[HALLOWEEN QUEST] Gioca o Muori

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    [HALLOWEEN]


    Gioca o Muori

    fato 1

    Gioca o muori.
    Gioca o muori.
    Muori o gioca.

    Erano alcune delle inquietanti parole che si ripetevano in un loop continuo in alcuni dei messaggi, più che altro volantini, che erano stati recapitati in quegli ultimi giorni prima di Halloween da un gufo nero, completamente nero ad eccezione di una piuma bianca al centro della testa della creatura, ad alcuni degli studenti della scuola di magia e stregoneria. Qualcuno avrebbe potuto pensare che si trattasse solo di un brutto scherzo, un terribile messaggio di morte e sadismo firmato da una certa Sfinge, nome di arte di questo buffone, ma con l’avvicinarsi del appuntamento indicato dalla misteriosa Sfinge aumentavano certi incidenti sospetti, casi finito in infermeria che sembravano far credere che una volta scelti come partecipanti di questo gioco era impossibile tirarsene fuori.

    Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. La notte di Halloween Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Nella grande sala Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Dalle 23. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Non puoi evitare Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. la Sfinge ti guarda. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca. Gioca o muori. Muori o gioca.



    Sopra i tetti del castello svettava la torre dell’orologio che puntualmente rintoccò undici colpi sordi per comunicare che erano giunte le ore ventitré della notte di Halloween. Nella scuola di magia e stregoneria sembrava tutto tranquillo e calmo, ma le porte - usualmente chiuse - della Sala Grande erano spalancate. Una tenue luce brillava al suo interno, infondo, dove di solito stavano le clessidre che raccoglievano i punti guadagnati dalle classi. Rubini, smeraldi, topazio e zaffiri erano riversati a terra, insieme con i frammenti di vetro delle clessidre rotte, ma l’aspetto più inquietante che avrebbe notato chiunque fosse entrato dalla porta principale era una scritta tracciata con il sangue che recitava Conta il viola.
    Quando tutti i giocatori, ovvero coloro che avevano ricevuto l’inquietante messaggio recapitato dalla Sfinge, furono entrati le porte della Sala Grande si serrarono. Qualcuno poteva sempre cercare di aprirla con meccanismi tradizionali ma se avessi dovuto scommettere uno zellino non avrei perso tempo.
    la Sfinge vi guarda ✖

    p4Tw05F Benvenuti alla Quest organizzata per Halloween!
    La quest si svolge in una scuola di magia, siete invitati a partecipare sia se siete di Ilvermorny che di Hogwarts: fingerete che vi trovate nella vostra scuola e quelli dell’altra scuola li potete collocare in una delle casate della vostra.
    Oltre agli studenti sono ammessi quegli adulti che abbiano un valido motivo per aver trovato il volantino, che dovrà essere narrato in questo primo post.
    Le risposte saranno accettate fino a Domenica 25 Ottobre , seguiranno cadenze piuttosto incalzanti per procedere velocemente.
    Buon gioco!
    6aJKqk7P_o
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    Edited by crw - 23/10/2020, 08:15
     
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    Tassorosso
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    Thunderbird • 16
    Eve Moore


    La sensazione di paura e di essere osservata da qualcuno mi attanagliava sin dal giorno in cui, durante una lezione di Divinazione, qualcuno mi aveva lasciato un volantino. Avevo iniziato a leggere piuttosto perplessa, convinta che si trattasse di qualche continuazione della lezione ma dopo aver osservato il mio vicino di banco con aria perplessa avevo capito di essere la sola ad averlo ricevuto. Troppo tardi mi ero voltata nella classe per capire chi lo avesse lasciato ma tutti sembravano troppo concentrati sulla sfera di cristallo che avevano davanti per prestare attenzione a me. Anche l’esercitazione con la professoressa Facilier non mi era andata molto bene, il pensiero di quel gioca o muori aveva impedito alla mia mente di dissipare la nebbia dalla sfera di cristallo e di poter prevedere qualcosa sul futuro di Susan, la mia compagna di esercitazione. Per tutta la settimana mi ero arrovellata su cosa fare con quel volantino, se parlarne con qualcuno, magari con Charlotte, se rivolgermi a qualche autorità, più spesso avevo cercato di dimenticarmene e addirittura lo avevo gettato via, ma quelle parole continuavano a tormentarmi.
    La notte di Halloween era arrivata, la data X stabilita dalla criptica sfinge, e nonostante i festeggiamenti per la tradizionale festa l’immagine di quelle parole restava fossa nella mia mente. Indossavo un costume da Halloween, da indiana d’America, con i capelli avvolti in freccine e mezza faccia dipinta di arancione. La paura e la curiosità si erano unite nella magia della notte delle streghe, portandomi a raggiungere il luogo indicato dal volantino. Mi trovai in una sala grande deserta, privata dei soliti tavoli che conoscevo, con le luci spente e avvolta nel buio. Stavo per tornare indietro e abbandonare quello stupido gioco quando altra gente confluì nella stanza. Si trattava di un festino privato? Questa la mia speranza. Anche voi avete ricevuto il volantino della Sfinge? domandai avvicinandomi al più vicino gruppetto di persone: era anche la prima volta che lo dicevo ad alta voce ed era la prima volta che sembrava così reale. In tutto questo c’erano frammenti di vetro e sassi in terra. No, no. Guardando meglio nella fioca luce si trattava di gemme e pietre preziose. Thunderbird non era terza giusto quella mattina? Ma il dettaglio più horrorifico lo notai solo in un secondo momento: sopra di noi capeggiava una scritta di sangue. Conta il viola. Mi guardai attorno alla ricerca di qualche cosa di viola che potesse aiutarmi.
     
