Elves VS Snowmen

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    Grifondoro
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    ☞ Mint Lightwood

    Davanti agli occhi della Lightwood la partita era corsa via con ritmi sostenuti che avevano appena dato tempo all’elfa di registrare gli avvenimenti che andavano a verificarsi dinanzi ai suoi occhi a distanza di un battito di ciglia. Pareggio degli Snowmen. Vantaggio degli Elves. Pareggio degli Snowmen. Rimonta. Abbattuto uno dei Cacciatori avversari. Altro pareggio. Erano ora sotto di un goal. Abbattuto uno dei Cacciatori avversari. Aveva fatto avanti e indietro per il campo da gioco così tante volte che ne aveva perso il conto, sfrecciando a destra e sinistra. Avevano appena subito un goal, ma Holly McChilly era stato disarcionato con una tale violenza dal suo manico di scopa che lo aveva visto compiere un paio di capriole in caduta libera, prima che qualcuno sotto ne rallentasse l’inevitabile schianto al suolo. Questo aveva portato i Cacciatori rimasti, due per squadra, a posizionarsi di nuovo in fase di contesa. La Lightwood era sfrecciata per afferrare la pluffa e l’aveva catturata. Stringeva la sfera rossa con tale forza che non si era accorta subito di un fastidioso pulsare alla testa. Quando aveva rivolto lo sguardo sugli anelli avversari verso cui si stava dirigendo si era accorta di avere un’ombra nera a oscurarle metà campo visivo e il dolore si era fatto molto più intenso. ”Non ci vedo!” comunicò al suo compagno di squadra, nella speranza che questo non comportasse un deficit troppo incisivo. ”Neve! Neve davanti…” un attimo di pausa ”Orecchie dietro!” avrebbe esclamato nel complire un reverse pass, quindi un passaggio all’indietro per Pepper Minstix. Con il suo deficit visivo poteva compromettere un eventuale tiro verso gli anelli, visto che gli Elves avevano bisogno di punti per recuperare avrebbe sacrificato egoismi personali per il bene della squadra. Pepper poteva prendere la Pluffa e volare dritto agli anelli per fare goal.

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    Bonus/Malus: 4
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      mad!max
     
