Posts written by James Kennegan

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    Adeline Troppe role assieme ❤️
    Mi sembra perfetta la suddivisione temporale che hai proposto con Ghirigoro- Londra- San Mungo. Nelle prossime risposte terrò conto anche di questo **
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    James Kennegan
    BEATER - TEAM ARDEMONIO

    Sentinella del campo, James Kennegan osservava con sguardo vigile ogni azione ed evoluzione del gioco. Non stava andando bene, almeno non secondo i suoi standard. Un cacciatore della sua squadra era stato colpito, abbattuto da un bolide scagliato da uno degli avversari, era stato un colpo ben assestato, deciso e preciso. Non sarebbe servito a nulla un intervento suo o di Scarlett, se ne avessero avuto l’opportunità, per salvarlo da quel colpo micidiale. Aveva osservato il corpo del ragazzo precipitare verso il suolo finché l’arbitro non ne aveva arrestato la corsa, lasciando immediatamente scattare lo sguardo di smeraldo sulla scia scarlatta - la Pluffa- che precipitava a poca distanza da lui. Il suo primo istinto fu quello di spingersi sul manico di scopa e precipitarsi per afferrare la sfera ma si fermò ricordandosi che quello non era il suo ruolo. Il cuore accelleró i propri battiti nel vedere la scarlatta senza possesso e si arrabbiò, stringendo forte le dita al manico della mazza per stemperare la sua rabbia, quando fu il Lagrein, giocatore di Bombarda di dubbio talento, a conquistare i favori della sfera rossa. << Forza! Dean, Leona!>> ruggì in mezzo al campo, per poi occuparsi dell sola cosa che avrebbe aggiudicato la vittoria agli Ardemonio: braccare la piccola Cercatrice Eve Moore. Appiattita sul manico di scopa cercò di sfrecciare in quella direzione, mantenendo lo sguardo in movimento alla ricerca di un bolide.
    Intanto nella zona dei cacciatori la situazione del Team Ardemonio non accennava a migliorare. Scarlett Harvey si accorse troppo tardi della presenza di un bolide nel suo territorio, probabilmente lo stesso che aveva abbattuto il Garrison prima, e lo notò soltanto quando fu nelle grinfie del McNeal. La battitrice non aveva altra possibilità che provare a schivare il bolide, avrebbe così improvvisato una Woollongong Shimmy per cercare di depistare la sfera che le era stata scagliata contro. L’Ardemonio non poteva permettersi di vedere le proprie fila diminuite ulteriormente.
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    Mi sembra perfetto ** così evito le manette per qualche post hahah
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    Ghirigoro
    James Kennegan


