Arielle Hughes vs Tessa Griffin

Primo Turno

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Tessa Griffin
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Corvonero
    Posts
    69

    Status
    OFFLINE

    MiRLMiRL
    Tess.

    Sentivo lo stomaco accartocciato su se stesso, un misto di nervosismo e di emozione, molto diverso dalla sensazione che mi accompagnava solitamente prima di una verifica o appena prima di conoscere il risultato di un esame. Era allo stesso tempo una carica di energia, una botta di adrenalina, e paura allo stato puro. Ilvermorny era spettacolare. La prima volta che i miei occhi si erano posati sull'architettura gotica di Hogwarts ero rimasta a bocca aperta, letteralmente, non sapevo più su quale dettaglio posare lo sguardo e su ognuno di questi non potevo che esserne estasiata e affascinata. Avevo passato le prime due settimane con il naso all'insù, cercando nuovi dettagli da cogliere, trovandomi con il torcicollo nel giro di pochi giorni, ma non c'era nulla che non valesse la pena di essere ammirato. I quadri poi erano uno più affascinante dell'altro e ancora, dopo tanti anni al castello non ero riuscita a parlare con tutti loro, ognuno aveva una storia da raccontare e un suo fascino da scoprire. L'impatto con la scuola americana era stato estremamente simile a quando ero appena arrivata a Hogwarts. Tutto intorno c’erano dettagli da cogliere, segreti e curiosità di cui sentivo di aver necessità di conoscere, volevo sapere, ero curiosa e affamata di scoprire le storie che si celavano dietro alle armature esposte nei corridoi, di conoscere di più della stanza in cui sarebbe avvenuto il Club dei Duellanti. Il gruppo di persone che come me si era iscritto era piuttosto folto e numeroso, era interessante vedere come questo scambio culturale avesse attirato molte attenzioni, portava una certa fiducia nella futura generazione di maghi e streghe. C’erano anche molti adulti e speravo di vederli duellare prima del mio incontro, potevano essere davvero d’ispirazione e magari qualcuno poteva anche dispensare consigli. Tra gli studenti riconobbi il Black, odiosa figura, e un paio di Grifondoro, mentre tra gli adulti riconobbi la ragazza che mi aveva venduto la bacchetta magica e la negoziante del Ghirigoro. Di Hogwarts invece non c’erano professori presenti, il che era un peccato perché potevano farci da coach e darci suggerimenti. Quando Theodore Skyfield comparve sul palco per presentare la giornata di duelli fu contenta che tutti si misero a tacere, anche se avrei preferito avere carta e penna per prendere alcuni appunti, fissai nella mia mente il più possibile. Anche nella spiegazione sull’arte del duello c’erano sicuramente alcune curiosità da scovare, perché proprio dieci passi, se c’era qualche incantesimo indicato maggiormente per iniziare un duello, se si voleva subito puntare a un danno come uno schiantassimo o se fosse meglio una fattura, insomma domande che uno come me che si approccia per la prima volta a questo genere di evento si pone. Avrei voluto qualche consiglio e suggerimento in più, una sorta di manuale del buon duellante, ma se esisteva un libro del genere mi sarei sicuramente recata al Ghirigoro il prima possibile per informarmi e fare le mie ricerche, anche nella biblioteca di Hogwarts. L'idea mi colpì come un'epifania: anche a Ilvermorny esisteva una biblioteca ed ero troppo curiosa di conoscerne i contenuti, di vedere libri arrivare fino al soffitto, di osservare i differenti manuali che conteneva. Il mio nome, insieme con quello di Arielle Hughes, venne chiamato dalla voce profonda e seria del professore. Mi scorpii nervosa, senza una guida da dover seguire, la spontaneità non era mai stata il mio forte, mentre salivo sul palco nella speranza di non inciampare davanti a tutti quanti, una pessima figura che avrei fatto davanti a ben due scuole diverse. Raggiunsi il centro del palco con un sorriso tirato, osservando la Grifondoro che sembrava perfettamente a suo agio e invidiandola per tutta questa tranquillità. Cercai di compiere un inchino decente, non ne avevo mai fatti, speravo di non sembrare goffa o ridicola. Poi mi voltai e mossi dieci, traballanti, passi lungo la pedana. Era quello il momento di trovare calma e concentrazione, di fare appello al mio (poco) sangue freddo e alle mie conoscenze in merito all'arte degli incantesimi. Sulla carta ero brava, ora dovevo solo mettere in pratica. Ho chiuso le palpebre per un momento, cercando di calmare il battito del mio cuore, di ignorare le altre sensazioni che provenivano sai miei senti, di ricreare la mia concentrazione nel rispondere a domande teoriche nelle familiari aule di Hogwarts, e ho lasciato che questa sensazione riaffiorasse nella mia mente. Dopo un po', ho aperto gli occhi. Il profilo dell'aula appare vago sia visivamente che acusticamente, non ricerco elementi che distraggano la mia attenzione, visualizzo solo la pedana e Arielle. Usando i miei gesti abituali, estraggo la bacchetta dopo che ho sistemato meglio i miei piedi, assicurandomi che fossero distesi c e puntati verso il bersaglio. Il mio corpo si tende come una corda in un arco, assumendo la posizione da battaglia. Raddrizzai le spalle, tenni il meno alto e lo sguardo fisso ul bersaglio. La mia postura era nel complesso stabile e fissa, ma non rigida e scomoda, flessibile e non rigida. Ne sono molto soddisfatta e ritengo che soddisfa pienamente i requisiti di una buona posizione. Alzai la bacchetta e allungai il braccio destro davanti a me. La fase successiva richiede concentrazione. Ho un obiettivo da raggiungere: disarmare la mia avversaria prima che abbia il tempo di attaccarmi. So di essere molto forte sulla carta, ho alcuni punti guadagnati in recenti esercitazioni pratiche che mi fanno sentire molto più sicura di quanto lo sia mai stata. Avrei aspettato il via prima di muovermi. Avrei tracciato in aria, proprio davanti a me, con la punta della bacchetta il movimento necessario a castare questo incantesimo. In aria appariva come una specie di e, un cappio volendo, che era tracciato da sinistra verso destra, poi concluso con una riga dritta da destra verso sinistra. Un cappio che avrebbe dovuto legarsi intorno alla punta della bacchetta di Arielle e che poi sarebbe stato strappato via, per tirare a se quel bastoncino di legno di una decina di pollici o poco più." Expelliarmus!" avrei pronunciato con ferrea decisione nella voce, completando il movimento con la bacchetta.
     
    .
9 replies since 4/1/2021, 00:18   172 views
  Share  
.