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Main Street 23 - appartamento 4B - Rigriel

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    Diagon Alley, Main Street, 23
    James Kennegan

    Non aveva ancora iniziato a pensare alle reali implicazioni di vivere con un ragazzo, al di là di litigare per la tavoletta del water alzata che sembrava essere comunemente nota come fonte universale e incessante di litigi, alle aspettative che questo potesse avere o alle impressioni che avrebbe dato al esterno. Nonostante la sua carta d’identità dichiarasse la Kennegan come ventisettenne non era davvero affatto cambiata dal adolescente diciassettenne che aveva abbandonato gli studi per dedicarsi al gioco del Quidditch. Se i torno alla maggiore età si presuppone che le persone diventino più responsabili e adulte, questo processo di crescita non aveva intaccato l’animo della Serpeverde che continuava a vagare per il mondo mossa da istinti puerili e scossa da ormoni adolescenziali. Forse McNeal si era accorto della sua ingenua immaturità e aveva deciso di offrirle un tetto sotto il quale stare con la stessa compassione con la quale si offre rifugio a un cucciolo sotto la pioggia battente, ma James non si vedeva così tanto inadatta alla vita adulta quanto la era effettivamente e così non aveva avuto modo di pensare a questa come uno dei motivi per la quale ora si trovava a camminare per le vie di Diagon Alley, con la sua sacca logora da viaggio sulle spalle, verso l’abitazione per la quale Brad McNeal pagava l’affitto e che aveva offerto per convivere. Naive, non aveva nemmeno provato a chiedersi se vivere con un ragazzo avesse implicazioni sentimentali, certo non escludeva che potesse succedere qualcosa tra di loro, ma d’altro canto non immaginava che la convivenza fosse direttamente implicata a questioni di cuore. No, l’idea che si era fatta, che aveva ricamato nella sua mente al fine di convincersi, dopo settimane dalla richiesta del Corvonero a compiere il grande passo verso una nuova casa, era stata che la condizione di vagabonda per il mondo, che alloggiava al Paiolo Magico da diversi mesi, unita alla lieve zoppia che doveva ancora curare completamente al San Mungo avesse intenerito a tal punto il docente di Hogwarts da convincerlo a offrirle un porto sicuro nel mondo. James Kennegan era uno spirito irrequieto, non si fermava mai troppo a lungo in un posto - al massimo un paio di campionati nella stessa squadra - e non poteva di avere davvero un posto che fosse casa. Aveva percorso quella Main Street di Diagon Alley con passo spedito, decisa a raggiungere il numero 23 il prima possibile. Salì i pochi gradini che si affacciavano sulla via principale e si diresse alla ricerca del 4B. Trovó il numero di appartamento così facilmente che subito la sinistra si era chiusa a pugno per bussare sulla porta con due colpi decisi. Poi un dubbio l’assalì: se McNeal non fosse stato in casa - in effetti non aveva avvisato del suo arrivo ed era orario di lavoro- si chiedeva se avrebbe dovuto aspettare molto o se il suo -quasi loro- elfo domestico fosse in casa per aprire. Era stato informato della nuova, sregolata, coinquilina?
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    ELFO DOMESTICO
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    Quattordici

