Posts written by 'wildfire

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    Chloe Walsh
    Il fatto era questo: non avevo mai avuto un buon rapporto con mio fratello gemello e la colpa non era mia. O almeno non era soltanto mia. Mia madre aveva sin da subito prediletto Chris, nel momento in cui era nato come primogenito lo aveva amato e se fosse stato possibile terminare il travaglio e impedire che la gemella venisse al mondo lo avrebbe fatto. Era un dato di fatto. Molte persone, sopratutto tra coloro che hanno molti fratelli e sorelle, sono abituate a crescere convinti che i genitori li amino allo stesso modo, che non ci siano preferenze e che a ognuno di loro venga distribuito in maniera equa e indistinta il proprio amore. Nelle famiglie normali, ne ero convinta, era così. Ma non nella famiglia Walsh. Mentre mio fratello veniva alzato sul trono da principe di casa, viziato e venerato, io venivo messa in secondo piano, prendendo i vestiti dismessi di mio fratello e accontentandomi delle sporadiche attenzioni d'affetto di mia madre, che di solite mi erano rivolte quando Chris non c'era e sempre con la raccomandazione di essere un po' più come lui. A ripensarci, persino a parlarne con qualcuno, ci si poteva anche intristire per una simile infanzia, ma io ero stata, nonostante tutto, una bambina molto felice e ho sempre guardato con molta nostalgia ai tempi delle scorribande e delle marachelle da bambina. Giunta a Hogwarts avevo poi trovato la mia vera famiglia nelle file di Grifondoro. Ripensavo sempre con un sorriso stampato sul volto ai miei anni dell'adolescenza, lontana dalle occhiate trove di mia madre e in qualche modo anche libera dalla pressante presenza di Chris. E in qualche modo, quell'incontro tra teste calde, mi aveva fatto ricordare dei bei tempi in giro per il castello, soprattuto nei primi mesi scolastici dove quasi ogni giorno si conosceva una persona nuova e la si incontrava in Sala Grande, a lezione o persa per le scalinate a cui piace cambiare. Tornai a chiedermi se Adeline fosse veramente imparentata con noi Walsh, perchè il fatto della circolazione pessima in entrambe mi fece dubitare della mia teoria sullo scambio in culla. Forse eravamo sorelle. Oh, sarebbe stato un sogno poter avere una sorella maggiore che mi avesse difeso da Chris, sempre protetto dal benestare materno, o ancora meglio con cui fare squadra e mettere nei guai il prediletto di famiglia. Ridacchiai a quel pensiero e battei un paio di volte la suola delle scarpe per terra, come se quei brevi saltini potessero scaldarmi e alleviare la sensazione di gelo pungente che si stava infilando sotto i calzini. Dovevo ricordarmi di infilare delle calze pesanti e sopra questo almeno un paio in più di calzini: forse era meglio comprare degli stivaletti con una taglia in più per essere certa che ci stessero tutti gli strati. "Però quanto è divertente infilare le mani ghiacciate - o come nel mio caso i piedi- su qualcuno per scaldarsi e farlo rabbrividire. Più di una volta le mie compagne di dormitorio hanno giurato che fossi morta, vista la temperatura gelida" Brava Chloe, parla di cadaveri e di molestie quasi sessuali con l'aggravante su minorenne appena incontri qualcuno, così quando proverai a convincerla che siete della stessa famiglia ne sarà entusiasta. Mi maledissi per la poca capacità relazionale di quei tempi, rinchiusa nell'addestramento auror avevo subito troppi schiantesimi e ricevuto troppe botte per ricordarmi ancora come si portava avanti una conversazione decente. Deformazione professionale o cranica? Forse soltanto un medico, magari uno psichiatra bravo, avrebbe potuto rispondere a questa domanda. "Indovinelli eh? Penso di sapere in che casa eri..." ridacchiai, divertita da quella informazione fatta trapelare con così tanta leggerezza dalla bionda che quasi non realizzai subito le implicazioni che seguivano. Ero così contenta di aver colto un indizio che poteva già rivelarsi decisivo per lo smistamento della Walker, mentre passeggiavamo, se fosse stata una sfida di ricerca sarei già stata in vantaggio. Annuii per acconsentire a concederle qualche indizio quando l'illuminazione mi colpì, fermando la mia andatura. Corvonero, cazzo. Era proprio la gemella perduta di Chris. "Siamo acerrimi rivali di un'altra casa" fu l'indizio più stupido che mi venne in mente. Forse, se davvero la strega era Corvonero come mi faceva sospettare la sua predilezione per gli indovinelli, avrebbe preferito qualcosa di più articolato, magari in rima, ma non ero affatto brava a dare indizi criptici, preferivo scovarli - ennesima somiglianza di famiglia?- e fu la cosa meno immediata che mi venisse da suggerire. Così poteva restringere il campo a due case e mi sarei indignata fortemente se fossi stata smistata nell'altra. Nascosi un sorrisetto divertito, mentre mi apprestavo a recuperare la strada a passo svelto e rimettermi al fianco della strega. "Materie preferite... non si può dire nessuna?" chiesi, con una smorfia sul volto. "Ma se proprio devo... direi: Volo, Difesa contro le arti oscure e incantesimi" insomma le basi per essere un buon auror, anche se sapevo che il mio supervisore Wright sarebbe stato ben più contento se usassi più la testa della bacchetta sibilante incantesimi, ma nella vita non si poteva avere tutto. "Cacciatore e Cioccorane, già lo sai...uhm, burrobirra tutti i weekend, era un obbligo!" cercai di descrivere in poche parole una quindicenne Walsh, con i capelli scarmigliati dal vento e baffi di panna ogni volta che beveva dal boccale dei 3 manici.

