[MQ] - for the Greater Good - cap. II

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    Hedel mi dava le spalle mentre si accinge ad attraversare per prima il punto esatto della stanza che sembrava risucchiare tutta l’energia in essa contenuta. A un occhio esterno poteva sembrare un incantesimo di protezione, ma immaginavo che ci fosse anche altro e non osavo immaginare i letali meccanismi di difesa che esso poteva contenere. Osservai con apprensione ogni movimento di mia sorella, che però non sembrò avere alcuna esitazione mentre l’arto superiore veniva risucchiato e scompariva, come poi accadde poco dopo alla sua intera figura. Ciò nonostante lanciai comunque un’occhiata da “se le è successo qualcosa sei morto” all’auror, prima di seguire con un passo svelto e attraversando senza pensarci troppo il punto in cui avevo visto scomparire mia sorella.
    Emersi nella seconda metà della stanza, quella che sembrava vuota e in disuso, ma che invece scopri celava Grindelwald in persona. E stai applaudendo. Mandai un’occhiata preoccupata alla schiena di mia sorella, domandandomi in quale battuta di pessimo gusto potesse essersi esibita per ottenere un simile comportamento dal mago oscuro. Capii in in secondo momento che questo gesto di derisione era dovuto al fatto che ci avevano messo troppo tempo a risolvere i suoi indovinelli, che lui da questa sua bolla ci aveva osservato per tutto il tempo. Mi ricordava tanto una stanza degli interrogatori, dove chi sta da un lato vede tutto attraverso una finestra, che però dall’altro lato pare solo uno specchio. Strinsi le labbra con disappunto.
    - Lawrence è… è indisposto-
    Risposi immediatamente, forse troppo velocemente, alla domanda di Grindelwald. Non c’era un modo più elegante per descrivere una situazione che conoscevo fin troppo bene: Dean riverso sul letto di qualche sconosciuta con più litri alcolici in corpo che litri di sangue. Era un po’ irresponsabile, ma non era un doppiogiochista o un cattivo ragazzo per questo. Certo, mancare una chiamata di Grindelwald era profondamente stupido, ma mai avevo detto che il Grifondoro avesse altre qualità oltre al coraggio.
    L’auro-burattino fu chiamato in malo modo al cospetto del mago oscuro, che lo aveva palesemente sotto il suo controllo. Una semplice maledizione imperius, per quanto fosse un sacrilegio definirlo semplice, non poteva tenere sotto il suo controllo qualcuno per così tanto tempo, mi domandavo di quali altri meccanismi si avvalesse Grindelwald per far si che un auror fosse suo diretto dipendente.
    Il motivo per cui ci trovavamo lì, immaginavo che fosse l’omicidio di Lena Lynch, era stato svelato insieme con la sua rabbia crescente. Non ne capivo il motivo ma questa cosa stava interferendo con i suoi piani, immaginavo che qualche auror alle calcagna fosse da considerare come rischio calcolato, c’era qualcosa che non stavamo facendo bene altrimenti, quando si vuole sovvertire un ordine mondiale.
    Trattenni il respiro quando mia sorella, con quel fare strafottente che le sarebbe valso uno schiaffo da Marcel Crawford, altrimenti noto come papà, disse che era colpa del marito. Saggiamente decisi di tacere. Mi ero già speso per proteggere Dean, Hedel aveva denti e artigli, sapeva difendersi senza il bisogno di nessuno, anche se l’immagine di lei sanguinante nella Suite del Wlaza ancora mi tormentava.
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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
    Per il bene superiore!


