[ESPERIENZA 9] - Escape from Last Year - PT.2

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Master
    Posts
    3,198

    Status
    OFFLINE
    [ESPERIENZA 9]:

    Escape from Last Year pt.2

    TURNO 6

    «Complimenti miss Kennegan, è la fortunata vincitrice del nostro gioco.» La voce melliflua che risuonò nel resto dello studio era quella del Cavalier Von Der Schwarz in persona.
    Avanzò verso la giocatrice di Quidditch, sicuro di se e con le code dello smoking che danzavano introno alla sua figura corpulenta, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi. «Siete giunta prima del previsto, ecco.» un istante più tardi il lampadario che svettava sopra le loro teste si illuminò, rendendo superfluo l'incantesimo della Kennegan. Lo sguardo del mago corse sulla figura della strega, accarezzando i contorni del vestito in una maniera che avrebbe disgustato chiunque, ma il Cavalier non aveva un certo tipo di inclinazioni da molto tempo. «Mi spiace per il vostro vestito, avete scelto la via più fuligginosa per evadere» indicò il quadro sulla parete confermando l'origine della sua provenienza. Il Cavalier prese posto su una poltrona, avvolta in un telo bianco come il resto del mobilio, senza invitare la ragazza a prendere posto. Intrecciò le dita tra di loro, quasi rilassato mentre il volto si contraeva in un'espressione disgustata. «Miss Kennegan, vede, sono stato derubato.» parlò così dal nulla, mentre le dita della sua mano vibravano lievemente alla luce del lampadario, scosse da un fremito. «E non fossi stato derubato dallo stesso MACUSA, non avrei messo in piedi una simile sceneggiata, tuttavia» si fermò, cercando lo sguardo della sua interlocutrice «ciò che mi è stato sottratto è di vitale importanza, questo ha richiesto dei metodi...non ortodossi» era tornato ad osservare il fremito che scuoteva le sue mani, appoggiate sul ginocchio «Non ho mai pensato di fare una cosa del genere, il genocidio va al di là del pensiero di un uomo comune, no?» si alzò in piedi, unico segno di trasalimento nella sua confessione, che appariva così controllata da essere studiata parola per parola, spostandosi verso la ragazza, estraendo una fiala da contenuto rosso da un taschino interno. «È stato così semplice, avete brindato tutti e...mezzanotte è un termine così poetico, non trova?» Si ritrasse di scatto, nascondendo di nuovo la fiala al sicuro del suo smoking. «Mi trovi quello che cerco e sarà sua.» la voce melliflua aveva abbandonato la sua impostazione studiata, lasciando trapelare la vera natura dura del mago, che come con la Crawford esigeva ubbidienza senza possibilità di repliche. «L'hanno protetto bene, ma mi necessita.» continuò a muoversi, fino ad arrivare a una porta della stanza e condotta senza troppe cerimonie apparve anche Hedel Crawford. «Trovalo.» questa volta parlava direttamente con la fabbricante di bacchette che gestiva Ollivander. «Signore, potete procedere.» la voce melliflua era tornata presente, con un inflessione da radiocronaca, indicando un arco nella stanza con una scala che conduceva in basso. Sempre più in basso.


    JAMES KENNEGAN ✖ HEDEL ANAKIN CRAWFORD ✖
    ABILITÀ /INCANTESIMI
    ©‎ do not copy! created by ban•shee only for wizarding world of ilvermorny
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Negoziante
    Posts
    3,739
    Location

    Status
    Anonymous
    hedel anakin crawford
    Diventare vecchi era proprio una grana. Bastava guardare in faccia il mago dalla pelle bitorzoluta per capire che non aveva tutte le rotelle a posto, ma quando si era messo a parlare di doni della morte e Beda il Bardo, avevo proprio capito che era un vecchio che vaneggiava. Rimbambito da chissà quale terapia medicinale, forse sfuggito dal reparto di malati mentali del San Mungo o forse da qualche ala psichiatrica di qualche prigione magica. Forse persino dalle stesse celle del MACUSA. Se avevo provato una certa affinità, come mente diabolica, con il vecchio ora era completamente scomparso, lasciando strada soltanto al disgusto verso un essere tanto insignificante. Se non amassi così tanto me stessa probabilmente avrei provato un certo ribrezzo anche verso la sottoscritta, ma già devo sopportare il fastidioso involucro di Crawford per occuparmi anche della flaccida faccia del vecchio.

    Sembrava sensato? No. Il racconto dei tre fratelli era vividamente scolpito nella mente di Hedel, da piccola era una delle fiabe che preferiva in quanto una delle poche a trattare del potere, ma nemmeno con la fervida immaginazione di bambina sarebbe arrivata a credere che i doni della morte o qualunque altro strumento che era oggetto di una fiaba fosse realmente esistito. Poteva ammettere la presenza di qualcosa di verosimile che fosse stata ispirazione del oggetto delle fiabe ma anche nel mondo magico c’era un limite di credibilità che non poteva essere superato o si trascendeva la fantascienza. Al discorso che seguì, con una serie di vaneggiamenti che andavano dalla definizione della grandezza di un uomo al essere dalla parte giusta per sopravvivere, la Crawford prestò una sommaria attenzione. Preso atto che si trattava di divagazioni di un folle, utilizzò il tempo a disposizione che questo sproloquio le concedeva per raccogliere le idee e cercare una soluzione concreta alla situazione nella quale si trovava. Nathaniel, con il quale era venuta accompagnata, si sarebbe accorto della sua assenza e prima o poi sarebbe venuto a cercarla. La soluzione migliore era confidare nel fratello e se la passaporta che si era attivata al suo tocco l’aveva condotta in quella non a stanza fosse ancora attiva il fratello si sarebbe trovato nella sua stessa situazione. Doveva restare nella stanza ma far in modo che il Conte se ne andasse. Come se l’avesse letta nel pensiero il mago si allontanò con passo precipitoso, mosso dal rumore metallico che rimbombò tutt attorno. Era la sua occasione. Non appena il Conte ebbe varcato la soglia si mise a cercare nella stanza un appiglio per uscire, qualcosa per chiedere aiuto. Passò troppo poco tempo prima che le dita del Conte la afferrassero per i capelli trascinandola nella stanza accanto. Una donna bionda, vestita di argento e con i capelli pieni di cenere, era nella stanza accanto. L’uomo doveva avere una perversione per le belle donne, immaginó. Ogni suo presunto piano di fuga sfumò con l’apparizione delle lunghe scale da intraprendere.
    « Cone se avessimo scelta» replicò alle parole del loro sequestratore, poi si voltò verso la bionda strega, chiedendosi se potesse usarla come agnello sacrificale per la sua causa. Ci avrebbe pensato strada facendo, con le tenebre che si intensificavano a ogni scalino che scendeva, la presenza di Anakin sarebbe stata più forte.

    Si, mi piace. Lei per noi. Lei per noi.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
    .
1 replies since 16/7/2020, 20:11   52 views
  Share  
.
Top