Posts written by 'wildfire

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    Nome Cognome: Chloe Walsh
    Link Scheda: https://wizardingworldgdr.forumcommunity.net/?t=61412571
    Prestavolto: Lauren German
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    Mia voglia di andare a lavoro: 3
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    • Inviato il
      31/8/2021, 09:14
      'wildfire
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    Buonasera, sempre io, scusate... volevo sapere se ci sono indicazioni particolari per i flashback. Mi piacerebbe ambientare una role ai tempi di Hogwarts, per creare un legame dal passato... si può fare?
    O devo ruolare i flashback nella role del incontro con questa vecchia conoscenza?
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    Chloe Walsh
    Sentii la famigliare sensazione del vuoto, quella sorta di vertigine che solletica lo stomaco, e subito seppi che questa volta la materializzazione era andata a buon fine. Il sollievo provato da questo successo fu subito sostituito, nemmeno il tempo di poggiare i piedi sul nuovo terreno, da un ondata di panico su come procedere. Come sempre avevo dato ascolto all'istinto, a quel incontrollabile impulso che mi spingeva ad agire, anche senza pensare, ma quando ogni fibra del mio corpo prese consistenza al di là dello stretto vicolo anche la consapevolezza di essermi appena cacciata in un guaio assunse forma solida. Shit, here we go again. fu il pensiero non propriamente elegante che si accese nella mia mente, al pari di una lampadina che si accende per suggerire un’idea, soltanto che qui di idee ce ne erano poche.
    Avrei fatto scorrere lo sguardo su quello che mi circondava, analizzando velocemente il luogo e l’ambiente nel quale ero, focalizzando poi la mia attenzione sui malviventi che ancora sembrano non essersi accorti di nulla e avrei cercato di mettere la mia attenzione sull’oggetto che sembrava essere il fulcro della conversazione. Armi? Droga? Traffico illegale di creature magiche? Mi potevo aspettare di tutto.
    Volendo sfruttare al meglio l’effetto sorpresa, avrei estratto la bacchetta magica, cercando di muovermi velocemente ma altrettanto silenziosamente per incrementare le mie possibilità di successo. Avrei poi cercato di ignorare il cuore che pulsava forte nella mia cassa toracica, cercando di assopire ogni sentimento che fosse negativo e provando a canalizzare invece tutta l’adrenalina e l’energia magica che scorreva nelle mie vene, in modo da farla confluire nella bacchetta sfoderata, con la punta rivolta verso il gruppetto di malviventi. Il vicolo era abbastanza stretto, i maghi sufficientemente vicini da costituire un unico bersaglio. L’idea era quella di freezarli sul posto, in modo da vere tutto il tempo di ammanettarli, intervenire o comunque scoprire il soggetto dei loro loschi traffici. Quindi avrei agito, tracciando un rapido movimento orizzontale con la bacchetta, da sinistra verso destra, un movimento sufficientemente ampio da includere tutti quelli nel vicolo e avrei pronunciato, sussurrando per non farmi sentire, ma con un tono di voce che esprimeva la mia convinzione e determinazione. “Impedimenta.”