    made by zachary

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    Chloe Walsh
    Eppure non riuscivo a togliermi dalla mente la caratteristica bicromica che accomunava la bionda sconosciuta al fratello gemello. Cercavo negli occhi della donna qualche dettaglio che potesse suggerire una qualche parentela, come se il difetto genetico non fosse un esempio già lampante, che potesse iscriverla nella famiglia Walsh. Mia madre aveva raccontato fino allo sfinimento la storia della mia nascita, o meglio della nascita di Chris, che doveva per forza includere, anche se in maniera del tutto sbrigativa, a fine storia dopo la lunga descrizione di quanto perfetto fosse il bambino dai boccoli dorati e dagli occhi di colore diverso, di come dopo più di mezzora venni al mondo io. Una comparizione di pochi minuti, soltanto per paragonare quanto fossero già diversi i gemelli Walsh e come fosse evidente che la secondogenita mancasse di grazia e qualunque altra qualità riscontrati fin dai primi istanti di vita del figlio maschio. Vista la significativa differenza di carattere, che aveva tracciato un confine netto tra me e mio fratello, non avevo mai messo in dubbio di poter essere effettivamente sua sorella gemella. A meno finché non avevo trovato la strega bionda con il medesimo tratto distintivo delle iridi di Chris. Dinnanzi a questa rivelazione, beffarda la natura che se ne esce quando a 27 anni di vita non si può far altro che rassegnarsi alla propria famiglia, alle continue lamentele di mia madre sulla mia inadeguatezza e al costante paragone con il dio della perfezione Chris Walsh, eccola che lei ti instilla nell'orecchio una pulce dubbiosa. Avrei forse potuto evitare tutti questi anni di disagi e paragoni? Questa è la domanda che affligge il mio cervello appena sotto alla chioma bionda, quasi quanto quella della mia interlocutrice. A questa domanda non posso fare ameno che invidiare la creatura che ho davanti per essere sfuggita alle grinfie di Diana Walsh e al tempo stesso di nutrire un certo riserbo nei suoi confronti perchè...cavolo avrei potuto avere una vita decisamente meno complicata. Mi domando dove sarei finita a questo punto della mia vita se non fossi stata guidata dal mio continuo mia madre non deve venirlo a sapere, mantra che ha condizionato quasi tutte le mie scelte e che mi ha portato sulla via della ribellione. Mi sono persa nei miei pensieri, nel fitto tracciato genetico che potrebbe unirmi alla sconosciuta e slegarmi dall'asfissiante presenza di Chirs, quando la mia quasi-sorella parla di tempistiche e prospettive. Chissà quale tempistica ci ha portato ad essere lì, così simili eppure così diverse, dopo una vita che ignoravo l'esitenza di una gemella più gemella di me con Chris. Mi sono incasinata, lo ammetto. " Solo Merlino sa quanto si diverta a far accadere questo tipo di cose con tempistiche totalmente assurde per creare il massimo imbarazzo. Se non altro è una storia divertente da raccontare " seguii il filo del discorso intrapreso dalla bionda, trovando un certo velo di serietà nella sua frase, come se fosse un principio al quale credeva e che non mi sembrava il caso di infangare con la mia linguaccia impertinente. Non potei fare a meno di ridacchiare un po' sull'argomento metereologico e in particolare sulla presentazione di questa misteriosa zia Ada, che avrebbe avuto molto da ridire anche sulla mia testolina, cercando comunque di non unire due famiglie che per quanto ne sapevo non avevano nulla in comune se non nelle mie mere e del tutto astratte congetture che tutt'al più potevano essere definite come fantasie. Ma la linguaccia di cui sopra non seppe