Nessuno avrebbe mai detto che Max fosse una persona artistica. Era molto pragmatica, materialista fino al midollo, le piaceva la bellezza ma non aveva alcun senso per l'arte e l'artistico. In questo invidiava molto James Kennegan, proprietaria del Ghirigoro, che era un vero e proprio vulcano di idee, che aveva sempre le dita un po' sporche d'inchiostro o di quale pittura, che aveva ideato il Salotto degli Artisti che attirava sempre centinaia e centinaia di clienti da tutto il mondo per osservare le magnifiche esposizioni d'arte, eventi e mostre, che avvenivano nella stanza appena adiacente a quella dove si trovava lei. Da dietro il bancone aveva sempre osservato quasi intimidita quella stanza, come se non le fosse concesso di entrare, sbirciando come una bimba che osserva il tavolo degli adulti al pranzo di Natale, ripetendosi che un giorno non sarà a quello dei poppanti. Era intimorita e intimidita dall'arte che vedeva creare e sorgere a pochi passi di distanza, alcune tele già erano state cambiate a rotazione sulle pareti per permettere a tutti gli artisti di essere rappresentati, altre erano sui cavalletti, altre poggiate in terra e molte erano state comprate o portare via direttamente dal loro autore. Era un momento di calma piatta al Ghirigoro, ne capitavano alcuni di momenti così soprattutto in orari di pranzo, quello che spinse la Lynch a superare la barriera creata dal bancone per tuffarsi nelle acque inesplorate del Salotto degli Artisti. Tavolozze con pittura ancora fresca, pennelli messi a bagno in bicchieri con acqua così colorata da sembrare una strana pozione, pennelli e pastelli. Poi i suoi preferiti: sembravano una palette di trucchi, polvere che si attivava con l'acqua. Gli acquerelli erano affascinanti ma molto difficili da usare, le aveva detto James un giorno, serviva una carta particolare per creare luci e ombre. Non sarebbe mai stata in grado di usarli e distolse lo sguardo rapidamente, prese uno dei pennelli nuovi, accarezzando le setole che le fecero venire il solletico. Con il pennello in mano, anche senza pittura, si spostò di nuovo verso il bancone, mettendosi al suo posto di lavoro e disegnando ampi cerchi sulla carta, senza davvero lasciarvi impresso nulla. Un disegno che era solo nella sua mente. Il campanello sopra la porta la richiamò all'ordine.
”Benvenuto al Ghirigoro! Sono Max, posso aiutarti? ” chiese con un sorriso smagliante sul volto, consapevole che la gentilezza sarebbe venuta in suo favore. Ascoltate le necessità del mago, sicuramente uno studente di Hogwarts a giudicare dall'accento spiccatamente inglese, sorrise.
"Corro subito a prenderlo, torno in un attimo..."la giovane strega dai capelli di fuoco si voltò molto in fretta verso le scaffalature che stavano alle sue spalle e a colpo sicuro con la mano estrasse una copia del volume
"Il Sillabario dei Sortilegi INT +15 , hai Skyfield di antiche rune?
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