[HALLOWEEN QUEST] Gioca o Muori

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  1. Stephanie Belcourt
     
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    Poudlard, pardon, Hogwarts era una scuola più affascinante di quello che avrebbe potuto immaginare e doveva ammettere, negando la grandeur francese, che fosse di gran lunga superiore a Beauxbatons, anche se aveva avuto modo di constatare solo sommariamente le migliorie del castello. Ci si era recata per poter svolgere un colloquio esplorativo come docente di incantesimi ma qualcosa non era andato come previsto, non sapeva se aveva capito lei male l’ora e il giorno o se il preside aveva dovuto posticipare il suo colloquio in nome di qualche emergenza più impellente che la presenza della Belcourt. Sapeva che il suo era un obiettivo di grande prestigio, un incarico che non andava preso alla leggera e sarebbe stata disposta a mostrare il suo valore anche di fronte a più di un colloquio, persino sottoporsi a un test o una verifica delle conoscenze che aveva. Poteva anche mostrare le sue qualità pratiche, la strega francese era piuttosto certa di essere una delle più eccellenti fattucchiere di Parigi. Ma in Scozia aveva appreso che i maghi e le streghe pensavano in maniera diversa, più chiusa a dire la verità, quindi non le restava che adeguarsi. La dirigenza di Hogwarts per scusarsi dell’inconveniente scaturito dal mancato colloquio le aveva offerto di trascorrere qualche giorno nel castello, addirittura aveva fornito una stanza negli alloggi riservati ai docenti, per ambientarsi e esplorare il castello, addirittura era stata invitata a partecipare a qualche classe se lo avesse desiderato. Madame Stephanie non aveva saputo sottrarsi a tale ospitalità e aveva accettato di buon grado di fermarsi al castello. La bella francese aveva vagato per i corridoi, sognando a occhi aperti come una scolaretta alle prime armi, portandosi sempre dietro un blocco di fogli di pergamena e lasciando una matita infilata nello chignon, che puntualmente estraeva ogni volta che un pensiero fugace o uno scenario si degnavano degni di essere appuntati su carta. In una delle sue tante passeggiate, stava consumando la suola delle sue ballerine a forza di vagare per i territori di Hogwarts, si era imbattuta in una cartaccia appallottolata e buttata a terra. Mon Dieu quanto detestava l’inciviltà. Con un colpo di bacchetta fece levitare la cartaccia a mezz’aria, fu tentata di dargli fuoco con un incendio, o di farla volare fino al cestino più vicino, ma invece decise di prendere la pallottola e di aprirla. Il contenuto che vi trovò fu agghiacciante. Un brivido corse lungo la sua schiena e i suoi sensi si misero all’erta. La notte di Halloween era quella a venire, lei sarebbe stata ancora nel castello. Perché qualcuno avrebbe dovuto minacciare uno degli studenti, dubitava che quella cartaccia potesse appartenere a un docente, e obbligarlo ad andare nella Sala Grande con una minaccia macabra e poco velata. L’attimo dopo aveva deciso che alle 23 si sarebbe trovata anche lei nella Sala Grande.

    La sua volontà era quella di arrivare con largo anticipo alla serata nella Sala Grande, ma un suo prossimo collega, così sperava visto l’imminente colloquio, l’aveva fermata per illustrarle i vari passaggi delle ronde notturne. Aveva spiegato che il coprifuoco per gli studenti scattava alle 22 di sera, che tutti dicevano tornare nelle proprie sale comuni, anche se non era necessario che andassero a dormire dovevano restare nei loro dormitori. La prima cosa da controllare era la biblioteca, spesso i più studiosi perdevano la condizione del tempo, e li erano andati non trovando nessuno. Era una notte particolare aveva spiegato il docente di Trasfigurazione, perché la notte di Halloween in tutte le Sale Comuni erano state organizzare feste e party a tema. Qualcuno avrebbe potuto pensare di sgattaiolare fuori e in quella notte sarebbero stati preso d’assalto i corridoi proibiti e i sotterranei, senza considerare la mai passata di moda Foresta Proibita.

    - Oui, oui. Per me ha senso!

    Erano rimasti insieme ancora un po’, poi il primo turno di ronda era finito e lei aveva quasi dovuto correre per raggiungere la Sala Grande con appena cinque minuti d’anticipo. La folla di ragazzi che era stata richiamata dalla Sfinge era maggiore di quanto si fosse immaginata.

    - Ragassi, ragazzi. Per favore, cerchiamo di mantenere la calma.

    Con che autorità parlava lei? Nessuna autorità se non quella di strega maggiorenne e possibile insegnante, sempre che quella bravata non le costasse il posto. L’orologio rintoccò sopra di loro, segnalando le undici. Proprio davanti ai suoi occhi le porte della Sala Grande di serrarono.

    - Per favore, state tutti indietro!

    Dopo essersi accertata che gli studenti si fossero allontanati dalla porta, avrebbe assunto una posizione ottimale per il lancio degli incantesimi. Questa era la sua occasione di dimostrarsi una grande, futura, insegnante di incantesimi. Si sistemó, aggiustando la gonna della lunga veste color cremisi che indossava, divaricando leggermente le gambe e flettendo le ginocchia appena. Avrebbe raddrizzato la schiena, le spalle e si sarebbe preparata sollevando il braccio dritto davanti a lei. La bacchetta era puntata sulla serratura della Sala Grande, avevano già provata ad aprirla con un Alohomora, e con mezzi babbani, ma avevano fallito.

    - Depulso!

    Avrebbe pronunciato a tono deciso, convinta di avere alcuni incantesimi dalla sua parte per poter provare a liberare i ragazzi dalla Sala Grande serrata, senza dover sottostare al gioco di un sadico.

    " La couleur est mon obsession quotidienne, ma joie et mon tourment. "
    code made only for wizarding world gdr
     
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