    Hedel era stata geniale. Certo, impulsiva, dato che aveva rischiato la sua stessa vita senza nemmeno pensarci, ma geniale. Quello che aveva previsto Theodore si era effettivamente avverato. Dopo aver oltrepassato con il corpo quel punto di totale energia che si era venuto a formare sotto il ginocchio dell'Auror, i seguaci di Grindelwald si erano ritrovati in una specie di dimensione specchio parallela, in cui sembrava potessero fare ciò che volevano senza conseguenze. L'applauso di Gellert, infatti, cominciato probabilmente prima che Theo fosse entrato nella dimensione alternativa, non si era sentito al di fuori di essa. Skyfield si illuminò quando si ritrovò davanti al più grande mago di tutti i tempi e quando questi chiamò a sé l'Auror con un semplice gesto della mano e con un semplice comando vocale, nemmeno fosse un elfo domestico da quattro soldi. La bacchetta che ancora puntava l'uomo controllato venne finalmente ritirata. Tuttavia, la felicità svanì poco dopo. L'aria era tesa, Grindelwald era arrabbiato. E forse era per quel motivo che ancora una volta Theo e gli altri avevano dovuto superare nuovi ostacoli, nonostante la Runa appesa al collo che dimostrava chi loro fossero. Forse proprio la presenza dell'Auror aveva spinto Gellert ad avere un po' più di precauzioni. Alla prima domanda del Mago Oscuro, Nathaniel rispose in pochi attimi, assicurando per Lawrence. Theodore non ricordava chi fosse con esattezza, non gli importava dopotutto. Dopo che il Crawford chiuse bocca, quindi, il professore di Hogwarts guardò Grindelwald muovendo in capo come per dire che lui degli altri non sapeva nulla. Era lui che controllava le Rune di tutti e Theo era sicuro che sapesse benissimo dove fossero, ma semplicemente voleva una motivazione del perché non fossero lì, dopo la chiamata del loro leader. E a quanto pare almeno uno di loro aveva una motivazione valida, forse. Per l'altro, invece, nessuno sapeva o disse niente. Era nei guai?
    Nemmeno il tempo di pensarci che Grindelwald sganciò la bomba. Theodore inevitabilmente pensò subito alla ragazzina che gli era stata affidata dal Capo degli Auror. Sua madre non era stata uccisa da lui e anzi, sembrava molto incazzato per la morte dell'ormai ex Preside di Ilvermorny. Altri dubbi cominciarono a occupare la mente dello Skyfield. Lena Lynch era, in realtà, una sottoposta di Grindelwald? Era stato Darren Lynch a ucciderla? Lui dopotutto era un ministeriale e se avesse scoperto del tradimento della moglie sarebbe stato quasi giustificato, ma perché poi sparire? Non voleva che lo scandalo fosse riportato dai giornali? Theodore non riusciva a rispondere. Hedel la pensava però come lui, tanto che rispose di getto, come se fosse la risposta più banale del mondo. Il fratello stette zitto. Skyfield decise allora di intervenire a sua volta.
    "La Preside Lynch mi serviva. - cominciò con tono leggermente adirato. - Era il mio lasciapassare con gli Auror. Nessuno avrebbe mai potuto dubitare del vecchio Professore di Arti Oscure, raccomandato dalla grande Lena Aldea Lynch."
    Aver perso la Lynch era stata una batosta per Theo che aveva dovuto rinunciare a uno dei suoi pezzi del suo puzzle. Aveva pensato a tutto pur di inserirsi all'interno della comunità magica per poi romperla dall'interno, ma non poteva prevedere la dipartita della Preside. Prevedere... Grindelwald non era riuscito a prevederlo? Lo osservò per un attimo, per poi continuare.
    "Mi sono ritrovato gli Auror addosso. Avevo Wright con il fiato sul collo! - tuonò, questa volta con più rabbia. - Fortunatamente però non hanno dubitato di me. Sono uno dei pochi che aveva un alibi di ferro."
    Effettivamente era la verità. Theo non sapeva se di nascosto Wright avesse chiesto ai suoi di pedinarlo e di indagare comunque su di lui, perché magari coinvolto. Ma era certo che gli Auror si erano fidati di lui, tanto da lasciargli la figlia dei Lynch, di cui però non fece parola. Maxine non c'entrava nulla e per il momento non doveva saperne niente. Skyfield però era sollevato. Grindelwald non c'entrava nulla in quella storia e, anzi, proprio come Theo, era incazzato e voleva sapere di più, anche se era parecchio strano che lui, lui, era rimasto all'oscuro di tutto. Stava forse perdendo il controllo? Membri della sua cerchia, Lena Lynch, Auror in arrivo. Sembrava che Grindelwald fosse in difficoltà ed era una cosa che a Theodore non piaceva affatto.
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    capitolo 2