    Anche ai tempi di Hogwarts era sempre stata una Serpeverde atipica. Durante lo smistamento il Cappello Parlante era stato a un soffio dallo smistarla a Gri-troncando bruscamente la frase all’alzarsi perplesso del suo sopracciglio-Serpeverde! Ma a parte questo piccolo incidente iniziale, anche nelle file dei figli di Salazar si era distinta al di là dei meriti scolastici per stranezze e interessi che erano quasi esclusivamente suoi. Affascinata dal carisma della professoressa Mantra, aveva approfondito gli studi di Babbanologia in modo privato, staccandosi dal comune cliché del purosangue che odia i babbani. Le erano del tutto indifferenti, così come la convinzione che gli Elfi Domestici erano più che altro schiavi da sfruttare e maltrattare quando era necessario. Non ricordava di essersi mai rivolta con superiorità a uno di loro, soprattuto quando si intrufolava nelle cucine di Hogwarts alla ricerca di spuntini fuori dagli orari dei pasti, diventando quasi amica dei piccoli complici che le permettevano di rubare un po’ di cioccolato o di mangiare una fetta di pizza prima dell’orario della cena. Le venne quindi naturale notare una certa complicità tra la strega che stava servendo e il suo accompagnatore elfico, che inizialmente aveva creduto essere lì solo come facchino per trasportare la grande quantità di libri comperati. Sorrise dolcemente quando la bionda si rivolse a lui per chiedergli un parere sul nome, che lei credeva stupido e infantile, del suo gufo Boh, che però venne apprezzato anche dalla creatura magica e alla quale lei rispose con un sorriso ancora più aperto del precedente. << Ah vi ringrazio, anche se continuo ad essere convinta che avrei potuto impegnarmi un po’ di più- questa volta non c’era traccia di odiosi Lei a intrecciare la sua lingua, si stava rivolgendo a entrambi con quel pronome plurale - e devo ammettere che Gufo è quanto meno pratico. Ma si, forse sarebbe meglio cercare qualcosa di più... originale>> ovviamente non aveva problemi a esprimere i suoi pensieri, incurante del fatto di starsi prendendo troppe libertà, perché era abbastanza sicura di aver inquadrato in un temperamento gentile - non poteva essere altrimenti vista la relazione che aveva con il piccolo aiutante- la strega che era nel negozio. Sbattè un paio di volte le palpebre, nascondendo velocemente lo sguardo di smeraldo che era tornato a osservare la sua interlocutrice umana, interessata dalla descrizione accurata e divertita del gufo di nome Gufo. La vivace mentre dell’irlandese, da sempre molto creativa, aveva già iniziato a cercare qualche nome da suggerire alla ragazza ma non trovandone nessuno che la convincesse, e che l’avrebbe fatta spiccare per arguzia, preferì tacere. Arrivati al momento del pagamento, James Kennegan poteva giurare di non aver mai visto un gruzzolo di denaro tutto insieme che non fosse nella Camera Blindata, verificó che l’importo fosse corretto e si affrettò per registrarlo in cassa. Fu entusiasta, più che per il grande importo incassato, che la strega avesse accettato di prendere un thè. Ritmicamente battè tra di loro i palmi delle mani per un paio di volte, una sorta di celebrazione improvvisata, avrebbe quasi potuto saltellare sul posto. Da quando era tornata a Londra si era trovata con poche amicizie, che andassero oltre al giocare nella stessa squadra, e con una rete di contatti decimata: voleva approfittare di ogni possibile occasione per ampliare il cerchio delle sue amicizie. James era un’animale sociale, amava feste e ricevimenti, un buon bicchiere tra le mani e qualche chiacchiera. Adorava parlare, riempirsi la bocca di avverbi e assurde similitudini, nutrire la propria curiosità con gossip e racconti era soltanto un plus che le conversazioni tra amiche davano. Già stava immaginando quanto tempo avrebbe impiegato a riscaldare il thè, domandandosi se Max avesse finito le foglie verdi o se avesse lasciato quanto bastava per fare una nuova teiera fumante, come avrebbe potuto intrattenere l’inaspettata ospite. Anche se fisicamente era ancora dietro al bancone, la sua mente era già proiettata nella stanza adiacente: il Salotto degli Artisti. Una piccola zona in ristrutturazione, al momento fornita di un paio di poltroncine, di un divano e di un piccolo tavolino, lo usavano solo lei e Max nei momenti di pausa, quando una delle due preferiva fermarsi a mangiare al Ghirigoro, ma presto avrebbe finito i lavori e avviato all’apertura del pubblico. La domanda, quasi intimidita, che le fu rivolta la fece ritornare al posto dove si trovava, con il gracchiante suono di una pellicola che si riavvolgeva bruscamente. << Oh ma certo, certo! Credo di avere del thè nero e, se la mia assistente non ha finito le foglie, anche del thè verde...- era già partita per la tangente, come suo solito - Ma prima venite, vi mostro una parte del locale che sarà conclusa a breve. Di qua...>> le gambe della Serpeverde fremevano per dirigersi verso il luogo dove prima si era già avventurata la sua mente, facendo strada lungo il reparto su Hobby & Tempo Libero fino ad arrivare nella stanza ricavata accanto al magazzino, che era stato ridotto di dimensioni per fare spazio a questa idea. << Ta-da! Il Salotto degli Artisti è... quanto di più concreto a un’idea. Ma prima o poi prenderà forma. Intanto sedetevi, cerco il servizio buono e metto su l’acqua. Temo di non avere biscotti o pasticcini, ma, accomodatevi, vi prego. >> parlava un po’ con se stessa, dando libero sfogo ai suoi pensieri che uscivano senza filtri dalla bocca, un po’ rivolgendosi all’inaspettata coppia di ospiti. Fortunatamente aveva entrambe le foglie di thè che aveva offerto, così avrebbe potuto preparare quello che era stato chiesto, mentre come tazzine dovette improvvisare. Tornò di là in tempo record, dando una tazzina piccola e con fiorellini rosa alla strega, una tazza grande da cappuccino con scritto “Stai d’Incanto!” in rosso all’elfo e per se stessa una tazza alta, sembrava quasi un bicchiere, fatta di vetro con alcuni unicorni con la chioma arcobaleno disegnati sopra. L’acqua bolliva piano e avrebbe atteso un fischio lungo prima di andare a controllare se era pronto, questo le dava tempo per qualche chiacchiera. Prese posto in una delle sedute rimasta libera, incrociando le gambe e sporgendosi in avanti, verso i suoi interlocutori per rispondere a una domanda che era rimasta in sospeso durante tutto quel tempo. << Ah si il Quidditch!- parve quasi riemergere dalla trance agonistica che la preparazione del thè le aveva dato - Gioco come Battitore. Ho provato anche a giocare da Cacciatore, ma colpire un bolide da molte più soddisfazioni.>> un sorrisetto sadico sulle sue labbra per la prima volta incrinò quel suo aspetto da Tassorosso allegra, rivelando il motivo per cui era finita nelle file VerdeArgento: pur di vincere era disposta a qualunque cosa. << Vi piace il Quidditch?>> domandò con l’aria di chi era pronta a vomitare una serie infinite di storie e aneddoti ai suoi interlocutori se solo avesse avuto via libera. Sul subito si bloccò, scrutando l’aspetto della strega bionda che aveva davanti e della quale le era decisamente sfuggito il nome. Era ironico che sapesse dire che l’elfo si chiamava Abe ma non avere idea del nome da assegnare alla bionda della sua stessa specie. Ah, la solita smemorata James!
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    Tre Manici di Scopa
    James Kennegan