trattenersi e così mi uscì una frase che suonava in tutta la sua inquietante declinazione con un "Mia madre Diana direbbe la stessa cosa anche su di me, quindi, piacere di conoscerti compagna di testa calda" sorrisi cercando di mitigare un po' l'imbarazzo di quanto appena avevo detto con quello che a me sembrava essere un sorriso amichevole. Non avrei saputo dire se stavo facendo colpo o se invece stavo semplicemente facendo la figura della pazza del paese, della tipa stramba che importuna la gente con gli elastici e poi cerca di attaccarsi come una zecca alle famiglie altrui. Se il Wright avesse visto questo mio comportamento da psicopatica, o avesse anche solo immaginato la natura perversa della mia ribellione alla madre e come questo mi facesse credere di avere più in comune con una sconosciuta che non con la mia famiglia, beh probabilmente sarebbe bastato a farmi giocare per sempre il distintivo auror.
    Finalmente il neurone sano si mise in moto riuscendo a farmi fare una presentazione accattivante e per nulla inquietante, almeno secondo gli standard di cui sopra, con tanto di una stretta di mano salda e precisa. Ringraziai la presenza del guanto, perchè con tutte le vampate - si come una vecchia in menopausa- causate dall'imbarazzo che mi ero auto inflitta probabilmente avrei culminato la mia persona umiliazione con una stretta di mano appiccicosa e sudaticcia. Ma anche questo ingombro scivolò via come bile di troll, permettendomi di constatare una reciproca simpatia con la domanda che mi venne rivolta in seguito "Si, mi farebbe molto piacere!" risposi con decisamente troppo entusiasmo alzando troppo l'acuto della voce sul finire della frase. Cercai di recuperare affrettandomi ad aggiungere "Se sto ancora un po' ferma inizierò a trasformarmi in un pupazzo di neve. Ho i piedi già gelati... temo sia una quale pecca ereditaria, pessima circolazione" commentai, concludendo la spiegazione con uno sbuffo che si trasformò in una nuvoletta bianca davanti al mio volto. Mi mossi verso la ragazza, in modo da affiancarla, poi indicai il centro del villaggio, dove vi erano negozi e pub. "Di qua?" domandai per sincerarmi che volesse dirigersi in quella direzione. "Tuto questo mi ricorda i weekend ai tempi di Hogwarts, aspettavo tutta la settimana per fare scorta da Mielandia, ma chissà come finivo tutte le cioccorane prima della cena di domenica." mi lasciai trasportare da un ricordo, buttato a casaccio in quella che ormai mi ero rassegnata essere una conversazione fatta di mie uscite stravaganti e probabilmente una pessima impressione. Ma finchè la Walker non fosse camminata, grazie a Morgana non poteva sentire le mie pessime battute che non facevano affatto ridere, lontana a gambe legate non vedevo motivo di mitigarmi.

    made by zachary

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    Perfetto grazie, in serata posto allora!
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    In fede,
    Chloe Walsh.
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    Nathaniel Tristan Crawford e cinnamon mi confermate che per usare l'abilità mi basta inserire nel testo Cercare Tracce senza fare altro? Scusate, ma è la prima volta...
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    Grazie Master, in effetti il food coma mi avrebbe impedito di rispondere... quindi se Brad pensa al quadro e se James fosse d'accordo (mi pare che tu sia impegnata con il misterioso oggetto del camino) toccherebbe a me usare il Cerca Tracce?
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    CITAZIONE
    Qualcuno di voi dovrebbe essere più dettagliato nel descrivere una certa cosa.