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    ☞ MELTIN JOHN

    Stava andando tutto bene. Troppo bene. Gli Snowmen erano in vantaggio sugli Elves. Sia di punti che numericamente parlando, questo aveva permesso loro di innescare una buona difesa e diversi contropiede che li avevano portato in vantaggio, certo di una sola lunghezza, ma comunque in vantaggio, sui loro avversari. Se la stava godendo quasi il signor Meltin John. Ed era stato per colpa di questa sua superbia che la signora fortuna aveva deciso di punirlo, beh non proprio lui, ma credeva proprio fosse un attacco personale. Aveva sentito il suono micidiale del bolide esplodere nello stadio di Quidditch, risuonando nel cielo come un tuono. Tutti si erano fermati a vedere se fossero loro la vittima designata, dopo un incredibile botta e risposta tra i battitori, il bolide aveva mietuto la sua vittima: accanto a lui Holly McChilly era stato compito in pieno petto e disarcionato, costretto a ritirarsi. Questa scena aveva mandato brividi di paura sulla schiena dello scioglievole John, sudori freddi dai quali doveva riprendersi. Sperava di non finire anche lui così, anche se il rischio era sempre alto. Occhio ai bolidi. si era raccomandato con Polar Powder, l’altro Cacciatore, per assicurarsi che entrambi fossero vigili e attenti. Non ci teneva a fare la medesima fine dello sfortunto Holly, motivo per cui avrebbe rivolto un’occhio in più verso le figure dei battitori avversari per schivare eventuali bolidi si fossero rivoltati contro di lui. E lo stesso avrebbe fatto Polar.
    Intanto l’azione dei Cacciatori era ripresa con la contesa della Pluffa: era cattato in avanti con le braccia tese per afferrare la Pluffa, ma la Lightwood era arrivata prima e lui si era sbilanciato sul manico di scopa andando a colpirla involontariamente con il gomito o con la spalla, non era nemmeno certo perché tutto il braccio destro gli doleva per l’impatto. Ordinari scontri di gioco, ovviamente, ma pur sempre scontri. Era fondamentale che riuscissero a mantenere il vantaggio acquisito, quindi lui e Polar avrebbero compiuto una difesa serrata. Marcando stretto ognuno dei Cacciatori avrebbero cercato di intercettare ogni possibile passaggio e provato a contrastarlo con l’azione d’un Tackle Transilvano per destabilizzare gli avversari. In particolare lui avrebbe provato a impedire che la Lightwood potesse trovarsi in una condizione agevole di passaggio provando a infastidirla con un Tackle Transilvano che andava a mirare l’occhio rimasto sano della Cacciatrice. Eticamente scorretto, ma oggettivamente non un fallo di gioco.
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    Bonus/Malus: 5
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      f#*k!ng Connor
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    ☞ Mary Sugarplum
    Si trovava in svantaggio rispetto al cercatore avversario ma nulla era ancora perduto. Almeno per il momento Mary non si sarebbe fatta scoraggiare. Avrebbe lasciato indietro le pressioni che di solito le frullavano per la testa e le appesantivano le spalle e avrebbe provato a spingersi in avanti, portandosi veloce in avanti. Doveva impegnarsi per recuperare velocità e guadagnare spazio prezioso. Qualcosa aveva infastidito il suo avversario, perché lo vide compiere dei movimenti bruschi con la testa. Questa sarebbe stata la sua occasione perfetta: avrebbe provato a spingersi in avanti sulla scopa per superarlo, usando tutti i muscoli del suo corpo. Doveva adoperare una tecnica per prendere velocità, una Wollongong Shimmy era perfetta con il suo andamento a zigzag per guadagnare velocità e procedere. Non si sarebbe fatta sfuggiate l’opportunità di raggiungerlo e magari superarlo. E non avrebbe perso di vista nemmeno il boccino d’oro che voleva poco più avanti.
    Alle sue spalle il portiere degli Elves era abbastanza tranquillo, così immaginò la cercatrice perchè aveva visto che i cacciatori degli Elves stavano attaccando la porta degli avversari.

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    Dado bonus o malus: 14
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      all about Eve
     