    Da quando era tornata a sedere dietro al bancone del Ghirigoro, aveva sviluppato il vizio - certo, non brutto come poteva essere quello del fumo o dello scaccolarsi il naso anche in pubblico- di osservare dalle vetrine le persone che passavano nella via principale di Diagon Alley. Solitamente lo faceva quando la pausa tra un cliente e l’altro le permetteva di perdersi con lo sguardo oltre la vetrina e i libri, spaziando all’esterno e lasciando che la fantasia galoppasse priva di ogni briglia. Le era capitato di assistere alle cose più strane: bambini che lasciano cadere a terra il proprio gelato e si mettono a piangere, giovani maghi che divano baci segreti a qualcuna che non è la loro ragazza e poi si guardando attorno con l’aria colpevole, studenti di Hogwarts che passeggiano schierati osservando le vetrine, streghe con così tante buste appese alle braccia da sembrare delle teste volanti, un giorno aveva persino visto uno snaso infilarsi sotto il cappotto di un signore e uscirne con una collana di perle. Era un qualunque pomeriggio della settimana, il turno scorreva lento e calmo con qualche vendita importante, mentre davanti agli occhi di smeraldo della Negoziante vi era la bozza del libro di prossima pubblicazione scritto dal McNeal. La penna d’aquila aveva tracciato qualche segno con l’inchiostro rosso, aggiungendo qualche annotazione ai lati, ma si trattava di correzioni sporadiche e di contorno, rispetto a un lavoro davvero eccellente. Si era però distratta, richiamata dalle grida di un bambino capriccioso e di una madre che lo implorava di tacere e seguirla senza fare storie. A questa vista aveva scosso il capo, contrariata dall’atteggiamento assunto dal bambino, confermando ancora una volta a se stessa di non permettere mai che una simile cosa uscisse da dentro di lei, soltanto per portare lamenti e capricci. E mentre un brivido scuoteva le sue spalle e la chioma bionda, l’iride d’Irlanda colse di sfuggita il profilo di una strega che si avviava con posso fermo nelle vie della cittadina inglese. Il volto, in particolare lo sguardo che per pochi secondi aveva rivolto verso la vetrina del Ghirigoro, colpirono la Kennegan con un ricordo dal passato. Nella mente della Serpeverdesi fece strada la convinzione di conoscere quella persona, di conoscerla da molto tempo e per il resto del pomeriggio aveva rivangato su questa faccenda. A volte le capitava, se si fissava su qualche enigma doveva risolverlo o non sarebbe riuscita a toglierselo dalla sua testa, era una sfida con se stessa che è doveva vincere a costo di uscire fuori pazza. Ci aveva pensato, scorgendo quello sguardo tra una riga e l’altra del manoscritto che andava a leggere senza però davvero assimilare, e ripensato quando l’illuminazione la colse all’improvviso. A quell’ora aveva già rivisitato tutte le compagne di squadra che aveva avuto nel corso degli anni, di qualche tifoso che aveva incontrato più volte dopo le partite, di qualche conoscenza in qualche modo legata al Quidditch e poi, quasi senza sforzarsi a pensare, il nome era comparso nella sua mente. Lexa Jones. Era lei. Corvonero, avevano avuto una conoscenza superficiale, ma per una come James questo bastava e avanzava per sentirsi autorizzata a scriverle una lettera.