    Elfo della famiglia McNeal
    Come ogni mattina, Rigriel era stato lasciato a casa da solo dal padrone. Brad andava a lavoro - da Accessori o a scuola, dipendeva dai giorni - mentre l'Elfo restava a casa fino a un certo orario per pulirla e sistemarla e poi raggiungere il McNeal o la commessa Madeline proprio nel negozio di Accessori, per dare una mano. Tuttavia, Rigriel era piuttosto pigro e riposava sempre qualche minuto di troppo dopo che il padrone chiudeva la porta per andarsene. Non aveva voglia di mettersi subito all'opera, tanto sapeva che fino a sera avrebbe avuto tutto il tempo del mondo. Dopotutto il lavoro di Brad era visto come molto importante e faticoso per il piccolo domestico. Come ogni mattina, quindi, Rigriel era uscito dallo stanzino delle scope - dove dormiva - solo per preparare la colazione all'uomo e, una volta andato via, era tornato a ronfare e, al massimo, aveva scroccato un po' di avanzi che aveva lasciato McNeal sull'isola della cucina che fungeva da tavolo da pranzo in quel bilocale a Diagon Alley. Nonostante la cucina fosse il suo forte, Rigriel odiava poi pulire tutte le stoviglie non tanto per la fatica, visto che la magia accorreva in suo aiuto, piuttosto al mettere in ordine perché, dopo tutti quei mesi, ancora non aveva capito dove si dovevano mettere i piatti, dove le posate e dove i bicchieri. Insomma, invertiva sempre l'ordine di qualcosa e, puntualmente, veniva sgridato alla sera.
    Ancora appisolato e sbadigliante, l'Elfo, con lo straccio che usava come vestito particolarmente malmesso, si mise al lavoro. Doveva fare in fretta quella mattina, perché aveva perso troppo tempo e in qualche ora avrebbe dovuto raggiungere il negozio. Sperava di trovare Madeline, perché con lei poteva sgobbare di meno visto che anche la ragazza era stata incaricata di mettere a posto la merce e, soprattutto, lei doveva servire i clienti mentre lui poteva semplicemente visionare il suo comportamento, riposandosi e rilassandosi meritatamente.
    Due colpi decisi alla porta lo fecero saltare, tanto che lanciò un urletto terrorizzato. Il panico. Se fosse stato Brad l'avrebbe riportato dritto dritto ad Edimburgo a casa McNeal e lì a Londra non sarebbe mai più tornato. Quasi con le lacrime agli occhi, l'Elfo si diresse verso la porta di casa, cercando di trovare scuse buone per giustificarsi davanti al padrone. Tuttavia c'era qualcosa che non lo convinceva. Perché Brad non aveva aperto la porta con le sue chiavi ma aveva bussato?
    Indeciso e insicuro, Rigriel fece scattare la serratura e, lentamente, tirò la porta verso di lui, lasciando un minuscolo spiraglio dove dal basso della sua statura poteva spiare il volto del disturbatore mattutino. Se fosse stato proprio McNeal, avrebbe finto un malore improvviso. L'occhio color nocciola - l'unico che riusciva a vedere in quel piccolo spiraglio - notarono una figura femminile. Non era la Padrona, la mamma di Brad, né qualsiasi altra parente che aveva visto ad Edimburgo. E allora, di chi si trattava? Nella sua testa si formarono mille nomi, ma uno, in particolare, preponderò sugli altri. Era davvero arrivata la ragazza che McNeal aveva invitato a stare da lui per tempo indeterminato? Rigriel richiuse immediatamente la porta. Girandosi verso l'appartamento. Le stoviglie erano ancora tutte sull'isola, la camera di Brad sicuramente era ancora tutta da rifare, letto sfatto e biancheria in bella vista. Ancora una volta, il piccolo domestico urlò terrorizzato, sbattendo la testa sul muro del corto corridoio dell'ingresso. James Kennegan era stata invitata per scappare da una locanda che il Padrone aveva descritto come sporca e disordinata per stare in un posto più pulito, ma quel bilocale - nella testa dell'elfo che mai era stato al Paiolo Magico - era ancora peggio.
    "Chi è?"
    Domandò ad alta voce, scappando verso la camera di Brad per schioccare le dita, tirare su le lenzuola e rifare il letto. Aprì velocemente la finestra per cambiare l'aria e buttò la biancheria momentaneamente nel primo cassetto del comodino del padrone. Avrebbe cercato di perdere tempo il più possibile per pulire casa perché se James si fosse lamentata lui sarebbe stato un elfo domestico del Ministero, di nuovo. Rabbrividì al solo pensiero.
    "Rigriel non ha sentito molto bene. Chi è? E perché è qui?"
    Finse ancora, sapendo benissimo la risposta e spostandosi questa volta in cucina per provare a pulire nel minor tempo possibile l'isola e le stoviglie sporche.

    Such an honor it is
    code made only for wizarding world gdr
     
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1 replies since 8/7/2020, 07:30   57 views
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