Scopa: voce del verbo.

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    Alaster Lagrein

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    " Salve! " entrò nel negozio spalancando la porta e soffermandosi sulla soglia, appoggiato allo stipite, consapevole che in quella posizione tutti avrebbero potuto ammirare il suo fisico statuario. Accessori per il Quidditch di Qualità non riceveva frequentemente le sue visite e di questo doveva assumersi la responsabilità ma era certo che per un Divino del Quidditch come era lui avrebbero fatto qualche eccezione, magari uno sconto bellezza o sorriso smagliante. Dopo la sua entrata teatrale, che nella sua mente non poteva essere più azzeccata e era certo che tutti i presenti avrebbero avuto una giornata migliore solo grazie a questa visione (spettatori fiori in strada soprattutto che avevano potuto ammirare i suoi glutei scultorei), si mosse con passo lascivo e da divo in passerella fino al bancone. ” Per gli autografi ci penseremo dopo, autografo qualunque cosa o parte del corpo ma prima...” era il caso di mettere subito in guardia chiunque lo avrebbe servito, non era un vip che si faceva spaventare da qualche indumento da firmare o da una chiappa rotonda ecco, ma voleva prima assicurarsi una scopa per l’imminente inizio di campionato ” voglio comperare una scopalinda 1 e 3 carte dei miei Puddlemore United , spero di pescare me stesso, voglio assicurarmi che mi abbiamo reso giustizia.”
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    Gli occhi si sollevarono stancamente per uno sguardo veloce all’orologio da parete. Mancava ancora molto alla fine di quel turno, troppo. Da quando aveva iniziato a lavorare per il docente di Difesa Contro le Arti Oscure, quello era stato in assoluto il giorno peggiore. Un enorme via vai di persone che le aveva lasciato un velo di sudore a coprirle la fronte e un livido sul ginocchio come ricordi.
    Maddie non era una sportiva. Potendo scegliere, avrebbe trascorso le giornate appollaiata su un divanetto in sala comune a leggere riviste di gossip e a ciarlare di ragazzi con la propria compagna di stanza. Forse non comprendeva fino in fondo l’euforia degli avventori, che in quei giorni affollavano la bottega come se, lì, vendessero dolciumi. Beatamente ignorante a riguardo dell’imminente campionati di Quidditch, serviva un cliente dopo l’altro, lamentandosi silenziosamente del loro pessimo tempismo.
    Sospirò piano, concedendosi di appoggiare la fronte al bancone, dopo avere servito l’ennesimo acquirente. Se McNeal l’avesse vista in quel modo, sicuramente l’avrebbe rimproverata. Fortunatamente erano solo lei e Rigriel lì dentro e dopo tutti i vari pettegolezzi che l’elfo si era lasciato sfuggire, la texana dubitava che facesse la spia su di lei.
    Il ginocchio, quello che aveva urtato contro uno dei tanti scaffali, le pulsava da morire. Con le sopracciglia aggrottate, la Thunderbird lasciò che un piccolo gemito di dolore uscisse, soffocato, dalle proprie labbra. Si tirò su, allungando la gamba destra in avanti, così da alleviare la pressione sulla rotula offesa. Le pupille di dilatarono all’inverosimile e le labbra della ragazza si stirarono in una smorfia inorridita.
    Lì, bene impressa nel tessuto azzurro dell’abito a manica corta che indossava, vide l’ennesima prova di quanto orrenda fosse stata quella giornata. Deglutì, a corto di fiato, con lo sguardo fisso sulla macchia di gelato. Doveva essere stata la penultima cliente, una bambina dispettosa, che le era venuta addosso. Non si era accorta che l’avesse sporcata con il gelato alla vaniglia. Era stata una casualità o lo aveva fatto di proposito? Se avesse dovuto tirare indovinare, avrebbe scommesso sulla seconda. La ragazzina aveva pescato una carta giocatore doppia e Maddie, come da politica del negozio, aveva pazientemente spiegato di non poterla cambiare. Quasi si pentì di essere stata così gentile, perché il piccolo Hooligan non le aveva, evidentemente, riservato lo stesso trattamento.
    Nervosa, sul punto di piagnucolare, si legò i capelli in una coda di cavallo disordinata, così da lasciare libero il collo. La mano destra afferrò la bacchetta, pronta a castare un Tergeo sul proprio vestito, ma venne interrotta da un nuovo ingresso.
