Santa Claus Is Comin’ to Town

hailey x hedel

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    DIVINATORE
    CORVONERO - 17 y.o.
    ⚜ HAILEY SOPHIE DAWSON

    Natale. Quella parola riusciva a portare grande gioia nelle case di ogni famiglia, ma al contempo portava con sè ricordi amari e tristi. Per persone come Hailey, provenienti da famiglie di alto rango, le festività non erano una vacanza, un momento da trascorrere in compagnia dei genitori e del resto della famiglia, bensì la medesima occasione di mostrare lo sfarzo dell'alta società con un ballo.
    Aveva trascorso gran parte della sua vita costretta a vestire in un determinato modo, parlando con persone che a malapena conosceva e di argomenti di cui le importava poco o nulla. I genitori erano soliti portare i figli a quel genere di feste, così da metterli in mostra, non erano altro che un'estensione dei genitori. Il più delle volte riuscivano a sgattaiolare via ed a divertirsi con un pò di alcool, ma la fortuna non girava sempre dalla loro parte. Eppure aveva dei ricordi piacevoli legati al Natale. Lei tra le braccia del padre mentre scartava i regali che le aveva comprato, lui che la portava in giardino e giocava con lei nella neve, incurante di bagnarsi gli abiti costosi. Era l'unico a cui sembrava importare di lasciare un segno positivo nella vita della figlia, e di questo non poteva lamentarsi, al contrario, erano forse quei pochi ricordi felici a darle una ragione di vita di quei tempi.
    Le festività erano un momento molto buio per Hailey. Dalla morte del padre non aveva fatto altro che obbedire alla genitrice che la trascinava di qua e di là neanche fosse un sacco di patate. Era estenuante ma faceva la sua parte sapendo che poi poteva dedicarsi a quelle piccole tradizioni trasmessele dal padre, purtroppo era da sola e quella solitudine si faceva sentire. Era pesante.
    Anche ora, nella comodità e tranquillità della sua umile dimora, faticava a mantenere vive le tradizioni, ma quell'anno non era sola e non c'erano balli sfarzosi a cui prendere parte. Aveva un piccolo gattino fulvo che le faceva le fusa accogliendola dopo una lunga giornata di lavoro e coccolandola quando era triste. Non era perfetto, ma era meglio di come aveva vissuto negli ultimi anni.
    Decorare la casa e preparare biscotti natalizi era stato divertente, soprattutto perchè di solito erano compiti delegati agli elfi domestici, pertanto avere la possibilità di prendere in mano le redini della situazione, le aveva fatto piacere. E poi aveva un piccolo aiutante che aveva buon gusto in fatto di addobbi natalizi.
    Il Natale era ormai giunto ed Hailey aveva deciso che trascorrere del tempo in compagnia non poteva che farle bene. Aveva chiesto ad Hedel di incontrarla ai Tre Manici di Scopa. Da quando avevano ripreso i contatti si sentiva meno sola. Lei ed Hedel non erano sempre state legate, eppure non ricordava un giorno ad Hogwarts che non fosse trascorso in sua compagnia, per non parlare dei vecchi amici. Erano legati, sebbene appartenessero a casate ben differenti. C'era amicizia, ma c'era anche arai di sfida tra di loro. Ritrovarla aveva riportato un pò di equilibrio nella sua vita, e si sentiva meno sola avendo accanto una persona che conosceva e della quale aveva imparato a fidarsi, per quando ci si potesse fidare di Hedel Crawford. Lo aveva imparato a proprie spese, alla fine si poteva contare davvero solo su sè stessi. Al momento per, Hedel era l'unica a non averla ferita e questo era importante per lei. Lasciare la famiglia aveva portato a delle conseguenze ed alcuni avevano preferito allontanarla, eppure eccoci qui.
    Peppermint, mamma va ad ubriacarsi con zia Hedel. Ti prego non tirare giù l'albero di Natale salutò affettuosamente il gatto, lasciandogli un bacio sulla testolina. Uscì di casa e si smaterializzò ad Hogsmeade.

    [...]