    Cara Lexa,
    Ho avuto modo di vederti a Diagon Alley negli scorsi giorni e questo mi ha ricordato dei bei tempi di Hogwarts. Sono tornata da poco in Inghilterra e sei una delle prime persone che conosco che ho incontro. Che meravigliosa coincidenza, non trovi?

    Ti andrebbe di vederci per bere una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa, in memoria della carica vecchia Hogwarts?
    Fammi sapere quanto ti farebbe più comodo.


    -James Kennegan



    Non aveva aspettato più di un paio di giorni per spedire il vecchio gufo dal piumaggio legnoso alla ricerca della Jones, per consegnarle la missiva. Era sempre rimasta affascinata dalla capacità dei volatili di trovare un mago anche quando non se ne conosce l’esatta ubicazione, chiedendosi se in qualche modo questo non fosse un problema per fuggitivi e ricercati. La risposta non era tardata ad arrivare e dopo un breve scambio epistolare le due streghe si erano trovate a concordare sulla data e ora dell’appuntamento: Sabato alle diciotto.


    Un lieve crack aveva accompagnato la materializzazione della Kennegan, avvolta in un vestito grigio polvere da quella mattina, con un chiodo arancione per aggiungere quel tocco di estro e creatività che possedeva da anni e anni passati a combattere contro l’austera divisa scolastica. Ora era passata a indossare divise sportive, non un grande cambiamento, ma sfruttava ogni occasione fuori dal campo di Quidditch per dare spazio alla sua creatività. Incerta se entrare o meno - era incredibilmente in anticipo, nuvole cariche di neve sembravano già essere pronte ad accogliere questo eccezionale avvenimento- decise di fermarsi all’entrata dei Tre Manici di Scopa, osservando come il cielo iniziasse velocemente a cambiare colore, virando dal rosso del tramonto verso un più deciso blu, la golden hour del tramonto stava finendo per dare spazio al quieto imbrunire. Le iridi di smeraldo erano rivolte verso il cielo, affascinate da quello spettacolo, mentre il peso si spostava da una gamba all’altra, da quella che aveva subito un trauma a quella che era ancora sana e integra. Era insolito per lei aspettare, non sapeva nemmeno come si facesse.
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    La prima 😍
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    Ahahahah sono favorevole alla Kennegan criminale, comunque davvero, mi adatto a tutto **
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    Ghirigoro
    James Kennegan