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    Wampus
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    Mia Phoenix

    Qualcuno aveva voglia di giocare con lei. Mia Phoenix aveva ricevuto un inquietante messaggio che era evidente riservato a lei. Lo aveva trovato in uno dei suoi tanti bighellonamenti al castello, proprio durante la lezione di quella noiosissima Lynch che si ostinava a propinare lezioni sulle piante e addirittura sulle zucche, mentre a lei di Erbologia non interessava nulla che non fosse strettamente legato a qualcosa di illegale, del genere che ti fa sballare. Per il resto le piante non esercitavano alcuna forma di interesse e così aveva preferito bucare lezione. Si trovava intorno al terzo piano del castello quando aveva sentito parlare, voci gravi da adulti e istintivamente si era spostata verso uno dei suoi nascondigli preferiti per evitare di essere scoperta. Si trattava di una nicchia segreta tra due colonne, bene nascosta e sicuramente sconosciuta ai più. Quando il pericolo era passato e lei era nuovamente uscita allo scoperto aveva trovato il manifesto attaccato al suo culo. Qualcuno aveva di proposito messo quel biglietto in un luogo che solo lei conosceva. Se il primo pensiero andò su quel codardo di Nott, il secondo pensiero le fece dubitare che il ragazzo possedesse abbastanza neuroni da 1) trovare il suo nascondiglio 2) elaborare il piano del biglietto per darle un appuntamento 3) avere anche solo un’idea per la quale valesse la pena incontrarlo e 4) oltre il coprifuoco lui e quella femminuccia di Vincent non si sarebbero mossi.
    La curiosità aveva ucciso il gatto, ma non ancora Mia che si sarebbe fatta trovare pronta al appuntamento. Questa cosa della sfinge era in qualche modo eccitante. E a lei piaceva giocare. Durante i festeggiamenti per Halloween, festa che approvava ma non la faceva impazzire vista la presenza di questa più allettante avventura della Sfinge, era sgattaiolata fuori dalla sua sala comune non vista e si era dileguata nelle ombre del castello. Di notte sapeva che i corridoi erano ampiamente pattugliati da prefetti e docenti quindi avrebbe fatto attenzione a raggiungere il luogo d’incontro. Trovò le porte della Sala Grande già aperte, con un po’ di stupore scoprì di non essere sola. qualcuno ha organizzato un festino con le migliori personalità della scuola? chiese notando una certa bionda che aveva già visto a qualche lezione ma della quale ignorava completamente il nome. Fu in quel l’omento che vide la scritta che torreggiava sulle loro teste. Qualcuno che si è vestito di viola per Halloween? Cos’è una strega magari un vampiro? chiese agli altri presenti.
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    Ghiaccioli
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    A R I E L L E

    Arielle amava Halloween. Amava gli scherzi, i dolcetti, amava potersi travestire e truccare in maniera stravagante anche senza saper indossare mascara e rossetto. A dir la verità adorava fare gli scherzi, un po’ meno riceverne. Era una visione a senso unico, ma non le importava. Quando le era stato recapitato il volantino, era scesa ad ascoltare il gossip della torre di Grifondoro e se lo era ritrovato appoggiato sul letto nel suo dormitorio, aveva subito sospettato che si fosse trattato di Edwin Hawkins. Era un vero rompiscatole, cercava sempre di farsi notare e faceva a tutti i Grifondoro scherzi di pessimo gusto senza rendersi conto di non risultare divertente a nessuno. Non ci aveva dato peso e per le ore successive aveva lanciato occhiate di fuoco verso Hawkins: che avesse visto il letto dove dormiva non le andava proprio. Quella situazione era passata in secondo piano, anzi Arielle se ne era proprio dimenticata e con entusiasmo aveva accolto l’arrivo della notte di Halloween. I Grifondoro, che sono i soli a saper festeggiare come si deve, avevano organizzato un piccolo concorso mascherato nella loro sala comune. Arielle aveva approfittato della festa per tirare fuori i suoi finiti denti da vampira, una maschera nera e aveva ricolato il vecchio mantello di zia Jertude per avvolgersi come un pipistrello. Aveva un non so che da maniaco sessuale aprire e chiudere il mantello, come se avesse avuto delle ali al posto delle braccia, per svelare un pacco di gelatine tutti i gusti più uno tenuto fermo con una cintura alla sua vita. Era stato molto divertente e tutti avevano sfidato la sorte pescandone una. Anche lei ci aveva provato e aveva, suo malgrado, pescato una caramella al gusto di vomito. Nonostante litri di acqua il pessimo odore persisteva e con la complicità di qualcuno, tra gli altri anche Bowie Weasley che mai si sottraeva a queste idee, aveva deciso di irrompere nelle cucine del castello per sgraffigniate qualcosa di abbastanza forte da sovrastare il pessimo gusto che aveva in bocca.
    La spedizione esplorativa delle cucine tuttavia si interruppe quando notarono le porte della Sala Grande aperta e un fitto nugolo di persone che vi entravano. Le parole ricevute dalla lettera la colpirono come un frisbee , e di comune accordo decisero di entrare anche loro a vedere cosa stesse succedendo. Pensavano di fare una festa senza invitare le Grifondoro più fighe? domandò rivolgendosi a Bowie che le stava accanto, facendole un occhiolino di complicità. Si guardò attorno, osservando come nessuno stesse ballando e pochi sembravano avere l’aria di divertirsi. Chiunque fosse questa Sfinge che aveva organizzato la festa di Halloween faceva bene a celarsi dietro a uno pseudonimo se i risultati erano tanto deludenti. Caratteristica la scritta. Secondo te che ha usato? domandò rivolgendosi ancora alla Weasley mentre si sarebbe avvicinata per cercare di toccare una delle lettere che sembravano essere tracciate con il sangue Pomodoro? Magari inchiostro per i capelli... Rossetto? più che capire il significato, che per lei non aveva alcun senso, forse sarebbe stata la sua composizione a rivelare qualcosa di utile.
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    Grifondoro
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    Charlotte Winters