    fato 5



    Grindelwald non era certo un passionale che si lasciava domare dalle proprie emozioni, eppure la rabbia che fremeva nelle sue narici era crescente e sempre meno sotto controllo. Si arrischiò a sfidarla Nathaniel per proteggere l’amico: un gesto nobile e che denotava una certa lealtà. Il Lawrence avrebbe dovuto ringraziare l’amico che si era esposto a garante: se Nathaniel era fedele a Grindelwald e si era esposto per Dean, allora il mago oscuro aveva meno dubbi circa la lealtà di quest’ultimo. Nessuno però aveva spezzato una lancia in favore del Mahoney, altro grande assente. « Che vedano di essere presenti la prossima volta. Non tollererò oltre simili comportamenti.» si limitò a congedare la questione, che seppure era fondamentale per la riuscita del suo grande piano, poteva passare in secondo piano per non intaccare la solidità del rapporto fiduciario che doveva esserci nella sua cerchia. E poi avevano questioni più urgenti: la morte della Lynch aveva destabilizzato parecchio i suoi piani. Era come se una colonna portante fosse stata recisa, sparita nel giro di una notte senza alcun preavviso. Si trattenne dal incenerire sul posto l’insolenza della strega, che pure aveva dato pensiero a una delle possibilità, la pista che in effetti stavano seguendo gli auror era quella su Darren Lynch. Semplice, troppo scontato. Intervenne Skyfield, su cui si posarono gli occhi di Grindelwald: sapeva da Walsh che era stato uno dei primi ad essere interrogato e che mai era stato inserito nella lista dei sospetti, anche se lo reputava un uomo sufficientemente scaltro da nascondere un suo delitto, Grindelwald non dubitava delle sue parole o della sua estraneità ai fatti. I suoi legami profondi con Ilvermorny, il fatto che avesse addirittura gestito un Club dei Duellanti denotava la fiducia che la Preside aveva nei suoi confronti, erano stati tra i motivi che lo avevano fatto propendere per il Wlaza come sua base d’appoggio. « Ne ero stato informato e hai gestito egregiamente la situazione» commentò, ritrovando un tono di voce seducente e calmo. Durante questo scambio nessuno dei presenti si accorse che lo sguardo dell’auror, da sottomesso, era guizzato sui loro volti per alcuni lunghi istanti: la presa della maledizione Imperio iniziava a vacillare. « La morte della Lynch ha delle caratteristiche…sospette.» spiegò « Troppo particolari e macabre per essere opera del marito.» lo sguardo di Grindelwald si posò sull’auror « Racconta quello che sai.» ordinò al Walsh, voleva che tutti lo sentissero dalle sue labbra, dalle labbra di chi rappresentava l’istituzione della polizia, notizie certe e non mero chiacchiericcio tra fantasmi.

    Terminato il racconto di Chris, Grindelwald sarebbe tornato a parlare con i presenti. « Ovviamente gli auror hanno due sospettati: il Lynch e uno di noi. É più semplice seguire la pista del marito, ma se riuscissero a incastrare me, o uno dei miei, sarebbe un duro colpo per la nostra causa. Motivo per cui dobbiamo distrarli e trovare per primi Darren.» fece una breve pausa prima di tornare a rivolgersi direttamente a Theodore Skyfield « E tenere d’occhio la figlia, di lei si è occupata personalmente Wright e non si sa nulla, tranne che è a Hogwarts.»




    p4Tw05F Chris Walsh riceverai istruzioni specifiche via MP. Per esigenze di trama, dovete tutti aspettare che posti lui prima di rispondere. Hai 48 h di tempo

    Hai inoltre concluso positivamente (d19) il contrasto al giogo della maledizione. Devi arrivare a un totale di 4 contrasti per poterti liberare.

