi di mantenere a bada i brutti pensieri che affioravano nella mia mente. Dopo la lezione, mi promisi, avrei provato a parlare con Max.
    Nonostante questo la lezione proseguì, il viaggio con le creature magiche procedette velocemente e prontamente una nuova domanda venne sventolata dalla docente Jones, che questa volta voleva avere delle risposte in merito alla classificazione ministeriale.
    Ancora una volta la mia mano svettò verso l’alto per chiedere la parola e risposi.
    Sempre Moore di Tassorosso.
    Vorrei parlare della classificazione X, essere noioso.
    Trovo offensiva questa classificazione, poiché si tratta di creature mansuete e docili, non aggressive certo, ma nemmeno noiose. Di questa categoria fanno parte due sole creature il Vermicello e l’Horklump. Quest’ultimo lo trovo quanto mai affascinante. Se non altro poiché pare provenire più dall’erbologia che non dal mondo delle creature magiche. Esso assomiglia a un fungo, ma è una creatura, che invece che le radici ha dei lunghi tentacoli che si insinuano nel terreno e una capacità di riproduzione davvero notevole e rapida.
     
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    Tess.


    Tessa Griffin, Corvonero, la ringrazio ancora per l’opportunità dissi, immaginando che presentarsi non fosse più necessario poiché avevo guadagnato ben dieci punti un attimo prima, però alla nuova domanda, dopo una breve ma intensa spiegazione riguardo la riveduta e moderna classificazione ministeriale, avevo nuovamente sollevato la mano per rispondere e avevo atteso di poter ricevere la parole e avere occasione di rispondere e di guadagnare nuovamente qualche punto per la clessidra di Corvonero. Vorrei presentare la classificazione ministeriale per le creature magiche considerate come innocue, dunque indicate con la doppia X. iniziai il mio discorso, dopo aver tenuto in considerazione quanto detto dai miei compagni per evitare di ripetermi o Morgana non voglia, di dire cose già dette Di questa categoria fanno parte quelle creature magiche che per loro natura non sono aggressive o pericolose, anche se ritengo ingenuo considerarle come innocue in ogni situazione. È bene ricordare che in particolari condizioni, ad esempio se minacciate, possono comunque mostrare una serie di qualità che potrebbero rivelarsi nocive e per i babbani, addirittura fatali. presi fiato, passando in rassegna le lezioni del professor McNeal e le mie personali letture sulle creature magiche per poter presentare una creatura che racchiudesse alla meglio il concetto che volevo esprimere Ad esempio l’Avvincino, classificato come XX, non lo considererei come innocuo. Difatti, sebbene per sua natura non sia una creatura propensa all’attacco, è innegabile che possegga alcune caratteristiche che potrebbero mostrarsi sicuramente nocive per un mago poco preparato, le lunghe dita potrebbero arrivare a cavare gli occhi o peggio, senza contare che i babbani particolarmente sprovveduti potrebbero non sopravvivere se un Avvincino che si sente minacciato decidesse di annegarlo. conclusi la mia spiegazione con un lieve cenno del capo, tornando a chinarlo sugli appunti per continuare a scrivere ed annotare altre cose che potessero rivelarsi d’interesse.
     
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    Serpeverde
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    Lemon Greengrass
    serpeverde - 16 y.o. - alchimista