    Si mosse al rallentatore, voltandosi in direzione di un uomo mai visto prima. Porta spalancata e posa plastica sullo stipite, elementi che anche singolarmente avrebbero catturato l’attenzione della commessa. L’americana non ebbe altra scelta se non quella di fissarlo vagamente trasognata. Era un po’ sorpresa da quell’entrata sicuramente sopra le righe ed aggrottò la fronte, senza capire quale fosse il motivo dell’intera sceneggiata. Anche a lei piaceva essere teatrale, ma non si era mai messa in posa per farsi ammirare in quel modo. Ne era quasi certa, ma, più tardi, lo avrebbe chiesto a Rigriel, per sicurezza.
    ”Buongiorno, emh… Benvenuto da Accessori per il Quidditch di Qualità. Sono Madeline, come posso aiutarla?” trillò, cercando di nascondere il proprio straniamento. Lo osservò sfilare – non c’era altro modo di definire quella passerella, fino a raggiungere il bancone. Era un bell’uomo senza ombra di dubbio, ma, probabilmente, la texana era troppo giovane per subire appieno il fascino devastante che lui sembrava esibire con piacere. Le iridi nocciola scesero e risalirono velocemente, esaminando palesemente l’individuo.
    ”A-autografo?” balbettò, spalancando le palpebre. Era famoso? Maddie non lo conosceva, ma, francamente, non era bene informata sui giocatori di quidditch. Stirò le labbra verso l’alto, sforzandosi di sorridere, benché dentro stesse morendo. Naturalmente, doveva capitarle di conoscere una celebrità nella giornata peggiore di sempre. Cosa avrebbe pensato di lei? Era sudata, claudicante a causa del ginocchio livido e con il vestito macchiato proprio sul davanti. Inoltre, come se non bastasse, si era appena raccolta i capelli nella coda di cavallo meno riuscita della storia.
    ”Ma certo!” replicò, tentando di nascondere la macchia con il dorso delle mani ”Cominciamo con l’estrazione delle carte, che ne dice? Spero che sia un tipo fortunato”. La destra tremò un poco, mentre recuperava il sacchetto contenente le carte dei Puddlemore United. Lo allungò sopra al bancone, affinché l’uomo potesse estrarre tre carte giocatore. Non poté fare a meno di avvicinarsi leggermente, curiosa di scoprire, anche lei, come lui fosse stato ritratto.
    ”Mi sembra si andata bene” tubò, mascherando una leggera delusione ”Ha pescato due carte IF, una di Melissa Newman ed una di Sean Burgess e una carta Hero. Ana Hewitt, capitano della squadra, oltretutto.” Avrebbe dovuto essere contenta vista l’assenza di doppioni e carte NIF, ma, in realtà, era dispiaciuta che lui non avesse pescato se stesso.
    Scrollò mentalmente le spalle, tornando a concentrarsi sulla vendita. Dopo essersi scusata un’istante, raggiunse l’opificio per recuperare la scopa scelta dal cliente. Approfittò del momento per riprendere fiato e pulire definitivamente il tessuto azzurro con un colpo di bacchetta. Sciolse di nuovo i capelli, sistemandoli con cura sulla spalle. Resasi più presentabile, afferrò il mezzo di trasporto magico scelto, prima di tornare nell’area vendita.
    ”Questa è la Scopalinda 1 + 30 DES. E’ un’ottima scopa da corsa ed è un invenzione dei fratelli Ollerton. Viene 100 galeoni. Immagino che, essendo una celebrità, sia abituato ad avere sempre il meglio, giusto?” Sollevò gli occhi nocciola, scrutando l’uomo in attesa della risposta.
    Si sarebbe mostrata disponibile a rispondere ad eventuali domande, prima di comunicare il totale della transizione.
    ”A meno che non desideri altro, le ricapitolo i suoi acquisti. Ha 100 galeoni per la Scopalinda 1 e 54 galeoni per l’estrazione di tre carte giocatore. In totale ha 154 galeoni.”
    Avrebbe atteso di incassare il denaro necessario, mentre un dubbio la logorava come un tarlo: avrebbe dovuto o meno chiedergli un autografo?

    Prima estrazione di Alaster Lagrein, Puddlemore United:
    - 1d3:2 = Carta IF
    - 1d7:7 = Melissa Newman
    9L9c6qf

    Seconda estrazione di Alaster Lagrein, Puddlemore United:
    - 1d3:3 = Carta Hero
    - 1d7:3 = Ana Hewitt (C)
    VPUhxWC

    Terza estrazione di Alaster Lagrein, Puddlemore United:
    - 1d3:2 = Carta IF
    - 1d7:5 = Sean Burgess
    2FjRPz7

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