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    ☞ Crystal Blizzard
    Infondo alla lingua riusciva ancora a percepire il pizzicore dell’alcol che aveva assunto quella notte, se si sforzava abbastanza poteva quasi ancora evocare l’aroma fruttato del superalcolico che aveva ingurgitato in un colpo solo. Fortuna liquida in quel momento avrebbe avuto bisogno di quella vera. Crystal Blizzard, a dispetto del nome promettente, si era trovato in balia di raffiche di vento sempre più forte e decise. Avevano aiutato la sua avanzata verso il boccino d’oro, quando queste erano arrivate dalle sue spalle sospingendolo nella giusta direzione, altre volte avevano richiesto che i muscoli delle sue braccia si tendessero con maggiore forza per contrastare la resistenza del vento e proseguire senza perdita di preziosi metri verso il boccino d’oro. Ci stava riuscendo. Gli occhi ridotti a due fessure per evitare che fiocchi di neve lo infastidissero, riusciva a non perdere di vista la preda più ambita di quella competizione. Il boccino d’oro era una dama difficile da corteggiare, svolazzava con le sue sinuose curve in una danza che ammaliava e invitava all’approccio, ma poi si allontanava subito, doveva essere lusingata e coccolata, era un’amante difficile ma che regalava sensazioni uniche nel suo genere. Gli occhi del Blizzard non si staccarono nemmeno per un battito di ciglia dal bagliore dorato, che vedeva essere sempre più vicino, sempre più a portata di mano. Non doveva farselo sfuggire. Era una danza dell’amore con tanto di avversario da battere, il fatto che se lo fosse messo alle spalle non gli garantiva il successo e ne era pienamente consapevole. Fu in questo momento di massima concentrazione, di adulazioni fatte di sguardi languidi, che un irriverente fiocco di neve decise di fargli un bel tiro mancino. Sulla punta del suo naso di carota il cristallo di neve si era adagiato già prima, un passeggero clandestino che il generoso Snowmen aveva acconsentito a traghettare da una parte all’altra del campo di Quidditch. Geloso, immaginava lui, per le attenzioni rivolte al boccino d’oro questo si era infilato nella sua narice. Aveva iniziato pizzicandogli la punta con le sue piccole propaggini di ghiaccio, quelle intricate ragnatele che rendono ogni fiocco differente dall’altro, stuzzicandogli la carota con fare malizioso. Aveva storto il naso, arricciandone la punta, nella speranza che le avance cessassero, ma il mascalzone non aveva intenzione di fermarsi. Con uno scatto repentino si era intrufolato senza consenso nella sua cavità nasale, a nulla era valso il no rimasto strozzato nella gola del cercatore, stupito di subire una simile violenza. Non aveva potuto fare altro che arrendersi all’invasione nemica, cercando di limitare il più possibile i danni. Ma non era soltanto un singolo fiocco di neve il malintenzionato. No. Presto la voce che dentro nella sua carota c’era una gran festa si diffuse tra i fiocchi di neve. Altri ne arrivarono, meno timidi, forti del fatto che il precedente invasore avesse avuto vita facile. In un turbine erano arrivati, un branco di assalitori. S’infilarono con forza nelle sue povere narici indifese, violate da una moltitudine, un’orgia decisamente sgradita. A forza di essere palpato, toccato, assalito, il povero Crystal, che pure non aveva perso un solo istante la concentrazione sul boccino d’oro e aveva proseguito alla massima velocità la sua corsa, non aveva più resistito: due forti starnuti, che gli fecero vibrare così tanto la carota da staccargliela quasi dalla faccia, cacciarono gli invasori tutti in un colpo solo. Ora era di nuovo tutto per il boccino d’oro, suo unico grande amore. Era lì, così vicino che avrebbe provato in uno slancio finale delle sue reni a coprire la distanza che lo sperava, allungando la mano per afferrarlo e trarlo a sè. Ci avrebbe provato. Desiderava che fosse suo.

    Intanto agli anelli degli Snowmen il buon Berry Aspen, visibile soltanto lateralmente nell’ area di campo del Cercatore, non aveva vita più semplice: gli anelli erano minacciati dalle azioni della Lightwood e compagni, ma il portiere sarebbe stato in posizione e pronto a difendere la sua porta.
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    Bonus/Malus: 6
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      2/1/2023, 23:03
      Nathaniel Tristan Crawford
     
