[MQ] - for the Greater Good - cap. II

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  1. Theodore Skyfield
     
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Il trasferimento a Londra era stato pesante e difficile. Theodore aveva dovuto preparare tutti i documenti per la custodia della ragazzina che si era dovuto portare con sé per colpa dell'incompetenza degli Auror e per il passaggio delle bacchette da un continente all'altro. Averne due non era mai stato così difficile, ma adesso che non lavorava più per il M.A.C.U.S.A. aveva sicuramente un po' più di margine di errore. Dopotutto la notizia dell'omicidio di Lena Aldea Lynch era stata spiattellata su tutti i giornali senza un minimo di delicatezza e Theodore era forse uno dei pochi a non essere incluso nella lista dei sospettati. Era una vera e propria caccia all'uomo, anzi agli uomini, considerando il sig. Darren Lynch e ovviamente l'immancabile colpevole politico, Gellert Grindelwald. Era assurdo come il più grande mago di tutti i tempi fosse sempre al centro delle critiche da parte degli scettici solo per paura e per la sua enorme influenza all'interno della comunità magica. Lo Skyfield faceva parte del corpo di ricerca, anche se non ufficialmente. Cercava Darren, suo ex collega, per ridargli la figlia - e per questo sperava vivamente che non fosse lui il colpevole - e cercava ogni giorno, ogni ora, ogni minuto un segno da parte della medaglia che pendeva al collo con incisa , Isaz, la runa. Aspettava un movimento, una illuminazione, la lancetta di una bussola o qualsiasi cosa potesse portare da Grindelwald in persona che, anche in questo caso, sperava fosse innocente per l'omicidio della ormai defunta Preside di Ilvermorny. Sarebbe stato una mossa tattica, corretta, forse geniale, ma quella donna serviva a Theodore e adesso non c'era più, rendendo la strada del Docente decisamente più in salita.
    Londra era molto più tranquilla di New York, ma comunque molto attiva. La comunità magica inglese si faceva sentire e anche i giornali locali non avevano tralasciato alcun dettaglio dello scandalo avvenuto poco prima. Theo non si era perso una notizia, anche per la piccola Maxine. Forse voleva darle una speranza, quella stessa speranza che lui da ragazzino non aveva mai ricevuto da nessuno. Lei era totalmente diversa da lui, aveva reagito in modo diametralmente opposto, ma in qualche modo lo Skyfield si era rivisto in lei. Forse era stata la sofferenza. La voleva portare sulla giusta strada, le voleva dare forza, ambizione, dignità. Ma prima di parlarle dei visionari piani di Gellert, Theo doveva essere sicuro che Grindelwald non fosse il colpevole del tragico avvenimento.
    Proprio quando meno se l'aspettava, quando il suo percorso da Docente di Hogwarts andava a gonfie vele e quando aveva già ottenuto il trasferimento al Ministero della Magia inglese, la Runa incisa sulla medaglietta appesa al collo divenne di ghiaccio e pesantissima. Isaz era proprio la runa che rappresentava il ghiaccio e, in qualche modo, quel cambiamento fece pensare ad una attivazione del potere della runa stessa. Tuttavia, poco ci volle, prima che Grindelwald mandò l'effettivo messaggio. Si trattava di una visione, una veloce visione di quando e dove ci sarebbe stato un incontro. Era possibile che quel messaggio l'avesse mandato a tutta la sua cerchia, a pensarci bene era altamente probabile. Era passato troppo tempo dall'ultimo incontro e le cose erano precipitate. Se Gellert avesse voluto essere influente a livello mondiale aveva bisogno di un aiuto, seppur solo di spalla, da parte dei suoi fidati.

    Il giorno tanto atteso arrivò con lentezza. Theodore non aspettava altro, tanto da aver fatto il conto alla rovescia sul calendario. Anche a Hogwarts era risultato meno severo del solito e molto più distratto, ma non gli importava: l'unica cosa che contava davvero era quel dannatissimo incontro. Dentro il suo appartamento, ormai vuoto dato che Maxine Lynch alloggiava nei dormitori della scuola, aveva raccolto le sue cose e si era smaterializzato ed aveva raggiunto facilmente il luogo indicato. L'East River era uno di quei posti tipici londinesi ed europei che a New York difficilmente si vedevano. Theodore non fece una piega, come se quel lerciume fosse la cosa più naturale del mondo. Era devoto a Grindelwald e non gli importava se si trovavano dal Re inglese no-mag o in quella zona portuale sudicia e piena di topi. Dopo pochi passi si ritrovò davanti all'edificio che aveva visto nella sua breve visione. Il Responsabile di Serpeverde sorrise all'istante appena vide chi, della cerchia, era già arrivato all'incontro.
    "Proprio perché è logoro, nessuno si aspetta di trovarlo qui."
    Rispose con occhi furbi e provocatori alla frase detta dalla Crawford. Squadrò poi l'altra figura. Nathaniel Tristan Crawford. Lo conosceva dal Club dei Duellanti. Un mago mediocre che non aveva mai brillato al Club, non quanto la sorella almeno. Come potevano essere fratelli due personalità così differenti. Ignorò Nathaniel per ritornare con gli occhi su Hedel. Dannazione, era solo una ragazzina che voleva fare l'adulta. Strinse i denti, osservandola attentamente mentre provava a lanciare un Incantesimo. Da quando era stata chiusa Ilvermorny, Theo non aveva avuto più modo di vederla. Nonostante abitassero ora nella stessa città, le occasioni erano state nulle. Sapeva bene lei dove lavorasse, ma con che scusa poteva presentarsi a comprare un'altra bacchetta, l'ennesima. E proprio davanti alla negoziante di Ollivander, Skyfield tirò fuori la seconda bacchetta, quella comprata solo in secondo luogo, quella che li aveva fatti in qualche modo conoscere e avvicinare. Insieme Hedel la puntò verso il portone chiuso che non sembrava aver alcun tipo di serratura, ma magari avrebbero potuto attivare un possibile meccanismo che c'era dietro. Theo avrebbe liberato la mente da qualsiasi pensiero sconcio sulla Crawford, avrebbe continuato a ignorare la presenza di Nathaniel e avrebbe cercato di concentrarsi sul suo bersaglio. Era un semplice portone, senza maniglie o altro, ma comunque era chiuso e il suo obiettivo era quello di aprirlo. Avrebbe evitato di pensare alla puzza presente, ai topi, alla sporcizia. Avrebbe guardato solo il suo obiettivo e avrebbe visualizzato nella sua mente lo scopo dell'incantesimo che stava per lanciare. Sarebbe stato un elementare Alohomora, ma che forse avrebbe potuto sbloccare il meccanismo che il Docente di Antiche Rune pensava fosse a protezione dell'edificio. Si sarebbe messo in posizione, rilassando i muscoli per far sì che non fossero duri e in tensione. Si sarebbe lasciato andare e avrebbe trattato la bacchetta come la continuazione del suo arto, un tutt'uno per far catalizzare la magia da dentro di lui a quel bastoncino di legno che si trovava in mano. Non appena fosse stato pronto, Theodore avrebbe enunciato con tono deciso la formula dell'Incantesimo.
    "Alohomora"
    Avrebbe quindi atteso di conoscere il risultato del suo lancio e di quello della strega accanto a lui. Se non fosse andato bene, lo Skyfield avrebbe provato l'unica cosa che assicurava a Grindelwald che lui e gli altri fossero quelli della cerchia: avrebbe appoggiato il medaglione con la Runa incisa sul portone, speranzoso che questi funzionasse come chiave attivatrice.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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