Capriccio

Hedel Crawford

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  1. Theodore Skyfield
     
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    Theodore Skyfield
    Sostenitore di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Erano ormai sempre più frequenti le visite di Theodore in Europa. Passava da Parigi, dove aveva già pronto un appartamento e dove aveva nascosto tutto ciò che potesse essere utile per un eventuale rivoluzione improvvisa, a Londra, dove invece faceva acquisti e dove nessuno avrebbe mai fatto domande. Diagon Alley era il posto perfetto per fare compere e, per quelle un po' più losche, c'era Notturn Alley, via piena di negozi e di gente poco raccomandabili. E se qualcuno l'avesse visto lì, beh, aveva sempre con sé il tesserino del M.A.C.U.S.A. e, anche se non era un Auror, era comunque molto convincente e avrebbe potuto far finta di svolgere indagini di un particolar tipo. Theo non era sciocco e avrebbe comunque evitato di mettersi nei guai senza alcuna motivazione ed, infatti, a Notturn Alley ci era passato solo per controllare velocemente, con la coda dell'occhio, le vetrine, qualche mese prima, cercando di non farsi notare come al suo solito. Essere banalmente comune aveva i suoi aspetti positivi dopotutto. A Diagon Alley, invece, aveva fatto molte, ma molte, più compere del previsto. Serviva preparare anche i più minimi dettagli per essere pronti a tutto. Grindelwald stava per tornare, stava per portare la comunità magica nel posto che spettava di diritto, stava per aprire gli occhi a tutto il mondo e lui, nel suo piccolo, voleva essergli accanto in quel momento, diventando un perfetto intruso di cui nessuno avrebbe mai dubitato. Presto avrebbe cercato di trovare un luogo dove poter far stare al sicuro i seguaci di Grindelwald o lo stesso Grindelwald se ne avesse avuto bisogno e con il suo lavoro all'Ufficio Permessi Bacchette nessuno avrebbe saputo nemmeno del loro arrivo sul suolo americano. Nella testa dello Skyfield si stava formando un disegno ben preciso, senza nessuna sbavatura e lui stava compiendo passettini perfetti, mai fuori rotta, per completare quella magnifica opera d'arte.
    Ed infatti, la Pozione Polisucco avrebbe ingannato anche uno dei maghi più esperti perché l'importante era non farli sospettare. E Theo era certo che nessuno avrebbe mai sospettato di lui o dei suoi piani. Avrebbe potuto assumere la pozione per sostituirsi ad un Auror, lavorando all'interno del M.A.C.U.S.A. non sarebbe stato difficile trovare il capello giusto e mettere fuori gioco la vera figura. Oppure avrebbe potuto scambiarsi per un cittadino comune e perché no, proprio lì a Diagon Alley avrebbe potuto strappare una ciocca di capelli a qualcuno per poi assumere la pozione a Parigi, dove nessuno avrebbe mai riconosciuto la povera vittima inglese. Insomma, Theodore aveva una vasta scelta di possibilità, ma prima avrebbe dovuto preparare la pozione. Non era mai stato male a scuola, a lezione, ma un conto era seguire passo passo il Professore, un conto era preparare tutto in autonomia. Ce l'avrebbe fatta, sicuramente, ma non doveva sbagliare nemmeno un movimento di mestolo, una quantità di un ingrediente o il calore del calderone. Doveva essere tutto perfetto ed era per quel motivo che aveva letto e riletto il foglietto con su scritti gli ingredienti necessari. Voleva apparire colto e preparato, voleva risultare pronto a rispondere anche ad un eventuale domanda della commerciante, per evitare problemi o vendita di materiali scadenti. Tuttavia, proprio quando stava ritirando la bacchetta, presa per appellare il foglietto volato via, per entrare nel negozio, una voce alle sue spalle lo fece rabbrividire. Nella sua testa, il disegno che tanto era perfetto presentò una piccola sbavatura che poteva diventare più grande se non fosse stata subito pulita. Theodore non poteva ignorarla. Lei sapeva della sua bacchetta, lei sapeva qualcosa che il M.A.C.U.S.A. non sapeva e che mai avrebbe dovuto sapere. Ignorarla, far finta che si fosse sbagliata o qualcos'altro di simile non era tra le possibilità. Sicuramente avrebbe fatto delle ricerche, l'avrebbe denunciato alle autorità e sarebbe stato molto peggio. Theo si girò, per osservare lo sguardo della ragazza che gli aveva parlato. La ricordava, anche se non perfettamente, perché non era passato molto tempo da quando aveva comprato la bacchetta per Parigi. Lo Skyfield mentiva spesso, o meglio, odiava mentire, ma cercava di imbrogliare la gente con discorsi più o meno veritieri affinché nessuno potesse far più domande. Lo Skyfield sorrise, dimostrandosi calmo e tranquillo. Non voleva e non poteva farsi vedere agitato, anche se era piuttosto disturbato dall'accaduto, preoccupato che tutto il suo piano potesse andare a puttane per colpa di una venditrice di bacchette.
    "Ha ragione."
    Rispose secco. Era inutile nascondere qualcosa di palesemente evidente. Mentire già in quel frangente sarebbe stata una mossa troppo rischiosa, anzi sciocca e inutile.
    "Quella che ho usato - si toccò la tasca, per non tirar più fuori la bacchetta ed evitare che la ragazza potesse guardarla ancora a lungo - è la bacchetta che mi hanno prestato dopo che ho rotto la mia e quindi quella che ho usato prima di venire da lei a comprare la mia nuova. Sa, però lavoro al M.A.C.U.S.A., proprio nell'Ufficio Permessi Bacchette e la mia nuova non è stata ancora registrata per la montagna di burocrazia che bisogna superare. Non ha idea di quanti impicci. Quindi, non mi è ancora permesso utilizzarla, ovviamente."
    Eccola lì, la prima bugia, mista a verità, di Theodore Skyfield. Aveva allungato un po' il brodo per fare in modo di annoiare la venditrice di bacchette e rendere il tutto più realistico possibile. Aveva ovviamente tirato fuori dal taschino della giacca il tesserino del M.A.C.U.S.A. per dimostrare in parte la veridicità del suo discorso. Sempre con il sorriso dipinto sul volto, poi, guardò il foglietto che aveva in mano e poi guardò il suo orologio.
    "Oh, mi perdoni ma sono in un terribile ritardo, devo fare molte compere prima di ritornare in America. Le auguro una splendida giornata."
    Disse, rigirandosi dall'altra parte, speranzoso di essere stato abbastanza convincente da farla tacere per il futuro. Di certo, comunque, una volta tornato a casa avrebbe fatto ricerche sulla ragazza, venditrice di bacchette di Ollivander a Diagon Alley. L'avrebbe tenuta d'occhio per molto, molto tempo.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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2 replies since 23/11/2020, 16:19   78 views
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