Il numero 4C appare irriconoscibile, guardandosi intorno vede soltanto caos e disordine e il disturbo ossessivo compulsivo di Lena freme sotto la sua pelle causandole un certo prurito. Detesta, odia e non sopporta il caos che regna sovrano nella modesta abitazione di Dragon Alley.
- Twiggyyyyyyyy-
Esclama, esasperata e preoccupata dalla situazione, mentre capisce di non riuscire a concepire questo genere di disordine e sente che i nervi le vengono a mancare. In particolare sente la vena sotto l’occhio destro, nella zona della palpebra inferiore, pulsare al ritmo frenetico del suo cuore. Non é mai un buon segno.
- Cos’è?!-
Addita con mani tremanti la serie di vestiti e tessuti che ricoprono il mobilio del salotto, rendendo impossibile individuare il tavolo o il divano. Sul corrimano delle scale che sale al piano superiore nota la presenza di alcuni pantaloni appesi, come messi a stendere, che causano un ulteriore incremento del pulsare della sua vena. Il povero elfo si guarda attorno disperato, probabilmente ha visto le condizioni della sua padrona e sa che non potrà resistere per molto. E sfrega tra di loro le callose dita in cerca di una risposta che non provochi ulteriore disagio ai nervi già deboli di Lena Aldea Lynch.
Parigi mia signora.
- I senzatetto di mezza Parigi si sono trasferiti qui, è questo che cerchi di dirmi?-
No. signora. Valige per Parigi.
- Sono per caso esplose?-
Scelta dei vestiti per Parigi molto difficile. Miss Lynch non vuole i colori pastello, il rosso, il rosa. Niente bianco. Non vuole il verde che mette sempre a scuola. Ha solo blu e nero che non vanno bene per estate. Twiggy cercato altri colori ma Miss Max dice che non ha nulla da mettere.
- Miss Maxine, Twiggy. Dovrebbe imparare a farsi andare bene quello che ha. E se non ha nulla partirà nuda. Il suo intero armadio è riversato sul mio soggiorno, ne ha eccome di robe da mettere. -
Il povero Twiggy si guarda le mani, con aria preoccupata, prima di sputare il rospo.
Miss Maxine dice che non vuole partire.
Lena sbianca, poi riprende colore e le guance si accendono di rosso.
- Maxine Lynch! Vieni subito qui. -
Urla sopra le scale, rivolgendo momentaneamente la sua rabbia verso il caos di vestiti, poi torna a rivolgersi al suo elfo.
- Mettile in valigia tre paia di pantaloni, quattro magliette e due maglioncini. Una felpa prima che si lamenti. Tre dei vestiti da sera migliori e tre abiti per il giorno. Biancheria intima quanto basta, siamo via per una settimana non c’è il caso di fare un trasloco. E riordina il resto.-
Si, signora Lynch.
Le dita del povero elfo schioccano iniziando a sistemare il soggiorno e liberarlo di tutti i vestiti che ci sono sparsi in giro. Lena inizia a sentirsi un po’ meglio mano a mano che l’ordine torna a regnare.
- Le valigie di mio marito?-
Ancora una volta l’elfo domestico assume quell’aria preoccupata, di chi è troppo vicino al luogo di una possibile esplosione.
Signor Lynch è ancora a lavoro.
- E così partiamo tra meno di qualche ora e solo le mie valige sono pronte. Ottimo.-