    Per questo post non sono consentiti incantesimi o abilità.


    PROSSIMO FATO IL 3 AGOSTO ORE 23.59.


    Theodore Skyfield Hedel Crawford Nathaniel Tristan Crawford Chris Walsh


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    Chris Walsh

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    Nessuno dei presenti aveva ucciso Lena Aldea Lynch, questa rivelazione mi lasciò per un attimo interdetto, così come il fatto che Grindelwald avesse tanto a cuore di trovare il responsabile.
    In tutte queste settimane avevo sospettato di essere il suo cagnolino soltanto per nascondere prove e depistare le indagini - cosa che non sapendo cosa avevo fatto, non riuscendo a ricordare nulla di quanto mi era stato ordinato di fare, non potevo comunque escludere- portandomi addirittura a temere di essere stato io stesso l’autore di un crimine tanto efferato.
    Pensandoci bene era un piano geniale, se così fosse stato.
    Ma la rabbia che traspariva sul suo volto era genuina, nessuna maschera o copertura, così come non avevano paura di mostrare chi erano davvero i seguaci di Grindelwald.
    Hedel Crawford, Nathaniel Crawford e Theodore Skyfield.
    Chi più, chi meno, conoscevo le loro facce, avevo una vaga idea della loro storia.
    Provai a imprimermi i nomi a fuoco nel cervello, sperando che le nebbie dell’oblio potessero farseli sfuggire, ma sapevo che era uno sforzo inutile. Così come mi era sembrato inutile provare a resistere al comando. Eppure qualcosa era cambiato, forse la speranza di sapere che gli auror erano vicini, era come se il mio corpo e la mia mente sentisse la loro presenza, che questa mi dava forza.
    Ero riuscito a guardarli in faccia, a creare, anche se per pochi istanti un contatto visivo con Nathaniel, il cui tradimento al ministero era peggiore di qualunque altra cosa. Non potevo condannare gli altri due per le loro idee, ma un funzionario del Ministero, era deplorevole.

    Racconta quello che sai.

    Sentii la presa del comando stringermi e spezzare ogni forma di ribellione sul nascere. Semplicemente, ubbidii.
    - Lena Lynch è stata trovata brutalmente assassinata da un elfo domestico. Yale, lavora da dieci anni a Ilvermorny, ha un alibi ferreo. Ha trovato la Lynch poiché tutte le notti, intorno alle 3, era incaricato di portare una tisana al papavero alla strega. A quanto pare soffriva di insonnia. Non dormiva con il marito da quasi un anno- La mia voce non sembra nemmeno mia, ma pareva recitasse un copione che leggevo nella mia mente, senza pescare ricordi o altro. Doveva essere parte delle informazioni che avevo acquisito sotto il controllo dell’Imperio. - É stata assassinata con un profondo taglio alla gola, nessuno l’ha sentita urlare con le corde vocali sono state recise, immediatamente dopo una serie di tagli sono stati posti in altre parti del suo corpo: polsi, caviglie e una strana incisione tentacolare è stata posta introno al suo ombelico. Non sappiamo in quanto tempo sia morta dissanguata, ma supponiamo qualche minuto, sufficiente a rendersene conto.
    La stanza era immersa nel sangue, della vittima e di alcune creature. Di gatto, di capra e sangue di unicorno. Non sono stati trovati carcasse o altro per sapere se siano di più animali o se siano morti anche questi. Oltre a degli schizzi casuali, sono stati trovati alcuni segni. Sembrano rune ma non appartengono al futhark -
    per qualche motivo che ignoravo trovai lo sguardo di Skyfield come se dovesse sapere questa cosa -Gli auror-