    Ciao ragazzi, io mi sento un po' responsabile dei 2 oggetti non trovati perchè James ha scritto un post super dettagliato e mi sa che siamo io e Callum a dover scrivere un po' di più... che ne pensate?

    Per quanto riguarda il quadro credo che leggendo con attenzione qualcosa ci sia, tipo (mi pare di aver capito) che lui comunica con Ilvermorny. Potrebbe essere una cosa tipo il quadro del testa di porco con Arianna che porta nella stanza delle necessità?
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    Chloe Walsh
    Come in una delle migliori rappresentazioni del Grifondoro tipo, una sorta di vademecum di cose che tipicamente fanno soltanto i figli di Godric Grifondoro proprio come definizione di appartenenza a questa casa, non capitava giornata nella quale non mi accadesse un qualche casino. Era riuscita a rovesciarmi il caffè addosso qualche giorno prima, durante un appuntamento al Madama Piediburro ero riuscita a parlare con un sorso di acquavite in bocca e a sbrodolarmi addosso come una poppante, ero inciampata così tante volte che persino le mie caviglie avevano perso il conto, e una serie di altre problematiche che si risolvevano tutte con l’umiliazione - spesso accompagnata dal dolore fisico- della mia persona. Goffa e maldestra mi avrebbero potuto definire alcuni, portatrice di sfighe certi altri, ma la verità era che qualunque cosa facessi combinavo qualche guaio. Ma non mi era mai capitato in tutta la mia vita che facessi qualche disastro che avrebbe potenzialmente danneggiare l’incolumità altrui. Avevo osservato con occhi sgranati e pupille dense di terrore l’elastico che si era proiettato proprio contro la fronte di una sconosciuta, lasciandomi soltanto rabbrividire al pensiero che se le avesse centrato un occhio sarei stata nei casini. Ma per una volta la sfiga aveva chiuso un occhio pun intended e mi aveva evitato di fare una figura peggiore di quanto già non risultasse. Sorrisi rincuorata nel sentire la voce della strega non insultarmi, non era difficile da immaginare perché c’erano certi squilibrati mentali in giro in quel secolo da riempirci dodici reparto psichiatrici al San Mungo, e solo in quel momento osservai con maggiore attenzione la vittima del mio elastico. A un primo colpo d’occhio fu come osservarmi dinanzi allo specchio, lasciandomi un attimo interdetta di quella apparizione in carne ed ossa rassomigliante a me. Ero abituata ad avere un gemello, mio fratello Chris era nato quasi mezz'ora prima di me, ma eravamo così diversi sia nel aspetto fisico che nel carattere che non avevo mai avuto modo di provare il disagio di non sentirmi "unica e speciale" come spesso accade per chi ha una copia identica di se stesso. Per fortuna, perchè ad essere perfetta e imperturbabile come lo era Chris probabilmente sarei impazzita, anche se a ben pensarci questo avrebbe risolto molti dei miei problemi tra le quali un certo disprezzo di mia madre. Sbattei un paio di volte le palpebre, velocemente come se qualcosa si fosse infilato nel mio occhio, per mettere a fuoco le divergenze con la donna che inavvertitamente era stata raggiunta dal mio elastico, proprio mentre questa si prodigava con un colpo di bacchetta per aggiustarlo. Mi saltarono subito all'occhio i punti che non avevamo in comune, come i suoi capelli più corti o il fatto he sembrasse un po' più alta di me, il suo stile era più elegante-chic del mio sportivo da donna che ha appena finito di farsi il culo viola a forza di prenderle in allenamento con Wright. Ma un dettaglio mi paralizzò. Un dettaglio piccolo e caratteristico, ma facilmente individuabile da chi in famiglia aveva un gemello con lo stesso difetto cromatico agli occhi. Forse ci hanno scambiato nella culla. Pensai immaginando e invidiando la vita della sconosciuta senza quella lagna di mio fratello Chris. L'idea che anche Madame Blonde che avevo lì dinnanzi fosse fatta della stessa pasta di mio fratello gemello mi destabilizzò, nessuno sarebbe stato contento di conoscere mio fratello, ma avevo deciso di dargli una chances, soprattuto ricordandomi del piccolo -e molto poco facoltativo- incarico assegnatomi dal mio Capo Auror preferito. "Sono degli aggeggi infernali. Ho perso il conto di quanti ne ho persi e sinceramente non spreco nemmeno magia per aggiustarli sono... delle cause perse" sorrisi allo scambio di battute con la gemella perduta di Chris, così la stavo mentalmente chiamando, scuotendo il capo per sottolineare quanto poco mi piacessero e allo stesso tempo rivedendo un po' di me stessa all'interno della categoria cause perse, presente! Allungai la mano per prendere l'elastico, la mela della vergogna che aveva invaso gli spazi personali della donna "Ma devo ammettere che non mi era mai capitato che mi odiassero al punto di lanciarsi addosso alle altre persone. Ti chiedo ancora scusa e si... in effetti si gela, uff e io che speravo che quest'anno la Scozia fosse più clemente come inverno..." in vita mia non avevo mai inanellato così tante parole come quelle che uscirono dalla mia bocca in quel momento, nemmeno da ubriaca di Burrobirra e con la sbornia chiacchierona in circolazione. Infilai l'elastico riparato intorno al polso destro, rabbrividendo perchè si era bagnato a contatto con il nevischio, un brivido che fece scuotete il braccio lungo il fianco. Per dissimulare questo disagio decisi di allungalo verso la donna e presentarmi "Io sono Chloe Walsh, distruttrice d'elastici a tempo perso " gioendo di avere indosso dei morbidi guanti di lana a proteggermi dal gelido di quel giorno.