    Scosso da uno spasmo il sopracciglio della Greengrass aveva preso a sollevarsi, arcuandosi sempre di più, ad ogni nuova, assurda, situazione che stava vivendo all’interno della capanna/catapecchia della docente. Come se non bastasse essere stipati al suo interno come un ammasso animale, che forse voleva essere caratteristico della lezione in merito alle creature magiche, come se non avesse cercato di avvelenare tutti i presenti offrendo un intruglio di dubbio gusto che poteva essere acqua sporca e così come la maggior parte dei suoi compagni sedeva in terra rischiando di prendersi un infezione da chissà che fungo… sembrava che alla professoressa Jones non importasse nemmeno di seguire la lezione. A momenti si sarebbe aspettata che sbadigliasse loro davanti, mentre qualcuno si stava cimentando a snocciolare le proprie conoscenze per il ripasso. Gongolò nel constatare quanto bene avesse fatto a starsene zitta, poiché, nonostante qualcuno fosse evidentemente più preparato di altri, tutti portarono alle rispettive case lo stesso numero di punti. Nessun serpeverde, tutti sedevano annoiati lasciando ai pesci piccoli le iniziali, scarse, boccate di cibo. Non fosse stato per uno spirito competitivo, per la coppa delle case ancora alla portata di tutti quanti, la Greengrass si sarebbe probabilmente astenuta dal partecipare a una lezione tanto noiosa e poco affine alle sue doti, ma finché non le veniva chiesto di sporcarsi le mani a raccogliere letame poteva quanto meno applicare il suo cervello che si dibatteva sotto la folta capigliatura platino. Aveva così alzato la mano, sospendendola in aria per chiedere la parola, ma la docente chiamò uno studente per casa, forse per non fare torti, prima di arrivare a eleggere lei stessa come rappresentante dei serpeverde. « Greengrass, Serpeverde.» ancora una volta la sua voce monocorde e annoiata si espanse nell’ambiente dove si svolgeva lezione, soltanto dopo che le fu dato il permesso di parlare. « Un noto ammazzamaghi, classificazione con cinque X, è la Manticora. Molto simile alla Chimera, anch’essa è formata da più parti animali, per la precisione: ha la testa d’uomo, il corpo di leone e la coda di scorpione. É grazie al pungiglione di quest'ultima parte che trafigge le sue vittime, prima paralizzandole e poi iniettando un veleno mortale. Originaria dell’antica Grecia e particolarmente rara, sembra che prediliga canticchiare una litania mentre divora le sue prede e per giunta il suo manto respinge quasi tutti gli incantesimi conosciuti. »
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    CDCM - LEZIONE 2


    Due colpi sordi risuonarono alla porta chiusa della Capanna del Guardiacaccia, senza dare tempo alla docente o agli studenti di emettere alcun suono risposta: la porta si spalancò con un suono cigolante di giunture poco oliate, portando con se un vento freddo e alcuni schizzi di pioggia raggiunsero le prime file di studenti seduti in terra. Occhi cerulei osservarono con aria confusa quanto aveva dinnanzi, sicuramente una pratica insolita anche nella magica Hogwarts, mentre le sopracciglia si arricciavano su se stesse rivelando un certo disappunto. « Jones. D'urgenza da preside.» disse lapidario, senza nulla lasciare intendere, ma manifestando una certa urgenza dinnanzi a questa chiamata nel bel mezzo di una lezione.

    Albus Percival Wulfric Brian Dumbledore, docente ordinario di Trasfigurazione che tutti i presenti avevano già avuto modo di incontrare a lezione, appariva sereno come se fosse del tutto naturale starsene alla porta dopo aver interrotto una lezione e con la luce del temporale che infuriava alle sue spalle. Eppure restò calmo durante la tempesta, mentre Lexa Jones abbandonava la sua lezione per questioni di estrema importanza. Entrò nella stanza accompagnato da una figura incappucciata, boccoli rossi che non erano sfuggiti alla furia della pioggia si arricciavano sulla stoffa del mantello. « Mi pare di capire che ci siano punti da assegnare.
    Miss Nadine Carroll, 15 punti a Grifondoro.
    Miss Eve Moore, 5 punti per Tassorosso.
    Miss Tessa Griffin, 15 punti a Corvonero.
    E infine Miss Lemon Greengrass, 10 punti a Serpeverde.»

    Ma l'attenzione della classe era già focalizzata sulla persona entrata con il professore di Trasfigurazione, su quel individuo che aveva posato con cura una valigia sul tavolo da cucina presente nella capanna.
    « Avrete un ospite d'eccezione per concludere questa lezione.» comunicò Albus, spostandosi verso la porta, pronto per andarsene e tronare al castello, dove climi più miti lo attendevano. Intanto, l'ospite speciale stava togliendosi il mantello pieno d'acqua per riporlo con cura sulla sedia, rivelando un abbigliamento informale e alcune cicatrici sulle mani. Ma era ovviamente il volto, quello stesso volto che tutti i giorni gli studenti vedevano sul retro della copertina del loro libro di testo, a non necessitare di presentazioni. « Newt Scamander, sono sicuro avrà cura di voi. »

    Chiunque abbia partecipato, con almeno un post alla lezione, può avventurarsi nella Valigia di Newt. Potete rispondere direttamente alla quest, senza necessità di iscrivervi.
    Trovate comunque qui la discussione off topic.


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