Anche l’arbitro scopa

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    Ghiaccioli
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    CALLUM MAHONEY
    Avevo trascorso così tante ore nel buio delle trincee, con la luce delle torce a illuminarci la via, che quando la guerra era finita avevo faticato ad abituarmi alla radiosa luce solare.
    Troppo forte e luminosa per i miei occhi chiari e abituati alle oscurità. Poi però non ero stato più in grado di privarmene e la sola idea di rinchiudermi in un qualunque luogo stretto e buio mi dava la claustrofobia. Era anche per questo motivo che avevo deciso di scegliere la via del arbitro di Quidditch, la mia scarsa forma fisica e gli attacchi di panico non mi avrebbero permesso di reggere lo stress come giocatore professionista, ma il ruolo di arbitro appariva più nelle mie corde. L’inizio del campionato era vicino, imminente, ma ancora mi mancava una scopa che fosse degna di essere chiamata come tale. Nelle partite amichevoli mi ero avvalso di un manico di scopa del ministero di quarta o quinta mano che non mi dava molta sicurezza, mi ero ripromesso di provveder al acquisto di un manico di scopa che fosse solo mio. Mi recai a Diagon Alley di buon ora, approfittando di una piacevole mattinata di sole, di un giorno settimanale che mi permettesse di evitare gli assembramenti del weekend e di procedere agli acquisti in tutta calma. « Salve» Entrai nel negozio e dopo una breve analisi dei manici di scopa mi convinsi a esprimere al commesso la mia preferenza. « Mi sono deciso, vorrei una BlondeRiot 1 le sembra adeguata per il ruolo di arbitro? »
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    Lasciato l'appartamento dopo aver dato indicazioni a Rigriel, il suo elfo domestico, che era sicuro non avrebbe mai rispettato, Brad si diresse a lavoro, da Accessori per il Quidditch di Qualità, perché quella mattina non aveva lezione né ad Ilvermorny né ad Hogwarts. Era sicuramente in ritardo con l'apertura, ma non era un male: di certo avrebbe trovato un po' di ragazzi attaccati alla vetrina che spiavano le nuove scope - sia quelle create direttamente da lui, sia quelle inventate da più famosi fabbricanti - senza avere il coraggio di entrare in bottega per acquistarle, forse perché troppo costose per le loro tasche, forse perché i genitori avrebbero avuto da ridire se fossero tornati a casa con una scopa da Quidditch senza essere giocatori. Era abituato a vedere quel genere di ragazzi, ma McNeal sapeva che era del tutto normale. Dopotutto, quelli erano i manici con cui i loro idoli giocavano e, con il nuovo campionato di Quidditch, tutti erano interessati a scoprire la velocità e la praticità della Roaring 27, il nuovo gioiellino che il mercato aveva lanciato. Brad stesso la voleva provare, ma avrebbe rischiato una salata multa dal Ministero della Magia se l'avesse fatto senza permesso e senza licenza e, ovviamente, il negozio era troppo piccolo per provarla tra gli scaffali. Le novità di quell'anno, comunque, erano state tante e il negoziante era fiero di aprire Accessori ogni mattina, per permettere alla gente di entrare e respirare aria di sport. Da quando aveva preso in gestione lui la bottega, essa era diventata aperta a tutti, giocatori, tifosi, sportivi in generale. Era davvero diventata il punto di ritrovo di molti che passavano e si preparavano a ogni partita al meglio, con l'acquisto di merchandising o con il sorteggio di Carte per possedere quella del proprio giocatore preferito.
    Arrivato alla porta d'ingresso e salutato, come previsto, i ragazzi che si trovavano davanti alla vetrina, McNeal entrò nel negozio e preparò, con un colpo di bacchetta, il bancone, così da prepararlo per eventuali clienti e mostrare loro i vari listini. Ormai cominciavano ad essere tanti date le vaste e diverse categorie presenti. Il sorteggio delle Carte doveva essere fatto proprio lì al bancone. L'acquisto del Merchandising, invece, andava fatto tra i vari scaffali con la possibilità anche di provare il prodotto in un piccolo camerino improvvisato da Brad. Per le scope, invece, bisognava dirigersi nel retro-bottega, ovvero l'Opificio, il luogo di lavoro di McNeal.
    Non ci volle molto prima di sentire il primo cigolio della porta che si apriva, annunciando un cliente. Sorrise d'istinto, lasciando perdere i sacchetti delle carte che stava ordinando, per evitare confusione con le nuove numerose aggiunte. Brad si girò al bancone per accogliere come di dovere il visitatore.
    "Buongiorno. Benvenuto da Accessori per il Quidditch. Io sono Brad, come posso esserla utile?
    Il Negoziante riconobbe immediatamente Callum Mahoney, arbitro di Quidditch che aveva anche arbitrato la partita di beneficenza organizzata dal Ministero qualche mese prima e con cui Brad aveva passato un tormentato capodanno.
    Attese qualche minuto e poi subito, senza troppi dubbi, la scelta dell'Irlandese.
    "Penso che la BlondeRiot 1 sia la migliore scelta per un arbitro. È veloce abbastanza per star dietro a tutte le azioni di gioco ed è molto manovrabile, permettendole di poter intervenire in qualsiasi circostanza."
    McNeal era tremendamente fiero della sua creazione e venderla, per lui, era motivo di orgoglio. Forse era un po' di parte nella descrizione della scopa, ma non c'era nulla di falso nelle sue parole: quella scopa era davvero ottima.
    "Sono 76 Galeoni + 20 DES in tutto. Se preferisce posso spedirgliela oggi stesso presso il suo indirizzo, se me lo lascia. Altrimenti può portarla via già ora e le ricordo che può anche rateizzare il pagamento, se lo desidera."

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