Ghostbuster

Aveva una predilezione per il buio, non si era notato? Mia Phenix era una regina della notte, avrebbe invertito il ciclo circadiano sonno-veglia se avesse potuto, che anche di giorno prediligeva ambienti oscuri e antri bui. Avvolta in un mantello nero, tenuto insieme dalla spilla del nodo gordiano che era un po' il simbolo di Ilvermorny, si era spostata nei cunicoli sotterranei del castello avventurandosi nel regno delle oscurità. Circolavano alcune voci, alcune si erano intensificate con l'avvicinarsi di Halloween. Mia non aveva grandi aspettative su questa festa, non sapeva se le piaceva o meno, avrebbe detto di no perchè in questa festa non si sospendevano le lezioni, ma come divertimento era sicuramente una delle migliori. Era per i fatti fuori, comodamente appostata in una nicchia sotterranea quando il biondino della foresta, nonché Wampus, le era passato davanti tutto trafelato. E lei voleva giocare. A una distanza di sicurezza aveva iniziato a seguirlo, curiosa di sapere che affari lo portassero lì sotto. Dopo alcune svolte e un bel po' di tempo perso l'interesse per il ragazzo e i suoi affari si era spento, alimentato dalla convinzione che si fosse semplicemente perso. Ma non voleva rinunciare al suo divertimento: sistemò il cappuccio del mantello sulla testa, calandolo fin quasi al naso e trovata l'occasione migliore si decise a uscire allo scoperto con un balzo. Buuu! esclamò parandosi davanti al ragazzo e bloccandogli il passaggio.

Se ne stava davanti a Lennox Nott, con il cappuccio calato sopra il volto, ma il sorriso era incorniciato da labbra tinte dal rossetto rosso, labbra tese in un sorriso divertito quanto meschino. Il ragazzo, un esemplare evidente di tutto muscoli e niente cervello, come prima reazione allo spavento ebbe quella di provare a colpirla con un pugno. Banale e babbano, ma Mia aveva previsto anche questo e con un passo all'indietro aveva evitato di scoprire come era essere presa in mezzo a una rissa. Il movimento veloce per evitare il cazzotto fece cadere all'indietro il cappuccio nero del mantello, svelando il suo viso divertito mente il ragazzo imprecava davanti a lei. Nott, ti confermi il solito fifone. In questo caso il cazzotto forse le sarebbe arrivato dritto sul naso e lei non avrebbe avuto nulla da obiettare a riguardo, perchè sapeva di essere genuinamente una stronza di prima categoria.

Internamente stava ridendo a crepapelle, ma esteriormente, beh esteriormente doveva mantenere alta la farsa che si era prefissata di portare avanti con Nott. Il ragazzo si era offeso terribilmente, che permalosone questo Lennox Nott, le aveva voltato le spalle e sembrava avere tutta l’aria di voler andare via. Oh, povero Nott, dai torna qui, non ti sei fatto niente. gli fece il verso, con una lagna lamentosa, riavvicinandosi a lui e rimettendosi il cappuccio.
La frase successiva le sfuggì di significato, rendendola perplessa per la prima volta. Anche i suoi occhi catturarono una figura incappucciata pararsi davanti al Wampus, poverino era così facile prenderlo di mira che addirittura gli capitava due volte a distanza da pochi minuti, ma era un po’ risentita dal fatto che qualcuno che le avesse copiato look e idea. Davvero molto originale, come vedi qui ci sono già io! BUUH! rispose mentre il ragazzo passava di nuovo alle maniere forti per cercare di scacciare il disturbatore. Ma la mano del ragazzo non afferrò l’aria e un brivido corse lungo la schiena di Mia. Sei un fantasma vero? ne aveva visti spesso girare intorno al castello ma mai uno incappucciato. Questo si tolse il cappuccio, rivelando un volto di donna, con lunghi capelli. La parte superiore destra del cranio era sfondato verso l’interno e anche nel argento bagliore dei fantasmi si capiva che c’era del sangue. Chi sei? domandò, abbassando il cappuccio e facendosi vicina a Lennox.

