Enchanted forest

Madeline

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  1. Alec Stephan Aronson
     
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    Islanda

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    Di quella ragazza lo attraeva il ritmo incalzante con cui sembrava muoversi, continuamente, rispetto al mondo che la circondava.
    E sembrava essere così limpida rispetto a ciò che le passava bene o male nella mente, un attimo prima una risata cristallina irrompeva vibrando nell'aria fresca attorno a loro, l'attimo seguente le braccia venivano nuovamente incrociate al petto, tornava quel piccolo incomprensibile broncio sul volto, l'attimo dopo ancora la schiena veniva raddrizzata, le braccia sciolte da quel nodo, lo sguardo diveniva attento e curioso.
    Per l'islandese era come osservare un film muto – piuttosto divertente, in effetti, sino a quel momento, di certo bello da guardare - le cui scene solo in minima parte erano state destreggiate tra le abili mani di lui, mentre per il resto.. il “dietro le quinte”, la regia principale, rimanevano pressochè completamente oscure agli occhi del Serpeverde.
    In proposito, ancora non aveva preso una reale decisione rispetto a questa oscillante ambivalenza di pensiero, tra l'attrazione fisica e la curiosità rispetto a cosa ci fosse dietro a quel bel paio di occhi ed il mero e superficiale divertimento che prendeva tanto tempo quanto di fatto ne lasciava. Il famoso carpe diem per il quale era sempre stato così ben disposto.
    Ma forse, quella che ora stava proponendo.. era anche una buona possibilità per scegliere verso che cosa propendere: un approfondimento o una sveltina un altro tipo di approfondimento?
    I dubbi, quelli amletici.
    Essere o non essere.
    Occhio alla mente o occhio al culo.
    Quale battaglia intestina, quale orribile scelta.
    -Quindi, dove andiamo?-
    Un sorriso tutto Verde Argento si allargò tra le labbra dell'islandese, che accogliendo la mano sottile della strega, la scrutò tornare in posizione eretta – mentre di fatto, studiava qualche piccolo dettaglio della fisicità di lei che gli sarebbe tornato utile di lì a poco.
    -Oh, tranquilla, non ci allontaneremo molto.- rispose quindi, facendole cenno con il capo corvino di seguirlo -Non vorrei mai che pensassi che io abbia cattive intenzioni..-
    Aggiunse con tono lascivo, schioccandole un occhiolino.
    Di fatto comunque, là dove la stava portando, non era decisamente lontano.
    Lei l'aveva distratto riportandolo con i piedi per terra.. lui l'avrebbe adesso riportata proprio là da dove era stato bruscamente strappato via: con i piedi per aria.
    Giunsero infatti ai piedi del grosso – ma soprattutto alto – tronco che solo che qualche manciata di minuti prima aveva visto come unico protagonista il mago, nel giro di pochi secondi.
    La destra, passò distrattamente nella chioma color pece, in quel gesto tanto abituale per il Verde Argento da essere oramai quasi consumato.
    Lo sguardo scuro rivolto in alto infatti, attento l'islandese stava cercando il percorso più agile e semplice – principalmente per la sua accompagnatrice d'eccellenza – tra quell'incrociarsi di rami e di foglie, che gli permettesse di raggiungere la panoramica niente male di cui si poteva godere quasi in cima a quell'albero.
    Una volta soddisfatto del piano delineatosi nella mente corvina – non solo aveva individuato i rami più robusti ed adatti per quella scalata tutta improvvisata, ma anche i relativi appigli per le mani più comodi – le iridi nere come l'inchiostro tornarono a rivolgersi alla streghetta al suo fianco.
    -Spero tu non soffra di vertigini.-
    Fu l'unico rapido avvertimento che le diede, prima di abbassarsi veloce cingendole con le braccia le gambe, e portarsela con un potente scatto muscolare sulla spalla.
    Il grosso tronco, appena sulla loro sinistra, permetteva in primis un appoggio stabile alla strega se avesse voluto allungare il braccio in maniera tale da non perdere eventualmente l'equilibrio seduta lì sopra - le mani del corvino comunque a stringerle moderatamente i polpacci per non farla cadere – ed in secondo luogo mostrava un ramo basso, perfetto per quell'incipit di arrampicata, a cui da quell'altezza la Thunderbird sarebbe potuta arrivare quasi comodamente – posto che in ogni caso, il corvino le avrebbe dato volentieri una mano ed una spinta senza specificare dove avrebbe messo volentieri quella mano, nè di che genere di spinta stava or ora pensando-.
    -Se allunghi le mani e ti aggrappi a quel ramo, io da qui ti aiuto e puoi benissimo iniziare a sederti lì sopra. Al resto penseremo un passo alla volta.-
    La voce baritonale era particolarmente tranquilla, dato che di fatto, la palla era letteralmente nelle mani di quella ragazza: ora poteva mettersi alla prova e seguirlo per poi scoprire assieme ciò che sarebbe seguito.. oppure beh, a scivolare giù dalla sua spalla, sarebbe bastato un attimo.
    Sembre bivii, sempre o una scelta o l'altra, con Aronson.
    Nel mentre, lui con quello scricciolo di ragazza in spalla sarebbe potuto rimanerci tranquillamente per ore.
    Soprattutto considerando quel Mr culetto d'oro proprio così vicino.
     
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16 replies since 9/6/2020, 14:29   304 views
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