Enchanted forest

Madeline

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  1. Alec Stephan Aronson
     
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    Ghiaccioli
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    Islanda

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    Alec Stephan Aronson del mondo femminile non sapeva né troppo, né troppo poco.
    Secondo il giovane Serpeverde, lui ne sapeva il giusto.
    Nel corso della sua relativamente breve vita aveva avuto svariate relazioni – a onor del vero la maggior parte concentrate negli ultimi due anni di scuola, dopo il suo ultimo sviluppo che l'aveva visto crescere in altezza e aumentare ancor più significativamente il tono muscolare, insieme alla voce che dai toni più leggeri tipici della pre adolescenza, aveva assunto sfumature più basse e profonde che probabilmente lo avrebbero accompagnato poi per tutta la vita.
    La sua prima fidanzatina l'aveva conquistata a cinque anni e mezzo, facendo a botte con un bulletto di otto che le aveva strappato il vestitino.
    Come storia era durata forse forse un paio di settimane, ma ai numeri Alec non aveva mai dato particolare peso.
    Della seconda non ricordava nemmeno il volto, con la terza – la prima storia pseudo seria, con una Corvonero del primo anno come lui – aveva scoperto di non amare poi così tanto le chiacchiere – specie se abbarbicati su qualche divanetto e con tutt'altre intenzioni da parte di lui, dalla quarta in poi era stato un susseguirsi di angoli bui, classi vuote e decisamente poche - facciamo anche nulle - chiacchiere.
    La realtà era che, a dispetto di tutto, Alec continuava a rispecchiare più l'animo del lupo solitario, troncando quelle “chiamiamole-relazioni” dopo un massimo di due mesi.
    Storielle brevi e votate al puro divertimento, pochi amici – pressochè nessuno, in effetti – qualche compito raffazzonato qua e là e gli allenamenti.
    Questa era la vita del Verde Argento, e così sin'ora gli era più che piaciuta.
    Semplice. Con pochi problemi. Concreta.
    Nel mentre, la ragazza di fronte a lui, pallida come la cera, scosse la testa in un movimento vagamente disarticolato agli occhi del corvino, che con un enorme punto interrogativo stampato in volto comunque proseguì con quello che ora era diventato il suo nuovo piccolo compito da portare a termine: impedire che quella ragazza gli svenisse addosso, comportando così non pochi problemi tra bacchette rotte e da cercarle sotto i vestiti, incantesimi, medimag..bah.
    Troppi problemi, e al Serpeverde giustappunto i problemi non piacevano.
    Una volta fatta sedere sulla roccia muschiata, lo sguardo torbido si era incastonato in quello più chiaro e dolce di lei, con quella luce di muta curiosità di fondo: ma cosa stava facendo con le labbra?
    Voleva baciarlo per caso?
    Merlino, a lui sarebbe andato anche bene, anzi.. ma magari non in quello stato, lui, le ragazze, le preferiva decisamente sveglie e reattive quantomeno in quelle occasioni.
    -Nel porta-bacchetta da coscia. Dove altro potrebbe essere? Credi…credi che io stia per svenire? -
    Quantomeno riusciva ancora a costruire frasi di senso compiuto. Non era poi così messa male.
    In silenzio, lo sguardo era scivolato inevitabilmente lungo il fisico della strega, sino alla coscia imputata su cui le iridi scure di Alec si erano soffermate forse qualche attimo di troppo.
    -Sei diventata bianca come la cera.-
    Le rispose ad ogni modo, riportando lo sguardo ad altezza occhioni-da-cerbiatta.
    -Se fossi svenuta, senza la mia bacchetta non avrei potuto aiutarti con un Reinnerva.-
    Spiegò semplicemente, abbozzando subito dopo un sorrisetto provocatorio: -Quindi magari sarei stato costretto a cercare la tua sotto i vestiti.-
    Ma a quanto pare la strega si stava riprendendo dato che le domande non finirono lì.
    Ancora accovacciato, il Serpeverde molleggiò un po' sulle gambe prima di riprendere parola.
    -Piacere Maddie- disse quindi saggiando tra le labbra il nomignolo di cui lui poteva fare uso mentre la ragazza dopo aver constatato la macchia di sangue lasciata sulla sua camicetta, sembrava non dar segno di eventuali grandi problemi – e meno male, si ritrovò a pensare sollevato il mago.
    -Io mi chiamo Alec. E no, anche perchè io sono islandese.-
    Un secondo mezzo sorriso sardonico spuntò tra le labbra, consapevole del fatto che grazie alla pronuncia pressochè perfetta – per la quale doveva ringraziare suo padre adottivo, di fatto inglese – nessuno indovinava mai alla prima le sue origini.
    -Tu invece hai una cadenza strana. Sei di queste parti?-
    Il Serpeverde si rialzò in piedi, incrociando nuovamente le braccia muscolose al petto: -Sei stata tu ad urlare poco fa?-
     
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16 replies since 9/6/2020, 14:29   304 views
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