Poteva quasi sentire l'odore di merda sollevarsi dai pantaloni del Nott, da quando il fantasma aveva mostrato il suo vero volto sotto il mantello. Mia pensava che se non altro lei era decisamente una visione migliore, anche se in un confronto tra spavento maggiore, che era il motivo che l'aveva spinta a seguire Lennox nei sotterranei, era costretta a cedere lo scettro al fantasma. Il Wampus era come paralizzato dalla paura, a stento lo vedeva muoversi per respirare, ma di fatto era come congelato sul posto. Il volto sfigurato da quella che doveva essere la causa di morte della povera donna, si mosse per rispondere alla domanda che lei le aveva posto. Si chiamava Lady Marmolade, un nome insolito che le ricordava una montagna, anche se lei era una vera schiappa con la geografia. Lennox si era ripreso dallo stato catatonico in cui imperversava, in tempo per porre una domanda decisamente inopportuna che fece roteare gli occhi al cielo a Mia. Sei inopportuno, Nott come se doveva aspettarsi qualcosa da uno che probabilmente non aveva mai parlato con una donna diversa da sua madre. Non importa. intervenì però il fantasma, mostrandosi piuttosto comprensiva per una con quel aspetto È stato il mio adorato marito. Dopo avermi colpito tanto forte da farmi svenire con un vaso, ha cercato di dare fuoco al mio corpo per coprire le sue tracce. lo disse con una naturalezza e una scioltezza che faceva quasi più rabbrividire della sua faccia. Quando...sei morta? domandò ora lei, prima che il Nott potesse asserire un'altra delle sue stronzate atomiche.

Lady Marmolade, nonostante le sue condizioni fisiche fossero raccapriccianti, non sembrava neanche lontanamente somigliante allo spettro della paura che aveva creduto in principio. Anzi: la vecchia fantasma sembrava avere la lingua, o ciò che ne era rimasto, piuttosto lunga. Spiaceva averla incontrata mentre si era in compagnia di una persona tanto inetta e stupida come era il Lennox. Il primo motivo era dovuto alla sua personale immagine, che ne avrebbe risentito se lo spettro ne avesse fatto parola in giro, la seconda motivazione era che Lennox Nott era un ammasso di muscoli privi di cervello. Forse c'era qualche impulso nervoso in giro che gli permetteva di tirare calci e pugni, ma finiva tutto lì, come una sorta di strana creatura decelebrata. A Mia non importavano le creature magiche o le opere di carità, per questo alla replica del ragazzo su chi fosse o meno inopportuno rispose con un pestone deciso sul piede del ragazzo. Per lei questo chiudeva definitivamente la questione. Ricevette la risposta alla sua domanda e per la Phoenix poteva bastare. Ma Nott domandò cosa ci facesse nel castello e forse l'unico neurone che si ritrovava aveva fatto centro. Sono qui perchè è qui che qualche storico ha deciso di portare le mie reliquie: nulla più che un vaso di terracotta con incise le mie iniziali MM. Qualcuno le ha nascoste nei sotterranei e da allora li infesto. Rabbrividì, pensando che ci fossero resti umani. anche se dal 1500 ad oggi non potevano che essere polvere e fuliggine, in quei cunicoli sotterranei. Non cerchi mai di salire ai piani superiori? domandò non appena il fantasma aveva smesso di parlare.

