La delusione di Shinny era evidente dopo aver visto che il bolide, scivolato dalle due mazze dei battitori Elves, aveva comunque colpito il loro cacciatore Bushy Evergreen e l’aveva letteralmente buttato giù dalla scopa, tanto da farlo abbandonare il campo da gioco. La neve aveva ancora fregato il capitano degli Elfi che, dopo un attimo d’incertezza, fece un giro veloce del campo per provare a caricare la squadra e non farli demoralizzare per la perdita. Sicuramente erano in una situazione critica, ma al momento erano in vantaggio grazie al punto fatto da Mint ed era quella la cosa importante su cui focalizzarsi. I due cacciatori e il portiere dovevano provare a mantenere il risultato, mentre i battitori dovevano provare a riportare in parità numerica le due squadre. Il cercatore, infine, doveva assolutamente concentrarsi per superare una situazione critica e riportarsi in corsa per il boccino d’oro. Shinny doveva portare una tranquillità mentale che serviva per giocare in modo perfetto, o almeno una parvenza di perfezione.
Upatree, con vicino il suo compagno di reparto, Snow, si mise a cercare un nuovo bolide. Fu fortunato, non ci volle molto prima che l’udito e lo sguardo si posarono su una palla incantata. Il problema è che nello stesso momento o quasi, il capitano degli Elves si accorse che anche i pupazzi di neve riuscirono a trovare il secondo bolide della partita. La tattica di stare sempre vicini, in quell’istante, doveva fermarsi.
“Snow. Vai in difesa, svelto! Sono vicini a Alabaster, non devono toccarlo!”
Ordinò veloce. Snow scattò subito in direzione del portiere che, fortunatamente, sembrava essersi accorto del battitore che era in zona. Snow avrebbe cercato quindi di piazzarsi davanti al giocatore, avrebbe inspirato ed espirato, per trovare quanta più concentrazione possibile. La neve era stata continuamente il loro nemico in quella partita e doveva assolutamente cambiare il loro destino. Avrebbe stretto la scopa con tutta la forza che aveva in corpo. Avrebbe stretto le gambe alla scopa per mantenere l’equilibrio. Gli occhi sarebbero stati fissi prima sul battitore avversario, sia poi sul bolide. L’avrebbe seguito con lo sguardo fino a quando non sarebbe stato abbastanza vicino. Avrebbe poi cercato di avvisare il portiere per farlo scansare con un verso e, nel frattempo, avrebbe però cercato di difenderlo. L’importante era deviare il colpo, cercando di non colpire ovviamente nessun compagno, soprattutto il portiere e il cercatore. Avrebbe fatto attenzione alla neve posata sulla mazza e avrebbe cercato di impattare il bolide proprio sul punto senza neve. Avrebbe ruotato la mazza nel momento ritenuto perfetto per colpire con quanta più forza aveva in corpo. Quel bolide doveva andare via da lì.
Shinny, il capitano, invece aveva trovato il suo bolide. Si era avvicinato ad esso e aveva cercato un bersaglio possibile. L’aveva trovato in Holly McChilly o qualcosa del genere, comunque un cacciatore pupazzo di neve. Sarebbe quindi scattato velocemente per affiancarsi alla sfera incantata. Ne avrebbe seguito la traiettoria per un po’ e poi avrebbe cercato di direzionarlo dove lui voleva. Infatti, avrebbe alzato il braccio destro, dove stringeva la mazza, e avrebbe poi unito anche il braccio sinistro. La mazza ora sarebbe stata stretta entrambe le mani, così da avere tutta la potenza dei muscoli del capitano. Anche lui si sarebbe retto in equilibrio grazie alle gambe strette al manico della sua scopa. Shinny avrebbe poi guardato il bolide e poi il suo obiettivo: al momento ritenuto corretto, avrebbe ruotato la mazza e avrebbe provato a impattare la sfera nel punto esatto dove la neve, forse, non avrebbe dato fastidio. Shinny non avrebbe accettato altri fallimenti. Con un urlo liberatorio dopo il colpo avrebbe guardato il bolide per sapere dove potesse andare, speranzoso di colpire proprio il cacciatore avversario e riportare il suo team in parità numerica.