    Puckwudigie
    Adoravo ricevere posta, mi ricordava che c’erano persone che tenevano a me e aspettavo sempre con trepidazione l’arrivo di un gufo con la sua posta. Tuttavia quello che mi era arrivato quel giorno era qualcosa di molto diverso dalla lettera di Eve che stavo aspettando per organizzare il nostro weekend, magari a Hogsmeade. No, era un inquietante biglietto che diceva parole terribili, di giocare o morire, di dovermi presentare alle 23 in sala grande per una cosa. Era firmato da La Sfinge. Avevo dormito male per tutta la settimana che precedeva la notte di Halloween, avevo faticato ad addormentarmi, non sapevo se potevo parlarne con qualcuno e il risultato era stato che a parte che per le lezioni e i pasti, me ne ero rimasta chiusa nel mio dormitorio. La notte di Halloween era poi arrivata, ero agitata e non avevo voglia di scoprire il gioco o la morte progettato dalla Sfinge, non volevo proprio ma alla fine non avevo saputo sottrarmi e, diligente negli impegni propri, avevo raggiunto il luogo indicato. Con grande sollievo avevo scoperto di non essere sola, c’erano molti altri ragazzi, studenti come me.
    Oh Eve! Per Merlino!!! Si ho ricevuto anche io la lettera! Chi è ? Un pessimo scherzo di Halloween?? chiedo guardandomi intorno e cercando un volto noto, oltre a quello di Eve che avevo individuato immediatamente. Non tutti sembrano particolarmente preoccupati come invece lo sono io. Mi guardò attorno cercando di fare quello che suggerisce una ragazza, cercare qualcuno vestito di viola. Io indosso una mantellina blu e un cappello a punta verde smeraldo.
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    medusa fontaine

    Chiusa nella sua stanza Medusa Fontaine poteva sentire chiaramente e il brusio della festa che si stava svolgendo al pino di sotto. Lei non era ancora riuscita a togliere lo sguardo dalle righe di “A spasso con la mummia” un libro che aveva preso in prestito da un paio di giorni dalla biblioteca e che non era riuscita ad appoggiare da allora. Usciva dalla sua stanza solo per i pasti e le lezioni, spesso però si trovava ancora con il naso infilato dentro alle pagine del libro e poteva dire di aver sviluppato una certa capacità di camminare e schivare gli ostacoli senza perdere il filo del racconto. Era la notte di Halloween e lei stata arrivando alle pagine finali, anzi alla pagina finale, quella che avrebbe svelato chi aveva uccido la povera mummia e poi l’aveva maledetta con la negromanzia a vagare sulla terra, ma quando la voltò trovò un sudicio volantino incollato sopra. Era impossibile staccarlo, e Morgana non avrebbe voluto mai che strappasse, anche se accidentalmente e per una buona causa, una pagina del libro. Ma non poter scoprire il finale del libro che l’aveva letteralmente incollata ad esso per dei giorni interi le faceva venire enorme rabbia. Il volantino era un invito, scritto in maniera davvero terribile e poco originale, a una qualche festa di Halloween. Un’occhiata all’orologio a parete le permise di constatare che faceva ancora tempo a presentarsi a questa festa e a cantarne quattro a questa Sfinge, per la sua pessima trovata pubblicitaria e per averle rovinato il libro. Probabilmente glielo avrebbe spaccato sulla testa, se non avesse tenuto tanto ai libri. Era uscita dalla sua sala comune indossando quanto di più banale per la festa di Halloween: la sua divisa scolastica. Come una furia era scesa fino alla Sala Grande e vi era entrata. C’era già abbastanza gente da poter dare inizio alla festa, ma nessuno sembrava intenzionato a ballare o a divertirsi. Sotto ai suoi piedi qualcosa scricchiolò: frammenti di vetro. Il cuore le si strinse notando che le clessidre che raccoglievano i punti che quotidianamente gli studenti guadagnavano, o perdevano, erano state spaccate e centinaia di migliaia di gemme erano sparse a terra. Un vandalo! quella notte erano stati toccati due dei suoi affetti più cari, entrambi deturpati dall’ottica mano della Sfinge. Mano che aveva scritto un messaggio criptico. Ecco, su questo avrebbe potuto andare d’accordo, e la sua mente si accese. Adorava gli enigmi e gli indovinelli, le parole crociate e il sudoku della Gazzetta della Profeta, in particolare quelle impossibili della domenica, e la frase della Sfinge la colpì al di là della rabbia che provava. L’informazione che fossero chiusi dentro la Sala Grande le arrivò di sfuggita, quasi come una questione secondaria. Qualcuno stava giocando con loro. La Sfinge ha rotto le clessidre... Perché? domandò perplessa, ritornando a quella che era una violenza gratuita, un atto vandalico che non aveva senso, a meno che non rientrasse nel gioco. Forse dobbiamo trovare lì il viola! Vediamo ci sono smeraldi, rubini, zaffiri e topazio. Se combinano rubini e zaffiri in teoria, rosso più blu, dovremmo avere i viola. E dovremmo contare quindi le coppie? esplicò quello che le sembrava un ragionamento sensato.
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    Hailey Butler

