C'est Paris - For the Greater Good

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    Theodore Skyfield
    Docente di Arti Oscure
    Per il bene superiore!


    Uscito da Ollivander, Theodore Skyfield si guardò attorno, infilando nella tasca destra la bacchetta appena acquistata, come se nulla fosse. In realtà, quella, sarebbe stata una bacchetta speciale, una di quelle che potevano scottare nelle mani sbagliate, ma lui, almeno in quel momento, non sembrava interessarsene. Era tranquillo, cauto, attento ad ogni passo fatto e anche a tutti quelli successivi.
    Si lasciò illuminare il volto dal sole, facendosi trasportare dal trambusto classico di Diagon Alley. Tempo qualche istante, e si rimise in cammino, per uscire di nuovo da Londra grazie al cappello di Bertus che lo avrebbe atteso proprio lì dove l'aveva lasciato pochi istanti prima, invisibile all'occhio dei No-Mag. Il viaggio, questa volta, non sarebbe stato un ritorno a casa, bensì un nuovo spostamento in Europa, in Francia per la precisione. Ed era proprio per quel motivo che Theo aveva scelto Londra come meta del suo importante acquisto. Se avesse comprato, infatti, una bacchetta lì a Parigi sarebbe stato, come succedeva in tutto il mondo, individuato, schedato, insomma, i suoi dati sarebbero stati registrati. E se fosse successo qualcosa - non poteva proprio prevedere nulla, purtroppo - sarebbe stato un problema per lui scappare senza farsi notare e senza farsi cercare. Così, invece, aveva più possibilità di movimento ed era praticamente impossibile risalire a lui. Erano troppi gli adulti che acquistavano bacchette (soprattutto da Ollivander!) ed era impossibile sapere del suo spostamento a Parigi, visto il passaggio poco controllato dalle autorità.
    Arrivato al cappello, Theodore lo sfiorò come fatto in precedenza e, dopo una vibrazione piuttosto energica dell'indumento, sparì in un istante.
    Finalmente era arrivato a Parigi! Aveva ricevuto diverse voci dai suoi contatti. Ovviamente nulla era certo, il M.A.C.U.S.A. poteva aver anche posto una trappola, ma lo Skyfield era fiducioso. Qualcosa stava bollendo in pentola e lui sarebbe voluto esserci a tutti i costi. Conosceva bene, dopo quanto accaduto a New York, la sua città, i piani di Gellert Grindelwald e, se si parlava di Parigi, significava che il suo obiettivo si trovava proprio lì. Avrebbe dovuto tenere gli occhi aperti o, forse, sarebbe stato ancor più nell'ombra così da notare in silenzio qualsiasi interessante particolare fosse capitato alla sua attenzione. Da lì a qualche giorno, comunque, Theodore avrebbe ricevuto notizie, avrebbe avuto avvisi su posti dove trovarsi. Se davvero Grindelwald era riuscito a scappare, non avrebbe tardato a farsi vedere e a sfidare nuovamente le autorità, cercando di aprire gli occhi a tutta la comunità magica francese e mondiale, un'altra volta. Solo gli ottusi avrebbero continuato a seguire gli Auror in un mondo ormai sempre più piccolo e nascosto ai No-Mag, un mondo nel quale loro riuscivano ad espandersi mentre i Maghi dovevano starsene in silenzio, nonostante l'evidente superiorità della razza. Stavano diventando topi di fogna, impauriti da esseri che riuscivano solo a dividersi e farsi guerra tra di loro.
    Tra quei mille pensieri, Theodore Skyfield cominciò a passeggiare per le vie di Parigi cercando di passare al più presto nella Parigi-magica ed evitare così il contatto con la feccia della razza umana. Sapeva dove andare, sempre per evitare di essere registrato, ma comunque avrebbe dovuto prestare quanta più attenzione possibile agli sguardi altrui. Bertus e tutti gli altri li avrebbe poi rivisti quel giorno, il giorno della verità e il giorno della speranza per tutti i Maghi e Streghe del mondo!

    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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