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    ☞ COMET AVALANCHE
    Desiderare che il portiere degli Elves finisse soltanto disarcionato era stato un pensiero stupido da parte della Avalanche. Avrebbe dovuto desiderare di spaccargli le ossa. Triturargli la spina dorsale. Forse con questo tipo di cattiveria impresso nel suo colpo Downatree non sarebbe stato in grado di deviare il bolide e risparmiare la vittima designata dal Capitando degli Snowmen. Occhi infuocati si posarono sulla figura del battitore avversario: c’era un punta di rispetto per il fatto che fosse riuscito a parare il suo colpo, ma anche la consapevolezza che non sarebbe successo una seconda volta. Più addolcito, ma comunque famelico, lo sguardo di Comet Avalanche andò alla ricerca di Jon Snow. Aveva cercato di difendere in maniera valorosa uno dei loro Cacciatori, ma aveva riportato una spalla lussata e comunque uno degli Snowmen era stato disarcionato.
    << Sicuro di farcela?>> avrebbe domandando rivolgendosi al compagno di mazza, una volta che il suo manico di scopa l’avesse portata il più velocemente possibile dal compagno.
    Le iridi del Capitano avevano poi preso a solcare il cielo, un’occhio alla partita le aveva comunque riportato un vantaggio della sua squadra nel punteggio e nella corsa alla cattura del boccino d’oro, ma la sua fame era ancora un buco nero che avrebbe potuto risucchiare l’intero campo da gioco. << Con me>> disse al battitore dopo aver valutato le sue condizioni fisiche: sarebbe stato appena in grado di badare a se stesso da solo, ma forse insieme con lei avrebbe potuto essere in qualche modo utile almeno per imprimere potenza ai suoi colpi. Nuovamente il suo affinato istinto tornò ad attivarsi, suggerendole la presenza di un bolide, era come uno squalo che fiuta il sangue. Un cenno del capo rivolto a Snow per indicargli la comparsa della sfera nera. Si sarebbero appiattiti sul manico di scopa, i busti paralleli ad esso per fendere l’aria e sfrecciare come frecce lanciate da un’arco nella direzione nella quale si trovava il bolide. Stava placidamente sopra la metà del campo, come se non fosse successo nulla, come se non fosse in un punto nevralgico dell’ovale con le torrette. Non molte erano le prede succulente vicine. Nessun Cercatore, la cui lotta per la conquista del boccino si svolgeva vicino agli anelli, e nessun Cacciatore che erano stati la portata prediletta del buffet della carneficina dei bolidi. Nervosamente, avrebbe fatto roteare in aria la mazza, tenendo d’occhio la sfera perché nessuno tentasse di accaparrarsi il diritto di possederla e perché non pensasse di poter prendere lei stessa come vittima. La magia che governava i bolidi era imprevedibile sebbene dotata di una base razionale, restava comunque molto instabile. Forse era anche per questo che aveva sempre sentito quel ruolo cucito addosso. La sua indole era altrettanto irrequieta, vibrava alla stessa frequenza della sfera più pericolosa del campo. << Sai cosa si dice della vendetta Snow?- domandò al battitore con la spalla lussata, più lento a raggiungerla, ma che era comunque dotato di un braccio perfettamente funzionate. Non c’erano altri motivi per cui dovesse desiderare che la seguisse, nessuna altra spiegazione se non la più logica. Forse era sin troppo scontata, ma non era il tipo di persona che metteva a rischio una mossa efficiente per non peccare di originalità. Infondo non si sapeva quale altra mazza avrebbe tenuto in mano il giorno seguente, meglio approfittare finché quella di legno e ferro che reggeva nella mancina era calda. Con un’intesa sviluppata in anni sul campo le era bastato rivolgere un’occhiata complice Jon Snow perché comprendesse il suo piano. Avrebbero eseguito una Dipplebeater Defence ancora una volta come schema d’attacco. Sfruttando la posizione centrale del bolide avrebbero cercato di usarlo per colpire il battitore avversario. Certo era in grado di difendersi, ma un colpo doppio era comunque troppo forte da gestire in solitaria e se anche si fosse unito Upatree ad aiutare Downatree la violenza della sfera scagliata non ne permetteva un controllo tale per cui si sarebbe potuto rivelare pericoloso per loro o per il Cercatore, uomo -meglio dire pupazzo di neve- chiave per vincere quella partita. Quando si fossero trovati vicini al bolide avrebbero agito muovendosi simultaneamente, un processo innescato centinaia di volte dalla macchina oliata che costituiva il duo dei battitori degli Snowmen. I muscoli dorsali della Avalanche si sarebbero estesi per permettere il movimento di apertura del suo braccio, mentre gli addominali laterali avrebbero usato una torsione del busto per aumentare in maniera esponenziale la forza che avrebbe andato ad aggiungere la colpo. La mazza del Capitano era retta da entrambe le mani, mentre si manteneva in equilibrio grazie alla sola contrazione dei bicipiti e alla consapevolezza del suo baricentro che non si sarebbe sbilanciato ma sarebbe costantemente stato assecondato dai suoi muscoli. Anche Jon Snow per quanto infortunato avrebbe provato a compiere lo stesso movimento, reggendo la mazza con il braccio che ancora era sano, mentre quello rimasto coinvolto nell’incidente sarebbe stato mantenuto rilassato lungo il corpo per non creare intralcio o fastidi alla manovra, che forse non sarebbe stata forte come in precedenza ma sicuramente sarebbe stata eseguita in maniera magistrale. Al successivo cenno del suo capo il busto di entrambi i battitori sarebbe ruotato in avanti, esasperando l’arco del loro braccio, la mazza avrebbe tratto forza dalla doppia rotazione - quella eseguita prima con il busto che dalla posizione di torsione sarebbe scattato per tornare a quella normale e quella eseguita simultaneamente dalla rotazione della spalla che dalla massima estensione posteriore avrebbe fatto scattare il braccio come una lancetta d’orologio tirata in avanti nella massima estensione frontale - mentre il polso mantenuto fermo avrebbe permesso alla stessa di imprimere la precisa direzione al colpo. - É un piatto che va servito freddo.>>

