M adeline si stava abituando a quella routine. Andava a scuola durante la settimana e, fortunatamente, nel fine settimana si divertiva a lavorare al negozio. Spostarsi così frequentemente da Ilvermorny a Londra avrebbe potuto essere fastidioso per i più, ma lei, al contrario, lo adorava. Si sentiva una donna di mondo, ben più adulta dei propri diciassette anni.
Ordinò i listelli di legno, affinché fossero ben posizionati, proprio come piaceva a Brad McNeal. La texana non aveva certo la sua fissazione per l’ordine perfetto, tuttavia aveva scoperto che riordinare la bottega non era poi così male. Le piaceva e, benché non l’avrebbe mai ammesso ad anima viva, soprattutto ai propri genitori, la rilassava. La parte che più amava del proprio lavoro era la vendita. Per una estroversa come lei, conoscere continuamente persone nuove e doversi approcciare con loro era estremamente stimolante. La mora aveva già incontrato più gente di quanta avesse sperato e, vista la mole di ragazzi, che si aggiravano, nella speranza di vedere l’ultimo modello di scopa più da vicino, si era anche presa più cotte di quante potesse contarne.
Il giorno precedente si era esercitata un intero pomeriggio di fronte allo specchio. Ormai si sentiva troppo esperta per non riuscire nel suo scopo. Appena fosse entrato uno studente carino, si sarebbe arrotolata una lunga ciocca scura attorno al dito indice, avrebbe arricciato le labbra, lucide a causa del gloss che aveva applicato e poi…Scosse la testa, perché al dopo non ci aveva pensato. Era convinta non servisse, quanto poteva essere difficile?
Sentì il campanello suonare ed abbandonò l’opificio per dirigersi nell’area vendite vera e propria. Alla vista del professore di Difesa Contro le Arti Oscure, inarcò un sopracciglio. Era già finito il proprio turno o era lì per controllarla?
”Buongiorno professore!” trillò sistemandosi la gonna con entrambe le mani
”Qui va tutto benissimo, dubita forse di me e Rigriel?”. Tese le labbra in un sorriso melenso e nel contempo, gettò lo sguardo all’intero negozio. Notò con sollievo, che tutte le divise erano impilate ordinatamente negli scaffali e, dopo
l’enorme lavoro delle scorse settimane erano disposte anche in ordine cromatico. Il legno emanava odore di detergente, dal momento che prima, dopo avere elogiato le sue doti di cuoco, l’elfo domestico si era gentilmente offerto di aiutarla.
Fiera di se stessa, tamburellò i polpastrelli sul massiccio bancone, in attesa di ricevere nuove disposizioni. Si illuminò, felice di potere essere d’aiuto nell’attività che più le piaceva svolgere. Non si sarebbe mai aspettata di servire Brad McNeal come un cliente qualsiasi e, in un certo qual modo, era indecisa se fosse li per una reale necessità o per esaminarla di nuovo.
”Ma certo” annuì, raggiante
”Iniziamo con l’estrazione della carte, che dice? Spero che abbia fortuna!”Recuperò il sacchettino contenente le carte giocatore dei Falmouth Falcons e lo posizionò sopra al tavolo ligneo. Maddie immerse la mano per mescolare, prima di allungare il contenitore verso il docente. Si assicurò che McNeal non sbirciasse, benché non le sembrasse il tipo. Gli rivolse un cenno incoraggiante, dimostrandosi molto meno ansiosa di quanto in realtà non fosse. Sarebbe riuscito a fare il colpaccio e pescare l’intera squadra senza doppioni? Trattenne il fiato sospeso, in attesa di vedere come sarebbe andata. Spalancò gli occhi nel vedere ben quattro carte Hero e, nonostante tre fossero doppie, si trattava pur sempre del capitano. Sorrise raggiante, perché non era andata male affatto.
”Un’ottima pescata, direi. Non crede anche lei?” tubò, mentre riponeva il sacchettino da cui il docente aveva estratto le sette carte
”Dunque, la prima è Roosvelt Meza, Hero. La seconda, la quarta e la settima sono, purtroppo dei doppioni. Anche se, sono i doppioni di Arthur Merritt, battitore e capitano della squadra e sono tutte e tre in versione Hero. Quindi, non sono delle doppie così male” sollevò l’angolo destro delle labbra in un sorriso sghembo. Prese fiato, rimirando le altre tre carte rimaste, prima di proseguire.
”La terza carta pescata è di Ted Schmidt, purtroppo in versione NIF. La quinta è Matthew Larson, IF e, infine, la sesta carta è quella di Jackson Carroll, NIF. Direi che, nel complesso, ha avuto piuttosto fortuna professore. Ben quattro carte Hero, una IF e solamente due NIF. Passiamo alla scopa, dunque? ”Recuperò il mezzo di trasporto magico richiesto dal negoziante e lo posò delicatamente sul bancone, cosicché potesse essere degnamente ammirato. Visto il ruolo che Brad ricopriva, era sciocco pensare che necessitasse di controllare la scopa, ma, dal momento che si era definito un cliente, la studentessa decise di trattarlo al pari di chiunque altro.