Ancora non riusciva a capacitarsi di come fosse potuta finire a parlare con un fantasma, un fantasma con mezza faccia spappolata che era sicuramente la cosa più figa che avesse visto in tutta la settimana, avendo come compagno di quella chiacchierata quel decerebrato di Lennox Nott. Avrebbe quasi preferito accompagnarsi insieme con quel altro amico suo, del Nott, che era una petula ambulante di lamentele e conosceva sicuramente l’intero regolamento scolastico con tanto di tabellario sulle sottrazioni dei punti. Ma almeno era un Horned Serpent e ci si poteva aspettare delle domande un po’ intelligenti da parte sua, non come le banalità che Lennox era riuscito a tirare fuori fino a quel momento. A Mia Phoenix piaceva il divertimento solo quando unito al pericolo, però forse in vista della situazione odierna avrebbe dovuto cercare di farsi una cerchia di amici, meglio ancora se semplici conoscenti, tra persone un po’ più intelligenti. Il fantasma di Lady Marmolade aveva risposto alla domanda che lei le aveva posto, poteva ritenersi soddisfatta e convinta della spiegazione che aveva ricevuto e che aveva un senso. Non si sapeva bene cosa portasse i morti a diventare fantasmi, da una questione in sospeso all’anima che si era aggrappato a qualcosa di terreno, sembravano teorie accreditate. Lennox riduscí nell’impresa di mostrarsi ancora più idiota di quanto non credesse possibile, praticamente chiedendo se fosse lei il fantasma che terrorizzava gli studenti. Per tutta risposta la Phoenix gli assestò una gomitata nelle costole per farlo tacere ma ormai il danno era fatto. Ti chiedo scusa per la sua idiozia si affrettò ad aggiungere, sapeva che un fantasma non poteva fare loro male fisico, ma non voleva avere nemmeno sulla coscienza la possibilità che questo la tormentasse tutte le notti e tutti i giorni soltanto per colpa dello stupido Nott. La donna d’argento non si scompose più di tanto, tese un ghigno nella parte di bocca sana che mise i brividi alla Wampus e rispose serafica Sono io e quello che accadde dopo fu sconvolgente. Il fantasma si allungò verso di loro con le mani ossute che cercavano di afferarli. Mia sentí il freddo della morte accarezzarle i capelli e si paralizzò sul posto, mentre il volto del fantasma si avvicinava a loro e con un urlo agghiacciante li attraversava per sparire in una nebbia d’argento. Corri cretino! riuscì a parlare finalmente, con il fiato corto, iniziando a correre nella parte opposta verso la quale il fantasma si era dissolto.

Se non fosse stata tanto spaventata probabilmente avrebbe riso nel vedersi in quella situazione dove stava correndo a perdifiato lungo i corridoi sotterranei. Correre a perdifiato era la cosa che faceva più spesso in assoluto, al punto che si stava domandando, in un momento opportuno come quello, se vi fossero altri modi di correre che non fossero a perdifiato. Non pensava che potessero esistere. Il Nott per una volta aveva deciso di dare ascolto a qualcuno con giusto due neuroni in più di lui e riusciva a sentire il passo pesante starle dietro e avvicinarsi piuttosto velocemente. Tutti quei muscoli almeno servivano a qualcosa. Ignorò la preoccupazione di perdersi che il ragazzo aveva manifestato, poichè in quel momento la sua priorità restava quella di non farsi inseguire da Lady Marmolade. Ancora non si capacitava di come le cose fossero precipitate tanto velocemente, se fosse proprio questo tipo di comportamento quello abituale del fantasma o se la presenza del Nott e la sua stupidità avessero fatto aggravare la situazione. Si convinse della seconda ipotesi per partito preso. Lennox intanto l'aveva raggiunta e le aveva afferrato un braccio con presa salda, costringendola a fermarsi. Quanto sei stupido! esclamò anche se aveva il fiatone, strattonando il braccio per liberarsi dalla presa del Wampus. Non ho visto. Lei era di là e noi siamo di qua, mi basta questo.aveva aggiunto, indicando qualcosa nel nero della direzione dalla quale erano arrivati. Dovremmo tornare indietro per tornare al castello, ma non sono sicura che lei... lasciò in sospeso la frase perchè non avrebbe mai ammesso di provare una certa paura per il fantasma di Lady Marmolade davanti a uno che detestava quanto Lennox Nott.