Primo appuntamento?

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  1. Christelle ~
     
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    Ghiaccioli
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    Lezioni, compiti, punizioni, lezioni supplementari, tanti libri da leggere… La settimana di Christelle era passata molto in fretta. Ormai abituata alla nuova routine e, anzi, con il passare del tempo lei e Isla avevano ritrovato la capacità di stare nella stessa stanza per più di cinque minuti senza diventare rispettivamente isteriche. Sua sorella le mancava molto, ma non voleva dargliela vinta. Il suo non era nient’altro che un capriccio, giusto? Quel pensiero l’aiutava ad acquietare i sensi di colpa per l’appuntamento con Draven di quella sera. Non aveva alcuna aspettativa. Era stata molto scontrosa con lui, per orgoglio, in risposta a quanto il Serpeverde lo era stato con lei, ma l’aveva comunque stupita visto che chiunque altro al posto suo l’avrebbe mandata al diavolo. In ogni caso quell’ennesima pausa di una settimana tra loro le aveva fatto bene, la rabbia nei suoi confronti era passata ed adesso aveva voglia… Molta voglia, anzi, di vederlo. E di ricredersi anche. Aveva accettato di uscire con lui, nonostante la rabbia e la voglia di schiantarlo, perché sperava di annoiarsi terribilmente o di avere la conferma che tra loro non avrebbe mai funzionato in quanto non compatibili. Ci aveva sperato davvero. Invece si ritrovava a pensare al suo viso, al sorriso che conosceva pochissimo, e poi alle spalle considerevoli, il corpo, possente e vivo, molto bello…

    Si ridestò da quei pensieri sbattendo le palpebre, aveva riletto la stessa riga di Guida completa alla lingua e ai costumi dei Maridi per almeno, quanto? Tre volte? Si era persa a pensare all’uscita di quella sera, anzi, notte e non c’era verso di concentrarsi. Si sedette sul letto a gambe incrociate, ripose il libro sul comodino. Le sue compagne di stanza erano quasi tutte addormentate, alcune in dormiveglia, Isla compresa, ormai erano quasi le due. Si alzò dal letto solo per sfilarsi il pigiama, indossare dei vestiti comodi, e dopo aver coperto il letto con le tende rosse fiammanti del baldacchino uscì dal dormitorio e infine dalla Sala Grande attraverso il ritratto della Signora Grassa.

    Sei sicura di sapere cosa stai facendo? Ti caccerai in guai tremendi.

    Il cuore le batteva all’impazzata e non si calmò finché, raggiunta la Torre di Astronomia, lo vide. Credeva non sarebbe venuto, credeva non avrebbe accettato la sfida di infrangere di nuovo le regole con lei. E invece eccolo lì. Intorno a loro il buio era asfissiante, ma raggiungere la Torre era stato facile visto che si trovava a poche rampe di scale dalla Sala Comune dei Grifondoro. Sforzarsi in tutti i modi di salire le scale il più silenziosamente possibile, tuttavia, era stato molto più complicato del previsto.

    Faticò a capire sotto cosa fosse nascosto, ma intuì che in un modo nell’altro era riuscito a rendersi invisibile. Lo assecondò poco convinta e solo dopo averlo raggiunto si rese conto di essere sotto un mantello. Non un vero mantello dell’invisibilità, ma insomma, era già qualcosa. Di sicuro nessuno li avrebbe scoperti. Sedette a terra, incrociò le gambe. Erano terribilmente vicini.

    «Conosco tua cugina» disse di getto. Non aveva ancora aperto bocca e adesso erano lì, sotto quello strano mantello, dopo non essersi quasi visti né parlati per un’altra settimana. Avrebbe voluto fargli i complimenti per esser riuscito in un incantesimo così difficile, insomma, non era da tutti, ma l’orgoglio glielo impedì e anzi, subito cambiò discorso.

    «Non credevo saresti venuto» appoggiò entrambe le mani sul pavimento freddo, stando attenta a non scoprire nessuno dei due da sotto il mantello. «Di solito non ti metti nei guai..»

     
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11 replies since 18/6/2020, 00:18   146 views
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