    Accompagnata dall’oscurità delle tenebre era usciata dalla Sala Comune di Serpeverde facendo attenzione a non imbattersi in nessuno dei prefetti, caposcuola o più in generale docente, che era di ronda quella notte. Ovviamente la notte di Halloween era la più scontata nella quale sgattaiolare fuori dai propri letti e anche le personalità più banali della scuola ne approfittavano per uscire. Per fortuna della Butler questo spingeva anche le menti più idiote a provare a infrangere le regole, ma finivano immediatamente per essere beccati, permettendo ai veterani dei traffici illeciti di passare indenni nonostante le ronde aumentate. Doveva dirsi molto offesa di non aver ricevuto l’invito alla festa di cui molti studenti stavano parlando. Ovviamente quella vanitosa di Jennifer Black non era riuscita a tenere la bocca chiusa e la voce di questo party organizzato dalla Sfinfe in pieno coprifuoco nella Sala Grande era giunto anche a lei. E chi era lei per non imbucarsi? Le feste dove non si è invitati sono sempre le più divertenti. Indossava un ridicolo abito per la festa di Halloween che si era svolta nella Sala Comune di Serpeverde, con un vestitino bianco aderente e una mantella blu cielo. Non era il massimo il bianco per passare inosservati, ma questo non era esattamente il suo scopo. Era entrata trionfalmente nella Sala Grande, sfilando sotto sguardi indiscreti e avventurandosi verso quello che sembrava essere il cuore della festa. La zona dove un tempo c’erano le clessidre era completamente devastata e imbrattata di sangue. Una Grifondoro, quella che le era venuta addosso nei sotterranei, si stava chiedendo di cosa fosse fatta la scritta. - Probabilmente è marmellata di fragole.- rispose con uno sbadiglio, quella festa era così noiosa. Si guardò attorno, posando lo sguardo su altri presenti, cercando qualcuno che fosse in vena di festeggiare in quella sala grande cupa e buia.
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    Ghiaccioli
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    Stephanie

    Poudlard, pardon, Hogwarts era una scuola più affascinante di quello che avrebbe potuto immaginare e doveva ammettere, negando la grandeur francese, che fosse di gran lunga superiore a Beauxbatons, anche se aveva avuto modo di constatare solo sommariamente le migliorie del castello. Ci si era recata per poter svolgere un colloquio esplorativo come docente di incantesimi ma qualcosa non era andato come previsto, non sapeva se aveva capito lei male l’ora e il giorno o se il preside aveva dovuto posticipare il suo colloquio in nome di qualche emergenza più impellente che la presenza della Belcourt. Sapeva che il suo era un obiettivo di grande prestigio, un incarico che non andava preso alla leggera e sarebbe stata disposta a mostrare il suo valore anche di fronte a più di un colloquio, persino sottoporsi a un test o una verifica delle conoscenze che aveva. Poteva anche mostrare le sue qualità pratiche, la strega francese era piuttosto certa di essere una delle più eccellenti fattucchiere di Parigi. Ma in Scozia aveva appreso che i maghi e le streghe pensavano in maniera diversa, più chiusa a dire la verità, quindi non le restava che adeguarsi. La dirigenza di Hogwarts per scusarsi dell’inconveniente scaturito dal mancato colloquio le aveva offerto di trascorrere qualche giorno nel castello, addirittura aveva fornito una stanza negli alloggi riservati ai docenti, per ambientarsi e esplorare il castello, addirittura era stata invitata a partecipare a qualche classe se lo avesse desiderato. Madame Stephanie non aveva saputo sottrarsi a tale ospitalità e aveva accettato di buon grado di fermarsi al castello. La bella francese aveva vagato per i corridoi, sognando a occhi aperti come una scolaretta alle prime armi, portandosi sempre dietro un blocco di fogli di pergamena e lasciando una matita infilata nello chignon, che puntualmente estraeva ogni volta che un pensiero fugace o uno scenario si degnavano degni di essere appuntati su carta. In una delle sue tante passeggiate, stava consumando la suola delle sue ballerine a forza di vagare per i territori di Hogwarts, si era imbattuta in una cartaccia appallottolata e buttata a terra. Mon Dieu quanto detestava l’inciviltà. Con un colpo di bacchetta fece levitare la cartaccia a mezz’aria, fu tentata di dargli fuoco con un incendio, o di farla volare fino al cestino più vicino, ma invece decise di prendere la pallottola e di aprirla. Il contenuto che vi trovò fu agghiacciante. Un brivido corse lungo la sua schiena e i suoi sensi si misero all’erta. La notte di Halloween era quella a venire, lei sarebbe stata ancora nel castello. Perché qualcuno avrebbe dovuto minacciare uno degli studenti, dubitava che quella cartaccia potesse appartenere a un docente, e obbligarlo ad andare nella Sala Grande con una minaccia macabra e poco velata. L’attimo dopo aveva deciso che alle 23 si sarebbe trovata anche lei nella Sala Grande.