    Auror, auror, famiglia.
    Percepii nuovamente la volontà di ribellarmi, il desiderio di interrompere la morsa della maledizione sulla mia mente. Avrei cercato di fare appiglio su questo, sul sentimento di appartenere a qualcosa di più ampio, di far parte di un progetto che esulava il mero egoismo, la vocazione di proteggere gli innocenti. Avrei cercato di tacere e resistere alla pulsione che mi imponeva di proseguire con il racconto, di andare avanti a raccontare gli scempi di quella notte come se stessi elencando la lista della spesa.

    - Noi -
    Noi Auror, mia sorella e il capo Wright.
    - Riteniamo sia stato parte di una specie di rito. Di che genere o di quale cultura, è difficile dirlo.
    C’era qualcos’altro, qualcos’altro che dovevo dire. La pressione sulla mia bocca era sempre più forte.
    - Darren Lynch potrebbe essere un complice, sappiamo che è vivo, ma non si riesce a catturare. Se stia scappando da noi o da altro, non lo sappiamo con certezza.-




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    Theodore Skyfield
    Cerchia di Grindelwald
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    Grindelwald riusciva ad affascinare Theodore in modo assai semplice. Bastava qualche parola giusta, qualche frase detta con il tono corretto e Skyfield crollava sotto la potenza dello charme del più grande mago del mondo. Forse era anche per quello che veniva considerato tale. La calma con cui Gellert riuscì a gestire una situazione che fino a poco prima l'aveva infastidito fu spiazzante. Nessuno sapeva che fine avesse fatto l'ultimo membro della cerchia, Raido per l'esattezza. Sì, perché non fregandogliene niente dei nomi di battesimo dei collaboratori di Grindelwald, ad eccezione di Hedel, Theo si era limitato a ricordarli per la Runa che era stata data loro. Fu proprio la consegna delle Rune che aveva spinto l'ex Professore di Ilvermorny a interessarsi seriamente alla materia che poi era andato a insegnare poco tempo dopo dall'altra parte del mondo. Dagaz era l'amico del Crawford (che aveva la fortuna di essere ricordato per essere il fratello della fabbricante di bacchette) ed era probabilmente in missione, o qualcosa del genere, perché era impensabile non rispondere a una chiamata di Grindelwald in persona per motivi meno seri. Raido, invece, chissà. Forse era stato catturato dagli Auror? Forse quegli stessi Auror che si erano ritrovati lì e che stavano loro alle calcagna erano stati inviati proprio da Raido che aveva confessato, probabilmente sotto interrogatorio con la pozione Veritaserum. Theodore comunque lasciò correre, perché era molto più attratto dal suo capo che da ciò che stava accadendo intorno. Forse era vero, stava perdendo il controllo di alcune cose, ma di una cosa era certo: il controllo l'avrebbe ripreso, in un modo o in un altro e non ci sarebbero stati cazzi per nessuno. Non sorrise, poi, anche se l'avrebbe voluto fare davvero, quando Grindelwald gli disse di aver gestito bene la situazione. Era contento di aver fatto bell'impressione sul suo capo e ancor di più di essere consapevole di aver fatto un buon lavoro. Non era lì certo per leccare il culo, anzi, voleva il bene superiore e non gli importava il prezzo.