    made by zachary

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    Chloe Walsh
    Delle molte - troppe- cose fatte con il mantra del mia madre non lo deve venire a sapere quella di trovarsi nelle vie di Hogsmeade appariva come la più consueta fra tutte, ma non per questo andava abolito l'embargo verso la madre patria che mi ero imposta di applicare fino a data a destinarsi, potenzialmente un daspo che sarebbe perdurato nei secoli dei secoli amen. Avevo passato giorni chiusa nell'Accademia Auror, così mi piaceva chiamare il lurido scantinato sepolto sotto i piani del Ministero della Magia dove Wright ci faceva allenare per diventare qualcosa di più decoroso di semplici reclute Auror, contando il passare delle ore per un rapporto proporzionale tra bolli e lividi che affioravano sulla mia pelle, un tempo definita d'alabastro ma ora era più che altro in tonalità ametista, e il tempo che intercorreva prima che questi passassero in secondo piano per il sopraggiungere di altri. Avevo pensato, scioccamente, che essere Auror mi avrebbe portato a usare la bacchetta magica e a destreggiarmi in incantesimi difficili e modalità di difesa inedite, ma la verità era che non avevo messo mano sul mio catalizzatore di magia fino al giorno precedente. Wright aveva impostato un allenamento fisico, duro, spossante. Dopo la traumatica sveglia con tanto di secchiata di acqua gelida avevo dovuto guadagnarmi la colazione, se così poteva definirsi il porridge scotto, eseguendo un numero impossibile di flessioni. Mi ero guadagnata un giorno di libertà, una domenica pomeriggio da trascorrere per rimettermi in sesto e uscire da ghetto degli allenamenti, con le ossa a pezzi e le spalle dolenti. Ma anche in questo caso era una libertà effimera, avevo imparato quanto subdolo il Capo Auror potesse essere nei miei confronti. Non la sua allieva preferita, sicuramente una delle più disastrose degli ultimi anni. "Prenditi qualche ora di pausa, vai ad Hogsmeade e cerca di creare un profilo completo di più sconosciuti possibili, la socialità è importante..." Erano le subdole parole con la quale ero stata congedata. Sbuffai, sospirai e pensai addirittura di mollare tutto e mandare tutit quanti -leggasi J.A.W.- al diavolo, ma per Merlino mi ero ripromessa di resistere e a denti stretti e pugni serrati, avevo le nocche troppo indolenzite per sferrare veramente un cazzotto sul muso duro del Capo, mi smaterializzai nella via principale di Hogsmeade. Indossavo delle calze nere, con degli stivali che arrivavano poco più in su delle caviglie che mi avrebbero impedito di uscire dal sentiero tracciato e pulito di neve, ai lati alcuni decine di centimetri di neve accumulata si ergevano minacciosi, avvolta in un cappotto grigio e informe che nascondevano le mie curve femminili da sguardi indiscreti. Ancora portavo i capelli legati in una coda, che decisi di sciogliere per ricavare un po' di calore da essi ma l'elastico mi sfuggì dalle dita, rompendosi e lanciandosi verso un'ignara passante che venne colpita dal elastico nero lanciato ai mille allora. "Per Morgana, ti chiedo scusa!"