    made by zachary

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    Chloe Walsh

    Per quale motivo mi ostinavo a presenziare ad eventi nei quali mi sentivo a disagio?
    Ormai il fatto che il Capo Auror volesse che ci integrassimo nella società magica, che non fossimo dei meri soldatini reclusi nella sala degli allenamenti al Ministero, non reggeva più nemmeno con me stessa. Avere un appartamento a Hogsmeade mi dava la scusa di uscire ogni volta che volevo e recarmi in uno dei tanti bar che il villaggio aveva da offrire. Ero diventata quasi amica con la proprietaria dei Tre Manici di Scopa e i pancake della domenica erano ormai diventati una cosa ufficiale. Insomma potevo entrare nel pub la domenica mattina e sentimi chiedere se desiderassi il solito, per me era la cosa che più somigliasse a una perfetta integrazione nella società magica.
    Ero venuta a conoscenza della grande inaugurazione quasi per caso, sentendo parlare di questo evento nei corridoi del Quartier Generale, dove si stavano tutti chiedendo se sarebbero stati mobilitati degli auror o se invece non ci sarebbero state richieste. Era un sabato sera, ovvero quando nessuno di noi, dopo essersi spaccato il culo (ed essercelo fatto spaccare) negli allenamenti fino al venerdì sera non desiderava altro che il weekend per rilassarsi. Fortunatamente il Wright non ci impartì alcun ordine per l’occasione, con il sollievo generale di tutti.
    Forse avevo battuto la testa, forse ero semplicemente un’instancabile stacanovista, ma mi ritrovai dinnanzi all’imponente costruzione che si ergeva nella 5th Avenue, protetta da incantesimi di disillusione e antri intrusione babbana, con un vestitino che continuava ad arrotolarsi sulle mie gambe e la bacchetta infilata dentro lo stivale che indossavo. Rilassai i muscoli del volto, distendendo un sorriso, mentre facevo il mio ingresso con la testa bassa per evitare fotografie o qualcuno di conosciuto, sperando di non avere l’espressione di un poliziotto sotto copertura. Per quanto possibile avrei cercato di godermi la serata, senza pensare agli allenamenti o ai lividi che avevo sulle braccia a causa dei medesimi. Allungai le mani su un bicchiere di vino pregiatissimo e lo bevvi in due rapidi sorsi, nella speranza che l’alcol facesse presto effetto, rilassando e distendendo i miei sensi sempre tesi, pronti a cogliere eventuali cose fuori posto. Non sono un auror, stasera sono solo Chloe Walsh, una strega che si vuole divertire godendosi i suoi ventisette anni.


    made by zachary

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    Grazie, allora posterò in giornata penso
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    Buonasera,

    volevo sapere se c'erano disposizioni particolari per gli auror che parteciperanno all'inaugurazione del Wlaza
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    Benvenuta :heart: :heart:
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    Chloe Walsh

    Apprezzavo il modo ironico con cui il karma si prendeva gioco di me, per davvero.