    La parte più interessante arrivò poco dopo. La morte di Lena Aldea Lynch. L'Auror, sotto il controllo della Maledizione Imperius, stava per cantare tutto quello che sapeva. Il newyorkese lo osservò con attenzione, pendendo dalle sue labbra. Voleva sapere tutto di quella storia. Il modo di parlare freddo, senza sentimenti, dello sbirro lo fece rabbrividire. Era stata assassinata in un modo terribile, in una specie di rito particolare di cui, però, per il momento, Theo ignorava la provenienza. Lo sguardo dello Skyfield si incrociò per un attimo con quello dell'Auror. Schizzi di sangue che formavano Rune, ma non del Futhark Antico. D'istinto, il Professore annuì, come per confermare di aver compreso, anche se, anche in questo caso, non sapeva ancora dove sbattere la testa. Aveva delle piste, doveva indagare a lungo su questa storia. La vasta biblioteca di Hogwarts e magari proprio il reparto proibito poteva fare al caso suo. Un attimo dopo, tuttavia, Theodore si ritrovò a stringere la bacchetta nella mano, che era stata abbassata poiché Grindelwald aveva il pieno controllo dell'uomo sotto maledizione. Egli si stava ribellando. Noi. Parlava degli Auror e sapeva di appartenere ancora a quel gruppo. Stava combattendo e, non sapendo la sua potenzialità, era ancora un pericolo, nonostante la presenza di Gellert in persona. Rimase pronto a intervenire, qualsiasi cosa fosse successa, non avrebbe lasciato che facesse anche solo un passo. Sapeva troppo su di lui e aver preso una ciocca di capelli poteva essere stato un buon metodo per infiltrarsi all'interno del Quartier Generale degli Auror, al cospetto di Wright per estorcergli chissà quali altre informazioni.
    Ascoltò ancora, questa volta Grindelwald, che diede finalmente dei comandi, degli ordini, anche se sembrava esserci qualcosa sotto. Era davvero solo un problema di immagine? Era solo un problema di 'piano'? Raggelò, poi, quando sentì parlare di Maxine. Era ovvio che lui sapesse della sua presenza, ma sapere che lui si era informato su di lei lo aveva preoccupato. Voleva lasciarla fuori, per ora, da tutto questo.
    "Ci penso io."
    Si limitò a dire, annuendo poi, serio come sempre. Non si sbilanciò. Non disse una bugia, anche perché non era abituato a farlo, né disse però più di quanto doveva. Avere il controllo su Max, in un certo senso lo tranquillizzava. Se avesse lasciato quel compito a qualche altro membro della cerchia chissà cosa sarebbe potuto succedere.
    "Si tratta solo della nostra causa o c'è altro con Lena e Darren Lynch?"
    Domandò poi. Theo difficilmente poneva domande, ma quando lo faceva era perché voleva e doveva sapere di più. Quella questione lo riguardava a trecentosessanta gradi ormai e doveva sapere se Grindelwald stava nascondendo qualcosa, così come lo stava facendo proprio lo Skyfield sotto il naso di tutti sulla questione Maxine. Come potevano arrivare a Darren prima degli Auror? Darren lavorava al M.A.C.U.S.A., era impossibile trovarlo per primi. Quella missione era un suicidio. A meno che, come pensava il newyorkese, non ci fosse qualcosa sotto.
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    hedel anakin crawford