    made by zachary

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    CITAZIONE (Adeline Walker @ 8/3/2020, 14:08) 
    Qualcuno in vena di role? **

    Io io Ioooo **
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    Chloe Walsh
    Ah, continua la saga del mia madre non deve venirlo a sapere, ma ancora non avevo pensato a come avrei convinto mia madre che la Chloe Walsh di cui avrebbero parlato le cronache sportive sui giornali non ero io, ma solo una mia omonima. Sarebbe stato un problema che mis arei posta in seguito, soltanto se fossi stata presa. In squadra ero con un ex-Gifondoro con il quale dovevo aver condiviso anche qualche allenamento e una Serpeverde che già a Hogwarts aveva la fama di essere un ottimo battitore e si era affermata oltreoceano nelle squadre professioniste. Insomma, gente in gamba e capace. In vita mia avevo conquistato qualcosa come quattro boccini per altrettante vittorie, non un risultato ottimo per una cercatrice, ma era onesto per una studentessa poco impegnata in qualunque cosa. Gli ormoni e la pubertà mi rendevano incredibilmente instabile, cambiavo spesso passioni e idee, non ero affatto convinta di quello che avrei fatto e sicuramente non facevo progetti più lunghi del mese e mezzo. Per mia fortuna questa cosa era parzialmente cambiata e mi ero decisa a cimentarmi nuovamente sul campo di gioco del quidditch, perchè insieme con gli allenamenti da auror, avrebbe plasmato il mio fisco e mi avrebbe resa più forte fisicamente, e non era male per una poliziotta.
    Volavo sopra al campo di gioco alla ricerca di un boccino dorato che ancora non si era mostrato ai miei occhi, osservando con la coda dell'occhio i movimenti della mia avversaria diretta per capire se scattava e in che direzione. osservavo il cielo, volando a destra e sinistra, passando sopra a qualche giocatore e dribblando la Kennegan o affiancando il Lawrence, prima di andare nella direzione opposta a quella dove si trovavano i cacciatori. Superata la metà del campo avrei puntato dritta sul portiere Jack, per poi compiere ampi cerchi sopra al campo, sperando di avvistare il bagliore dorato.

    Alexander Durham
    Non ero mai stato un grande portiere nei tempi di Hogwarts, ma volevo riprovarci. Per un colpo di fortuna ero riuscito a parare una pluffa lanciata con forza dagli avversari del Bomabrda. Mi ero trovato con la sfera tra le mani e un famelico gruppo di cacciatori aspettava la mia prossima mossa. Avrei optato per lanciare la sfera verso il giocatore più libero della mia squadra. E Danny Garrison sembrava essere l'uomo giusto. cercai di fare forza mentre tiravo nella sua direzione, i cacciatori avversari erano usciti dalla zona di tiro e io ero più tranquillo, ma sarei stato pronto in caso di un nuovo attacco.