    Insomma escludendo che fosse un gran bastardo e che non mi sembrava di avere chissà quante cose da dover scontare, okay avevo bigiato parecchie volte le lezione e ookay i miei voti ai M.A.G.O. erano stati gonfiati da un certo bigliettino nascosto nel calzino, ma a parte queste piccole inezie non avevo assolutamente null'altro da dover scontare. No? No. Eppure in una vita precedente dovevo essere stata una fuorilegge di primo pelo, uno di quei criminali con enormi tatuaggi che gli cospargono il corpo e con le facce minacciose che occhieggiano dai manifesti dei maggiori ricercati del Ministero della Magia. Non mi ci vedrei male con tatuaggio a lacrima sotto gli occhi, capelli a spazzola, magari un bel piercing o cinquanta, a sterminare Auror. Ma questa doveva essere stata la mia nomea.
    Mi ero iscritta con un po' di timore, quasi come se stessi nuovamente imbrogliando a qualche test, a questo Club dei Duellanti, certa che l'addestramento Auror mi avrebbe fornito un vantaggio spropositato, quasi ingiusto, ma avevo dovuto ricredermi quando Hedel Crawford, maestra fattucchiera di Ollivander, mi aveva rimesso in riga facendomi finire ko e con il culo in terra dopo appena due round. Ecco, così imparo a sopravvalutarmi e a credere di essere arrivata solo perchè avevo un distintivo dorato appuntato sul mantello.
    Al karma piaceva scherzare e quel giorno l'assegnazione prevedeva che fossi contro un altro Crawford. Nathaniel Tristan, volto noto nei corridoi del Ministero della Magia. "Sfida tra i rami perdenti delle famiglie, eh?" commentai con il ragazzo, raggiungendo gli scalini per salire sul palchetto rialzato approntato giusto in tempo per il Club dei Duellanti.
    Sotto i miei piedi il legno scricchiolò appena mentre raggiungeva il centro del palco, lì dove avrei compiuto un profondo inchino piegando il busto in avanti e sollevando leggermente gli occhi per intercettare la nuca abbassata del mio avversario. Tornata in posizione eretta dopo pochi istanti, mi sarei voltata e avrei contato dieci passi per allontanarmi da quel punto centrale.
    A questo punto mi sarei voltata posizionandomi nella classica posizione da duello che molte volte avevo visto e rivisto con il Wright durante le nostre sessioni di allenamento. Gambe rilassate e divaricate, non rigidi ma abbastanza flessibili per eventuali contraccolpi, busto ben eretto con le spalle appena arcuate all'indietro ma le articolazioni rilassate, in modo da non essere uno stoccafisso impalato. Piedi alla stessa distanza delle spalle, con la punta delle scarpe rivolta in avanti così come lo era il mio mento, la punta del naso e di conseguenza il mio sguardo. La bacchetta era stata estratta e pendeva al mio fianco, nel braccio che ora avrei avrei piegato di quasi 90 gradi e rivolto, palmo rivolto verso l'alto, anche se serrato a pungo intorno al catalizzatore, contro al mio avversario. Sembravo essere un cavaliere pronto a elargire una stoccata. Con lo sguardo fisso sulla bocca incurvata del Crawford, avrei compiuto un movimento veloce della bacchetta, dall'alto verso il basso, appunto perché volevo allungare i denti del ragazzo"Densaugeo!". Avrei pronunciato durante l'esecuzione di questo movimento, carica della concentrazione e della forza di volontà che mi erano necessarie per la lanciare correttamente l'incantesimo che avrebbe allungato i denti del ragazzo, con un po' di fortuna abbastanza da costringerlo all'utilizzo dei più spigolosi incantesimi non verbali.