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      2/1/2023, 23:40
      James Kennegan
     
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    ☞ Shinny Upatree

    Se il bolide che aveva colpito il cacciatore degli Elves aveva deluso leggermente il capitano, Shinny, lo stesso non si poteva dire di quello che invece era stato spedito contro il cacciatore degli Snowmen. Il bolide era schizzato verso il bersaglio e, nonostante una buona difesa da parte di uno dei due battitori pupazzi di neve, l'aveva colpito in pieno, costringendo il giocatore ad abbandonare il campo. E non solo: anche il battitore aveva avuto un evidente risentimento alla spalla, tanto da aver fatto sorridere Upatree ed averlo fatto esultare come se avesse appena acciuffato lui il boccino d'oro. Strinse la mazza con la mano destra e la sollevò in aria, come segno di vittoria e come avviso per i compagni. Ce l'aveva fatta, ora toccava concentrarsi ancora per portarsi l'intera partita a casa. Il Capitano svolazzò tra gli Elves, incitandoli e dando loro indicazioni su come muoversi. Purtroppo il punteggio era di 50 a 40 per gli Snowmen, ma ciò non significava che la partita era chiusa, anzi. Anche le cercatrice sembrava leggermente in svantaggio rispetto a quello avversario, ma si sa, il Quidditch è strano e basta davvero un soffio per ribaltare le sorti della gara. Il portiere elfico era stato, in tutto questo, salvato dall'altro battitore, Snow Downatree che era riuscito a difenderlo da un portentoso attacco del Capitano rivale. Era un osso duro, ma Snow non fu da meno e Shinny, in fretta e furia tornò da lui, per la loro solita tattica di stare vicini. Infatti, il bolide era ancora disponibile per il battitore, ma l'altro era disponibile per la squadra avversaria. Fortunatamente, Jon Snow aveva un evidente problema, ma ciò non bastava: la concentrazione doveva restare comunque altissima. Con lo sguardo, Shinny osservò bene il bolide avversario, sembrava poter essere indirizzato proprio verso di loro.
    "Snow, pensaci tu all'attacco!"
    Disse tuonando il capitano, convinto che quella potesse essere l'unica possibilità vincente. Snow era palesemente il giocatore più vicino al bolide che poco priva aveva preso di mira il loro portiere. Shinny, invece, avrebbe perso troppo tempo per raggiungerlo e dunque Snow avrebbe perso un'occasione importante di attacco solo per difendersi. Una sciocchezza! Ci avrebbe pensato il capitano a difendere il suo compagno di reparto.
    Snow, dunque, avrebbe ascoltato il comando di Upatree e sarebbe scattato verso il bolide che poco prima aveva respinto, ancora disponibile per lui per un'azione offensiva questa volta. Il Quidditch era spettacolare perché subito dopo un'azione di difesa poteva esserci uno stravolgimento di fronte impressionante. Avrebbe osservato attentamente i giocatori avversari e la loro disposizione in campo, così da scegliere un giusto bersaglio, trovato poi in Polar Powder, un altro Cacciatore pupazzo di neve. Se fosse riuscito ad abbatterlo, gli Elves si sarebbero trovati questa volta in superiorità numerica e ciò avrebbe potuto portare un vantaggio anche di punteggio. Tutto ovviamente sarebbe stato nelle mani del cercatore, poiché quello avversario purtroppo era troppo lontano da Snow e non poteva aiutare in nessun modo. Downatree si sarebbe quindi concentrato sui movimenti di Polar Powder, per cercare di intercettarlo, per poi concentrarsi sul movimento del bolide. Non doveva essere né troppo lontano a lui, né troppo vicino. Ormai la distanza di rotazione della mazza i due battitori la conoscevano bene, ma dovevano comunque capire dove posizionarsi per far sì che il colpo inferto fosse adeguatamente forte e funzionale. Si sarebbe quindi spostato in modo tale da essere in posizione ottimale secondo il suo punto di vista. Con le gambe ben strette al manico di scopa, Snow avrebbe afferrato la mazza da battitore con entrambe le mani per dare quanta più potenza possibile al colpo. Avrebbe respirato profondamente: quattro secondi di inspirazione con il naso e sei secondi