    La sua volontà era quella di arrivare con largo anticipo alla serata nella Sala Grande, ma un suo prossimo collega, così sperava visto l’imminente colloquio, l’aveva fermata per illustrarle i vari passaggi delle ronde notturne. Aveva spiegato che il coprifuoco per gli studenti scattava alle 22 di sera, che tutti dicevano tornare nelle proprie sale comuni, anche se non era necessario che andassero a dormire dovevano restare nei loro dormitori. La prima cosa da controllare era la biblioteca, spesso i più studiosi perdevano la condizione del tempo, e li erano andati non trovando nessuno. Era una notte particolare aveva spiegato il docente di Trasfigurazione, perché la notte di Halloween in tutte le Sale Comuni erano state organizzare feste e party a tema. Qualcuno avrebbe potuto pensare di sgattaiolare fuori e in quella notte sarebbero stati preso d’assalto i corridoi proibiti e i sotterranei, senza considerare la mai passata di moda Foresta Proibita.

    - Oui, oui. Per me ha senso!

    Erano rimasti insieme ancora un po’, poi il primo turno di ronda era finito e lei aveva quasi dovuto correre per raggiungere la Sala Grande con appena cinque minuti d’anticipo. La folla di ragazzi che era stata richiamata dalla Sfinge era maggiore di quanto si fosse immaginata.

    - Ragassi, ragazzi. Per favore, cerchiamo di mantenere la calma.

    Con che autorità parlava lei? Nessuna autorità se non quella di strega maggiorenne e possibile insegnante, sempre che quella bravata non le costasse il posto. L’orologio rintoccò sopra di loro, segnalando le undici. Proprio davanti ai suoi occhi le porte della Sala Grande di serrarono.

    - Per favore, state tutti indietro!

    Dopo essersi accertata che gli studenti si fossero allontanati dalla porta, avrebbe assunto una posizione ottimale per il lancio degli incantesimi. Questa era la sua occasione di dimostrarsi una grande, futura, insegnante di incantesimi. Si sistemó, aggiustando la gonna della lunga veste color cremisi che indossava, divaricando leggermente le gambe e flettendo le ginocchia appena. Avrebbe raddrizzato la schiena, le spalle e si sarebbe preparata sollevando il braccio dritto davanti a lei. La bacchetta era puntata sulla serratura della Sala Grande, avevano già provata ad aprirla con un Alohomora, e con mezzi babbani, ma avevano fallito.

    - Depulso!

    Avrebbe pronunciato a tono deciso, convinta di avere alcuni incantesimi dalla sua parte per poter provare a liberare i ragazzi dalla Sala Grande serrata, senza dover sottostare al gioco di un sadico.

    " La couleur est mon obsession quotidienne, ma joie et mon tourment. "
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    Sala Grande - Halloween
    Bowie


    Con la pergamena stretta tra le dita osservava scettica prima le parole - gioca o muori ripetute allo sfinimento- poi le persone presenti nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Era innegabile che la lezione del professore Brad McNeal fosse interessante, tuttavia risentiva in modo particolare di un caldo di attenzione da quando aveva ricevuto quella lettera, domandandosi quale dei suoi compagni potesse esserne stato l’autore. Si volse verso la sua compagna di banco. Arielle era una ragazza scaltra e divertente, le aveva risposto con un sorriso genuino e immediatamente comprese che non era lei la responsabile. Dotata di una memoria a breve termine piuttosto labile, aveva cercato di convincere i professori che era per questo motivo che la sua media scolastica era davvero pessima ma invano era stata ascoltata, per l’ora di pranzo già se ne era scordata e aveva prestato tutta la sua attenzione alla deliziosa lasagna che quel giorno era stata servita. Adorava il cibo, adorava mangiare. Adorava anche la festa di Halloween perché aveva la possibilità di mangiare caramelle a dismisura senza sentirsi in colpa o giudicata da chiunque avesse trovato tutte le sue cartacce di caramelle e scatole di Gelatine Tutti i Gusti +1 svuotate dalla sua furia divoratrice.