    Gorgosprizi dispettosi riempiranno la tua testa di pensieri su come vincere a SparaSchiocco, facendoti scordare però una importante commissione. Aveva riletto più volte quella frase cercando di trovarci un senso, mentre un vago sentore di sconforto - e di scetticismo cosmico che da sempre accompagnavano la Kennegan che finché non toccava con mano non credeva a niente- si faceva largo nella sua mente. Tutta colpa dei Gorgosprizzi, poco ma sicuro.
    Rimase ancora qualche istante a far vagare con un certo sconcerto le iridi di smeraldo sulla pagina dell’Oroscopo della Gazzetta del Profeta, questa volta era stato redatto dalla famosa astrologa Foxxie, che si accompagnava con una chioma scarlatta dalle punte bionde dipanata nella foto che accompagnava l’articolo con tanto di sorriso ammiccante, cercando nelle fitte righe nere una risposta come se tra gli sprazzi bianchi di pergamena avesse potuto individuare un sentiero celeste che le suggerisse una soluzione. Con uno sbuffò rassegnato, dolce e soave, aveva chiuso la copia del giornale, con tutto l’intento di rimetterlo nella bacheca dei quotidiani. Soltanto in quel momento il suo sguardo si era posato sulla copia di giornale della Gazzetta del Profeta esposta ma con una foto di prima pagina completamente diverso da quello che aveva in mano, fu solo allora che le iridi di smeraldo misero a fuoco la data di pubblicazione del Profeta che teneva in mano: un numero vecchio di mesi. Eravamo alle solite, come sempre la Kennegan aveva la testa che volava alta sopra le torrette del Quidditch, con la mente proiettata ai prossimi schemi di gioco, alla scelta di una delle proposte delle squadre che l’avevano contattata per giocare nel nuovo campionato di prossimo inizio. Non aveva più molto tempo per procrastinare sulla scelta, ma il suo cuore era combattuto su diversi fronti. Da un lato non voleva precludersi la possibilità di tornare a giocare forte in una squadra di alto livello, ma dall’altro lato non voleva affaticare la gamba, che doveva ancora farsi controllare dal San Mungo, dopo un simile incidente. Preoccupazioni e dubbi che si manifestarono come un brontolio allo stomaco, anche se il pomeriggio era già inoltrato e il pranzo ampiamente digerito, la fame della Kennegan non conosceva limiti. Si stava avventurando, mani e sguardo, lungo i cassettoni del bancone del Ghirigoro alla ricerca di cibo, qualche cioccolatino o magari una caramella di Mielandia dimenticata dalla sua assistente Max, quando il campanello sulla porta fece immediatamente desistere ogni ricerca e posare lo sguardo sulla cliente appena entrata. << Buongiorno e benvenuta al Ghirigoro: io sono James! Come posso esserti utile?>> domandò con un sorriso cordiale a illuminarle il volto, mentre lo sguardo di smeraldo danzava sulla figura della donna appena entrata accompagnata da un elfo domestico. Forse avrebbe dovuto adottarne uno anche lei, da tenere al Ghirigoro, per aiutarla con le faccende più ingombranti e soprattuto per poterlo mandare in giro a recuperare cibo per l’irlandese sempre affamata. La strega, adulta ma che giudicava quasi sua coetanea, si era permessa di darle del tu perché con meno di trent’anni sentirsi dare del lei l’aveva sempre fatta rabbrividire ed era convinta che facesse sbucare una ruga più solcata sulla sua fronte ogni volta che qualcuno si rivolgeva a lei così, si apprestò a cercare all’interno della borsa fornendo poi una lista di libri. Si sporse in avanti sul bancone per prendere il foglio di pergamena che le veniva offerto, leggendo avidamente la lunga l’osta di libri che si apprestava a dover prendere per la strega. << Ha interessi davvero vai, complimenti! E non si preoccupi per l’esercizio, va più che bene per una giocatrice di Quidditch...>> sorrise, incerta per un’ottimo nel constatare di essere tornata alla versione da vecchia signora, con tanto di Lei inseriti qua e là nella frase. << Ti spiace se porto dietro la tua lista? Mentre vado a prendere i libri, sentiti libera di curiosare in giro, anche in Vetrina che è stata da poco sistemata... >> proseguí virando su un registro ben più informale ma comunque cordiale, che per una ragazza espansiva come la Kennegan era decisamente più nelle sue corde rispetto al rigido registro formale. Forse era per questo che era il capo di se stessa, non era mai stata in grado di sottostare alle autorità, persino quando a Hogwarts si era trovata a rivestire il ruolo di Caposcuola era stata decisamente poco autoritaria. Altra questione era invece il campo di Quidditch doveva aveva indossato la fascia di Capitano e portato alla vittoria la squadra di Serpeverde anche e soprattutto grazie al suo carisma di leader. Si era distratta di nuovo, come sempre la sua mente tornava a volare alta intorno agli spalti del campo, ma rinsavì nel tempo di un battito di ciglia, che le concesse di riconnettere il cervello con la stazione Terra e di dileguarsi nei meandri della libreria a caccia dei libri della lista. Tornò subito con quelli di pozioni e medicina, quatto in tutto appoggiati sul bancone con un sorriso, una nuova piroetta e via di nuovo, per arrivare con i due libri che arrivavano dalla sezione di Incantesimi, dalla sezione Creature Magiche invece recuperò il volume sull’allenamento dei draghi, domandandosi del la bionda anche stava servendo sapesse dove trovare un‘uovo di queste magnifiche creature. Ma visto che un volta aveva quasi fatto morire il gatto della nonna, non osava immaginare le complicazioni apocalittiche che avrebbero portato il possedere un drago. Abbandonò quasi subito la fantasia, giungendo davanti al bancone. Mancava ancora Animali Fantastici, che come tutti i libri di fresca edizione erano esposti in bella mostra nella vetrina del negozio. Alzò io divisorio del bancone che fungeva da passaggio, sgusciando attraverso il legno. << Animali Fantastici è di qua...>> spiegò con un sorriso rivolto alla strega e al suo piccolo accompagnatore. Mentre si avviava verso la Vetrina una domanda insolita, almeno per lei in quel negozio, la raggiunse. Si voltò con una copia del libro in mano, un sorriso sul volto, come se stesse avendo una normale conversazione con un’amica << Non sono la persona più indicata per questa domanda...- sfregò la testa con la mano ravvivando la bionda chioma, accompagnata da una lieve risata -Ai tempi di Hogwarts il mio gufo si chiamava Boh. Già, pensavo fosse molto originale, ma ammetto che ora se dovessi prendere un gufo cercherei un nome più...originale ma comune, capisce cosa intendo?>> cercò di spiegarsi, inserendo di nuovo l’odiosa declinazione formale nella domanda che aveva posto alla cliente. << Di che razza è?>> domandò, distrattamente mentre tornava dietro al bancone, senza aggiungere soggetti perché sembrava abbastanza ovvio che si stava parlando ancora del gufo.
    << Ti segno sul tuo foglio i prezzi, così hai anche il parziale di ciascun libro, oltre al totale!-