    Era il 24 dicembre e le strade di Hogsmeade erano ghermite di persone. Chi aveva deciso di godersi una giornata all'aperto, giocando nella neve, intonando canti natalizi e gustando cioccolate calde aromatizzare per le feste e chi correva da un negozio all'altro cercando gli ultimi regali prima che i festeggiamento cominciassero. Come di consueto l'appuntamento era ai Tre Manici di Scopa, doveva oramai erano clienti abituali. Non era mai stata una gran bevitrice, ma poteva ringraziare Hedel per il cambio di rotta. non che le dispiacesse, sia chiaro.
    Entrò nel locale, esalando un sospiro di sollievo al calore che l'aveva accolta al suo ingresso. Rimosse il cappelli e la sciarpa pesante, scrollando appena il capo per rimuovere i fiocchi di neve incastrati tra i fili ramati. Prese posto ad uno dei tavoli liberi e rimosse il cappotto verde che aveva indossato per rimanere in tema natalizio. Diede una rapida sistemata ai vestiti: un maglioncino bianco coperto da un abito lungo rosso smanicato. Ravvivò leggermente i lunghi capelli rossi, tenuti insieme da un fiocco bianco. Prese posto osservando come il locale era stato addobbato per l'occasione, salutando ed augurando buone feste a chi le passava accanto.
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    hedel anakin crawford
    Il gufo, e con esso la proposta indecente, di Haliley Dawson l’aveva colta mentre stava osservando con aria di sfida l’albero di Natale del suo appartamento proprio sopra Ollivander. Chiamare casa il bi-locale che affittava per essere più vicino al laboratorio delle bacchette era un vero e proprio insulto alla categorie delle abitazioni, ma per qualche tempo avrebbe dovuto adattarsi. Anche chiamare albero di Natale il rametto con qualche agio di pino rimasto verde era un vero e proprio insulto, forse chiamarlo Spelacchio, come tra le altre cose aveva suggerito Nathaniel, era decisamente più appropriato. La punta con la stella ricadeva tristemente floscia, e i pochi rami che possedeva l’alberello alto poco più di qualche centinaia di centimetri da terra sostenevano a fatica il peso delle quattro palline appese e della ghirlanda argentata che lo avvolgeva. Il prossimo anno si sarebbe impegnata maggiormente per il Natale, se lo spirito delle feste l’avesse colpita forte alla testa. Non adorava particolarmente quel periodo dell’anno in cui erano tutti forzatamente più gentili e se a questo si aggiungeva il fatto che dal Maniero dei Crawford non le era nemmeno arrivato l’invito a unirsi ai suoi genitori l’indomani per il pranzo di Natale non la rendeva di umore migliore. Ma leggere il nome del mittente della lettera fece spuntare un sorriso ferino sulle labbra della Crawford, così poco abituate ad arcuarsi verso l’alto. Eppure la Corvonero ci riusciva piuttosto spesso, e questo poteva anche essere un male. Raramente qualcuno aveva avuto un’influenza tanto positiva sulla Crawford quanto faceva l’amica e compagna di bevute. E proprio la prospettiva di chiudersi ai Tre Manici per darsi all’alcol l’aveva convinta maggiormente dei motivi per cui andavano tanto d’accordo.
    Non ci impiegò molto a prepararsi, lasciando ogni spirito natalizio a casa e indossando un abito nero, aderente nel punto giusto, e con un intarsio di pizzo sulla scollatura profonda. I capelli, tagliati corti di recente, accarezzavano solo con le punte le spalle scoperte, solleticandole leggermente. Un respiro profondo e sparì dal suo modesto monolocale con un tenue schiocco, riapparendo a Hogsmeade. Per tutto il periodo delle feste si era riempito il villaggio magico di un susseguirsi di eventi natalizi, dai quali la Crawford si era sottratta come ombra che rifugge la luce, e per la prima volta aveva occasione di posare lo sguardo di tenebra sulle decorazioni e gli addobbi che usurpavano in qualche modo l’architettura di Hogsmeade. Entrò nei Tre Manici di Scopa accompagnata dalla solita boria che la contraddistingueva, sguardo fiero e l’atteggiamento di chi possedeva le cose soltanto con uno schiocco di dita, sebbene in quel momento fosse una Crawford decadente e con pochi galeoni nella Camera Blindata. Individuare la Dawson non fu difficile, non solo per lo sgargiante vestito rosso che indossava, un tripudio di fiamma che accompagnava il naturale colore della strega, ma poiché sembrava brillare di una propria luce. « Su chi vogliamo fare colpo stasera? » domandò dopo averla salutata con un fugace bacio sulla guancia, non era molto per le manifestazioni pubbliche di affetto ma forse quella gioia natalizia l’aveva contagiata, aggirando il tavolo e accomodandosi davanti a lei «O tutto questo è per me? » domandò indicando la figura dell’amica con uno sguardo che l’aveva percorsa tutta e ammiccando leggermente.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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