    Nella Sala Comune dei figli di Godric si respirava un’aria di festa e allegria, con festini colorati che ruggivano quando ci si passava sotto e con pipistrelli di carta pesta che svolazzavano da una parte all’altra della stanza e si infilavano nei capelli. Era tutto molto divertente e in più il loro Caposcuola, Esther, aveva organizzato un concorso mascherato, una specie di gara per eleggere la maschera più divertente. Anche la Weasley aveva partecipato, facendo attenzione ai dettagli e comprando per l’occasione anche un vestito nero molto aderente, con una mantellina che aveva scaglie di drago nelle spalline, che regalavano in effetto traslucido e optando per lisciare i capelli e tenerli fermi con della brillantina, una specie di gel che andava molto di moda tra i babbani e che proprio suo padre aveva portato a casa per mostrarlo alla famiglia, dandole una pettinatura molto dura che esaltava i lati spigolosi del suo volto. Aveva aggiunto a questo un trucco scenico, molto scuro ma brillantinato. Non avrebbe certamente vinto - aveva visto in giro gente travestita da maride e una coppia di amici andava in giro travestito da Cavallo Alato, uno faceva la testa, l’altro il culo- ma se non altro poteva dire di essersi divertita un mondo. Poi era arrivata la parte dedicata alla festa che maggiormente preferiva: cibo! Arielle - quella ragazza mi faceva morire- si era travestita da maniaca sessuale con un pacco di Gelatine Tutti i Gusti +1 dal quale pescare e tentare la sorte. Non le era andata molto bene, nemmeno alla Huges, perché il gusto che le era esploso in bocca sapeva di polvere da sparo o cenere, o qualcosa di decisamente bruciacchiato, non avrebbe saputo dirlo. Il senso di disgustoso prese forma nella sua bocca e aveva prontamente aderito alla proposta della Grifondoro di fare una spedizione nelle cucine per poter ingurgitare qualcosa che potesse in qualche modo mitigare quel gusto osceno. Si erano avviate, silenziose e furtive, nonostante la Weasley non fosse il massimo come movimenti silenziosi visto che era piuttosto impacciata, riuscirono a raggiungere il piano terreno senza essere scoperte. Avrebbe giurato di aver intravisto un paio di ronde e molti più studenti del solito cercare di infrangere le regole nella notte più spaventosa dell’anno. << Poveri illusi. È una fortuna che siamo arrivate in tempo per animare questo mortorio!>> rispose di rimando alla battuta che aveva fatto la sua compagna di marachelle, assecondandola con il medesimo occhiolino carico di complicità. In effetti nessuno avrebbe mai detto che quella era una festa particolarmente riuscita, soprattutto perché era estremamente buia e lugubre. Sfilò la bacchetta dallo stivale nero che le arrivava fino al ginocchio e con uno a svolazzo rapido del catalizzatore pronunciò con tono deciso << Lumos Maxima!>> questo avrebbe portato un po’ di luce sulla Sala Grande buia e anche serrata, a quanto stavano dicendo i presenti alla festa con un brusio che via via andava crescendo. Era anche arrivata una strega, aveva un accento palesemente francese e non avrebbe saputo dire se era una professoressa, ma per il poco che stava attenta a lezione la cosa non la stupiva, che si stava prodigando per cercare di farli uscire di lì. Più interessante invece sembrava essere la scritta che era sul muro. Poteva davvero essere sangue? Arielle cercò di analizzarla facendo alcune ipotesi, anche un’altra ragazza mascherata ai era aggiunta a quel gruppo e aveva suggerito fosse marmellata di fragole. << Uhm, non so... non vorrei sembrare noiosa o melodrammatica ma sembra proprio essere sangue. Ma di chi?- espresse la sua opinione senza problemi, accompagnata dalla luce intensa che sprigionava la punta della sua bacchetta e che le permetteva di analizzare con miglior successo la suddetta scritta - Insomma serve parecchio sangue per scriverlo. C’è qualcuno ferito..?>> o morto. Era davvero un sacco di sangue per dover scrivere quella frase completa.
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    Speravo fortemente che nessuno dei miei compagnia ferisse a quella stupida festa clandestina di Halloween che qualche fuorilegge e mal curante delle regole, e delle gemme perse!!, aveva e stava organizzando niente meno che nella sala grande. Uno dei posti più centrali del castello, uno di quei punti nevralgici in cui tutte le ronde venivano convogliate e con un alto tasso di rischio di essere scoperti. Ma insomma quale mentecatto poteva aver avuto una simile idea? Ero convinto che si trattasse di qualche disadattato del Wampus, come avevo potuto modo di constatare da recenti incontri. Ovviamente io non ero stato invitato, mi rifiutavo di cedere di poter conoscere gente tanto trasgressiva!, ma la voce era presto giunta anche a me. Speravo che i miei compagni di Horned Serpent no cadessero in questa meschina trappola e che nessuno andasse ma nonostante questo dovevo fare qualcosa. Il mio alto senso civico e di rispetto per le autorità mi impediva di violare il coprifuoco con il solo scopo di trasgredire le regole tuttavia era in mio dovere cercare le autorità competenti e segnalare la situazione. Mi ero avventurato fuori dal mio dormitorio con tutte le intenzioni di imbattermi in qualche pattuglia mentre mi recavo in Sala Grande, ero piuttosto certo che mi sarei imbattuto in qualcuno. In effetti così fu ma trovai soltanto altri studenti che si muovevano scaltri fuori dai loro letti per raggiungere il luogo del festino. Mi trovai anche io in Sala Grande e quando le porte si chiusero non potei fare altro se non constatare che a tutti gli effetti ero anche io nei guai. Mi guardai attorno cercando un autorità competente e soltanto la strega francese che disse di mantenere la calma mi sembrava in grado di aiutarci. Professoressa per fortuna che c’è lei! Non avrei saputo che fare, stavo cercando qualcuno per segnalare questa festa clandestina... mi affrettai a spiegare per dissociarmi da una qualunque di questa gente che si trovava lì.
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    Ghiaccioli
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    Pandora Lovegood