di espirazione con la bocca. Il battito cardiaco sarebbe stato un perfetto metronomo. Avrebbe fatto attenzione alla neve, grossa nemica di quella partita sia per la visibilità, sia per la scivolosità degli strumenti da Quidditch, palle, mazze o scope, per non parlare dei guanti. Avrebbe tenuto lo sguardo fisso sul bolide, poi avrebbe alternato delle occhiate anche al cacciatore avversario per assicurarsi della sua posizione e poi, una volta che la sfera incantata fosse entrata nel suo raggio d'azione avrebbe ruotato finalmente la sua mazza. Le braccia sarebbero state coordinate alla mezza rotazione del busto, fatta ovviamente in direzione del bersaglio. I muscoli sarebbero stati sciolti, ma comunque avrebbero cercato di imprimere tutta la loro potenza in quel colpo. La mazza avrebbe dovuto colpire nel centro la palla così da non scivolare e da non rendere il colpo smorzato. Se tutto fosse andato come doveva andare, il bolide sarebbe schizzato in direzione di Polar. Ma la partita non era ancora finita.
    Shinny, infatti, era alle prese con la difesa proprio di Snow, che si era accorto di essere stato preso di mira. Shinny avrebbe cercato di posizionarsi davanti e, più o meno, come aveva fatto il Downatree poco prima, avrebbe cercato di prendere posizione per essere un difensore funzionale. Il bolide poteva essere colpito da un dolorante Jon Snow o da un Capitano eccellente come Comet. In entrambi i casi, Shinny avrebbe prestato la maggior attenzione possibile per salvare il compagno di reparto. Avrebbe liberato la mente da possibili distrazioni e avrebbe osservato gli avversari. Avrebbe cercato di capire se avessero potuto eseguire qualche mossa, come una Dipplebeater Defence (ma in fase offensiva) o un Bludger Backbeat per confonderlo. Insomma, avrebbe studiato ogni possibilità per non rimanere sorpreso da un eventuale attacco speciale. Anche lui avrebbe stretto il più possibile le gambe al manico di scopa e avrebbe impugnato la sua mazza con entrambe le braccia. Avrebbe aspettato il momento ritenuto ideale per ruotarla e impattare il bolide, sempre stando attento alla neve che avrebbe potuto far scivolare la sfera proprio verso di lui o verso Snow Downatree. Avrebbe cercato di lanciare il bolide il più lontano possibile così da non dare la possibilità di un nuovo attacco agli Snowmen perché sperava che la partita da lì a breve potesse finire e il cercatore degli Elves potesse acciuffare il boccino prima del cercatore avversario. Ma un bolide d'attacco per gli Snowmen poteva significare un problema. Avrebbe quindi caricato con le braccia quanta più potenza possibile in corpo e con il polso avrebbe indirizzato verso l'alto e lontano da loro il bolide, per difendere al meglio Snow. In ogni caso, al momento dell'impatto, o dell'eventuale impatto, avrebbe urlato a Downatree un sonoro: "ATTENTO!" così che il battitore poteva fare ciò che in allenamento avevano provato.
    Snow, infatti, dopo aver sentito il capitano, avrebbe effettuato una Sloth Grip Roll, una tattica del Quidditch sviluppata proprio per evitare i bolidi. Avrebbe stretto il manico di scopa con entrambe le mani - nonostante con una mano reggeva anche la mazza - così da essere il più sicuro possibile. Avrebbe stretto cosce e incrociato i polpacci e si sarebbe lasciato cadere lateralmente così da ritrovarsi sottosopra, a testa in giù, ma comunque attaccato alla scopa. Quella era una tattica che avrebbe fatto per evitare la mira eccezionale dei due battitori avversari che poteva essere perfetta, sì, ma ovviamente ci si aspetta che un giocatore stia dritto, non a testa in giù. Solo se i due avversari fossero stati lungimiranti e molto fortunati avrebbero potuto prevedere una mossa del genere, oltretutto difesa comunque dal capitano degli Elves che difficilmente avrebbe lasciato passare qualcosa.
    Dopodiché, tutto era nelle mani di Mary Sugarplum. La cercatrice avrebbe dovuto conquistare il boccino a tutti i costi per mettere fine a quella partita amichevole.
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      Brad McNeal
     
