Erano giorni che Nadine si confidava con la civetta delle nevi che consegnava la posta. Era bello parlare con lei, poteva sfogarsi quanto voleva e non aveva nulla da ridire, anzi alle volte sembrava quasi come se volesse darle ragione. Per un'adolescente come lei, parlare liberamente per dire tutto ciò che le passava per la testa, senza essere giudicata e senza avere il freno dei soliti momenti di quotidianità, era l'occasione migliore del mondo e quella povera civetta era stata la vittima designata. Nadine aveva raccontato di Michelle, una studentessa molto simpatica che riusciva sempre a catturare la sua attenzione, e di Paul, uno del settimo anno, un bulletto, che se la prendeva spesso con lei perché era strana. Lei non era strana! Cioè, parlare con le civette non la rendeva strana. Aveva raccontato poi delle sue disavventure a scuola, delle figuracce fatte davanti ai professori, ma anche dei bei risultati che voleva portare a casa per rendere fieri i genitori che l'avrebbero voluta Corvonero e non Grifondoro. Ma ormai lei era così e si sentiva parte di una famiglia più grande, più giusta. Non l'avrebbe cambiata per nulla al mondo e, anzi, aveva litigato abbastanza sia con Mr e Mrs Carroll per i suoi ideali. Ormai stava crescendo e dentro di lei si era fatto avanti anche un nuovo sentimento, quasi di ribellione, perché non poteva più essere succube delle scelte dei suoi due genitori, ma doveva essere libera di poter fare quello che voleva. Ed essere Grifondoro, per lei, era un onore e un privilegio.
Lasciata la civetta - che aveva faccende ben più importanti che ascoltare una teenager problematica - Nadine si era diretta a Diagon Alley per delle compere. La Professoressa di Pozioni aveva chiesto agli studenti di portare delle provette e lei ne era sprovvista al momento. Doveva rimediare, altrimenti sarebbe stata come Paul la descriveva e avrebbe sicuramente fatto una figuraccia davanti a Michelle. La civetta delle nevi non avrebbe sopportato un'altra storia del genere, quindi per il suo bene era giusto che la Carroll comprasse le provette per essere una studentessa quantomeno normale.
- Buongiorno. - disse una volta aperta la porta dello Speziale. - Sono qui per acquistare tre set di provette in vetro, una bilancia in ottone e un calderone in rame.
Le servivano solo le provette, sì, ma Nadine non voleva farsi trovare mai impreparata e così sarebbe stata sicura di avere sempre tutto per qualsiasi evenienza.