    Pandora Loovegood poteva dire genuinamente che adorava Halloween. Dolcetti, scherzetti, ancora dolcetti. E i costumi! Adorava l’idea di poter tirare fuori dal suo armadio metri di tulle, boa con le piume, mantelli e persino maschere. Aveva tutto. Qualunque cosa fosse stata utile per Halloween, per il Carnevale di Rio, o per una festa di travestiti e Drag Queen si trovava ora riverso sul letto disfatto del suo dormitorio. Si era anche offerta, era nel suo spirito farlo, di prestare qualunque cosa a chiunque glielo avesse chiesto, insomma voleva fare per tutti un costume che rendesse loro un Halloween speciale. C’era però questa oscura questione del volantino, non capiva se era stata la sola a riceverlo, se si trattava di una minaccia o se, come sospettava, si trattasse di qualche timidone che non sapeva chiedere aiuto per Halloween. Certo era un po’ tardino le ventitré, era anche vero che la giovane Loovegood soffriva di insonnia e non le importavano le regole. Avvolta in uno sgargiante boa arancione, con un vestito turchese e dei collant rosa, sneakers rosse all’ultima moda babbana, era uscita dalla sua Sala Comune con passo felpato, quasi saltellando nei corridoi del castello di Hogwarts. La distanza tra la Sala Grande e la Sala Comune di Tassorosso era davvero esigua e in un paio di balzi si trovò in una inedita versione notturna della stanza. La Sala era completamente affollata, un sacco di ragazzi erano presenti nella stanza e quasi tutti erano vestiti per Halloween. Pandora squittì con entusiasmo, elettrizzata dalla situazione nella quale si trovava. Profondamente entusiasta della vita, non sospettava minimamente che potesse trattarsi di una trappola o di un losco piano di questa Sfinge. Era ancora profondamente convinta che questa persona avesse solo bisogno di amici e forse di una cioccolata calda. Però le clessidre dei punti erano andate distrutte, completamente. Questo fatto la rendeva profondamente triste, perché era convinta che si potesse festeggiare anche senza distruggere le proprietà della scuola.
    ”Pandora Loovegood, posso esservi utile?” domandò a un nutrito gruppo di persone riunite intorno alle gemme riversate a terra e alla scritta che capeggiava sul muro, che secondo lei faceva solo parte della scenografia per la festa.
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    Corvonero
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    La Corvonero era convinta che chiunque le avesse recapitato quel volantino dovesse aver sbagliato persona. Prima di tutto perché a lei non piaceva partecipare a feste dove non sapeva chi fossero gli invitati. Certo le piaceva partecipare a eventi sociali, dimostrarsi amica di tutti, gentile e disponibile ma questa cosa faceva parte della sua recita per essere ben voluta e ben vista, perché se fosse stato soltanto per il suo istinto naturale sarebbe rimasta nel dormitorio a studiare mandando tutti quanti al diavolo. Ci aveva pensato per tutto il giorno si quale fosse il da farsi a riguardo, non amava particolarmente Halloween e nel dormitorio della sala comune dei celesti era stata organizzata una piccola serata a tema Halloween con un concorso di racconti dell’orrore al quale avrebbe partecipato con un suo personale scritto che puntava alla vittoria. Ma le parole del volantino trovavano alla sua mente come colpi di maree e alla fine, dopo la premiazione del suo racconto horror, si era decisa a uscire dalla torre più alta del castello e a scendere fino al primo piano dove stava la Sala Grande. Cautamente aveva fatto il suo ingresso, scoprendo di non essere la sola. A quel punto tirò fuori il suo sorriso migliore e si mosse per la stanza alla ricerca di qualcuno che conoscesse.
     