    Sprezzante di ogni tipo di autorità o di pericolo, non si era fatta alcun problema ad esternare quelli che erano i suoi pensieri, senza filtro alcuno, senza far finta di essere in qualche modo interessata a quelle che erano state le cause della morte della Lynch o alle conseguenze che questa poteva avere. Non le era mai importato di nessun altro che fosse lei in vita sua, mai si era fermata a pensare che potessero esistere altri, figurarsi se stava a preoccuparsi per una morta, per giunta. Non comprendeva il motivo dell’ossessione di Grindelwald per qualcuno che le sembrava così marginale, nel contesto più generale e mondiale all’interno del quale si muoveva il movimento. Si stava spazientendo, le importava poco di essere al cospetto di uno dei maghi più temuti al mondo, sicuramente il più temuto in quel preciso momento storico, se le posizioni non corrispondevano più e si stava deviando aveva il diritto sacrosanto di esprimere la sua opinione ed ancor di più il suo disappunto. Percepì la tensione nelle spalle del fratello e si chiese, ma forse era frutto della sua cotta adolescenziale, se l’intervento fulmineo dello Skyfield non fosse un diversivo per distogliere l’attenzione del grande mago dal tono sfacciatamente disinteressato che aveva usato. Arcuò un sopracciglio e volse il capo verso il fratello con aria interrogativa per chiedere che cosa ci fosse di sbagliato, ma gli eventi presero rapidamente una piega differente, facendo passare in secondo piano il suo presunto atteggiamento indisciplinato che ogni altro tipo di domanda rimasta in sospeso. Un nuovo ordine, puro comando nella voce di Gellert Grindelwald altra fitta nel suo utero per far cantare l’auror riguardo a quello che sapeva. E sapeva parecchio. Il burattino abilmente comandato dall’austriaco aveva raccolto preziose informazioni e le decantò con una freddezza e una pacatezza che misero persino in soggezione la Crawford. Sembrava che più un omicidio si fosse trattato di un rituale, un crimine di sangue che aveva contorni poco chiari che aprivano uno scenario sconcertante: della famiglia Lynch sapeva solo che erano stati ligi nel seguire i dettami del Rappaport, cosa che anche i Crawford avevano fatto ma amando molto l’arte dell’amore avevano avuto modo di intessere trame e relazioni che avevano reso rigogliosi i rami della famiglia purosangue, mentre l’ostruzionismo becero dei Lynch aveva decimato la loro famiglia. Ma erano comunque purosangue e in un crimine dove proprio il sangue svolgeva un ruolo tanto fondamentale non poteva essere certo di secondo piano.
    « Qualche filobabbano può aver colpito per spaventare i purosangue con le idee chiare?» fu la domanda che fece la fabbricante di bacchette, in rapida sequenza dopo quella posta da Skyfield.

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    Dovevo ammetterlo: avevo temuto il peggio. Quando Grindelwald aveva chiesto il motivo delle assenze ingiustificate, avevo risposto d’impulso come facevo a Hogwarts quando Dean bigiava la lezione di Erbologia solo per andare a imboscarsi con qualcuna nel bagno, ma nemmeno lontanamente il mago oscuro più potente al mondo assomigliava alla grassoccia e anziana Madama Ivy, che solitamente era troppo concentrata sulle sue erbe per badare alle assurde scuse che gli rifilavo. A Dean dovevano essere morti come una 30 di nonni nei sette anni di Hogwarts, anche se i vecchi Lawrence godevano di ottima salute tutt’oggi. Per fortuna c’erano questioni più urgenti che preoccupavano Grindelwald, anche se comunque mi annotai mentalmente di passare a trovare il mio migliore amico non appena si fosse conclusa per questa riunione in modo che fosse presente per le prossime volte. Non volevo che rischiasse qualche forma di punizione, che andava ben oltre alla perdita di punti o all’espulsione nelle quali avrebbe potuto incappare a Hogwarts, qui la posta in gioco era ben più alta e non escludevo che se fosse stato sospettato di tradimento ne avrebbe rimesso la sua vita. Annuii con il capo e ringraziai Merlino per il fatto che ci fosse stato solo un ammonimento verbale. Rischiai un nuovo mezzo infarto, alla mia età poteva anche capitare, quando trattenni il fiato per la risposta scazzata di mia sorella. Sapevo perfettamente che in casa nostra sarebbe seguita una punizione esemplare, come un bello schiaffo, non osavo sperare in nulla di meglio. Invece Grindelwald si mostrò nuovamente magnanimo e non batte quasi ciglio dinnanzi a questa provocazione. Per tutta risposta mia sorella ebbe ancora la faccia tosta di guardarmi come se non capisse il problema. Tra lei e Dean ero diventato un babysitter e continuando di questo passo avrei dovuto riprendere entrambi e fargli una bella lavata di capo.