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    chloe walsh
    Di fronte a questa situazione era molto difficile per me restare seria e composta. Avevo reazioni avverse e inusuali, anzi più il Wright si faceva serio e scuro in viso più a me veniva da ridere. Era come se quella linea tesa e contratta che aveva sulle labbra, insieme con lo sguardo concentrato, fosse un invito a comportarsi in maniera opposta, quanto meno per controbilanciare tutta questa pesantezza che si respirava. Ma capivo che non era sicuramente un approccio da applicare, perchè rischiavo non solo di farmi sbattere fuori dal programma di allenamento ma anche e sopratutto avrei preso un sacco di botte perchè...cazzo il Capo Auror era sicuramente il più cazzuto lì dentro. Decisi quindi di cancellarmi il sorrisetto divertito dalle labbra e cercare di restare concentrata e focalizzata. Al di là del mio carattere non propriamente adatto a questo tipo di situazioni, ci tenevo davvero a conseguire il posto di auror e volevo impegnarmi davvero, un'impegno con la I maiuscola, per ottenere questo successo. A scuola ero sempre stata una Grifondoro scapestrata, una malandrina degna di tutti i troll guadagnati, ma volevo garantirmi un buon futuro e volevo farlo in qualità di Auror. Sorrisi, ma questa volta per via di un moto d'orgoglio, nel sentire dal serioso James Wright che avevo fatto molto bene. Non che fosse un gran successo, ma per me era pur sempre un qualcosa. Cercai di tornare seria nel seguire la lezione successiva, sul fatto di essere legata e su come mettere i polsi. Non ci credevo particolarmente, mi sembrava uno stratagemma stupido ma la dimostrazione pratica mi convinse del contrario, facendo cambiare il modo in cui osservavo il Capo Auror. Con rispetto e sapendo che potevo apprendere tanto dalla sua esperienza, dal suo passato sul campo.
    Rimasi ferma, osservandolo mentre si allontanava e mi girava attorno, in un modo che tanto mi ricordava un predatore con un pezzo di carne, e beh, ero io il pezzo di carne. Tuttavia non mi mossi, memore della frase con cui aveva esordito, se avesse voluto che lo seguissi me lo avrebbe ordinato.
    Restai in ascolto, silenziosa, trovando un senso logico nella storia della privazione della vista come primo e più basilare espediente messo in atto. Cercai di non trovarci nulla di pornografico nella situazione che mi veniva descritta lo assecondai, annuendo con il capo ed eseguendo. Giratempo, facile e chiaro. "È tutto chiaro" risposi con fermezza.
    Presi posto sulla sedia, dopo pochi istanti una benda calò sulla mia vista, oscurandola completamente, poi avvertii le corde stringermi e legarmi alla sedia. Avevo messo i polsi come detto dal Capo Auror ma le corde mi avvolgevano completamente.
    Avrei inspirato a fondo, alzando e abbassando le spalle,la cassa toracica, e provando a concentrarmi sul resto. Quasi immediatamente mi resi conto che con la privazione di un senso, la vista, tutti gli altri si acutizzarono. Sentivo il mio cuore battere a ritmo regolare, ma sentivo anche le suole delle scarpe di Wright posto alle mie spalle, allontanarsi dal punto in cui mi trovavo. Realizzai di poter capire dove si trovava anche senza vederlo." Tutti i sensi sono aumentati. È posizionato dietro di me di... cinque, no sei passi. La stanza è stata disinfettata, sento l'odore di ammoniaca e...ospedale." l'olfatto si era improvvisamente attivato mentre parlavo. "La mia priorità è liberarmi... ma sentendo il momento giusto. Quando sono sicura di essere da sola...liberarmi con discrezione" riposi alla domanda, capendo a cosa serviva l'esalazione dei miei sensi, percependo che erano in allerta per potermi permettere di scappare. Era istinto.


    made by zachary

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    Scheda (Link)
    Ruolo RicopertoCercatore
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    CITAZIONE (Yennefer of Vengerberg @ 5/2/2020, 13:52) 
    Visto che l'ho chiesta ... propongo la mia Yennefer per una role

    se ti va una role con una quasi Auror a disposizione **
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    Spero sia un quadro prolisso che ci racconterà di sua spontanea volontà chi cazzo è :coffemagic:
116 replies since 2/4/2017
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