”Questa è la Scopalinda 1 + 30 DES . E’ un’ottima scopa da corsa ed è un invenzione dei fratelli Ollerton. Viene 100 galeoni, ma li vale tutti”.
Avrebbe atteso eventuali domande o richieste ulteriori, mostrandosi disponibile. Se il negoziante avesse richiesto, Maddie gli avrebbe fatto vedere la scopa, che, sicuramente, conosceva meglio di lei. Desiderosa di mostrarsi all’altezza del compito, avrebbe soffocato la propria impazienza, evitando così di indisporre l’uomo.
”A meno che non desideri altro, qualche prodotto di merchandising ad esempio, le ricapitolo i suoi acquisti. Ha 100 galeoni per la Scopalinda 1 ed altri 100 galeoni per l’estrazione di sette carte giocatore. In totale ha 200 galeoni, professor McNeal”.
Sorrise, in attesa di incassare il denaro per completare la transizione e scoprire al contempo se il docente di Difesa contro le Arti Oscure fosse soddisfatto.
Prima estrazione di Brad McNeal, Falmouth Falcons:
- 1d3:3 =
Carta Hero- 1d7:3 =
Roosvelt Meza
Seconda estrazione di Brad McNeal, Falmouth Falcons:
- 1d3:3 =
Carta Hero- 1d7:2 =
Arthur Merritt (C)
Terza estrazione di Brad McNeal, Falmouth Falcons:
- 1d3:1 =
Carta NIF- 1d7:4 =
Ted Schmidt
Quarta estrazione di Brad McNeal, Falmouth Falcons:
- 1d3:3 =
Carta Hero- 1d7:2 =
Arthur Merritt (C)
Quinta estrazione di Brad McNeal, Falmouth Falcons:
- 1d3:2 =
Carta IF- 1d7:1 =
Matthew Larson
Sesta estrazione di Brad McNeal, Falmouth Falcons:
- 1d3:1 =
Carta NIF- 1d7:5 =
Jackson Carroll
Settima estrazione di Brad McNeal, Falmouth Falcons:
- 1d3:3 =
Carta Hero- 1d7:2 =
Arthur Merritt (C)
Stava per cominciare. Stava per cominciare davvero la sua nuova avventura nel Quidditch professionistico. Il campionato ormai era alle porte e lui era in tremendo ritardo con gli acquisti. La partita di beneficenza organizzata dal Ministero della Magia qualche mese prima era stata un vero colpo di fortuna per Brad. Nonostante la sconfitta - seppur non decretata ufficialmente per far vincere la sportività - il battitore si era distinto in campo con una serie di colpi molto interessanti che, a quanto pareva, avevano attirato l'attenzione di una squadra. Le sue origini scozzesi, forse, avevano poi influito definitivamente sulla scelta e, poco tempo dopo quella giornata, il capitano dei Wigtown Wanderers, Ronnie Wilkerson, l'aveva contattato per far parte della squadra di Quidditch. Brad sul momento non aveva saputo bene come reagire all'evento, ma accettò dopo qualche esitazione. Non era più il ragazzino spavaldo che giocava a scuola; si trattava di professionismo e di una delle squadre più importanti della Scozia. Da quando aveva lasciato il lavoro del padre, però, Brad era riuscito ad ottenere tutto ciò che aveva sempre voluto e, guarda caso, il Quidditch era l'ultima cosa che gli mancava, anche se gestire il negozio di Accessori era stato comunque un avvicinamento molto importante allo sport più seguito dai maghi. Aveva accettato, quindi, per mettere la ciliegina sulla torta della sua nuova vita e della sua nuova carriera. Non sapeva quanto tempo avrebbe avuto per il resto, ma il negozio poteva benissimo gestirlo Madeline; ad Hogwarts avrebbe cercato di incastrare le ore per dar spazio all'allenamento e ad Ilvermorny avrebbe, probabilmente, lasciato a fine dell'anno scolastico per far ritornare tutto com'era un tempo anche nelle scuole di Magia e Stregoneria. Era certo, infatti, che c'era un Americano, anche più bravo di lui, in attesa di quella cattedra e non voleva occuparla, visti gli innumerevoli impegni che ormai aveva.
M adeline si stava abituando a quella routine. Andava a scuola durante la settimana e, fortunatamente, nel fine settimana si divertiva a lavorare al negozio. Spostarsi così frequentemente da Ilvermorny a Londra avrebbe potuto essere fastidioso per i più, ma lei, al contrario, lo adorava. Si sentiva una donna di mondo, ben più adulta dei propri diciassette anni.