    made by zachary

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    Welcome!!

    Temo allora che i nostri personaggi non andranno troppo d'accordo, perchè la mia Chloe è un Auror. Ma sarebbe interessante vederli ruolare insieme, quindi te la offro ben volentieri se vuoi cercare di aggirare la legge proprio davanti ai suoi occhi...

    Deviare dal percorso casa-chiesa è assolutamente vitale, insomma la parte più divertente e in effetti io non penso di essere mai riuscita ad arrivare a questa fantomatica chiesa. Qualcuno ha un indirizzo o una posizione d inviare?

    Mi associo sul fattore grafica:la amo anche io!


    Spero ti troverai bene qui con noi <3
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    🙏 Sarebbe possibile avere ancora un po' di tempo? 🙏
    Anche solo 24h? 🙏 🙏 🙏 🙏
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    Chloe Walsh
    Immersa in quel casino, descrivibile come caotico rumore assordante di conversazioni, mi domandavo cosa ci avessi trovato di tanto eccitante ai tempi di Hogwarts da non far altro che aspettare di trovarmi chiusa nelle quattro mura dei Tre Manici di Scopa, con un boccale tra le dita e una rista stampata sul volto. Sembrava essere una visione tanto distante dalla piacevole tranquillità nella quale mi sarebbe piaciuto gustare il mio caffè latte, magari avvolta in una copertina avvolgente e calda, al riparo dai dolori fisici che il duro addestramento come Auror causava quotidianamente. L'idea di riposo era molto più simile al collasso sul divano per tutto il weekend che non il caos che regnava nel locale nel quale mi trovavo. Forse stavo davvero invecchiando, il fantasma dei trent'anni ormai si abbatteva come un'ombra scura sulla mia vita e l'età dell'adolescenza sembrava essere un lontano ricordo. Lo sguardo ceruleo si posava sui commensali presenti nella sala dei Tre Manici di Scopa, scrutando e indagando sui presenti: erano davvero appartenenti a un mondo così lontano dal mio? Vedevo studenti ridere con le labbra sporche dalla schiuma della burrobirra, gli occhi carichi di gioia e di spensieratezza. Non mi sentivo tanto diversa da loro, ma la verità era che a questa età la necessità di dormire e di avere silenzio era decisamente maggiore rispetto a quella che occorreva a uno studente. ” Alcol eh?” sorrisi con aria complice alla cameriera che era venuta a prendere le mie ordinazioni e che in effetti mi confermò che eravamo le sole adulte nel locale. " Penso che sentirai quel fischio molto presto, ma prima dovrò fare colazione o all'orda di studenti potrei aggiungere un problema spiacevole come lo sbocco. Certo, svuoteresti il locale ma sarebbe comunque schifoso." Passavo troppo tempo chiusa nel campo d'addestramento degli Auror, circondata da ascelle pezzate e dal ristagnate odore di piedi (quel misto di umanità che soltanto in metropolitana o in palestra si aveva l'onore di sentire), incapace di interazioni socialmente valide. "Scusami, argomento schifoso... Caffè Levitante e Waffle Unicorno andranno benissimo, grazie" confermo mentre la strega finisce di annotare e sparisce, lasciandomi a contemplare il resto dei minorenni da cui sono circondata. Mi ero persa, incantata, ad osservare la fauna che mi circondava, come se fossero creature esotiche dalle bizzarre abitudini, ma forse ero solo una vecchietta nostalgica. E se ero messa così a venti-e-qualcosa anni non osavo immaginare come mi sarei ritrovata come ultra settantenne, sempre ammesso che non perissi prima sotto gli allenamenti dell'irriducibile Capo Auror. Il profumo di caffè che raggiunse le mie narici mi fece drizzare il collo e rivolgere lo sguardo verso la fonte di tanta deliziosa succulenza, incontrando Madama Black con una serie di vassoi al seguito. Squittisco con entusiasmo, faccio un risolino acuto, illuminandomi alla vista delle meravigliose pietanze che mi vengono posate davanti e preparo i sette galeoni che porgo alla strega, e sono colta alla sprovvista dalla domanda. "Ma certo" acconsento alla richiesta. Dondolo sulla sedia, barcollando all'indietro, per osservare meglio la mia interlocutrice: non l'ho mai guardata con attenzione e solo in questo momento noto i tratti indiani, la carnagione olivastra, le labbra carnose e scure, gli occhi che sono di una tonalità indecifrabile, i capelli così corvini che solo nel crine di cavallo avevo mai trovato una simile colorazione di pece. Ed è bella. Stringo le labbra tra di loro, dopo un attento esame non noto nulla di strano, solo un po' di farina che le imbianca i capelli. "Nulla di strano, nessun biglietto o sostanza verde tra i denti. Hai solo un po' di farina...sei solo un buon bocconcino da mangiare"rispondo con un sorriso e ridendo della mia battuta finale.

