The Suite Life

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    Theodore Skyfield
    Proprietario de The Wlaza
    Per il bene superiore!


    Si era appisolato per un attimo - un attimo solo nella sua testa - dopo aver finito di sistemare ciascuna camera che precedentemente era stata occupata. Da quando aveva aperto, The Wlaza aveva riscosso un discreto successo, con alcune camere già prenotate, anche per periodi futuri. La location era sicuramente tra le migliori possibili e Theodore ci aveva visto molto lungo nell'accaparrarsi un luogo del genere, sia per i suoi scopi, sia per possibili ottimi guadagni che sarebbero derivati da quell'attività. E ancora doveva avvenire l'evento di inaugurazione, che di certo avrebbe fatto pubblicità oltre che raccolto possibili nuovi clienti. Lo Skyfield, infatti, stava cominciando a cercare qualsiasi cosa per far sì che quell'evento potesse essere uno dei più memorabili della città di New York. Doveva essere ricordato, doveva recare scalpore, doveva attirare l'attenzione, perché sì, attirare l'attenzione del M.A.C.U.S.A. significava averli sì alle calcagna, ma nessuno si sarebbe mai aspettato qualcosa di losco proprio sotto i lori occhi. Sarebbe stato controllato, sì, ma in realtà meno di quello che ci si poteva aspettare.
    Risvegliatosi su uno dei divani del grande atrio, proprio davanti alla reception, Theodore si ritrovò a guardare l'ora. Era tardissimo. Imprecò Merlino mentalmente, mettendosi subito in piedi. Aveva ancora troppi pochi elfi che lavoravano per lui e quindi doveva sbrigare molte, troppe per i suoi gusti, faccende, anche delle più umili. Si era ritrovato a utilizzare incantesimi per far sparire la spazzatura, per rifare i letti e per pulire i pavimenti. Mai nella sua vita aveva toccato un livello così basso. Alla reception, come al solito, non c'era nessuno. Trovare qualcuno che sapesse ricoprire perfettamente quella carica importante era un'impresa. Lui era piuttosto rigido, è vero, ma ciascun candidato che aveva ascoltato gli era risultato non adatto, come se nessuno fosse pronto a gestire una delle più importanti mansioni di un Albergo di quel calibro. Theo si avvicinò al bancone, quindi, per recuperare il registro delle prenotazioni delle stanze e tornare, finalmente, a casa nel suo letto. Anche se per poche ore, perché da lì a poco si sarebbe intravista l'alba. Sbadigliando come non mai, il proprietario dell'Hotel recuperò senza guardare alcuni fogli, per poi incappare in un oggetto che non doveva essere lì. Nonostante la stanchezza, l'ordine maniacale dello Skyfield fece subito drizzare i peli sul braccio dell'uomo. Non doveva esserci nulla fuori posto. Abbassò quindi lo sguardo e, con stupore, trovò un sacchetto chiuso. Stupito, il Professore di Arti Oscure di Ilvermorny si guardò attorno, come per cercare il colpevole di tale crimine - sì, era un crimine mettere in disordine il bancone della reception - senza però successo. Notò però sul pavimento alcune impronte che, dopo averle osservate per bene, sembravano essere di qualcuno che aveva camminato sotto la pioggia. Un'altra imprecazione mentale per Theo, che non voleva tornare a casa con il temporale e che non voleva di nuovo pulire i pavimenti dell'Albergo. Gli occhi si spostarono quindi verso l'ingresso del Wlaza, ma non c'erano pozzanghere e anzi, il cielo sembrava essere anche particolarmente sereno. Non pioveva affatto! Da dove venivano, quindi, quelle impronte bagnate?
    Curioso e intrepido di dare risposta a quella domanda, Theodore tornò al bancone per aprire finalmente il sacchetto. L'oro dei galeoni all'interno illuminò leggermente il viso del proprietario che rimase quasi sconvolto dalla quantità. Centoventi galeoni, tutti lì, incustoditi, pronti ad entrare nelle sue tasche. Sorrise, malizioso, notando però un biglietto che sicuramente avrebbe dato più spiegazioni allo Skyfield.
    CITAZIONE
    Suite 236,
    Settimana 26

    Nessuno


    Una prenotazione. Una prenotazione particolarmente strana. La firma subito fece rabbrividire l'uomo che non riusciva a staccare più lo sguardo da quel biglietto. Nonostante fosse buio nell'atrio, esso si leggeva come se fosse giorno, come se non importava la quantità di luce presente nella stanza, come se l'inchiostro potesse essere letto in qualsiasi condizione. E poi... Nessuno. Chi è che si firmava Nessuno? Tutto era molto strano. I Galeoni presenti nel sacchetto, poi, erano il doppio di quelli necessari per pagare una settimana di suite e poi... Quella settimana. Era precisamente la settimana a cavallo dell'evento di inaugurazione. Il Signor Nessuno voleva essere presente all'inaugurazione come ospite della suite o era solo una pura coincidenza?! Theodore non lo sapeva, ma non gli importava più di tanto. Di certo odiava non avere il controllo di tutto, ma quella somma di galeoni l'aveva tranquillizzato e non poco. Era curioso, sì, anche perché la notizia della sua apertura poteva essere giunta anche alle sue "conoscenze", ma era strano che nessuno l'avesse avvisato. Doveva solo aspettare, aspettare l'arrivo della settimana e, soprattutto, l'inaugurazione del Wlaza. Con un nuovo sorriso malizioso, lo Skyfield segnò sul registro la prenotazione della suite e con un movimento di bacchetta ripulì anche il pavimento da quelle brutte impronte bagnate che il Signor Nessuno si era lasciato indietro.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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