Alle scale piace cambiare

Non c'era mai stato nulla di elegante o raffinato in qualunque cosa facesse, anzi nel complesso risultava particolarmente goofy ed imbranata. Aveva parato da tempo ad accettare questa sua strana natura, dove inciampava nei suoi stessi piedi e dove ogni spigolo doveva essere toccato da qualche parte del suo corpo. Era inutile cercare di cambiare quello che era il suo stile, sapeva di essere esageratamente sguaiata e esageratamente alla ricerca di un modo per risultare dirompente, ma non aveva senso mitigare il suo essere profondamente caotico e casinista. Quella mattina si era svegliata con una tremenda fame, aveva aperto gli occhi e nel silenzio del dormitorio femminile aveva urlato, con quanto più fiato avesse in corpo
"colazione!" che per quanto sia un pasto importante per iniziare bene la giornata, le sue compagne di stanza non la ringraziavano mai per il suo entusiasmo mattutino dovuto alla breakfast. Si era attardata in Sala Grande dopo aver allestito una degustazioni di marmellate per poter decretare quale fosse la migliore e chi tra loro potesse quindi sfidare la regina nutella il giorno successivo, si aveva messo in piedi un torneo, dopo una rapida consultazione con Bowie che se ne era andata al terzo assaggio ( mirtilli, lamponi e albicoccca) lei aveva perso il senso del tempo finchè le dita bitorzolute di un elfo domestico non avevano provato a sottrarle un piatto con ancora delle fette biscottate e le aveva fatto capire quanto fosse in ritardo. Sfortuna volle che la lezione della professoressa Lothbrok, che insegnava antiche rune si tenesse particolarmente lontano, al quinto piano. Aveva corso a per di fiato per le scale, con la colazione che le rimbalzava nello stomaco e le appesantiva ogni passo che faceva e all'ultimo secondo la scala cambiò idea. Ma lei non poteva permettersi di arrivare in ritardo e con un balzo atletico del quale non si sarebbe mai creduta capace atterrò su un pianerottolo rimasto isolato. "And the winner is..." celebrò alzando i pugni al cielo e solo successivamente notando che c'era una biondina anche lei rimasta vittima delle scale. "Ciao sono Arielle, e tu sei?"

La scorpacciata di fette biscottate con la marmellata era stata decisamente una buona idea, fino a quando non si era sforzata di fare quel gesto così sportivo di prima mattina che aveva stupito tutti quanti, il suo stomaco incluso. La marmellata ai lamponi era stata la sua personale favorita, ma ora iniziava a dubitarne perchè il gusto del frutto di bosco si era ripresentato nella sua bocca con tutta l'aria di chi aveva intenzione di farsi rigurgitare fuori. Bleah. Non ci teneva a sboccare la sua colazione, prima di tutto perchè aveva selezionato con estrema cura cosa mangiare, e poi perchè la ragazzina che aveva davanti le sembrava già abbastanza intimidita e se le avesse rimesso sulle scarpe non si sarebbe mai ripresa dal trauma di aver incontrato la Huges sulla sua strada. " Rischio è il mio secondo nome, mi ero dimenticata di dirtelo?" rispose di getto, senza connettere come suo solito la bocca al cervello e riversando sentenze e pillole di sarcasmo non richieste su poveri sconosciuti intimoriti. " Vedrai che le scale saranno qui prima di quello che pensi, in tempo per tormentarci con la prossima lezione" cercò di suonare rassicurante, fallendo miseramente. Strinse con forza la mano che Honor le aveva porto in un segno classico per fare conoscenza, che però lei aveva visto compiere solo a gente serie e vecchia. Era impacciata in quella stretta, con la mano sudata e ancora appiccicosa di marmellata. " No, Honor Fell, io devo andare a farmi torturare da Lothbrok e dalle sue rune." per tutto il tempo aveva continuato a scuotere su e giù le loro braccia, nella stretta di mano non ancora sciolta. " E ti piace, Aritmanzia?" chiese, senza trattenere una smorfia di palese orrore al pensiero di tutti quei numeri e calcoli.

Certo che le scale, quel giorno, se la stavano prendendo particolarmente comoda. E come sempre trovavano il modo di fare questo tipo di scherzetti nel momento meno opportuno. Ovviamente questo tipo di isolamenti non capitava mai con il battitore tuttomuscoli di Grifondoro, che avrebbe potuto afferrarla al volo e sorreggerla mentre atterrava malamente sul pianerottolo, tenerla stretta e farle fare una piroette e lei avrebbe riso e si sarebbero guardati e si sarebbero baciati e troppa marmellata causava degli effetti collaterali che non aveva preso in considerazione. Invece che il megafusto di Quidditch c'era la piccola e timida Corvonero, Honor Fell, che sembrava essere particolarmente in ansia per l'arrivare in ritardo. Non sapeva come aiutarla, non si era mai posta questo tipo di paranoie. Rise della battuta che la piccola Corvetta aveva fatto. "Touchè." disse indicandola come se avesse combinato una marachella "Con i documenti ufficiali è sempre un casino Arielle Rischio Ritardo Huges. Ha quasi un senso logico, non trovi?"soppesò quell'ipotesi come se avesse davvero intenzione di cambiare nome e sinceramente non poteva escluderlo, perchè Arielle Rischio Ritardo era davvero fantastico. "Ti cedo volentieri il posto, tanto bionde siamo bionde e detto tra noi Lothbrok è un po' ciecato" ammiccò trovando genalie l'idea di usare la piccola bionda per farle seguire le lezioni al suo posto, certo non aveva considerato che forse lei aveva delle sue lezioni da seguire e che avrebbe preferito portare punti a Corvonero, ma erano tutti dettagli di secondo piano. "Bah, non posso parlare per tutti, ma a noi non piacciono le lezioni, qualunque sia il loro genere." ammise con schietta franchezza, c'erano Grifondoro studiosi e ligi al dovere scolastico, ma a lei piaceva pensare all'orda rosso-ora come una specie di casinisti messi lì per motivare gli altri a fare meglio mentre loro cercavano di far regnare l'anarchia. "A voi Corvonero non c'è nessuna lezione che non piace, vero? Tranne Aritmanzia" questo creava un vuoto di potere che qualcuno avrebbe potuto anche sfruttare, non lei o qualche Grifondoro, ma era un'informazione interessante.