[EVENTO] - SAN VALENTINO - Spill the Tea

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  1. James Kennegan
     
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    Valentine's Day
    James Kennegan


    Quando Janice Onassis aveva varcato la soglia del Ghirigoro non era riuscita proprio a trattenersi dal rivolgerle uno sguardo omicida. Sarebbe finita dritta dritta ad Azkaban se così fosse stato. Aveva incrociato le braccia al petto, arcando così tanto il sopracciglio sinistro che sembrava essere dotato di una propria vita. Ma la giornalista de “Il Settimanale delle Streghe” non si era fatta scoraggiare dalla versione inviperita dell’irlandese - immaginava che questo tipo di coraggio derivasse dal fatto che non avesse una mazza da battitore in mano, infatti la codarda era venuta ad affrontarla nel posto di lavoro dove alla peggio avrebbe potuto tirarle dietro soltanto un libro, ma uno molto spesso - ed era arrivata con fare baldanzoso, la penna d’aquila già posata sul taccuino, fino al bancone del Ghirigoro. A denti stretti, con decisamente poca professionalità, le aveva rivolto un tirato buongiorno ma l’Onassis si era già lanciata in quella che a tutti gli effetti era un’intervista.

    << Ti ricordi di Janice Onassis?>> aveva domandato qualche giorno più tardi, con la bocca piena di biscotti al cioccolati fatti da Rigriel, al McNeal. Ora, quando una donna fa il nome di un’altra la risposta deve essere sempre negativa, un no che deve venire in automatico, anche se viene chiesto se ci si ricorda della madre. Ma quel giorno in particolare la Kennegan si sentiva buona, ancora prima che le rotelline affilate del cervello del Corvonero si potessero mettere in moto per formulare una frase di qualsiasi genere, era intervenuta con una seconda frase. << Quella giornalaia del Settimanale che ti aveva eletto come scapolo d’oro lo scorso anno - cercò di rinfrescare la memoria del docente di Difesa Contro le Arti Oscure che aveva certamente occupazioni più prestigiose che non ricordare un simile evento, sebbene era stato causa scatenante del loro primo bacio e di tutto quello che ne era seguito - qualche giorno fa è venuta al Ghirigoro. Pensa te che faccia tosta!- più che una conversazione iniziava a somigliare a un monologo, non tanto per mancanza d’interesse del mago, quanto perché la battitrice era un fiume in piena nel suo racconto e non permetteva che qualche rapido intervento prima di proseguire - E sai che cosa voleva? - proseguì ancora una volta, le briciole di cioccolato che le coronavano il profilo delle labbra come stelle scure - Siamo la coppia dell’anno per il Settimanale!>> Okay, c’era una punta d’orgoglio e di rivincita per la pietosa classifica come scapoli dell’anno scorso, ricordava ancora di essere stata inserita come quinta mentre il McNeal era arrivato secondo e soprattutto di essere stata definita qualcosa come nulla più che un coinquilino per il suo fidanzato, ma un certo veleno d’astio era comunque rimasto. Una buona azione non ripara un torto, sopratutto per qualcuno che come segno zodiacale è uno scorpione. << Ci faranno delle foto per il numero speciale di San Valentino…>> buttò lì come se fosse una cosa da nulla, una sciocchezza facile come bere un bicchier d’acqua.

    Il Settimanale delle Streghe - speciale San Valentino” capeggiava in bella vista sul bancone del Ghirigoro, con una foto della coppia dell’anno. “I McKennegan, la coppia d’oro ” titolava in prima pagina sotto i volti sorridenti e meravigliosi di James e Brad. Tornata a casa ne aveva portate alcune copie - tipo una trentina - da distribuire ad amici parenti e anche a sconosciuti perché no. << E potremmo anche firmale!>> aveva trillato con entusiasmo, un livello di voce così acuto da disturbare persino le civette dell’Ufficio Postale, dopo aver stampato un sonoro bacio su uno sconcertato Brad McNeal. << E mi piacerebbe andare all’inaugurazione del Piediburro, se sarai il mio Valentino.>> propose con occhi imploranti e grandi.

    Aveva deciso di far venire un infarto al docente di Difesa Contro le Arti Oscure, visto che indossava un vestito di rosso scarlatto con uno scollo a cuore che metteva in risalto il suo seno e da cui si intravedeva un intimo di pizzo nero, aderente su ogni curva del suo fisico scolpito da anni di allenamenti, nonostante pizza e gelato andassero a rimpolpare il fondoschiena con una certa frequenza. Fecero il loro ingresso alla festa d’inaugurazione del Madama Piediburro a braccetto, con la testa della Kennegan posata sulla spalla del suo uomo, che la stava guidando verso il tavolo che - per una volta - avevano prenotato. << E sai una cosa? Non indosso mutandine.>> aveva gettato lì con una risatina civettuola e una sguardo ammiccante che sapeva di capriole nelle lenzuola. Sì, lo amava proprio. Tanto quanto le stelle nel cielo.

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