    Un senso di nausea mi assalì quando il racconto di Walsh si addentrò verso i macabri dettagli dell’omicidio. Mi costrinsi a non chiudere gli occhi per non mostrarmi debole ma ero profondamente schifato da ognuno di questi particolari. Ero sollevato che non fosse opera di Grindelwald e che lui stesso se ne dissociasse in questo modo. Lasciai fare gli interventi agli altri due prima di aggiungermi anche io, soltanto per confermare il mio sostegno alla causa se fosse stato necessario.
    - Posso provare a sentire se i colleghi del secondo hanno qualche indizio, ma dubito ci possano essere più informazioni. -

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    capitolo 2

    fato 6



    Rimase impassibile, come se stesse disquisendo su questioni di poco conto o marginali, mentre la voce dell’auror soggiogato sciorinava i dettagli più magari di cui erano venuti a conoscenza le forze dell’ordine. Non un solo segno di cedimento, un’ombra di dubbio o un fremito di approvazione apparvero sulla maschera rilassata che era il volto di Grindelwald. Ma di fatto si trattava di una maschera, poiché quanto avvenuto era davvero grave e procurava una collera gelida nel mago oscuro. Annuì quando il docente di Antiche Rune si rese disponibile a controllare la figlia della preside, non che si aspettasse qualcosa di meno da uno dei suoi uomini più fidati e rispose con tono compassato a tutte le domande che gli furono rivolte successivamente, partendo proprio da quella dello Skyfield. « Lena Lynch era un punto cruciale per la nostra causa, anche se non lo ammetteva in pubblico era compiacente verso i nostri ideali e non si sarebbe opposta. A Hogwarts vi sono figure… » l’immagine di Albus Silente balenò nella sua mente con un profumo d’estate, ricordi che scacciò in un battito di ciglia «… più ostili e che assecondano la causa dei babbani. Espugnare questo tipo di roccaforte non sarà facile, ma confido che saprai infiltrati adeguatamente anche tra i nuovi colleghi.» disse rivolgendosi direttamente con l’interlocutore che gli aveva posto la domanda più complessa a cui rispondere. « La mia opinione di Darren Lynch è talmente bassa che dubito possa essere coinvolto direttamente in un crimine tanto efferato, ma il fatto che si stia nascondendo è indicativo del fatto che sappia qualcosa: voglio sapere che cosa.» la rabbia che provava apparve per un’istante a incupirgli lo sguardo « Hanno ucciso la preside di Ilvermorny nei suoi alloggi. Mi sembra una minaccia concreta che rischia di minare le fondamento di un lavoro costruito in anni, non lo permetterò. Se ci sono forze antagoniste dobbiamo scovarle e sopprimerle quando non è possibile un’alleanza.» Aveva assunto di nuovo quel tono da abile oratore che sa ammaliare le folle, mentre parlava rivolto a tutti i componenti della sua cerchia ristretta. « Inoltre sembra sia un rito di qualche genere, sarebbe bene indagare su questo.» Lo sguardo di Grindelwald si posò con rinnovato interesse sul suo personale burattino. Imperio. Confermò ancora una volta il giogo della maledizione senza perdono sulla mente del Walsh, ne aveva ancora bisogno, prima che potesse liberarsene. Doveva indagare ancora un po’ prima di essere libero. « Trovate Darren Lynch: sappiamo da fonti certe che deve essere in territorio inglese. E potrebbe cercare un contatto con la figlia.»



    p4Tw05F Chris Walsh riceverai istruzioni specifiche via MP.

    Hai fallito (d6) il contrasto al giogo della maledizione. Devi arrivare a un totale di 4 contrasti positivi per poterti liberare. Potrai farlo in qualsiasi post successivo, anche al di fuori della MQ, dovrai solo targarmi per avere conferma del fato di volta in volta.



    MQ CONCLUSA.

    Per questo post non sono consentiti incantesimi o abilità: potete rispondere senza scadenze un congedo da Grindelwald o porre ulteriori domande.



    Theodore Skyfield Hedel Crawford Nathaniel Tristan Crawford Chris Walsh


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