    - "Animali Fantastici e dove trovarli di N.S."; INT +20 VANTAGGIO - 40 GALEONI
    - "Allevare Draghi per lavoro o per piacere"; INT +12 VANTAGGIO - 24 GALEONI
    - "Compendio degli Anatemi più comuni e relative contro azioni"; INT +14 -28 GALEONI
    - "Incantesimi Avanzati"; INT +20 -40 GALEONI
    - "Comuni disturbi e Malanni magici";INT +12 -24 GALEONI
    - "Guida del Guaritore, H. Pollingtonious"; INT +15 -30 GALEONI
    - "Infusi e pozioni magiche di Jigger"; INT +8 -16 GALEONI
    - "Pozioni avanzate di Borage". INT +9 -18 GALEONI
    TOTALE: 220 galeoni


    - Wow! Cioè...uhm, se non ho sbagliato qualcosa, il tuo totale è di 220 Galeoni! Vinci a mani basse il premio di cliente del mese, che è, ehm... posso offriti un the o un caffè? Dovrei avere qualcosa nel retobottega>> sorrise, con le guance avvampate per l'emozione, dell'importo appena detto ad alta voce che era veramente da capogiro. Lei doveva aver bisogno di sedersi, questo era poco ma sicuro, si chiedeva se la strega fosse consapevole della portata monetaria di questa spesa, se fosse tanto ricca da potersi permettere di fare spese senza guardarci addosso o se invece fosse semplicemente un'amante dei libri che non guardava al prezzo. Qualcuno alla Gringott sarebbe svenuto nel vedersi arrivare la Kennegan con un simile bottino tra le mani. E a questo proposito, doveva passare in serata, prima che la voce si spargesse e qualche malintenzionato potesse provare a derubarla. Dove aveva lasciato la mazza da battitore quando più le serviva?
    p4Tw05F Benvenuta al Ghirigoro, Adeline !
    Hai acquistato alcuni libri che posseggono un Vantaggio: ora vado a spiegarti nel dettaglio cosa questo significa.

    Animali Fantastici e dove trovarli ha un Vantaggio : significa che dopo l'acquisto, puoi fare una role di lettura/studio di questo libro per sbloccare il vantaggio. In questo caso esso consiste nel saper riconoscere le Creature Magiche e distinguerle tra di loro.

    Anche il libro Allevare Draghi per Lavoro o per Piacere ha un Vantaggio : descrivendo una role in cui lo leggi, sarai in grado di riconoscerne razza, sesso ed approssimare età di un Drago quando ti capiterà di avvistarne uno

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    Benvenuta! <3

    Noi già ci conosciamo quindi...ci si vede in role**
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    Lumaca, ma se qualcuno avesse voglia anche la mia James è disponibile <3
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    James Kennegan

