Enchanted forest

Madeline

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  1. Alec Stephan Aronson
     
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    Islanda

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    Alec Sthephan - nato e cresciuto in un mondo di scelte binarie, risposte scattanti e quanto più fisica praticità possibile - tra le sue varie caratteristiche base vantava un bias di lettura del mondo piuttosto importante: semplice e pratico, autonomo ed indipendente pressochè dalla nascita, il Verde Argento semplicemente partiva sempre dal presupposto che anche chi lo circondava e gli stava affianco possedeva bene o male le medesime caratteristiche ed abilità.
    Per cui sino a prova contraria – e possibilmente una palese, esplicita, pratica ed evidente prova contraria – per l'islandese tutti, Madeline compresa, erano di fondo autonomi, indipendenti e con il pieno controllo di sé e della propria vita come lo era lui, in grado di pensare ed agire per la propria persona in primis, anche cogliendo talvolta il famoso attimo fuggente e inseguendolo sino a scoprire dove li avrebbe condotti.
    -Ti sembro preoccupata?-
    Fu quindi in quest'ottica di fondo, principalmente inconsapevole, che lesse la risposta della strega a cui perciò credette appieno, andandogli semplicemente a riconfermare il suo presupposto di base per cui, esperta o meno di uomini che fosse, anche quella ragazza come lui era in grado di vivere la vita attivamente e con un pieno controllo su di essa.
    Quella moretta sembrava così cristallina rispetto a quel che le passava per mente ed animo, seppur in maniera così rapida ed incalzante, e Alec faceva così tanto affidamento sui messaggi e contenuti espliciti delle persone..più qualcuno si mostrava esplicito, più per lui diveniva semplice relazionarcisi e aveva quindi piacere a trascorrerci del tempo.
    Più esplicito – più diretto – più pratico – più semplice – più bello.
    Ecco tutto.
    -No. Ottimo.-
    Si ritrovò quindi a rispondere secco ma sinceramente contento.
    Una volta arrivati al solido tronco quindi, quantomeno nella testolina del corvino, le cose non poterono che migliorare: l'aveva sollevata rapidamente e dopo un primo breve grido di sconcerto – il che poteva comunque comprendere – aveva dovuto ammettere quanto gli piacesse quel tipo di contatto.
    D'accordo, oramai era chiaro quanto Alec fosse effettivamente un tipo piuttosto fisico: ma specifichiamo, in questo caso.. gli piaceva quello specifico contatto.
    La strega in tutta sincerità non le era parsa particolarmente stabile – per quanto si assicurasse di non farla cadere né oscillare troppo in effetti - né tanto meno entusiasta, ma al Verde Argento piacque come lo sguardo nocciola prima studiò un po' l'albero mentre le dita si contraevano stringendogli appena i muscoli, e poi si spostò per cercare il suo, di poco sotto.
    Il corvino, seppur da parte sua tranquillo, rinnovò la presa sui polpacci per far sentire più al sicuro (?) nella sua stretta la strega.
    -Ero qua sopra prima che tu gridassi, e ti assicuro che c'è una vista niente male da lassù. Voglio che tu la veda.-
    Una di quelle risposte a metà tra il semplice/pratico ed il romantico, la cui natura precisa non sarebbe stata definita neanche dall'islandese in persona.
    Era vero che da lassù in cima, special modo con il tramonto in arrivo, il panorama sarebbe stato mozzafiato ed era altrettanto vero che in quel preciso momento Alec voleva sinceramente rendere partecipe quella ragazza di quel piccolo angolo di mondo, dapprima soltanto suo, che avrebbe da lì a poco preso vita solo per loro, solo in quel preciso luogo e solo in quei precisi attimi.
    Islanda non stava poi a farsi tante domande, non stava a chiedersi tanti perchè, perchè volesse effettivamente condividere quel momento-posto-vista proprio con quella ragazza, quale possibile significato potesse avere quel gesto o che significato gli avrebbe attribuito la strega stessa, perchè, come, chi .. troppe domande.
    Il panorama sarebbe stato magnifico. Quella ragazza per ora gli piaceva e gli piaceva l'idea di farle vedere quel piccolo e tutto personale e prospettico scorcio dorato di vita e di mondo.
    Gli piaceva arrampicarsi, ne era più che in grado e avrebbe potuto aiutare lei all'occorrenza.
    Fine. Anzi, questi erano presupposti sin troppo articolati e complessi, spesso e volentieri il mago agiva con ancor meno basi.
    -Per favore. Non farmi cadere, Alec” -
    L'attenzione fu ad ogni modo catalizzata d'improvviso dallo sguardo, dalle parole e dai piccoli gesti che seguirono negli attimi successivi.
    Le iridi color dell'inchiostro colsero – contro ogni aspettativa, in effetti – quel barlume di serietà che illuminò lo sguardo da cerbiatta della ragazza, e per un secondo Alec perse il filo dei propri pensieri catturato tra quel nocciola e quelle dita che lievi erano andate a sfiorargli la chioma corvina spettinata come sempre.
    -Promesso.-
    Si ritrovò così a rispondere, replicando anche lui con un sorriso tra le labbra sì, ma serio negli intenti.
    Poi, la ragazza si mosse seguendo le sue prime direttive, ed Alec, concentrato più di quanto non si sarebbe detto prima di quella richiesta di lei, in silenzio lasciò che i palmi ruvidi e caldi scivolassero dai polpacci di lei sino a metà coscia di entrambe le gambe della moretta: poi, con quanta più stabilità possibile, fece leva sulla allenata muscolatura di schiena, spalle, bicipiti e avambracci per sollevarla senza un fiato sino a farla aggrappare con sicurezza al ramo.
    Solo una volta assicuratosi della stabilità della ragazza avrebbe lasciato la presa, molleggiando sulle gambe e quindi saltando brevemente verso l'alto, e – dopo un paio di dondolii calcolati per darsi la giusta spinta – con un poderoso scatto di muscoli, portando così prima una gamba sul ramo, quindi l'intero busto sino a trovarsi a cavalcioni sul legno.
    Lo sguardo di pece sondò da quella nuova posizione lo stato della ragazza, prima di sollevarsi per ritrovare il passo successivo del percorso già da prima ben delineato nella sua mente.
    Si alzà in piedi, in bilico sul ramo, alzando il braccio sinistro per tenersi stabile sul secondo ramo poco sopra e offrendo nuovamente il palmo destro alla Thunderbird.
    -Se metti il piede destro lì- indicò con lo sguardo una sporgenza della corteccia, un neo nato ramo che seppur non particolarmente robusto come leva sarebbe stato perfetto -e con la mano destra ti tieni qui- e scrollò con la dritta un ramo accanto al suo volto -Potrai poggiare il piede sinistro sulle mie mani, che ti daranno un ulteriore piccola spinta, e quindi sederti anche piuttosto comodamente qui sopra- e con la mancina ancora alzata, poggiata per l'appunto sul secondo ramo in questione, battè un paio di volte sul solido legno.
    Accennò un sorriso, che aveva il fine di rassicurare la strega: -Più saliamo, più ci sono rami a disposizione.- cercò infatti di spiegare -Dal prossimo ramo in poi, avrai così tanti appigli da potertici incastrare.-
    Un attimo di silenzio.
    -Ad ogni modo ti starò sempre dietro per assicurarmi che tu non ti faccia male.-
    Semplice/pratico misto romantico pt. 2.
    O solo un ottimo stratega per assicurarsi la visuale migliore per tutt'altro panorama da contemplare?
     
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16 replies since 9/6/2020, 14:29   304 views
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