[DIVINAZIONE] - LEZIONE 1

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  1. Tessa Griffin
     
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    Tess.


    Sin da piccola ero stata cresciuta con l'incertezza del futuro: quando avremmo fatto di nuovo pasto caldo, quanto sarebbe durato il nuovo lavoro di mia madre, quando avrei potuto permettermi dei nuovi vestiti (che poi sarebbero comunque stati di seconda mano) che non mi andassero troppo stretti o che non fossero troppo corti sulle maniche. Non avevo mai avuto un buon rapporto con il futuro, non avevo mai avuto nemmeno aspettative a riguardo, sapevo solo, e lo sapevo soltanto perché era stata mia madre a inculcarmelo, che dovevo lavorare sodo nel presente per avere un futuro che fosse decente. Studia tanto, impara tanto e non dovrai passare anni a dover patire i crampi nello stomaco mentre fai un lavoro di merda per mettere insieme qualche galeone per il pasto. L’idea di andare a una lezione, come era quella di divinazione, per imparare a scoprire il futuro mi affascinava e mi spaventava allo stesso tempo. E poi c’era la voce di mia madre, quella sempre presente nella mia testa, che lanciava giudizi e commenti poco carini su un’arte tanto effimera come le predizioni future. Soprattutto perché mia madre era solita non credere nemmeno al meteo, anche con una giornata di sole in piena estate si portava sempre dietro un ombrellino perché “in Inghilterra non si sa mai.
    Varcando la porta d’ingresso dell’aula fui accolta da una forte ventata d’incenso, con la quale cercai di lasciarmi alle spalle ogni pregiudizio e di assecondare quello che sarebbe stato il naturale corso della lezione.
    Buongiorno Professoressa Barrow. avrei salutato, accomodandomi a terra, su uno dei cuscini disposti nell’aula, approntato tutto il materiale di studio in modo che mi fosse più agevole recuperarlo per prendere appunti. Una mia compagna di Corvonero aveva già preso la parola alla prima domanda, una domanda generica e di ripasso, che la docente ci aveva posto. Mi affettai ad alzare la mano, con alcune alternative di risposta già pronte nel caso qualcuno avesse presentato quella particolare branca della divinazione precedendomi. Tessa Griffin di Corvonero, vorrei presentare l’aruspicina. mi sarei presentata, dopo aver ottenuto il permesso di rispondere direttamente da un cenno di assenso della professoressa. L’aruspicina è un’arte divinatoria molto antica, quasi desueta a dir la verità, che basa le sue premonizioni sulle viscere, parliamo di fegato e intestino, degli animali sacrificati. Le interpretazioni potevano essere le più disparate, tuttavia vi si ricercavano in particolare norme divine e condanne . faci una breve pausa, riprendendo fiato per riordinare le idee. Comunemente si usava il fegato di pecora, siamo vicino a Roma, in Italia, che veniva diviso, ideologicamente, in 16 settori che corrispondevano ciascuno a una divinità: se il fegato presentava cicatrici o anomalie in qualche settore, la divinità che corrispondeva allo stesso stava mandando un messaggio. L’interpretazione dello stesso era poi dettato dal tipo di segno sull’organo e dalla libertà dello stesso aruspice, cioè del divinatore, che praticava la lettura. Avevo ripassato, ovviamente, alcuni libri di divinazione in biblioteca mentre mi preparavo per questa lezione, imbattendomi in questa pratica tipica degli etruschi, una piccola popolazione molto florida, vicino a Roma, in una di quelle campagne italiane che dovevano essere un sogno ad occhi aperti. Ne ero rimasta affascinata, tanto che speravo di poter fare colpo sulla Barrow.

     
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14 replies since 6/6/2022, 07:21   283 views
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