    made by zachary

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    Insomma la sfiga nella quest auror mi perseguiterà?
    Riuscita materializzazzione di Chloe: 10
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      10
    • Inviato il
      14/4/2021, 15:00
      'wildfire
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    Chloe Walsh
    Cazzo. Caz-zo. Cazzo, cazzo. Cazzo! Se non fossimo stati in missione, una di quelle che prevedeva un certo elemento sorpresa, se non ci fosse stato mio fratello al mio fianco, già pronto a ridere a percularmi a vita con questo episodio, cazzo, avrei già iniziato a bestemmiare ad altissimo tono di voce per tutta la High Street. Qualcosa era andato storto, evidentemente, ma non avrei saputo ricollegarmi cosa fosse andato storto, perché pensavo di essere ormai abbastanza pratica a compiere materializzazioni senza dover ripassare le regole come una scolaretta all’ultimo anno di Hogwarts. La delusione è così cocente nel mio petto che soltanto in un secondo momento mi rendo conto del dolore che mi brucia sulle mani: mi osservo i palmi trovandoli graffiati e sbucciati. Cazzo l’ho già detto? Li sfrego con delicatezza, quasi tamponandoli, sui miei pantaloni, devo cercare di recuperare terreno e sbrigarmi, perché il mio fratellino geniale ha già eseguito l’incantesimo concordato, riuscitogli alla perfezione, ed è già partito alla carica. Merda, ecco, tanto per cambiare espressione. Cerco di ritrovare la concentrazione, sospirando forte, il fiato mi si condensa davanti agli occhi prima che li chiuda, ricercando la calma interiore. Mi lascio concentrare sul mio stesso respiro, cercando di ignorare gli ululati del vento e la neve che cade tutto intorno, sfruttando questo ovattamento naturale per ampliare al massimo questa mia concentrazione. Rievoco le lezioni ricevute durante le lezioni per imparare la materializzazione, ricollegandomi alle tre D. Destinazione, Determinazione e Decisione.
    La mia destinazione è il vicolo, quello appena dietro ai tre soggetti ignoti, lì c’è un piccolo anfratto che mi consentirebbe di materializzarmi senza essere vista, coperta anche dal rumore del vento non sentirebbero lo schiocco. La mia determinazione beh, dopo la pessima figura è più alta che mai, trova appiglio in ogni fibra del mio essere, dalla volontà di dimostrare che sono all’altezza del ruolo al desiderio di riuscire nella prima missione senza papà Wright a supervisionare. La mia decisione è ormai presa, forte e salda come le piante che resistono alla tormenta di neve che persiste sul villaggio magico, eterna come il castello di Hogwarts. Ora viene la parte difficile, quella che mi ah fregato prima, insipido, faccio appello a tutta me stesso e mi muovo: avrei compiuto un salto e in contemporanea una rotazione, una veloce piroetta su me stessa, che avrebbe permesso al vuoto della materializzazione di avvolgermi e trasportarmi nel punto che avevo focalizzato con tanta decisione e determinazione nella mia testa.

    made by zachary

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    Chloe Walsh
    Ai tempi di Hogwarts adoravo i weekend trascorsi ad Hogsmeade. Erano il solo incentivo che mi spingeva a studiare durante la settimana il minimo necessario per avere i voti appena sufficienti a potermi recare nel villaggio magico. Perché fossi tanto ossessionata da questo evento, con il senno di poi, era un vero mistero. Hogsmeade era carina, caratteristica certo, ma una cittadina come molte altre se ne potevano trovare nelle zone più remote della Scozia. Forse era per il fascino della Stamberga Strillante, il brivido di sfidarsi ad entrare nella casa più infestata d’America, o per il coma da zucchero che si rischiava di prendere tutte le volte di ritorno da Mielandia. Anche la burrobirra non mi aveva mai fatto impazzire, però andava di moda e ne avevo bevuti a litri, per tutti i weekend di quegli anni scolastici. Forse ero semplicemente diventata troppo vecchia per apprezzare questo tipo di cose, la libertà che l’età adulta mia aveva fornito forse era bastata a rompere l’incanto dei viaggi del fine settimana nel villaggio magico. Ci stavo pensando mentre, seduta al tavolo che ero riuscita a conquistare soltanto perché qualcuno lo aveva liberato, osservavo l’orda di studenti di Hogwarts che si erano riversati nella locanda dei manici di scopa. Non era più così divertente avere così tanti adolescenti intorno, che facevano a gare di rutti o che spettegolavano in continuazione dietro alla nuova coppia, insomma cose da ragazzi…Sospirai, sperando di vedere un viso adulto comparire all’orizzonte e fui ripagata dalla comparsa di una strega che aveva decisamente l’aria di essere un adulto responsabile. ”Oh, tranquilla! Grazie per il benvenuto, cavolo non mi ricordavo ci fossero così tanti studenti la domenica mattina…” commentai, prendendo il menù che mi veniva offerto e iniziando a sfogliarlo, mentre la strega parlava della crostata del giorno ” Mi sa che siamo le uniche adulte nel locale, vero?” commentai cercando di fare conversazione e ridacchiando tra me e me. Avevo sfogliato velocemente il menù, ma subito dopo il mio sguardo era stato catturato dai Waffle Unicorno. ” Comunque prendo dei Waffle Unicorno e un Caffè Latte Levitante” ordinai, quando la donna che mi aveva portato il menù fosse tornata per prendere le mie ordinazioni.

    made by zachary

116 replies since 2/4/2017
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