The scary Boggart

Con il passare del tempo la sicurezza provata prima di raggiungere il sesto piano si era pian piano dissolta. Adesso un lieve formicolio alla gamba sinistra misto a un fastidioso batticuore l’aveva distratta e deconcentrata costringendola a un immagine nitida e ben piazzata nella testa: quella dell’Obscuriale che aveva avuto il dispiacere d’incontrare da bambina. Ricordò anche come fosse stato facile confessare tutto a Draven pochi giorni prima della lezione supplementare, non perché volesse davvero parlargli di quell’orrenda esperienza, l’info le era sfuggita insieme a tutto il resto della situazione, però in un certo senso si era sentita più libera, non importava che poi avesse finto di averglielo detto solo per sbaglio, la verità era che Draven l’aveva aiutata a sentirsi meglio.

Dopo aver bussato alla porta, McNeal l’accolse. «Oh, non c’è problema» disse lei nel varcare la soglia con un sorriso sincero, ma anche teso e nervoso nel guardarsi intorno. La stanza sembrava adorna e pronta ad ospitare una difficile lezione pratica, le sedie e i banchi dell’aula erano state spostati per fare posto ma fu quando individuò con lo sguardo l’armadio, lo stesso del Corridoio, lo riconobbe subito, che ebbe un lieve sussulto. Ovviamente fece finta di niente, orgogliosa com’era, e tornò a sorridere a McNeal.

«Un succo di zucca andrà benissimo, grazie professore» fece per avvicinarsi al cassettone dove aveva preparato tazzine e bicchieri, ma lo sguardo continuava a correre per il resto dell’aula. «Mi sento bene, sono pronta» evitò di rispondere chiaramente sull’essersi preparata o meno. In effetti aveva svolto la ricerca di punizione sul Molliccio con estrema precisione, e cercato di imparare ancora meglio i movimenti per lanciare un perfetto Riddikulus, senza provare davvero l’incantesimo per non combinare ulteriori guai all’interno del castello, ma questo non l’aveva aiutata a sentirsi pronta sapendo cosa l’aspettava in quell’aula. D’istinto, tastò il mantello per cercare la bacchetta e controllare fosse ancora al suo posto.

«In realtà si, una domanda ce l’avrei. Vorrei sapere quanto sarà pericoloso. Insomma, so che un Obscuriale è molto, moltissimo pericoloso, e il Molliccio prenderà di certo le sue sembianze. Potrebbe distruggere quest’aula, l’intera scuola? Nel Corridoio il pavimento aveva cominciato a tremare e, insomma, sì… So cosa succede dopo» quando McNeal le chiese se avesse delle domande da fargli, Christelle partì come un fiume in piena. Si fidava del professore di Difesa, e sapeva che lui non l’avrebbe mai derisa nel caso in cui avesse posto domande stupide o banali – in passato era già successo, in fondo, e lui le aveva dato modo di non dubitare. Ovviamente la sua avversione per le autorità era rimasta invariata, ma in cuor suo, anche se non l’avrebbe mai ammesso a voce alta, sperava di poter cambiare almeno un po’ idea. Riprese a parlare. «Un Molliccio può uccidere? Non che io sia preoccupata, ma… Insomma, potrebbe farlo? E poi, quali sono le differenze tra un Molliccio trasformato in Obscuriale e un vero Obscuriale? Insomma, avevamo stabilito che ne avremmo parlato, e questa è forse l’informazione che mi interessa di più»