    Regina della procrastinazione, abile a concentrare in meno del tempo previsto da un’assegnazione tutti i suoi sforzi per portare a compimento il proprio lavoro, viveva di un lo faccio domani alla volta. E se si somma un domani a un altro domani si ottengono settimane. Poi alle settimane se ne aggiungono della altre e non si sa come o quando - o almeno per James Kennegan tutta questa fretta nel correre del tempo restava un mistero- si era ritrovata ad essere tornata a Londra da più di due mesi, senza aver risolto nulla. O meglio, aveva fatto davvero molte cose in quegli ultimi mesi. Era stata a un ballo al M.A.C.U.S.A. per capodanno, poi aveva finalmente coronato il suo sogno di gestire il Ghirigoro, prendendo finalmente il posto che le spettava di diritto dietro al bancone della libreria più antica di Diagon Alley, aveva avuto diverse occasioni d’incontro con Brad McNeal ed erano persino usciti insieme a San Valentino. Tutto questo restando in una camera in affitto presso il Paiolo Magico, senza dissanguare le sue finanze, che doveva essere una sistemazione soltanto temporanea ma le due settimane che si era data come tempo da trascorrere lì per poter risolvere i suoi affari si erano misteriose tramutare nei più di due mesi a cui era arrivata ora. Il mistero dello scorrere del tempo restava ancora irrisolto per James Kennegan. Davanti al calendario che vendevano al Ghirigoro e che tenevano esposto come tester per i clienti la bionda figlia d’Irlanda si stava domandando quale domani avrebbe scelto per recarsi al San Mungo. Era una questione che si rendeva conto doveva essere risolta il prima possibile ma lo stato di salute abbastanza buono non l’aveva mai convinta a prendere la Pluffa al balzo e recarsi appena aveva toccato il suolo inglese. Ma ancora una volta la questione San Mungo venne relegata in un angolo recondito della sua mente, seppellito dalla mole di occupazioni e impegni quotidiani che sembravano enormemente più imminenti e importanti della sua gamba che ancora risentiva del brutto colpo, con il trillare del campanello sulla porta del locale che annunciava l’ingresso di un nuovo cliente. Dopo averlo servito con una copia di Animali Fantastici e Dove Trovarli, aver ricevuto il pagamento e registrato l’incasso, si era mossa da dietro al bancone per accompagnare il mago alla porta e chiudere il locale prima di concedersi qualche minuto per ordinare e fare un po’ si pulizia. Chiuse la porta a doppia mandata, sistemò la vetrina e mentre si stava avvicinando allo scaffale con i giornali, per raccogliere i quotidiani invenduti e fare spazio per quelli che sarebbero arrivati il giorno dopo, una fitta improvvisa alla gamba destra la paralizzò sul posto. Le copie della Gazzetta del Profeta e del Ghost che teneva tra le braccia cascarono in terra, sparpagliandosi sul pavimento. In quel momento, impulsiva come pochi altri, decise che era ora di smettere di procrastinare e recarsi subito al San Mungo.

    Smaterializzarsi in quelle condizioni fu decisamente difficile e quando percepì il lieve crack temette di essersi spaccata. Ma la sola parte del suo corpo che le doleva era soltanto la gamba destra dalla quale scosse si irradiavano fino alla punta del piede. Istintivamente aveva caricato il peso del proprio corpo tutto sulla sinistra, per cercare di alleviare la pressione dalla gamba infortunata ma la situazione non migliorò. In bilico, avvolta nel abito pervinca con una cintura di cuoio legata alla vita, James Kennegan appariva come un’improvvisato equilibrista sul pavimento disinfettato del San Mungo. Lo sguardo di smeraldo corse verso il bancone dell’accettazione dove - dopo un iniziale momento di incredulità- scorse una familiare chioma infuocata. Max. << Max>> fece eco con voce roca al pensiero che si era formulata nella sua mente, uno dei pochi volti che avrebbe riconosciuto in giro assegnandogli un nome. Nel tono della sua voce si registrava una certa impellenza, una richiesta d’aiuto, priva di qualunque traccia di imbarazzo che chiunque altro datore di lavoro avrebbe provato nello stare fermi in mezzo all’atrio di ingresso senza possibilità di muoversi, come paralizzata. Temeva che da un momento all’altro sarebbe collassata sul pavimento del ospedale se la sua aiutante del Ghirigoro non fosse giunta in suo soccorso.
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    Edited by James Kennegan - 18/4/2020, 19:55
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    Buonasera,

    Avrei una domanda, forse due. Volevo aprire al San Mungo per far controllare James da un medimago perché a inizio della mia iscrizione avevo detto che aveva subito un incidente sul campo di Quidditch che l’aveva costretta a tornare in Inghilterra per delle cure al San Mungo.

    La prima domanda è: rischio qualche danno permanente o può essere una role dove mi danno qualcosa e mi fanno fare degli esercizi e via?

    La seconda è: posterò in accettazione come da regolamento, ma troverò Max. Come giustifico il fatto che non c’è nessuno di turno al Ghirigoro? O posso dire che in accettazione c’è qualcuno che non è Max anche se risponderà lei?