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    PARTITA DI NATALE
    ☞ Elves VS Snowmen


    Gli Snowmen vincono per 220 a 60 contro gli Elves.

    Complimenti a tutti quanti per la partecipazione sempre costante e puntuale, nonostante il periodo delle feste nel mezzo, vi ringrazio per aver giocato!

    Nei prossimi giorni seguiranno commenti e indicazioni, nella discussione dell'iscrizione, in cui invito anche voi a evidenziare eventuali criticità.

    CACCIATORI
    Meltin John f#*k!ng Connor e mad!maxcollezionate entrambi un malus : tuttavia ho deciso che come ultimo turno non fosse il caso di infierire ulteriormente.

    Si fosse trattata di una partita regolare, dove muovete i vostri PG e non dei PNG, avrei indicato un peggioramento delle vostre condizioni di salute e la necessità che a fine partita vi foste recati al San Mungo per ulteriori controlli.

    Gli Snowmen dopo alcune azioni passano in vantaggio per 70 a 60.

    (Punteggio decretato dopo aver valutato globalmente l'andamento delle due squadre)

    BATTITORI
    James Kennegan ottieni un bel bonus: con la Dipplebeater Defence riuscite a superare la difesa di Upatree, che non riesce a contenere il bolide, che si infrange sull'altro battitore colpendolo alle spalle. Snow Downatree viene colpito e costretto al ritiro.

    Tuttavia anche Brad McNeal può gioire: prima di essere colpito Snow Downatree riesce a colpire di striscio Polar Powder, che resta in campo ma con evidenti difficoltà.

    CERCATORI
    Dopo essere stato in vantaggio per tutta la partita Crystal Blizzard Nathaniel Tristan Crawfordagguanta finalmente il boccino, ponendo fine alla partita con la vittoria degli Snowmen.

    all about Eve hai comunque fatto un buon lavoro e solo per un soffio non raggiungi il tuo avversario.

    IT'S QUIDDITCH TIME!


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