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    Ghiaccioli
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    ARTEMISIA OPAL ROSIER
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    Artemisia sapeva bene cosa significava essere minacciati, da quando la potente famiglia Rosier era venuta a conoscenza della sua esistenza, anche se lei non aveva alcuna mira sul loro patrimonio, non passava giorni che non ricevesse qualche gufo minatorio. Quel giorno tuttavia avevano il limite, inviando un messaggio carico di minacce e davvero confuso e criptico. Artemisia era buona e brava, ma aveva anche lei raggiunto il limite e la misura era colma. Davvero colma. Così alle 22.50 si era fatta trovare in Sala Grande, con le braccia conserte e tutta l’intenzione di urlare addosso a chiunque dei Rosier avesse varcato la soglia di quelle porte. Ma nessun Rosier si presentò. Sempre più gente entrava, sempre più studenti con la faccia un po’ perplessa, sembrava fosse una festa dal stia lugubre. E poi le porte si chiusero di scatto con un boato e nessuno fu più in grado di aprirle. Una professoressa, aveva l’accento francese, si prodigò per tirarli fuori.
    Professoressa posso aiutarla in qualche modo? avrebbe domandato avvicinandosi a lei, se non fosse riuscito il primo incantesimo lanciato dalla strega.
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    HALLOWEEN QUEST
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    Era quasi sicuro che ci fosse lo zampino di quella ficcanaso di Mia Phoenix dietro al biglietto che aveva ricevuto quella mattina a colazione. Come sempre il Nott non prestava attenzione al tavolo al quale sedeva, anche se lo spiacevole incontro con quella Thunderbird lo aveva quasi fatto desistere da questa trasgressione, e quel giorno si trovava circondato dagli studenti del Puckwudige. Nessuno si era ancora accorto di lui, nemmeno quando si era alzato per spostarsi al tavolo dietro e rubare un po’ di pancake perché quelli al tavolo in cui stavano erano un po’ bruciacchiati. Ma qualcuno si era accorto di lui perché quando era tornato con le due frittelle fumanti e roventi tra le mani e le aveva lanciare sul piatto queste erano atterrare su un foglio che qualcuno gli aveva appoggiato sopra. Si era subito voltato per cercare lo sguardo divertito della Phoenix ma inutilmente. Scocciato aveva tolto il foglio per leggerlo mentre mangiava i pancake. Se pensava di spaventarlo con così poco sbagliava di grosso. Sarebbe stato presente al orario prestabilito. Non avrebbe dato occasione alla odiosa Phoenix di poterlo nuovamente deridere.
    Era arrivata la notte di Halloween, aveva mangiato molte caramelle e si stava divertendo, ma quella lettera era un pensiero fisso e all’avvicinarsi delle ore 23, si spostò verso la Sala Grande. Aveva trovato le porte già aperte e invece di un incontro faccia a faccia con la Phoenix si trovò con molti altri studenti. Tutti sembravano confusi come lui, forse non era il solo ad avere ricevuto la lettera e l’idea che non fosse stato scritto da Mia si fece largo nella sua mente. Si avvicinò alla ragazza che individuó poco più avanti, davanti alla scritta.

    qualcuno ha organizzato un festino con le migliori personalità della scuola?

    Credevo che fossi stata tu, dolcezza disse avvicinandosi a lei e cercando di capire cosa ci facessero li. Forse dobbiamo cercare qualcosa di viola nella stanza. Qualche tenda? Perché hanno distrutto le clessidre delle gemme? Qualche anarchico... forse un Horned Serpent che non accettava di essere secondo?. Un’altra ragazza, stupenda e bionda, si chiedeva come fosse stata fatta la scritta che era sul muro della Sala. Le porte erano chiuse e loro erano sigillati dentro. Si fece strada verso la gente e si avvicinò alla porta, provando a colpirla con un pungo deciso.

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    Gioca o Muori

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    M olte cose erano in atto all’interno della Sala Grande, sigillata con almeno una ventina di persone rinchiuse al suo interno.

    Bowie: il tuo incantesimo riesce in maniera ottimale, ora una bella luce si sprigiona dalla tua bacchetta diventando la primaria fonte d’illuminazione di tutta la Sala Grande. Sei il sole di questa situazione, fai attenzione a illuminare in Terra.

    Stephanie: come aspirante docente di Incantesimi non puoi esimerti dal mostrare le tue qualità che si vedo! Il tuo Depulso colpisce in maniera vigorosa e decisa il portone della Sala Grande che scricchiola e geme alla forza del incanto ma non cede. Una delle viti che però tiene la serratura parte come un proiettile nella direzione di Artemisia che era arrivata a prestare il proprio aiuto.

    Le cercatrici di gemme Medusa, Mia, Pandora sono a buon punto, anzi una di voi ha fatto un osservazione davvero azzeccata. Ma oltre alle supposizioni è il caso che proviate anche a fare qualcosa, non posso darvi così la soluzione. Siete a un passo da risolvere questo mistero, insomma vi manca solo la parte pratica.

    Il magico trio Arielle, Hailey e Bowie si sta concentrando sulla scritta. Arielle aka saggiatrice-di-scritte-della-Regina ha fatto quel qualcosa che manca al trio di cui sopra ed ecco svelato la misteriosa composizione della scritta: si tratta di marmellata di frutti di bosco - potete trovare qualche chicco di lampone e ribes negli addensamenti più grumosi- ma alcune parti sono decisamente e indubbiamente di sangue rappreso. La luce sprigionata dalla bacchetta di Bowie lo rende chiaro ed evidente. In particolare questo deve far scaturire un quesito, che potreste anche aver già posto, al quale dare risposta sarebbe piuttosto utile alla vostra causa.

    Per tutti voi altri innominati è tempo di provare a mettervi in azione, anzi è necessario farlo, poiché iniziate ad avvertire un fastidio alle orecchie, come un fischio sordo. Qualcuno sta sparlando di voi?

    la Sfinge vi guarda ✖


    Riuscita Depulso di Stephanie Belcourt: 14
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    • Inviato il
      26/10/2020, 08:53
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    Riuscita Lumos Maxima di Bowie M. Weasley: 16
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    p4Tw05F Si prosegue con il turno che finisce Giovedì 29 Ottobre .
    Accetto ancora nuovi partecipanti che vogliano inserirsi in questo turno.
    Per qualsiasi domanda o aggiornamento vi invito a seguire la discussione in Esperienze.
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21 replies since 22/10/2020, 12:43   430 views
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