    Grazie,
    - James Kennegan
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    Benvenuta <3

    Sono James e ci si vede al Ghirigoro, studentessa o adulta che sia :hearteyes:
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    Con il presente messaggio dichiaro la mia volontà di essere abilitato alla sezione Incontri Piccanti, consapevole dei contenuti espliciti e vietati ai minori di 18 anni di tale sezione, assumendomi piena responsabilità di quanto leggerò al suo interno o di quanto vi scriverò, sollevando così lo Staff da ogni responsabilità riguardo i contenuti della sezione.

    In fede,
    James Kennegan .
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    Post Uno - Ghirigoro
    James Kennegan

    Sbloccata la porta dalla moneta d’oro che si era infilata sotto lo stipite come a volerle fare un dispetto - e facendola preoccupare non poco per la vernice di smeraldo che temeva si fosse rovinata a causa dell’attrito, ma che per fortuna non era stata scalfita nemmeno in minima parte- la negoziante del Ghirigoro era entrata nel negozio con tutte le intenzioni di cercare nuove monete d’oro al suo interno. Si domandava se il Lepricano che era stata la causa di tutto quel trambusto verificatosi per le vie di Diagon Alley in quella mattina si fosse anche preso il disturbo di disperdere parte del prezioso carico anche all’interno dei negozi. Sapeva per certo, perché era stato il trill a darne notizia, che O’Neal, proprietario del vicino Emporio del Gufo, era stato tanto fortunato da trovare l’oro d’Irlanda anche nel suo locale. E James Kennegan, purosangue Irlandese, si aspettava che anche a lei fosse fatto lo stesso onore del connazionale. Sarebbe rimasta molto delusa nello scoprire che il piccolo elevo che animava le storie della sua infanzia non aveva fatto visita anche al Ghirigoro. Siccome era mattina e lei non aveva più messo piede del negozio da quando lo aveva chiuso la sera prima a fine del suo turno come prima cosa si premurò di aprire tutte le imposte, di sistemare nella Vetrina le copie dei quotidiani che erano freschi di stampa, di accedere tutte le candele in modo da favorire una buona illuminazione anche per la lettura. Avvicinatasi al bancone poi si premurò di mettere un po’ di ordine nelle scartoffie dimenticate su di esso e di sistemare il registro delle vendite su una pagina pulita, in modo da permettere a Max, che avrebbe iniziato nel giro di poco il suo turno, di poter registrare immediatamente le prime vendite della giornata. La colse immediatamente il dubbio e la preoccupazione che l’episodio dell’oro dei Lepricani potesse sviare l’attenzione dei clienti, o che addirittura qualche furbetto non provasse a spacciarlo per dei Galeoni. Sarebbe stato terribile per gli affari trovarsi a incassare oro d’Irlanda, senza alcun valore economico, invece che l’oro della Gringott. Aveva molta stima di Maxine Lynch, sua commessa da ormai diversi mesi, ma tuttavia si senti in dovere di metterla in guardia circa quests eventualità. Prese un foglio di pergamena pulita e dopo aver fatto attenzione di non gocciolare inchiostro in giro poggiò la punta della piuma sulla carta e iniziò a scrivere, in una scrittura stampatello per essere più leggibile di quanto non fosse il suo corsivo, un avviso alla sua aiutante.
    Attenzione: oro dei Lepricani in giro! Una semplice frase che avrebbe lasciato infilata proprio nel registro delle vendite di quel mese, nel caso non si fossero incrociate prima che il turno della Lynch cominciasse. Abitudinaria nel muoversi all’interno del negozio si apprestò ad appendere il soprabito in uno degli appendiabiti alle sue spalle, poi con una giravolta si posizionò a una scrivania che usavano per esporre alcuni libri e di questa, con una chiave d’oro, aprí un cassetto: al suo interno c’erano alcune cianfrusaglie come una collana che si era rotta a James, una ricevuta della gelateria di Florian, alcuni appunti scarabocchiati al punto di essere quasi illeggibili e ora, con una cascata tintinnante, i cinque medaglioni d’oro che la Kennegan aveva raccolto per le vie di Diagon Alley. Richiuso il cassetto lo sguardo di smeraldo si mise a danzare sui profili noti dei libri e volumi del negozio, danzando da una libreria all’altra, all ricerca di un bagliore dorato. Non fu delusa dalle sue aspettative quando, posandosi con le iridi sotto una copia di “Animali Fantastici” notò la presenza di una moneta. I Lepricani erano stati lì, senza alcun dubbio.
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    Edited by James Kennegan - 13/4/2020, 12:22
176 replies since 27/12/2015
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